Immagini suggestive dell'incontro fra Benedetto XVI e una marea di giovani a Cracovia (YouTube)
Buon sabato a tutti :-)
Grazie al lavoro della nostra Gemma vediamo alcune fra le immagini più suggestive dell'incontro fra Benedetto XVI ed una marea di giovani polacchi a Cracovia (27 maggio 2006).
da Sant'Agostino "E' dove abbiamo il cuore che noi abitiamo. Chi non ama il mondo, si trova nel mondo con la carne, ma con il cuore abita il cielo" Arcangela
Risposta di padre spadaro a domanda di giornalista di europaquotidiano: <<A me sembra che stiamo vivendo un momento spirituale molto particolare. C’è un grande interesse per l’aspetto religioso della vita. Papa Francesco in questo senso fa come da traino. È come se stia aiutando la gente a capire che la domanda religiosa è naturale per l’uomo. E di questa dinamica si sono accorte anche le case editrici laiche, che di solito sono sempre state piuttosto impermeabili alla religione, e ora le dedicano molto spazio». Domanda: Anche se probabilmente per gli editori laici si tratta soprattutto di seguire un po’ l’onda, di cercare di monetizzare su una questione e su un personaggio che in questo momento tirano molto, non trova? Risposta di padre spadaro «Senz’altro fanno il loro mestiere, cercano il profitto. Però intercettano un interesse diffuso: questo è significativo. Il messaggio di Francesco d’altronde non è roba per ermeneuti. Francesco è presenza pura, più fisica che verbale, quasi. Fa riscoprire il Vangelo come se lo si leggesse per la prima volta. Lo incarna. Da papa, certo, ma con una postura universale. La gente vuole la sua parola, e vuole il contatto». Domanda: La cifra di Bergoglio in effetti è evidentemente la sua straripante popolarità. E Bergoglio arriva dopo un papa, Benedetto XVI, che invece impersonava un’idea molto diversa di pontificato. La Chiesa aveva bisogno di un papa come Francesco? Risposta diadre spadaro «Paragonare o opporre papi diversi non aiuta a comprendere. Questa è una riflessione fatta dai tradizionalisti o dai progressisti. Due categorie che con Francesco di fatto sono state abolite. La distinzione, davvero, non ha più molto senso. Questo papa non è conservatore né progressista. È un’altra cosa. Ciò che ha senso è la prospettiva storica, semmai. Benedetto XVI ha compreso che era in atto un cambiamento storico. Un processo spirituale che lui ha colto e al quale Francesco ha saputo rispondere. Ma dopotutto il messaggio di Ratzinger era semplice, e nella visione teologica non si discostava molto da quello di Francesco. Per Benedetto la teologia non va fatta per l’accademia, va fatta in in ginocchio e va rivolta alla vita. Per Bergoglio è lo stesso. Poi, certo, vengono da due contesti culturali diversi. La Mitteleuropa da una parte, e dall’altra il Sud America, dove la temperatura della Chiesa ha molto a che fare coi valori popolari, dove l’importanza delle relazioni è enorme. Ciò si è riflettuto e si riflette sul loro modo di essere e di fare il papa». Ora guardatevi le immagini di Benedetto a cracovia, sentite le sue parole , guardate il suo volto e ripensate attentamente alle suddette esternazioni dell'esimio padre spadaro e dopo pregate Dio perché' vi dia la forza e la pazienza necessarie per non trascendere pesantemente
potrei dire che per me è stato Benedetto a farmi leggere il Vangelo, potremmo dire che in America Latina c'è una crisi della fede non indifferente con fuga verso le sette, di cui tanto si parlava prima ma che ora è stata dimenticata, potrei dire che spesso provo la tentazione di scappar via ma ormai c'è come una calamita che mi trattiene, ma non è la cifra di Bergoglio, potrei dire tante cose che mi vengono in mente sul momento che stiamo vivendo ma a differenza di altri che dovrebbero essere più saggi di me taccio. Mi fa piacere invece vedere Kasper a Cracovia così sorridente di fianco a Benedetto, a tratti anche divertito. E pensare che lo immaginavo depresso, in anni per lui bui fatti di principi rinascimentali, scarpe rosse, senza misericordia, tanta solitudine per piazze e raduni deserti , senza gente che andasse a vedere e ascoltare il Papa. Invece è lì, alla sinistra di Benedetto, senza ombrello, senza cappotto, senza guanti, nonostante fosse inverno..
