Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 mag.
"Va riconosciuto che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continuano a vivere in una precarieta' quotidiana con conseguenze funeste".
Lo afferma papa Francesco in un discorso rivolto ad alcuni ambasciatori che hanno presentato oggi le lettere credenziali. "La paura e la disperazione - ha denunciato - prendono i cuori di numerose persone, anche nei paesi cosiddetti ricchi, la gioia di vivere va diminuendo, l'indecenza e la vilenza sono in aumento, la poverta' diventa piu' evidente".
Con grande ed evidente partecipazione al dolore (e all'indignazione) dei poveri, Papa Francesco descrive cosi' la situazione della maggioranza dell'umanita': "si deve lottare per vivere, e spesso per vivere in modo non dignitoso". "Una delle cause di questa situazione, a mio parere, sta nel rapporto che abbiamo con il denaro, nell'accettare - denuncia Bergoglio - il suo dominio su di noi e sulle nostre societa'". "Cosi' - rileva con tristezza il Pontefice - la crisi finanziaria che stiamo attraversando ci fa dimenticare la sua prima origine, situata in una profonda crisi antropologica".
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PAPA: CORRUZIONE E EVASIONE FISCALE HANNO DIMENSIONE MONDIALE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 mag.
"Una corruzione tentacolare e un'evasione fiscale egoista hanno assunto dimensioni mondiali". Lo denuncia Papa Francesco, che chiede "un coraggioso cambiamento di atteggiamento dei dirigenti politici". In un importante discorso rivolto questa mattina ad alcuni ambasciatori che hanno presentato oggi le Lettere credenziali, il nuovo Pontefice ha invocato "un ritorno dell'etica in favore dell'uomo nella realta' finanziaria e economica".
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PAPA: CRISI FAVORITA DA IDEOLOGIE CHE PROMUOVONO IL MERCATO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 mag.
Nell'attuale crisi economica "il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale" mentre "quello della maggioranza si indebolisce". "Questo squilibrio - denuncia Papa Francesco - deriva da ideologie che promuovono l'autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando cosi' il diritto di controllo agli Stati pur incaricati di provvedere al bene comune". In un discorso rivolto ad alcuni ambasciatori che hanno presentato le Lettere credenziali, Bergoglio sottolinea che "oggi l'essere umano e' considerato egli stesso come un bene di consumo che si puo' usare e poi gettare: una deriva che si riscontra a livello individuale e sociale e che viene favorita".
"Nella negazione del primato dell'uomo abbiamo creato nuovi idoli", lamenta Francesco. "L'adorazione dell'antico vitello d'oro - osserva - ha trovato una nuova e spietata immagine nel feticismo del denaro e nella dittatura dell'economia senza volto ne' scopo realmente umano". Si instaura cosi' "una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone unilateralmente e senza rimedio possibile le sue leggi e le sue regole".
Secondo il Pontefice, oggi "la volonta' di potenza e di di possesso e' diventata senza limiti". "Dietro questo atteggiamento -rileva - si nasconde il rifiuto dell'etica, il rifiuto di Dio. Proprio come la solidarieta', l'etica da' fastidio! E' considerata controproducente: come troppo umana, perche' relativizza il denaro e il potere; come una minaccia, perche' rifiuta la manipolazione e la sottomissione della persona. Perche' l'etica conduce a Dio, il quale si pone al di fuori delle categorie del mercato". "Dio - ammonisce il nuovo Papa - e' considerato da questi finanzieri, economisti e politici, come non gestibile, addirittura pericoloso perche' chiama l'uomo alla sua piena realizzazione e all'indipendenza da ogni genere di schiavitu'".
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PAPA: PER USCIRE DALLA CRISI SERVE RIFORMA FINANZIARIA E ETICA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 mag.
"Una riforma finanziaria che sia etica e che produca a sua volta una riforma economica salutare per tutti". La chiede Papa Francesco nel suo primo importante discorso sui temi sociali. "La crisi mondiale che tocca la finanza e l'economia sembra mettere in luce - rileva il Pontefice - le loro deformita' e soprattutto la grave carenza della loro prospettiva antropologica, che riduce l'uomo a una sola delle sue esigenze: il consumo". Mentre "l'indebitamento e il credito allontanano i Paesi dalla loro economia reale ed i cittadini dal loro potere d'acquisto reale".
