giovedì 4 aprile 2013

I Papi e le donne. Francesco riprende una argomentazione che era stata già di Benedetto XVI (Gagliarducci)

Il Papa: «Alle donne missione unica»

Per Francesco sono loro le prime testimoni della Resurrezione E ai giovani dice: «A voi il compito portare avanti il messaggio di Gesù»

Andrea Gagliarducci

Le donne protagoniste del Vangelo. Loro hanno creduto per prime, hanno avuto il coraggio di raccontare, hanno testimoniato la fede, più forti degli uomini. Papa Francesco rivendica per la donna un ruolo di assoluto protagonista nei Vangeli. Un ruolo che continua ancora oggi, quando ha esortato mamme e nonne a «rendere testimonianza» di Cristo risorto, arringando i giovani presenti nella folla a rimanere attaccati «all'ancora della speranza» che è nel cielo.
Sono 30 mila persone arrivate in piazza San Pietro a sentire le seconda udienza generale di Papa Francesco. Lui le ripaga con un lungo giro sulla jeep scoperta, in cui si ferma diverse volte per salutare i bambini, e poi, al termine dell'udienza, di un secondo lungo giro, a piedi, sulle transenne, a salutare tutti, a partire dai disabili e dagli ammalati. Il Papa vuole portare il Vangelo nelle periferie, e vuole che la Chiesa sia sentita vicina da tutti. E vuole così dare alle donne un ruolo da protagonista che non ha esitato, nella Messa del Giovedì Santo, a lavare i piedi anche a due giovani detenute, nonostante gli apostoli fossero tutti uomini: nessun Papa, prima di lui, lo aveva mai fatto.
Le persone, in piazza, stanno attente ad ogni gesto di Papa Francesco, sperano in un fuori programma, si aspettano che lui si avvicini loro. Un approccio diretto, quello di Papa Francesco, che coinvolge e anima la speranza.
Subito dopo aver dato il «buongiorno» (diventato ormai emblematico), Papa Francesco sottolinea come spesso si sia «cercato di oscurare la fede nella Risurrezione di Gesù, e anche fra gli stessi credenti si sono insinuati dubbi. Un po' quella fede 'all'acqua di rose', come diciamo noi; non è la fede forte».
E questo - accusa il Papa - è avvenuto «per superficialità, a volte per indifferenza, occupati da mille cose che si ritengono più importanti della fede, oppure per una visione solo orizzontale della vita. Ma è proprio la Risurrezione che ci apre alla speranza più grande, perché apre la nostra vita e la vita del mondo al futuro eterno di Dio, alla felicità piena, alla certezza che il male, il peccato, la morte possono essere vinti».
Ma chi è che ha compreso prima di tutti questa forza della Resurrezione? È qui che entra in gioco il ruolo delle donne. Loro hanno creduto per prime, hanno avuto il coraggio di raccontare, hanno testimoniato la fede. Un ruolo che Papa Francesco ha esaltato già nell'omelia alla veglia pasquale, e che ha ricordato anche ieri, sottolineando come proprio il fatto che alle donne sia stata attribuita tanta importanza nei Vangeli attesta la loro storicità.
«Secondo la legge giudaica di quel tempo - dice Papa Francesco - le donne e i bambini non potevano rendere una testimonianza affidabile, nei vangeli invece le donne hanno un ruolo primario, fondamentale», e «se il racconto fosse stato inventato, nel contesto di quel tempo non sarebbe stato assegnato alle donne" il ruolo di testimoni. Una argomentazione che era stata già di Benedetto XVI, nel suo secondo volume del Gesù di Nazaret (Libreria Editrice Vaticana). «Questo dice che Dio - afferma Papa Francesco - non sceglie secondo i criteri umani: i primi testimoni della nascita di Gesù sono i pastori, gente semplice e umile; le prime testimoni della Risurrezione sono le donne. E questo è bello».
È un ruolo di annuncio della fede che - afferma Papa Francesco - deve essere continuato dalle mamme e dalle nonne. «Per Dio - afferma - conta il cuore, quanto siamo aperti a lui, se siamo come bambini che si fidano. Ma questo ci fa riflettere su quanto le donne abbiano fatto nel cammino di fede e quanto ancora facciano nell'aprire le porte al Signore, nel comunicarlo».
E poi si rivolge ai giovani, Papa Francesco, li chiama. «Voi, testimoni di Gesù - ha detto - portate avanti il testimone che Gesù è vivo e questo darà speranza a questo mondo invecchiato per le guerre, per il peccato. Avanti giovani!».

© Copyright Il Tempo, 4 aprile 2013

Nessun commento: