Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 27 mag.
Papa Francesco ha celebrato oggi per un gruppo di collaboratori del Pontificio Consiglio degli Operatori Sanitari, guidati dal presidente monsignor Zygmunt Zimowski, e un gruppo di collaboratori dei Servizi Economici del Governatorato, guidati dal dottor Sabatino Napolitano. Lo ha reso noto la Radio Vaticana, che ha anche diffuso un'ampia sintesi dell'omelia. Nel suo servizio, l'emittente ha anche precisato che la messa e' stata concelebrata dal cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione.
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PAPA: NO A CULTURA DEL BENESSERE E FASCINO DEL PROVVISORIO
Salvatore Izzo
Per seguire Gesu' dobbiamo spogliarci della cultura del benessere e del fascino del provvisorio. Lo afferma Papa Francesco, che nella messa alla Domus Santa Marta ha chiesto ai fedeli di fare un esame di coscienza sulle ricchezze che ci impediscono di avvicinare Gesu', ricordando l'episodio del "giovane ricco" al quale il Signore ha chiesto di dare tutte le sue ricchezze ai poveri e seguirlo.
Il benessere "ci anestetizza, e' un'anestesia", rileva Papa Francesco sottolineando che "le ricchezze sono un impedimento" che "non fa facile il cammino verso il Regno di Dio". "Ognuno di noi ha le sue ricchezze, ognuno", osserva ricordando che il giovane non ebbe il coraggio di lasciare tutto e se ne ando' via rattristato. C'e' sempre, infatti, una ricchezza che ci "impedisce di andare vicino a Gesu'".
Dunque, esorta Bergoglio, "dobbiamo fare un esame di coscienza su quali sono le nostre ricchezze, perche' ci impediscono di avvicinare Gesu' nella strada della vita". E rifiutare la "cultura del benessere, che ci fa poco coraggiosi, ci fa pigri, ci fa anche egoisti". L'altro elemento che ci blocca, spiega poi Francesco e' il fascino del provvisorio. Dovremmo seguire invece l'esempio di "tanti uomini e donne che hanno lasciato la propria terra per andare come missionari per tutta la vita" ed anche dei "tanti uomini e donne che hanno lasciato la propria casa per fare un matrimonio per tutta la vita".
Questo e' "seguire Gesu' da vicino! E' il definitivo!". Il provvisorio, ricorda Papa Francesco, "non e' seguire Gesu'", e' "territorio nostro". Rifiutare cultura del benessere e fascino del provvisorio e' difficile, ammette il Pontefice. "Pensiamo - conclude - ai discepoli: erano sconcertati e ancor piu' stupiti" quando lo sentono chiedere al giovane ricco si vendere tutto, darlo ai poveri e seguirlo. "Anche noi - dunque - possiamo essere sconcertati per questo discorso . Chiediamo al Signore che ci dia il coraggio di andare avanti, spogliandoci di questa cultura del benessere, con la speranza, alla fine del cammino, dove Lui ci aspetta. Non con la piccola speranza del momento che poi non serve piu'".
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PAPA: MATRIMONIO SIA SCELTA DEFINITIVA E NON BASTA UN FIGLIO SOLO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 27 mag.
"Quante coppie, quante coppie si sposano, senza dirlo, ma nel cuore dicono: "fin che dura l'amore e poi vediamo?'". Papa Francesco fotografa cosi' lo sgomento dei giovani di oggi davanti alle scelte definitive che invece sono necessarie a far crescere un amore autentico. Ed aggiunge un altro esempio, di scelta ugualmente contraria alla logica dell'amore vero. Alcuni, spiega, dicono: "no, non voglio, piu' di un figlio perche' non possiamo fare le vacanze, non possiamo andare qua, non possiamo comprare la casa'". Insomma, lamenta il Papa, "sta bene seguire il Signore, ma fino a un certo punto".
- "Questo - denuncia - e' quello che fa il benessere: tutti sappiamo bene com'e' il benessere, ma questo ci getta giu', ci spoglia di quel coraggio, di quel coraggio forte per andare vicino a Gesu'. Questa - rileva - e' la prima ricchezza della nostra cultura di oggi, la cultura del benessere". "C'e' poi, continua "un'altra ricchezza nella nostra cultura", una ricchezza che ci "impedisce di andare vicino a Gesu': e' il fascino del provvisorio". Noi, osserva, siamo "innamorati del provvisorio". Le "proposte definitive non ci piacciono". Il provvisorio invece ci piace, perche' "abbiamo paura del tempo di Dio" che e' definitivo: Lui - invece - e' il Signore del tempo, noi siamo i signori del momento. Perche'? Perche' nel momento siamo padroni: fino qui io seguo il Signore, poi vedro'...". Bergoglio se la prende con due elementi tipici della mentalita' occidentale di oggi: il fascino del provvisorio e la cultura del benessere, che finiamo per trasmettere alle giovani generazioni rovinando loro la vita. In proposito, osserva che lo stesso ragionamento vale per la crisi delle vocazioni: "Ho sentito di uno che voleva diventare prete, ma per dieci anni, non di piu'", racconta nell'omelia alla Domus Santa Marta. "Dobbiamo - esorta rivolto ai fedeli - diventare padroni del tempo, facciamo piccolo il tempo al momento. Queste due ricchezze - conclude - sono quelle che in questo momento ci impediscono di andare avanti". © Copyright (AGI)
1 commento:
anche oggi la prima lettura della messa è problematica (senza pentimento niente misericordia) e il santo padre scivola dal vangelo ad altre considerazioni....
mi sento confuso....
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