"L'etica, un'etica non ideologica naturalmente, permette, a mio parere - sottolinea Francesco - di creare un equilibrio e un ordine sociale piu' umani". Serve dunque una profonda conversione di mentalita' da parte dei "dirigenti politici". "Li esorto - scandisce il Papa - ad affrontare questa sfida, con determinazione e lungimiranza, tenendo conto naturalmente della peculiarita' dei loro contesti". "Il denaro - ricorda con forza Bergoglio - deve servire e non governare". "In questo senso - conclude - incoraggio gli esperti di finanza e i governanti dei vostri Paesi a considerare le parole di san Giovanni Crisostomo: 'Non condividere con i poveri i propri beni e' derubarli e togliere loro la vita. Non sono i nostri beni che noi possediamo, ma i loro'".
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PAPA: MIO DOVERE E' RICORDARE AL RICCO CHE DEVE AIUTARE IL POVERO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 mag.
"Il Papa ama tutti, ricchi e poveri; ma il Papa ha il dovere, in nome di Cristo, di ricordare al ricco che deve aiutare il povero, rispettarlo, promuoverlo". Sono parole di Francesco nel discorso di oggi ai nuovi ambasciatori. "Il Papa - spiega - esorta alla solidarieta' disinteressata e a un ritorno dell'etica in favore dell'uomo nella realta' finanziaria ed economica". E "la Chiesa, da parte sua, lavora sempre per lo sviluppo integrale di ogni persona". "In questo senso - rileva il Pontefice - essa ricorda che il bene comune non dovrebbe essere una semplice aggiunta, un semplice schema concettuale di qualita' inferiore inserito nei programmi politici".
"La Chiesa - afferma Francesco - incoraggia i governanti a essere veramente al servizio del bene comune delle loro popolazioni. Esorta i dirigenti delle realta' finanziarie a prendere in considerazione l'etica e la solidarieta'". "Perche' - si e' chiesto - essi non potrebbero rivolgersi a Dio per ispirare i propri disegni?". In questo modo, assicura, "si formera' allora una nuova mentalita' politica ed economica che contribuira' a trasformare la dicotomia assoluta tra la sfera economica e quella sociale in una sana convivenza". Agli ambasciatori di Kyrgyzstan, Antigua e Barbuda, Lussemburgo e Botswana il Pontefice, assicurando "la collaborazione della Curia Romana nell'adempimento della vostra funzione", affida anche un messaggio per "i pastori e i fedeli delle comunita' cattoliche "dei loro Paesi". "Li esorto - dice - a continuare la loro coraggiosa e gioiosa testimonianza della fede e dell'amore fraterno insegnati da Cristo. Non abbiano paura di offrire il loro contributo allo sviluppo dei loro Paesi, mediante iniziative e atteggiamenti ispirati alle Sacre Scritture.
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PAPA: LOMBARDI, DISCORSO DI SUO PUGNO, ESPRIME SUA SENSIBILITA'
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 mag.
"Il discorso pronunciato questa mattina da Papa Francesco e' molto suo: esprime una forte attenzione ai poveri e alla dignita' della persona umana che sono in continuita' con il suo ministero da arcivescovo di Buenos Aires".
Lo ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, commentando quello che ha definito "il primo forte intervento del nuovo Pontefice sui temi della crisi economica mondiale, l'attenzione alla giustizia, sulla finanza e economia mondiale". La presentazione delle Lettere credenziali di alcuni ambasciatori, ha spiegato Lombardi, "era una buona occasione". Ed e' importante, ha concluso, "la citazione di Crisostomo sulla destinazione universale dei beni, che sono loro, dei poveri".
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3 commenti:
"Il discorso pronunciato questa mattina da Papa Francesco e' molto suo."
Implicitamente P.Lombardi, riconosce che altri discorsi di Papa Bergoglio erano poco suoi, si può dedurne che sono molto suoi se e quando parla di attenzione ai poveri e alla dignità della persona umana, non credo di sbagliarmi se dico che lo spettro del Magistero del Papa, pur riconoscendo l`importanza dei suoi temi di predilizione, è leggeremente più vasto, ad esempio confermarci nella Fede.
Basta che ci sia "periferia/e" o "periferico/a"...
certo: è peccato che grida al cospetto di Dio, non dare la giusta mercede all'operaio...peccato che quando si sono approvate leggi per la precarizzazione del lavoro e per la sua incredibile svalutazione pochi abbiano fiatato...poi Papa Benedetto ha cominciato une bella revisione critica dell'iperliberismo in chiave cattolica, e Papa Francesco continua...ma dire che questi temi non fanno parte del Magistero è una balla bella e buona...il mio conterraneo San pio X addittava all'avidità dei proprietari terrieri la colpa del fatto che molti braccianti si facessero prendere dalle idee dei partiti proletari atei...ciò che lascia basiti è che a 100 anni dalla morte di Papa Sarto la precarietà faccia tornare di moda attuale il suo Magistero, che è quello di tutti i Papi
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