Da quanto riporta Magister, apprendo che secondo il rappresentate dei nostri vescovi la tv pubblica dovrebbe prendere esempio dalla bbc. Allora penso, visto che nei passati anni c'ero e non faccio parte della nuova vulgata di conversione, di aver dibattuto più volte su programmi di intrattenimento della bbc dove la bibbia finiva nel cestino (ma solo quella perché per altri libri sacri sarebbe stato sconveniente), di documentari rapidamente divulgati dalla rai approssimativi riguardo a promulgazione di documenti, eventi e responsabilità di cinquant'anni di chiesa fatti ricadere guarda caso solo su uno (quando si dice l'interesse evangelico (disinteressato?) dell'editoria laica, sorvolando su una delle punte di diamante sempre della bbc, Jimmy Savile. Ma non mi meraviglio più di tanto, in fondo mi pare che la direzione della tv dei vescovi sia stata affidata a persona sicuramente competente ma che dirigeva la 7 ai tempi dei documenti di un Papa in piazza by Nuzzi. Si vede che andava bene così, la trasmissione ai vescovi italiani è piaciuta No, la rai non è la bbc, speriamo si ispiri ad altro e che i vescovi italiani si occupino solo della loro, di tv http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/05/10/no-non-e-la-bi-bi-ci-queste-la-rai-la-rai-ti-vu…/
La nostra televisione pubblica ha tante, tantissime, pecche che abbiamo sottolineato piu' volte anche in questo blog ma MAI E POI MAI cambierei la Rai con la BBC. Forse i vescovi si sono dimenticati delle tante battaglie fatte da questa emittente contro il Papa e la chiesa cattolica. Noi eravamo in prima fila a difendere il Papa da questi attacchi ingiusti e vergognosi. Dov'erano i vescovi? Il fatto che ora in tanti (troppi) soprattutto nella chiesa abbiano dimenticato certe verita' non significa che tutti soffrano della stessa, comoda, amnesia. R.
Pannella: con noi i cattolici veri http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/pannella-34027/ Rassegniamoci, non siamo cattolici veri, forse non lo si è stati per duemila anni. Pannella dixit, dopo sigillo di telefonata papale
Un saluto affettuoso a Raffaella e a tutte le amiche/amici del blog! E' da un po' di tempo che non commento ma vi leggo sempre volentieri.
Sull'argomento dell'ultimo post di Gemma: Marco Pannella è una persona particolare, a tratti oserei dire anche un po' lunatica. Ad esempio, rispetto a papa Benedetto, la sua posizione, in precedenza assai critica e segnata da notevoli pregiudizi, a cui si accompagnava spesso una buona dose di disinformazione non so quanto voluta, è radicalmente mutata dopo la rinuncia al Pontificato. se vi è mai capitato di sentirlo parlare di recente, nei suoi frequenti richiami a papa Francesco, non manca mai il riferimento a Benedetto che avrebbe dato inizio alla rivoluzione e di cui cita una sua frase sulla "Chiesa che si spoglia", credo pronunciata quando era ancora il card. Ratzinger.
Sul discorso di Benedetto ai giovani polacchi: devo ringraziare per la segnalazione, devo ammettere che questa ennesima perla mi era proprio sfuggita.
