Clicca qui per leggere il commento.
Io invece tremo per come quelle parole rischiano di essere interpretate.
Benedetto XVI e' stato accusato di avere bloccato la discussione nella Chiesa ma questa e' una clamorosa bugia.
Mai come negli otto anni del suo Pontificato si e' discusso e parlato di Dio, di Gesu' e di teologia. In tutta franchezza non trovo giusto liquidare i "testardi" come se fossero persone moleste che devono restare sulla porta della chiesa senza fiatare e senza dare troppo fastidio.
Lo scrive una come me che e' nata dopo il Concilio e non ha mai assistito ad una Messa Tridentina, ma non ha pregiudizi o particolari anticipi di antipatia verso questa o quella opinione.
7 commenti:
Come ho scritto a commento d'altro post, i fedeli che si aggrappano alla Sacra Tradizione per esser integralmente cattolici non son testardi ma riserva preziosa per la Chiesa. Niente del Magistero vincolante essi rifiutano, niente della sana liturgia essi condannano, ma hanno gli occhi ben aperti e denunciabno i guasti della nouvelle théologie, e della liturgia cialtrona e pressappochista che manifesta e crea una dottrina diversa da quella autenticamente cattolica.
Si rilegga, visto che qui si parla sempre di Ratzinger, quant'egli ha scritto sul Rito Antico a partire dal 1976. Questo rito avrebbe dovuoto, nella prospettiva ratzingeriana, contribuire a risacralizzare il NO.
Sig. Dante, io sono stufo di parole come quelle che ha detto lei. E lo dico con un emorme rispetto verso di lei, anche se non ne condivido le opinioni. "Si aggrappano alla Sacra Tradizione": è in queste parole l'equivoco. Mi convinco sempre di più che per voi Tradizione non è solo la fede professata, ma anche il "si è sempre fatto così" anche se una certa tradizione (con la t minuscola) è conseguente al Concilio di Trento. I guasti della noouvelle thèologie non so cosa siano, visto che bisogna camminare con la Chiesa professando la fede cristiana. Per quanto riguarda il V.O., rispetto il Motu Proprio del Papa, ma non condivido la sua strumentalizzazione (ossia l'essere sventolato come bandiera). La riflessione teologica del teologo Ratzinger non è al di sopra delle altre, ma rientra nel dibattito teologico. Quindi, è separata dal suo magistero pontificio. Saluti e mi scuso se in questo commento le ho mancato di rispetto. go
Go, vada un pò a ripetere questi ragionamenti sulla T/tradizione agli Ortodossi, e poi vedrà, che "progressi ecumenici"...
In un mare in tempesta, in cui si spargon correnti teologiche in contrasto con la sana dottrina, in cui ognuno dice quel che gli passa per il cervello anche bacato, aggrapparsi alla Sacra Tradizione -canale della Rivelazione - significa mantenersi integralmente cattolici. La Sacra Tradizione non parte da Trento, ma Trento l'accoglie e la trasmette approfondendola senza mutarne la sostanza, come sempre deve avvenire attraverso il Magistero infallibile. Le tradizioni - che pure hanno la loro importanza - non sono la Tradizione, ma a volta la concretizzano e la rappresentano. Le processioni del Corpus Domini non sono il Corpus Domini, ma sono l'omaggio adorante ed osannante al Cristo fatto uomo e presente tramite i sacerdoti sull'altare nel Sacrificio che si rinnova sacramentalmente.
Quanto a Ratzinger, ho parlato del teologo del 1976, ma ho amche scritto: a partire dal 21976. E' chiaro, dunque, ove si voglia capire, che volevo poi riportare al Summorum Pontificum ed alla lettera ai vescovi del mondo.
Il teologo Ratzinger è uno dei tanti teologi e non è il mio preferito, tutt'altro. Ma la sua azione da Pontefice e le sue parole a difesa del rito antico non sono trascurabili, ma da apprezzare altamente per la verità che esprimono, al pari di tante illuminanti catechesi che convincon molto più che certi suoi libri.
Indubbiamente mi piacerebbe parlare a persone non anonime.
sono sulla tua stessa linea Raffaella, ma come ebbe a dire ancora una volta con sapienzali parole Benedetto nella sua lettera ai vescovi: " A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo". "Alcuni gruppi, invece, accusavano apertamente il Papa di voler tornare indietro, a prima del Concilio" mi ricorda le parole di qualcuno di qualche giorno fa
Max
Sig. Dante, sono d'accordo con il suo secondo commento nella prima parte. Però quello che vale per Trento vale anche per il Vaticano II. Io non so se lei ha frequentato una facoltà teologica come me, però non vedo mari tempestosi, ma dibattiti teologici seri e leciti. L'illecito (ad esempio, la teologia di Kung) non fa testo perchè è la Chiesa stessa a dirlo. La Tradizione non va staccata dal magistero della Chiesa e anche oggi si vive nella Chiesa. Non c'è bisogno di essere tradizionalisti.
Saluti go
Beato te, Anonimo, studente di facoltà teologica, che vedi la sana dottrina dominare nella Chiesa. Forse bisognerebbe che tu leggessi la condanna di Pio XII della nouvelle Théologie e le parole di Siri su Rahner, che ormai impera nelle Facoltà anche in chi mai l'ha letto.
Quanto al Vaticano II il confronto con Trento non si può fare ed è strano che un yu iversitario studente di teologia non comprenda la differenza tra un concilio dogmatico che fissa la verità in canoni infallibbili ed un concilio che sforna documenti verbosi, contorti, contraddittori, di taglio "teologico" e mai definitorio.
E magari poi va' anche a rileggerti quel che dicevano Giov. P. II e Paolo VI sul fumo di Satana, sullal'inverno giunto invece della primavera conciliare, della Chiesa pervasa da un pensiero non cattolico.
Sì, fai bene a studiare, ma con maestri seri e non parolai con gli occhiali rosa.
Benedetto XVI ha cercato di tamponar diverse falle, più che con documenti definitori con le sue catechesi.
Posta un commento