Visualizzazione post con etichetta gagliarducci. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta gagliarducci. Mostra tutti i post

lunedì 7 ottobre 2013

Il Papato informale ed i suoi rischi (Gagliarducci)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Mariateresa. Qui una traduzione sommaria.
Il fatto che i curiali possano essere a disagio non solo non suscita in me alcun senso di pieta' ma spero che le cose peggiorino ancora :-)
Dopo il trattamento riservato a Papa Benedetto non penso che qualcuno possa provare alcuna "tenerezza" per certi soggetti. 
Come dice il Poeta: chi e' causa del suo mal...
L'atteggiamento di Papa Francesco rafforza l'immagine che i media hanno sempre dato della curia? Ci sara' un motivo...

lunedì 30 settembre 2013

Il ritorno della curia dei "vecchi tempi" (Gagliarducci)

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Mariateresa. Qui una traduzione sommaria.
Sto seguendo con particolare attenzione le nomine di questi giorni. Se verranno confermati certi "rumors internettiani" riguardo una Prefettura molto importante, non potro' che trarne le dovute conseguenze. Anticipo che considererei una certa scelta una grave mancanza di rispetto verso Benedetto XVI. Spero di essere smentita. Davvero non vorrei che venissero confermate le mie preoccupazioni.

giovedì 12 settembre 2013

Qual era l'obiettivo del segretario di stato Bertone? (Gagliarducci)

Clicca qui per leggere il commento.
La strenua opposizione di una buona parte della curia romana (e di molti vescovi diocesani) al progetto di riforma di Benedetto XVI e del card. Bertone e' sempre stato sotto gli occhi di tutti come, tuttavia, sono sempre stati evidenti gli errori di gestione e di comunicazione della segreteria di stato che spesso non ha fatto scudo al Papa ma si e' fatta scudo del Papa. In questo senso vorrei ascoltare un bel "mea culpa".
Credo che nessuno di noi abbia dimenticato quanto accaduto nel 2009 e soprattutto nel 2010. Si poteva e si doveva fare meglio. C'erano tutti gli strumenti a disposizione. Mi fa francamente ridere vedere oggi certi personaggi uscire allo scoperto per prendere gli applausi che il pubblico riserva a Papa Francesco quando quegli stessi soggetti, fino a qualche mese fa, si nascondevano dietro la veste bianca, sempre piu' larga, di Benedetto XVI.
La chiesa nel senso istituzionale del termine ha davanti a se una montagna da scalare alta il doppio del Monte Bianco se vuole riconquistare la mia fiducia.

martedì 9 luglio 2013

Papa Francesco a Lampedusa: raccolta di articoli [1]

Kyenge: "Il Papa scuote le istituzioni, è tempo di cambiare politica" (Polchi)

Evviva Papa Francesco, ma non i clandestini (Maglie)

Giusto pregare Ma le leggi devono essere rispettate (Guerri)

Libero, il Foglio e il Giornale steccano nel coro pro Bergoglio (Covato)

Abbraccio fraterno con i migranti: «Non vi lascio soli» (Giansoldati)

I musulmani: «Parla di noi?». E vanno ad ascoltare la traduzione dell'omelia (Cavallaro)

La gioia dei lampedusani: «Adesso non siamo più soli» (Monici)

Lezione di umanità che insegna come «stare» (Paolucci)

L'anestesia del cuore (Sofri)

Il Papa partigiano

Lampedusa, riprendono gli sbarchi. 559 i profughi approdati nell'isola nelle ultime 24 ore

Il Papa a Lampedusa: una visita per responsabilizzare società e politica (Colagrande)

La visita di Papa Francesco a Lampedusa nel commento di Paolo Rodari

La visita di Papa Francesco a Lampedusa nel commento di Accattoli

La visita a Lampedusa ed i risvolti politici

Che cosa cambia dopo la visita a Lampedusa?

