mercoledì 4 febbraio 2015

Benedetto XVI: L'orso di san Corbiniano, a Roma, fu lasciato libero. Nel mio caso, il "Padrone" ha deciso diversamente (YouTube)




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Grazie al lavoro della nostra Gemma ci immergiamo nuovamente nello splendido Viaggio Apostolico di Papa Benedetto in Baviera.
Benedetto XVI raggiunge la Marienplatz di Monaco e rende omaggio alla Mariensäule (Colonna della Madonna). 9 settembre 2006.
Il testo integrale del discorso è consultabile qui.

Commovente il ricordo della nomina ad arcivescovo di Monaco ed il richiamo all'orso di San Corbiniano.


In particolare:


"È per me motivo di particolare emozione trovarmi di nuovo in questa bellissima piazza ai piedi della Mariensäule – un luogo, come è stato detto, che già altre due volte è stato testimone di svolte decisive nella mia vita. Qui, come si è detto, trent’anni fa, i fedeli mi accolsero con grande cordialità, ed io affidai alla Madonna il cammino che avrei dovuto percorrere, poiché il passaggio dalla cattedra universitaria al servizio di Arcivescovo di Monaco e Frisinga era un salto enorme, e soltanto con una tale protezione e con l’amore percettibile degli abitanti di Monaco e della Baviera potevo osare di assumere quel ministero succedendo al Cardinale Döpfner. Poi, di nuovo, nel 1982: Qui mi sono congedato; e allora c’era presente l’Arcivescovo della Congregazione per la Dottrina della Fede, Hamer, successivamente Cardinale, ed egli disse: “Gli abitanti di Monaco sono come i napoletani, vogliono toccare l’Arcivescovo e gli vogliono bene”. Si è proprio meravigliato di vedere qui a Monaco tanta cordialità, di poter conoscere il cuore bavarese in questo luogo, in cui io, ancora una volta, mi sono affidato alla Madonna".


"Forse mi permettete di tornare in questa occasione su un pensiero che, nelle mie brevi memorie, ho sviluppato nel contesto della mia nomina ad Arcivescovo di Monaco e Frisinga. Dovevo divenire successore di san Corbiniano e lo sono diventato. Della sua leggenda mi ha affascinato fin dalla mia infanzia la storia, secondo la quale un orso avrebbe sbranato l’animale da sella del santo, durante il suo viaggio sulle Alpi. Corbiniano lo rimproverò duramente e, come punizione, gli mise sul dorso tutto il suo bagaglio affinché lo portasse fino a Roma. Così l'orso, caricato col fardello del santo, dovette camminare fino a Roma, e solo lì da Corbiniano fu lasciato libero di andarsene.
Quando, nel 1977, mi trovai davanti alla difficile scelta di accettare o no la nomina ad Arcivescovo di Monaco e Frisinga che mi avrebbe strappato alla mia consueta attività universitaria portandomi verso nuovi compiti e nuove responsabilità, riflettei molto. E proprio allora mi ricordai di questo orso e dell’interpretazione dei versetti 22 e 23 del Salmo 72 [73] che sant'Agostino, in una situazione molto simile alla mia nel contesto della sua ordinazione sacerdotale ed episcopale ha sviluppato e, in seguito, espresso nei suoi sermoni sui Salmi. In questo Salmo, il salmista si chiede perché spesso ai malvagi di questo mondo le cose vanno tanto bene e perché, invece, a molte persone buone le cose vanno così male. E allora il Salmista dice: ero stolto per come la pensavo; davanti a te stavo come una bestia, ma poi sono entrato nel santuario e ho compreso che proprio nelle mie difficoltà ero molto vicino a te e che tu eri sempre con me. Agostino, con amore, ha ripreso spesso questo Salmo e, vedendo nell’espressione “davanti a te stavo come una bestia” (iumentum in latino) un riferimento all'animale da tiro che allora veniva usato in Nordafrica per lavorare la terra, ha riconosciuto in questo “iumentum” se stesso come bestia da tiro di Dio, vi si è visto come uno che sta sotto il peso del suo incarico, la "sarcina episcopalis". Aveva scelto la vita dell'uomo di studio e, come dice in seguito, Dio lo aveva chiamato a fare "l'animale da tiro", il bravo bue che tira l'aratro nel campo di Dio, che fa il lavoro pesante, che gli viene assegnato. Ma poi riconosce: come l’animale da tiro è molto vicino al contadino, sotto la cui guida lavora, così io sono vicinissimo a Dio, perché così lo servo direttamente per l’edificazione del suo Regno, per la costruzione della Chiesa.
Sullo sfondo di questo pensiero del Vescovo di Ippona, l'orso di san Corbiniano mi incoraggia sempre di nuovo a compiere il mio servizio con gioia e fiducia – trent'anni fa come anche adesso nel mio nuovo incarico – dicendo giorno per giorno il mio "sì" a Dio: Sono divenuto per te come una bestia da soma, ma proprio così "io sono con te sempre" (Sal 72[73], 23). L'orso di san Corbiniano, a Roma, fu lasciato libero. Nel mio caso, il "Padrone" ha deciso diversamente. Mi trovo, dunque, di nuovo ai piedi della Mariensäule per implorare l'intercessione e la benedizione della Madre di Dio, non solo per la città di Monaco e per l’amata Baviera, ma per la Chiesa universale e per tutti gli uomini di buona volontà".

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi per me e'una grande giornata! Dopo aver scritto al Nostro Benedetto xvi, ho ricevuto una sua lettera di ringraziamento con un piccolo dono! Invito chi vuole e ne ha la possibilita'di fare sentire il nostro affetto per Lui! Con una semplice lettera si puo' fare tanto! Grazie Raffaella per tutto! Paolo

Arcangela ha detto...

Benedetto sull'umiltà "All'umiltà appartiene il coraggio di prendere le difese della verità, il coraggio di non piegarsi alla vanità dell'opinione, di non indirizzarsi seguendo un'immagine, ma di rimanere fedele alla verità" 1979
Arcangela

Arcangela ha detto...

Benedetto sull'umiltà "All'umiltà appartiene il coraggio di prendere le difese della verità, il coraggio di non piegarsi alla vanità dell'opinione, di non indirizzarsi seguendo un'immagine, ma di rimanere fedele alla verità" 1979
Arcangela

Anonimo ha detto...

Che parole belle e commuoventi.Grazie per il regalo di rileggerli! Si fanno vedere la vera umilta e santita di quest'uomo!

Anonimo ha detto...

OT da Aginews, papa Benedetto'Sono anziano, ma sto bene, prego per tutto il mondo' #per sempre nel cuore.A.

Arcangela ha detto...

A proposito dell'Expo di Milano, e, a paragone della letterina odierna di Francesco, nessuno vuol ricordare CARITAS IN VERITATE!
Arcangela

maura ha detto...

Che vi devo dire , questo discorso mi incanta . L'avro' letto non so piu' quante volte..L'atmosfera e' calda , piena di affetto , il Santo Padre di norma così riservato si sente tra amici e ci fa partecipi di alcuni suoi ricordi , ci fa entrare nel suo intimo . Bellissimo ! Come un animale da soma ha sempre lavorato sodo e con amore per quel Padrone , per rendere la Sua vigna fertile . A volte in salita , a volte togliendo pietre d'inciampo , a volte ripianando il terreno e sempre senza ribellarsi ,
docile , legato con la catena dell' obbedienza per uno sguardo d' amore del Suo Padrone .