Su Joseph-Benedetto in generale: più passa il tempo più in me matura l'intima convinzione di aver avuto il privilegio di vedere in vita una Santo Dottore della Chiesa. rileggo spesso i suoi discorsi e sto cercando di prendere anche i suoi libri scritti prima di diventare Papa. Sono un vero tesoro. E sono per sempre. Devo dire che questa convinzione si è in me rafforzata facendo qualcosa che potrebbe apparire banale. Sono andato sul sito di Amazon (non solo l'edizione italiana ma anche quella in inglese .com e .uk, in tedesco .de, in francese, .fr, etc.) e ho letto le recensioni dei suoi scritti da parte dei lettori, che coprono ormai un periodo di più di quindici anni: ho trovato nella stragrande maggioranza di essi i miei stessi sentimenti, sentimenti che mi accompagnano da quell'omelia di inizio pontificato, il 24 aprile 2005, che per me è stata davvero un'illuminazione. Ed è stato davvero sorprendente vedere anche quanti non cattolici, credenti di altre religioni, atei, etc., avvicinatisi agli scritti di Benedetto, specie ai libri su Gesù, abbiano manifestato la loro ammirazione. Addirittura un pastore protestante USA ha affermato di utilizzare per i propri corsi i discorsi sugli Apostoli che papa Benedetto tenne nel corso delle udienze generali del 2006. ma è solo uno ti tanti esempi che potrei fare. Consiglio perciò anche a voi di leggerle, se non lo avete già fatto, si comprendono benissimo anche solo con Google translator; testimoniano di come quel seme che è stato ed è ancora l'insegnamento di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI sia, a mio giudizio, destinato a divenire uno dei grandi alberi alle cui altezze le future generazioni di cristiani potranno sempre trovare un sicuro riferimento, nell'inevitabile susseguirsi di nuove situazioni.
un caro saluto a tutti, e scusate la lunghezza ...
Il seme diventerà sicuramente un grande albero, se non si continueranno ad usare i diserbanti aggressivi tanto in voga in questi ultimi tempi. Maria Pia
9 commenti:
da Sant'Agostino "E' dove abbiamo il cuore che noi abitiamo. Chi non ama il mondo, si trova nel mondo con la carne, ma con il cuore abita il cielo"
Arcangela
Risposta di padre spadaro a domanda di giornalista di europaquotidiano: <<A me sembra che stiamo vivendo un momento spirituale molto particolare.
C’è un grande interesse per l’aspetto religioso della vita. Papa Francesco in questo senso fa come da traino. È come se stia aiutando la gente a capire che la domanda religiosa è naturale per l’uomo. E di questa dinamica si sono accorte anche le case editrici laiche, che di solito sono sempre state piuttosto impermeabili alla religione, e ora le dedicano molto spazio».
Domanda: Anche se probabilmente per gli editori laici si tratta soprattutto di seguire un po’ l’onda, di cercare di monetizzare su una questione e su un personaggio che in questo momento tirano molto, non trova?
Risposta di padre spadaro «Senz’altro fanno il loro mestiere, cercano il profitto. Però intercettano un interesse diffuso: questo è significativo. Il messaggio di Francesco d’altronde non è roba per ermeneuti. Francesco è presenza pura, più fisica che verbale, quasi. Fa riscoprire il Vangelo come se lo si leggesse per la prima volta. Lo incarna. Da papa, certo, ma con una postura universale. La gente vuole la sua parola, e vuole il contatto».
Domanda: La cifra di Bergoglio in effetti è evidentemente la sua straripante popolarità. E Bergoglio arriva dopo un papa, Benedetto XVI, che invece impersonava un’idea molto diversa di pontificato. La Chiesa aveva bisogno di un papa come Francesco?
