Grazie al lavoro della nostra Gemma riascoltiamo le commosse e commoventi parole di Benedetto XVI nel primo anniversario della morte del suo predecessore, Giovanni Paolo II.
Oggi ricorre il nono anniversario della scomparsa di Papa Wojtyla. A poche settimane dalla sua canonizzazione vogliamo ricordare e riascoltare l'omaggio di Benedetto XVI.
Qui il testo dell'Angelus del 2 aprile 2006 e qui quello dell'omelia del giorno successivo.
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mercoledì 2 aprile 2014
Nono anniversario della morte di Giovanni Paolo II: le parole di Benedetto XVI nell'Angelus del 2 aprile e nell'omelia del 3 aprile 2006 (YouTube)
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4 commenti:
da San Gregorio Nazianzeno "Con le nostre sofferenze imitiamo le sofferenze di Cristo, cioé la sua passione. Saliamo anche noi di buon animo sulla sua croce Dolci sono infatti i suoi chiodi, benché duri."
Arcangela
gli altri anni era un giorno di dovuta memoria per tutti i media, quest'anno chissà perché nessun giornale ne parla.
Max
Grazie Gemma e Raffaella !
Miei cari amici di riflessione , ieri ho avuto modo di ascoltare una bellissima omelia su S. Teresa D'Avila che mi ha fatto molto interrogare sulla mia condizione . Ne ho concluso che sono troppo amica di me stessa , mi amo troppo e devo sbrigarmi a darmi nuove regole , devo indirizzarmi decisamente verso l'Unico amore . Invece il Santo Padre Benedetto XVI vive gia' la relazione vera con il Signore , la unione intima ( la contemplazione ) , e non gli importa della condanna del mondo perche' egli ricambia l'amore dell'Amore . L'errore che noi facciamo e' proprio quello di star fermi su noi stessi anziche' cercare di crescere nell'umilta', desiderarla , così da diventare come il Santo Padre il " figlio prediletto ". La intimita' con Dio e' un lungo martirio. Occorre fare arretrare il Nostro IO affinche' ceda il posto all'amore ardente . BXVI abbracciando il Creatore ha scelto l'Unico Amore e cio' gli ha consentito di lasciare tutto il resto . Perche' Egli e' Umile ? Perche' cammina nella Verita' ! Segno della sua umilta' grande e' avere sempre taciuto anche quando e' stato accusato ingiustamente . Il suo abbandono nelle mani di Dio ha fatto in modo che Dio stesso suscitasse qualcuno che lo difendesse ( ad Es.Raffaella , Scenron , Caterina.....)
Per cui dall'alto del mio niente proporrei : - per il 1^ venerdì del mese 4 aprile -( dedicato al S.Cuore di Gesu') digiuno a pane e acqua per il nostro Santo Padre Benedetto XVI , per la Santa Chiesa e per la nostra crescita nell'umilta';
- per il 1^ sabato del mese 5 aprile - ( dedicato alla riparazione delle offese verso il S.Cuore di Maria ), una penitenza a piacere per mettere nel cuore della Madre tutti coloro che hanno offeso e continuano ad angariare questo figlio prediletto . Perche' si rendano finalmente conto che con la loro mancata comunione hanno cacciato di casa Gesu' . Certamente il Re nulla neghera' alla Regina ! Buon cammino a tutti !
Qui la pagina del sito Vaticano in memoria di Giovanni PaoloII, con testamento e discorsi anniversari e beatificazione:
http://www.vatican.va/special/anniversario_gpii/documents/sub_index_it.htm
Di questa omelia mi piace ricordare in particolare questa parte
"La pagina del Vangelo che è stata proclamata ci aiuta a comprendere un altro aspetto della sua personalità umana e religiosa. Potremmo dire che egli, Successore di Pietro, ha imitato in modo singolare, tra gli Apostoli, Giovanni, il "discepolo amato", che restò sotto la Croce accanto a Maria nell'ora dell'abbandono e della morte del Redentore. Vedendoli lì vicini - narra l'evangelista - Gesù li affidò l'uno all'altra: "Donna, ecco il tuo figlio! ... Ecco la tua madre" (Gv 19, 26-27). Queste parole del Signore morente erano particolarmente care a Giovanni Paolo II. Come l'Apostolo evangelista, anch'egli ha voluto prendere Maria nella sua casa: "et ex illa hora accepit eam discipulus in sua" (Gv 19, 27). L'espressione "accepit eam in sua" è singolarmente densa: indica la decisione di Giovanni di rendere Maria partecipe della propria vita così da sperimentare che, chi apre il cuore a Maria, in realtà è da Lei accolto e diventa suo. Il motto segnato nello stemma del Pontificato di Papa Giovanni Paolo II, Totus tuus, riassume bene questa esperienza spirituale e mistica, in una vita orientata completamente a Cristo per mezzo di Maria: "ad Iesum per Mariam"."
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