oggi è un giorno del tutto particolare. Non è una data che ricordo con particolare piacere, anzi...due anni fa subii uno choc che ancora oggi, probabilmente, non ho del tutto superato. Inutile fare i buonisti o usare le parole di circostanza..ho scritto ciò che sento :-)
L'11 febbraio 2013 Benedetto XVI annunciava al mondo la sua rinuncia al Pontificato. Nei prossimi giorni avremo modo di ricordare più volte quelle giornate fino ad arrivare al 28 febbraio con la preghiera corale proposta da "La Vigna del Signore" (clicca qui).
Oggi, su segnalazione della nostra Gemma, possiamo riprendere un testo passato del tutto inosservato un po' per la distrazione dei media un po' per la notizia esplosiva della rinuncia.
Si tratta del Messaggio di Benedetto XVI per la XXI Giornata Mondiale del Malato che si celebrò nel Santuario di Altotting, in Baviera, proprio l'11 febbraio 2013. Qui troviamo il testo integrale.
In particolare:
"Cari fratelli e sorelle!
1. L’11 febbraio 2013, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebrerà in forma solenne, presso il Santuario mariano di Altötting, la XXI Giornata Mondiale del Malato. Tale giornata è per i malati, per gli operatori sanitari, per i fedeli cristiani e per tutte le persone di buona volontà «momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della sofferenza per il bene della Chiesa e di richiamo per tutti a riconoscere nel volto del fratello infermo il Santo Volto di Cristo che, soffrendo, morendo e risorgendo ha operato la salvezza dell’umanità» (Giovanni Paolo II, Lettera istitutiva della Giornata Mondiale del Malato, 13 maggio 1992, 3). In questa circostanza, mi sento particolarmente vicino a ciascuno di voi, cari ammalati che, nei luoghi di assistenza e di cura o anche a casa, vivete un difficile momento di prova a causa dell’infermità e della sofferenza. A tutti giungano le parole rassicuranti dei Padri del Concilio Ecumenico Vaticano II: «Non siete né abbandonati, né inutili: voi siete chiamati da Cristo, voi siete la sua trasparente immagine» (Messaggio ai poveri, ai malati e ai sofferenti).
2. Per accompagnarvi nel pellegrinaggio spirituale che da Lourdes, luogo e simbolo di speranza e di grazia, ci conduce verso il Santuario di Altötting, vorrei proporre alla vostra riflessione la figura emblematica del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37). La parabola evangelica narrata da san Luca si inserisce in una serie di immagini e racconti tratti dalla vita quotidiana, con cui Gesù vuole far comprendere l’amore profondo di Dio verso ogni essere umano, specialmente quando si trova nella malattia e nel dolore. Ma, allo stesso tempo, con le parole conclusive della parabola del Buon Samaritano, «Va’ e anche tu fa’ lo stesso» (Lc 10,37), il Signore indica qual è l’atteggiamento che deve avere ogni suo discepolo verso gli altri, particolarmente se bisognosi di cura. Si tratta quindi di attingere dall’amore infinito di Dio, attraverso un’intensa relazione con Lui nella preghiera, la forza di vivere quotidianamente un’attenzione concreta, come il Buon Samaritano, nei confronti di chi è ferito nel corpo e nello spirito, di chi chiede aiuto, anche se sconosciuto e privo di risorse. Ciò vale non solo per gli operatori pastorali e sanitari, ma per tutti, anche per lo stesso malato, che può vivere la propria condizione in una prospettiva di fede: «Non è lo scansare la sofferenza, la fuga davanti al dolore, che guarisce l’uomo, ma la capacità di accettare la tribolazione e in essa di maturare, di trovare senso mediante l’unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore» (Enc. Spe salvi, 37).
3. Vari Padri della Chiesa hanno visto nella figura del Buon Samaritano Gesù stesso, e nell’uomo incappato nei briganti Adamo, l’Umanità smarrita e ferita per il proprio peccato (cfr Origene, Omelia sul Vangelo di Luca XXXIV, 1-9; Ambrogio, Commento al Vangelo di san Luca, 71-84; Agostino, Discorso 171). Gesù è il Figlio di Dio, Colui che rende presente l’amore del Padre, amore fedele, eterno, senza barriere né confini. Ma Gesù è anche Colui che “si spoglia” del suo “abito divino”, che si abbassa dalla sua “condizione” divina, per assumere forma umana (Fil 2,6-8) e accostarsi al dolore dell’uomo, fino a scendere negli inferi, come recitiamo nel Credo, e portare speranza e luce. Egli non considera un tesoro geloso il suo essere uguale a Dio, il suo essere Dio (cfr Fil 2,6), ma si china, pieno di misericordia, sull’abisso della sofferenza umana, per versare l’olio della consolazione e il vino della speranza.