Risposta diadre spadaro «Paragonare o opporre papi diversi non aiuta a comprendere. Questa è una riflessione fatta dai tradizionalisti o dai progressisti. Due categorie che con Francesco di fatto sono state abolite. La distinzione, davvero, non ha più molto senso. Questo papa non è conservatore né progressista. È un’altra cosa. Ciò che ha senso è la prospettiva storica, semmai. Benedetto XVI ha compreso che era in atto un cambiamento storico. Un processo spirituale che lui ha colto e al quale Francesco ha saputo rispondere. Ma dopotutto il messaggio di Ratzinger era semplice, e nella visione teologica non si discostava molto da quello di Francesco. Per Benedetto la teologia non va fatta per l’accademia, va fatta in in ginocchio e va rivolta alla vita. Per Bergoglio è lo stesso. Poi, certo, vengono da due contesti culturali diversi. La Mitteleuropa da una parte, e dall’altra il Sud America, dove la temperatura della Chiesa ha molto a che fare coi valori popolari, dove l’importanza delle relazioni è enorme. Ciò si è riflettuto e si riflette sul loro modo di essere e di fare il papa».
Ora guardatevi le immagini di Benedetto a cracovia, sentite le sue parole , guardate il suo volto e ripensate attentamente alle suddette esternazioni dell'esimio padre spadaro e dopo pregate Dio perché' vi dia la forza e la pazienza necessarie per non trascendere pesantemente
potrei dire che per me è stato Benedetto a farmi leggere il Vangelo, potremmo dire che in America Latina c'è una crisi della fede non indifferente con fuga verso le sette, di cui tanto si parlava prima ma che ora è stata dimenticata, potrei dire che spesso provo la tentazione di scappar via ma ormai c'è come una calamita che mi trattiene, ma non è la cifra di Bergoglio, potrei dire tante cose che mi vengono in mente sul momento che stiamo vivendo ma a differenza di altri che dovrebbero essere più saggi di me taccio. Mi fa piacere invece vedere Kasper a Cracovia così sorridente di fianco a Benedetto, a tratti anche divertito. E pensare che lo immaginavo depresso, in anni per lui bui fatti di principi rinascimentali, scarpe rosse, senza misericordia, tanta solitudine per piazze e raduni deserti , senza gente che andasse a vedere e ascoltare il Papa. Invece è lì, alla sinistra di Benedetto, senza ombrello, senza cappotto, senza guanti, nonostante fosse inverno..
Da quanto riporta Magister, apprendo che secondo il rappresentate dei nostri vescovi la tv pubblica dovrebbe prendere esempio dalla bbc. Allora penso, visto che nei passati anni c'ero e non faccio parte della nuova vulgata di conversione, di aver dibattuto più volte su programmi di intrattenimento della bbc dove la bibbia finiva nel cestino (ma solo quella perché per altri libri sacri sarebbe stato sconveniente), di documentari rapidamente divulgati dalla rai approssimativi riguardo a promulgazione di documenti, eventi e responsabilità di cinquant'anni di chiesa fatti ricadere guarda caso solo su uno (quando si dice l'interesse evangelico (disinteressato?) dell'editoria laica, sorvolando su una delle punte di diamante sempre della bbc, Jimmy Savile.
Ma non mi meraviglio più di tanto, in fondo mi pare che la direzione della tv dei vescovi sia stata affidata a persona sicuramente competente ma che dirigeva la 7 ai tempi dei documenti di un Papa in piazza by Nuzzi. Si vede che andava bene così, la trasmissione ai vescovi italiani è piaciuta
No, la rai non è la bbc, speriamo si ispiri ad altro e che i vescovi italiani si occupino solo della loro, di tv
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/05/10/no-non-e-la-bi-bi-ci-queste-la-rai-la-rai-ti-vu…/
La nostra televisione pubblica ha tante, tantissime, pecche che abbiamo sottolineato piu' volte anche in questo blog ma MAI E POI MAI cambierei la Rai con la BBC.
Forse i vescovi si sono dimenticati delle tante battaglie fatte da questa emittente contro il Papa e la chiesa cattolica. Noi eravamo in prima fila a difendere il Papa da questi attacchi ingiusti e vergognosi. Dov'erano i vescovi?