La visita a Lampedusa nel commento di Enzo Bianchi

Francesco: «Tutti responsabili per i migranti morti» (Gagliarducci)

Le carrette del mare non si fermano In un giorno arrivati 165 disperati (Mineo)


Terre promesse sogni e realtà (Stella)








sabato 29 giugno 2013

L’operazione trasparenza di Benedetto XVI e il peso dei veleni (Gagliarducci)

L’operazione trasparenza di Benedetto XVI e il peso dei veleni

Raccontano in Vaticano che da tempo Nunzio Scarano, l’impiegato dell’Apsa arrestato ieri, non era visto di buon occhio nei corridoi vaticani. Che da tempo era stato fatto sapere che sarebbe stato...
Raccontano in Vaticano che da tempo Nunzio Scarano, l’impiegato dell’Apsa arrestato ieri, non era visto di buon occhio nei corridoi vaticani. Che da tempo era stato fatto sapere che sarebbe stato meglio allontanarlo dall’incarico. E che questo non è mai avvenuto. Fino ai fatti di ieri. Ma Nunzio Scarano - ha ricordato padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede - «era già stato sospeso da oltre un mese», non appena «i superiori erano stati informati che era indagato», come da Regolamento della Curia Romana. Il Papa è stao informato, e l’Autorità di Informazione Finanziaria, intanto, sta seguendo il problema, e sta valutando che decisioni prendere.
Le frasi di padre Lombardi e le indiscrezioni sull’attività di padre Scarano all’interno dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica raccontano due facce di una stessa medaglia. La prima, che troppe volte, e troppo spesso, resistenze interne o anche una certa incuria di Curia hanno impedito ai dicasteri romani di muoversi. La seconda, che l’Autorità di Informazione Finanziaria voluta da Benedetto XVI è ormai il nodo su cui si centra tutto il controllo delle finanze vaticane. Perché sotto Benedetto XVI è stata avviata una operazione trasparenza senza precedenti, che adegua le strutture finanziarie della Santa Sede ai segni dei tempi (in linguaggio ecclesiastico) e agli standard internazionali (in linguaggio laico).
Papa Francesco ha ripreso con forza in mano l’operazione trasparenza avviata da Benedetto XVI. Più volte, nelle sue omelie private e pubbliche, nei suoi discorsi, ha sottolineato l’esigenza di una «Chiesa povera per i poveri», spiegando poi che «questo non è pauperismo». La finanza non è il fine per il Vaticano. È un mezzo attraverso il quale aiutare le missioni sparse per il mondo, facendo arrivare magari il denaro in canali sicuri alle suore in Vietnam per poter costruire un ospedale.
Tutto questo Papa Francesco lo sa. E lo sapeva anche Benedetto XVI. Già sotto il suo pontificato, la Santa Sede aveva firmato un accordo monetario con l’Europa, e aveva avviato il processo di modernizzazione della struttura finanziaria. Prima la legge antiriciclaggio, poi l’ingresso in Moneyval, il comitato del Consiglio Europeo che valuta l’aderenza dei Paesi membri agli standard internazionali, e poi una revisione della legge antiriciclaggio, sollecitata proprio dall’Europa. E nel frattempo, i veleni, il dibattito interno allo stesso Vaticano; la sfiducia votata al presidente del board dei laici dello Ior Gotti Tedeschi dal suo stesso consiglio; la lunga attesa per un nuovo presidente, individuato poi nel tedesco von Freyberg, impegnato ora in una grande operazione di comunicazione positiva. Situazioni che, aggiunte alla vecchiaia, alle lotte di potere mai sopportate, a quel mordere e divorare già censito da Papa Ratzinger, hanno logorato Benedetto XVI. Papa Francesco ora è chiamato a prendere con vigore l’operazione di trasparenza, e a imprimergli la svolta decisiva.
And. Gag.

© Copyright Il Tempo, 29 giugno 2013

lunedì 13 maggio 2013

Secondo Gagliarducci Francesco ha cambiato l'immagine della chiesa non la dottrina

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Mariateresa.
E' molto triste che si parli di "rivoluzione dell'immagine" della chiesa come se essa fosse una qualunque societa' quotata in borsa che necessita di rassicurare gli azionisti.
Io direi che sono i media ad avere rivoluzionato l'immagine della chiesa rinunciando a parlare dei problemi che la affliggono e che tanto tormentavano giornalisti e commentatori fino alla sera del 13 marzo. A proposito: che fine ha fatto il dossier Vatileaks? Nessuno pretende piu' la sua pubblicazione? Ma che strano...
:-)
R.

giovedì 4 aprile 2013

I Papi e le donne. Francesco riprende una argomentazione che era stata già di Benedetto XVI (Gagliarducci)

Il Papa: «Alle donne missione unica»

