RAPPORTO AIF
Collaborazione e trasparenza
Queste le linee emergenti e gli impegni dell'Autorità di informazione finanziaria della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, illustrate dal direttore, René Brülhart
Sei “segnalazioni sospette”, due rapporti inviati al Promotore di Giustizia vaticano per ulteriori indagini. È questo, in sintesi, il primo Rapporto annuale sulle attività di informazione finanziaria e di vigilanza per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo stilato dall’Aif, l’autorità di informazione finanziaria della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, presentato oggi dal direttore, René Brülhart, nella sua prima conferenza stampa presso la sala stampa della Santa Sede. Nel Rapporto, relativo al 2012, si segnala che nell’anno appena trascorso l’Aif ha ricevuto sei segnalazioni di operazioni sospette, rispetto all’unica ricevuta l’anno precedente. La stessa Aif ha poi inoltrato due rapporti al Promotore di Giustizia vaticano per ulteriori indagini. L’Aif è l’autorità competente della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per l’informazione finanziaria e per la vigilanza e la regolamentazione in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Istituita nel 2010, è diventata operativa nel mese di aprile del 2011.
Tendenza incoraggiante. “Le statistiche e la tendenza a partire dal 2012 sono incoraggianti e indicano che il sistema va costantemente migliorando”, ha commentato Brühlart, informando che sempre nel 2012 l’Aif ha inoltre avviato lo screening e l’analisi dei flussi di transazioni in contanti dei soggetti vigilati. Rispetto alle dichiarazioni - obbligatorie, in entrata e in uscita - di trasporto transfrontaliero di denaro contante o di titoli al portatore di valori o pari superiore ai 10mila euro, i dati del 2011 “mostrano la tendenza ad una intensificazione nel 2011, e ad una graduale normalizzazione nel 2012”.
“Cruciale” la cooperazione internazionale. “Nello sforzo di contrastare attivamente ogni possibile abuso del sistema finanziario – ha detto Brülhart ai giornalisti – abbiamo avviato un’interazione stretta e costruttiva con la Segreteria di Stato, la Gendarmeria, il Promotore di giustizia e le istituzioni sotto la nostra supervisione, al fine di migliorare la consapevolezza e sicurezza e garantire una cooperazione interna e coordinata ai fini della prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”. Altro elemento portante del Rapporto: la cooperazione internazionale definita dal direttore dell’Aif “cruciale” e basata sul “chiaro impegno” della Santa Sede di essere “un partner credibile” nella lotta internazionale contro il riciclaggio. Proprio in questo ambito, nel 2012 c’è stata la firma di un protocollo d’intesa con le autorità competenti di Belgio e Spagna, e nel 2013 si attendono ulteriori passi per il “rafforzamento” di questa politica, mediante la firma di altri memorandum d’intesa con altri Paesi. Buoni anche i rapporti con la Banca d‘Italia, ha assicurato Brülhart, con la quale negli ultimi mesi “si è instaurato un dialogo diretto e molto costruttivo”, che in futuro potrà anche essere “formalizzato”.
Gli impegni per il futuro. La prospettiva per il 2013 prevede un ulteriore rafforzamento del sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, compresa l’attuazione delle raccomandazioni Moneyval attraverso l’adeguata adozione o modifica della legislazione in materia, e la continuazione del processo di rafforzamento della consapevolezza delle autorità e delle istituzioni competenti. Delle 49 raccomandazioni di Moneyval, ha ricordato Brülhart, la Santa Sede non ha ottemperato solo a sette, e con questo punteggio “è in linea con gli standard internazionali: non c’è alcuna procedura di ampliamento delle procedure da attuare per il Vaticano”. “Nessun Paese ha un punteggio di 49 su 49”, ha puntualizzato l’esperto, rendendo noto che l’Aif si è impegnata per il futuro ad ottemperare non solo agli obiettivi “standard”, ma anche a quelli “core”, seppure tale operazione non sia necessaria né richiesta. “Sono molto lieto dei passi compiuti - ha commentato Brülhart - c’è molto sostegno all’interno e l’impegno chiaro per il proseguimento del cammino intrapreso”. Ad alcune domande sullo Ior, il direttore dell’Aif ha precisato che “lo Ior non è una banca commerciale, è una banca che presta servizio ai religiosi, alla Chiesa cattolica in tutto il mondo”, e sulla quale c’è “trasparenza” sia “a livello mondiale”, sia al suo interno. Altro che “paradiso finanziario”, quindi. Ad una domanda su possibili “cambiamenti” allo Ior con l’arrivo di Papa Francesco, Brülhart ha risposto: “Non spetta a me formulare raccomandazioni al Santo Padre”.
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