Il fatto che ora in tanti (troppi) soprattutto nella chiesa abbiano dimenticato certe verita' non significa che tutti soffrano della stessa, comoda, amnesia.
R.
Pannella: con noi i cattolici veri
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/pannella-34027/
Rassegniamoci, non siamo cattolici veri, forse non lo si è stati per duemila anni. Pannella dixit, dopo sigillo di telefonata papale
Un saluto affettuoso a Raffaella e a tutte le amiche/amici del blog! E' da un po' di tempo che non commento ma vi leggo sempre volentieri.
Sull'argomento dell'ultimo post di Gemma:
Marco Pannella è una persona particolare, a tratti oserei dire anche un po' lunatica. Ad esempio, rispetto a papa Benedetto, la sua posizione, in precedenza assai critica e segnata da notevoli pregiudizi, a cui si accompagnava spesso una buona dose di disinformazione non so quanto voluta, è radicalmente mutata dopo la rinuncia al Pontificato. se vi è mai capitato di sentirlo parlare di recente, nei suoi frequenti richiami a papa Francesco, non manca mai il riferimento a Benedetto che avrebbe dato inizio alla rivoluzione e di cui cita una sua frase sulla "Chiesa che si spoglia", credo pronunciata quando era ancora il card. Ratzinger.
Sul discorso di Benedetto ai giovani polacchi:
devo ringraziare per la segnalazione, devo ammettere che questa ennesima perla mi era proprio sfuggita.
Su Joseph-Benedetto in generale:
più passa il tempo più in me matura l'intima convinzione di aver avuto il privilegio di vedere in vita una Santo Dottore della Chiesa. rileggo spesso i suoi discorsi e sto cercando di prendere anche i suoi libri scritti prima di diventare Papa. Sono un vero tesoro. E sono per sempre.
Devo dire che questa convinzione si è in me rafforzata facendo qualcosa che potrebbe apparire banale. Sono andato sul sito di Amazon (non solo l'edizione italiana ma anche quella in inglese .com e .uk, in tedesco .de, in francese, .fr, etc.) e ho letto le recensioni dei suoi scritti da parte dei lettori, che coprono ormai un periodo di più di quindici anni: ho trovato nella stragrande maggioranza di essi i miei stessi sentimenti, sentimenti che mi accompagnano da quell'omelia di inizio pontificato, il 24 aprile 2005, che per me è stata davvero un'illuminazione. Ed è stato davvero sorprendente vedere anche quanti non cattolici, credenti di altre religioni, atei, etc., avvicinatisi agli scritti di Benedetto, specie ai libri su Gesù, abbiano manifestato la loro ammirazione. Addirittura un pastore protestante USA ha affermato di utilizzare per i propri corsi i discorsi sugli Apostoli che papa Benedetto tenne nel corso delle udienze generali del 2006. ma è solo uno ti tanti esempi che potrei fare. Consiglio perciò anche a voi di leggerle, se non lo avete già fatto, si comprendono benissimo anche solo con Google translator; testimoniano di come quel seme che è stato ed è ancora l'insegnamento di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI sia, a mio giudizio, destinato a divenire uno dei grandi alberi alle cui altezze le future generazioni di cristiani potranno sempre trovare un sicuro riferimento, nell'inevitabile susseguirsi di nuove situazioni.
un caro saluto a tutti, e scusate la lunghezza ...
Antonio
probabilmente siamo marziani, ma consoliamoci, anche per noi c'è qualche chance
http://www.repubblica.it/esteri/2014/05/12/news/papa_francesco_sacramenti_non_vanno_negati_nemmeno_ai_marziani-85907707/
Il seme diventerà sicuramente un grande albero, se non si continueranno ad usare i diserbanti aggressivi tanto in voga in questi ultimi tempi. Maria Pia
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