martedì 9 aprile 2013

Ricominciano le "provviste di chiesa". Francesco "commissaria" la diocesi di rito orientale di Piana degli Albanesi (Izzo)

PAPA: RICOMINCIANO LE "PROVVISTE DI CHIESA"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 apr. 

Una delle grandi responsabilita' che sono esclusive del Papa e' quella delle "provviste di Chiesa", cioe' della nomina di nuovi vescovi a capo delle diocesi, quando per morte malattie, impedimenti o eta', le chiese locali restano prive dei loro ordinari. La procedura prevede una preistruttoria del Nunzio Apostolico (in collaborazione con la Conferenza Episcopale) e una successiva istruttoria della Congregazione per i vescovi, vengono sottoposti i nomi dei candidati al Papa (spesso nella forma di una terna) al quale compete la decisione finale.
Nei giorni scorsi Papa Francesco aveva firmato quelle per le sedi cardinalizie di Buenos Aires e Vilnius, oggi sono arrivate le nomine per Dubuque (monsignor Michel Owen Jackels) e Fargo (monsignor John T. Folda) negli Stati Uniti e di Imus (monsignor Gonda Evangelista) nelle Filippine. E il trasferimento di monsignor Awad Hanna da ausiliare di Alessandria dei Copti a ausiliare di Minya dei Copti. Sempre oggi il Papa ha anche nominato il nuovo nunzio in Benin: e' monsignor Brian Udaigwe, camerunese. Giornata di nomine dunque. 

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PAPA: COMMISSARIA DIOCESI ORIENTALE DI PIANA DEGLI ALBANESI 

(AGI) - CdV, 8 apr. 


Salvatore Izzo


Papa Francesco ha commissariato la diocesi siciliana di rito orientale di Piana degli Albanesi, nominando amministratore apostolico l'arcivescovo della vicina citta' di Palermo, cardinale Paolo Romeo. Il vescovo Sotir Rerrara ha compiuto 75 anni lo scorso 5 dicembre e per questo le sue dimissioni sono state accettate per ragioni di eta'. In realta', pero', a causa della difficolta' incontrata dal presule nell'armonizzare la convivenza sullo stesso territorio di sacerdoti di rito latino celibi e sacerdoti orientali uxorati, dal 2009 la diocesi era governata da un delegato pontificio nella persona dell'arcivescovo di Foggia, Francesco Pio Tamburrino.
In Italia sono tre le realta' di rito orientale erette canonicamente: oltre alla diocesi di Piana degli Albanesi in Sicilia c'e' quella di Lungro in Calabria e infine l'abbazia di Grottaferrata vicino a Roma. Un progetto prevede la costituzione di un'unica Eparchia Orientale (sul modello di quelle costituite recentemente da Benedetto XVI per la Gran Bretagna e la Francia) che possa provvedere all'assistenza religiosa dei tanti cristiani di rito orientale immigrati soprattutto da Ucraina e Romania e che vivono in altre citta' italiane, privi spesso della possibilita' di mantenere le proprie tradizioni. La Cei, in particolare, ha sconsigliato ai vescovi orientali dei due Paesi di inviare sacerdoti sposati al seguito degli immigrati per consentire la celebrazione regolare delle liturgie in tutte le localita' dove risiedono.
La situazione delle comunita' di tradizione orientale e' molto preoccupante anche perche' ci sono oggi nel nostro Paese circa 800 mila immigrati cattolici di rito greco: albanesi, rumeni e ucraini, i cui bisogni spirituali si sommano a quelli delle poche migliaia di eredi delle popolazioni albanesi che nella seconda meta' del XIV secolo, incalzate dai turchi, emigrarono in Calabria e Sicilia, dove hanno cercato di mantenere vive le proprie tradizioni all'interno delle diocesi di rito latino fino a quando, nel 1919, la Santa Sede ha concesso l'erezione della eparchia di Lungro, concedendo 15 anni dopo l'altra diocesi in Sicilia.
La lunga attesa per vedere riconosciuti i propri diritti di appartenenti al rito bizantino ha lasciato cicatrici nelle comunita' italo-albanesi e oggi c'e' turbamento per il fatto che sono vescovi di rito latino sia l'amministratore apostolico di Piana degli Albanesi, Romeo, che Tamburrino, rimasto ora delegato apostolico di Grottaferrata, dove, spiega l'archimandrita, padre Emiliano Fabbricatore, "gli unici monaci basiliani rimasti in Italia sono quelli che vivono nell'abbazia: in tutto siamo 12, tutti anziani e malati".
"Senza rispetto per le nostre tradizioni spirituali - hanno scritto in un appello i 'papas' di Piana degli Albanesi, cioe' i preti sposati di rito orientale - veniamo di nuovo destinati alla completa latinizzazione, nonostante recenti scandali locali non del tutto estranei alla costruzione di una chiesa latina destinata alla nostra comunita' greco-albanese e all'abbandono spirituale nel quale si trovano i nuovi immigrati ortodossi residenti anche in nostri paesi arbereshe privi di clero ortodosso". Il riferimento e' in particolare alla comunita' greco-cattolica rumena presente in Italia che si e' vista respingere dalla Cei la richiesta di farsi seguire in Italia da clero uxorato messo a disposizione dall'episcopato rumeno perche' non esisterebbe "la 'giusta e ragionevole causa' che giustifichi la concessione della dispensa" dalla legge ecclesiastica per la quale i preti sposati delle Chiese orientali non possono esercitare al di fuori del territorio storico della loro Chiesa: un limite contro cui hanno protestato anche i vescovi riuniti nel 2010 in Vaticano per il Sinodo sul Medio Oriente.
"La convenienza di tutelare il celibato ecclesiastico e di prevenire il possibile sconcerto nei fedeli per l'accrescersi di presenza sacerdotali uxorate prevale infatti - ha spiegato in una lettera ai vescovi rumeni il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco - sulla pur legittima esigenza di garantire ai fedeli cattolici di rito orientale l'esercizio del culto da parte di ministri che parlino la loro lingua e provengano dai loro stessi Paesi".
Una possibile via d'uscita da queste difficolta' - come e' stato proposto nel 2005 dal Sinodo Intereparchiale delle tre realta' bizantine italiane - sarebbe l'istituzione in Italia di un'unica prelatura per i fedeli di rito orientale, che certamente favorirebbe nuove vocazioni alla vita monastica e al sacerdozio (sia celibatario che uxorato). 