4. L’Anno della fede che stiamo vivendo costituisce un’occasione propizia per intensificare la diaconia della carità nelle nostre comunità ecclesiali, per essere ciascuno buon samaritano verso l’altro, verso chi ci sta accanto. A questo proposito, vorrei richiamare alcune figure, tra le innumerevoli nella storia della Chiesa, che hanno aiutato le persone malate a valorizzare la sofferenza sul piano umano e spirituale, affinché siano di esempio e di stimolo.
Nel Vangelo emerge la figura della Beata Vergine Maria, che segue il Figlio sofferente fino al supremo sacrificio sul Golgota. Ella non perde mai la speranza nella vittoria di Dio sul male, sul dolore e sulla morte, e sa accogliere con lo stesso abbraccio di fede e di amore il Figlio di Dio nato nella grotta di Betlemme e morto sulla croce. La sua ferma fiducia nella potenza divina viene illuminata dalla Risurrezione di Cristo, che dona speranza a chi si trova nella sofferenza e rinnova la certezza della vicinanza e della consolazione del Signore.
Affido questa XXI Giornata Mondiale del Malato all’intercessione della Santissima Vergine Maria delle Grazie venerata ad Altötting, affinché accompagni sempre l’umanità sofferente, in cerca di sollievo e di ferma speranza, aiuti tutti coloro che sono coinvolti nell’apostolato della misericordia a diventare dei buoni samaritani per i loro fratelli e sorelle provati dalla malattia e dalla sofferenza, mentre ben volentieri imparto la Benedizione Apostolica".
14 commenti:
Hai scritto quello che in tanti sentiamo!
Alessia
Chi ha superato lo shock?
Io sto al punto di partenza. Un abbraccio a te e papa Benedetto
2 anni fa il sole e' entrato in eclissi.
adesso e' plumbeo e c'e' un caldo afoso e appiccicoso.
manca l'aria e la noia ti tritura gli zebedei.
mi rimetto a dormire.
'notte
Non c'è niente da aggiungere, è come ci sentiamo tutti noi che gli vogliamo sempre bene, forse adesso ancora di più.....shock superato? Non credo sia possibile, troppo forte il dispiacere per come è stato trattato, la preghiera per lui non manca.....spero e mi auguro stia bene e sia sereno.#per sempre nel cuore.A.
per me è come se avessi perso un padre
Indimenticabile BENEDETTO!!!!!
Uno dei giorni piu tristi della mia vita.
Angel
A proposito della rinuncia:
http://rorate-caeli.blogspot.com/2015/02/rorate-exclusive-open-letter-by.html
Angel
Ho visto le immagini della piazza vuota stamattina e mi è venuto in mente quello che dicevano alle udienze di papa Benedetto,la piazza era piena, i biglietti erano sempre scarsissimi di numero, ma già lui.....mi fa piacere leggere certi commenti affettuosi nei suoi confronti in ricorrenza del 2° anniversario della rinuncia, anche se, onestamente, debbo dire che avrei preferito l'avessero sostenuto prima, quando era papa e lo hanno mandato al macello da solo, adesso le lacrime di coccodrillo servono a niente; per me resta un gigante e sempre sarà il mio papa benedetto, poche parole, mai fuori posto, un sorriso timido e dolce, due occhi chiari e limpidi come la sua fede, un' eleganza inarrivabile, una 'bella persona' in tutti i sensi. Indimenticabile. Lupus et Agnus.
Condivido il tuo pensiero.
Santità, La rimpiango sempre di più! Marcella
11 febbraio 2015 : che giornata !
Tutta la giornata dedicata a Voi S. Padre .
Nel pomeriggio S.Rosario con la Vergine di Lourdes e S.Bernadette , poi S.Messa e Comunione per le Vostre intenzioni S.Padre Benedetto XVI .
Grazie per averci ricordato le nostre responsabilita': per averci esortato a rafforzare la fede , a non perdere la speranza , a mettere in pratica la nostra carita', a non perdere di vista l'obbiettivo finale .
Grazie per averci perdonato , per averci teso la mano dandoci modo di rialzarci per ricominciare . Grazie per i Vostri incoraggiamenti a far meglio .
Grazie per averci amato così come siamo Santo Padre.
Grazie per il Vostro Esempio di cristiano cattolico e di Vicario di Cristo .
https://www.youtube.com/watch?v=CnRXLRbxv54
Grazie : " Coraggio , andiamo avanti ! "
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_febbraio_12/suona-mozart-studia-nuova-vita-monastica-papa-emerito-b09680c0-b284-11e4-9344-3454b8ac44ea.shtml
Cara Raffaella e' tanto tempo che non posto più in questo blog ma, voglio ringraziarti per aver espresso i sentimenti che molti di noi provano ma forse non riescono ad esprimere fino in fondo. E' ancora viva in me la tristezza e l'angoscia di quel giorno che credo non mi abbandoneranno piu'. Quel giorno ho perso una guida insostituibile ed il mio Nonno Benedetto a cui non rinuncerò mai. E' sempre nel mio cuore. Un saluto Eugenia
Condivido e sottoscrivo ogni tua parola.
Posta un commento