Per Francesco sono loro le prime testimoni della Resurrezione E ai giovani dice: «A voi il compito portare avanti il messaggio di Gesù»

Andrea Gagliarducci

Le donne protagoniste del Vangelo. Loro hanno creduto per prime, hanno avuto il coraggio di raccontare, hanno testimoniato la fede, più forti degli uomini. Papa Francesco rivendica per la donna un ruolo di assoluto protagonista nei Vangeli. Un ruolo che continua ancora oggi, quando ha esortato mamme e nonne a «rendere testimonianza» di Cristo risorto, arringando i giovani presenti nella folla a rimanere attaccati «all'ancora della speranza» che è nel cielo.
Sono 30 mila persone arrivate in piazza San Pietro a sentire le seconda udienza generale di Papa Francesco. Lui le ripaga con un lungo giro sulla jeep scoperta, in cui si ferma diverse volte per salutare i bambini, e poi, al termine dell'udienza, di un secondo lungo giro, a piedi, sulle transenne, a salutare tutti, a partire dai disabili e dagli ammalati. Il Papa vuole portare il Vangelo nelle periferie, e vuole che la Chiesa sia sentita vicina da tutti. E vuole così dare alle donne un ruolo da protagonista che non ha esitato, nella Messa del Giovedì Santo, a lavare i piedi anche a due giovani detenute, nonostante gli apostoli fossero tutti uomini: nessun Papa, prima di lui, lo aveva mai fatto.
Le persone, in piazza, stanno attente ad ogni gesto di Papa Francesco, sperano in un fuori programma, si aspettano che lui si avvicini loro. Un approccio diretto, quello di Papa Francesco, che coinvolge e anima la speranza.
Subito dopo aver dato il «buongiorno» (diventato ormai emblematico), Papa Francesco sottolinea come spesso si sia «cercato di oscurare la fede nella Risurrezione di Gesù, e anche fra gli stessi credenti si sono insinuati dubbi. Un po' quella fede 'all'acqua di rose', come diciamo noi; non è la fede forte».
E questo - accusa il Papa - è avvenuto «per superficialità, a volte per indifferenza, occupati da mille cose che si ritengono più importanti della fede, oppure per una visione solo orizzontale della vita. Ma è proprio la Risurrezione che ci apre alla speranza più grande, perché apre la nostra vita e la vita del mondo al futuro eterno di Dio, alla felicità piena, alla certezza che il male, il peccato, la morte possono essere vinti».
Ma chi è che ha compreso prima di tutti questa forza della Resurrezione? È qui che entra in gioco il ruolo delle donne. Loro hanno creduto per prime, hanno avuto il coraggio di raccontare, hanno testimoniato la fede. Un ruolo che Papa Francesco ha esaltato già nell'omelia alla veglia pasquale, e che ha ricordato anche ieri, sottolineando come proprio il fatto che alle donne sia stata attribuita tanta importanza nei Vangeli attesta la loro storicità.
«Secondo la legge giudaica di quel tempo - dice Papa Francesco - le donne e i bambini non potevano rendere una testimonianza affidabile, nei vangeli invece le donne hanno un ruolo primario, fondamentale», e «se il racconto fosse stato inventato, nel contesto di quel tempo non sarebbe stato assegnato alle donne" il ruolo di testimoni. Una argomentazione che era stata già di Benedetto XVI, nel suo secondo volume del Gesù di Nazaret (Libreria Editrice Vaticana). «Questo dice che Dio - afferma Papa Francesco - non sceglie secondo i criteri umani: i primi testimoni della nascita di Gesù sono i pastori, gente semplice e umile; le prime testimoni della Risurrezione sono le donne. E questo è bello».
È un ruolo di annuncio della fede che - afferma Papa Francesco - deve essere continuato dalle mamme e dalle nonne. «Per Dio - afferma - conta il cuore, quanto siamo aperti a lui, se siamo come bambini che si fidano. Ma questo ci fa riflettere su quanto le donne abbiano fatto nel cammino di fede e quanto ancora facciano nell'aprire le porte al Signore, nel comunicarlo».
E poi si rivolge ai giovani, Papa Francesco, li chiama. «Voi, testimoni di Gesù - ha detto - portate avanti il testimone che Gesù è vivo e questo darà speranza a questo mondo invecchiato per le guerre, per il peccato. Avanti giovani!».

© Copyright Il Tempo, 4 aprile 2013