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13 commenti:

Anonimo ha detto...

Faccio sommessamente notare che sia Tamburrino che Romeo sono, come ben noto a chi beneficia dal 2007 del motu prorio Summorum Pontificum, grandi amici della Tradizione, e da lunga data!

I nostri fratelli bizantini non hanno niente di che temere : sono senz'altro in buone mani..

Anonimo ha detto...

Faccio notare che Romeo è colui che in Cina, esattamente un anno prima delle dimissioni del Papa, dava per finito entro un anno il pontificato...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/10/complotto-di-morte-benedetto-xvi/190221/

Raffaella ha detto...

Esatto ed e' anche colui che:

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2006/12/20/romeo-a-palermo-ma-la-cei-non-e-la-sua-giulietta/

R.

Anonimo ha detto...

Negli Usa il Papa nomina due vescovi dinamici ma di franca ortodossia

http://www.catholic.org/national/national_story.php?id=50440
Alberto

Anonimo ha detto...

"Tout se tient", direbbe un entusiasta vaticanista france(sche)se.

Anonimo ha detto...

Jackels e Folda: due nomine tutt'altro che liberal (Rocco Palmo).

http://whispersintheloggia.blogspot.it/2013/04/if-you-build-it-he-will-come-for-first.html
Alberto

Anonimo ha detto...

Chi è che ha ricevuto di più in udienza privata, Francesco, dalla sua elezione, almeno stando ai comunicati ufficiali?

Risposta: il Cardinal Sandri, Prefetto per le Chiese Orientali. Due volte.

Anonimo ha detto...

"Chi è che ha ricevuto di più in udienza privata, Francesco, dalla sua elezione, almeno stando ai comunicati ufficiali? Risposta: il Cardinal Sandri, Prefetto per le Chiese Orientali. Due volte." Peccato grave, gravissimo... direi mortale. Gli darai l'assoluzione? gianni

Anonimo ha detto...

Negli Usa il Papa nomina due vescovi dinamici ma di franca ortodossia
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Sarebbe interessante sapere se si tratta di "franca ortodossia" nei confronti del Concilio o della Tradizione intera

Anonimo ha detto...

caspita questo Romeo mi deve dare i numeri al lotto(strettissimo di Sodano che viene in tutto finora accontentato da Francesco, che strano...) Se Sandri diventa egretario di stato inizio a scriverlo io un blog anticlericale con tanti segretucci Pigneto-Vaticano

Max

Anonimo ha detto...

In effetti qui siamo ormai più antipapisti di tutti gli uarrini. Ormai si risparmia sulle cerimonie ma si spende per gli intepreti d'inglese. Eufemia

Eugenia ha detto...

Buon lavoro Max credo che quel blog che hai in mente non sia tanti irreale anzi!@

Anonimo ha detto...

Cara Eufemia, ma "risparmiare sulle cerimonie" è una delle cose che stavano più a cuore ai cardinali elettori, riguardo al futuro pontefice.
Ovvio che non ce lo dicessero in faccia, durante il conclave.. Ma, per fare solo un esempio : le loquaci eminenze ci hanno ripetuto ad libitum una job description tipo : "60-max70enne, con esperienza di Curia, ma anche solidamente diocesana e, perché no, diplomatica, e sì, missionaria.."
Ovviamente almeno un candidato così c'era, ed era l'arcivescovo di Colombo, Ranjith.
Che oltretutto è decaglotta o giù di lì. E ha tanti altri pregi. Ma un enorme difetto: troppo ratzingeriano, in primis in materia liturgica.

Comunque, altri cardinali avevano certi requisiti, chi più chi meno..



Ma cosa vuoi: la Lex Orandi doveva essere presa a bastonate.. E non solo quella of course.

E ora torniamo ai CV : si parte con un conclave dove pare che Bergoglio, oltre alla sua "esemplare" vita pastorale (questa essendo post-concilarvaticana, mentre quella di Ranjith troppo post-conciliartridentina), avrebbe un Dottorato in Teologia e saprebbe almeno quattro lingue.
Ora, capite che un povero Bagnasco , senza fama di poliglotta e qualifikationen post-ordinazione limitate a una "povera" laurea in filosofia alla statale, non poteva neanche lontanamente competere...


Ma insommma, val poco che io vada avanti : chi vuol capire, capisca.