venerdì 19 aprile 2013

Tutti i libri di Benedetto XVI. “Introduzione al cristianesimo” il suo capolavoro comunicativo. E la trilogia dedicata a Gesù (Garelli)

Su segnalazione di Anonima leggiamo:

Ratzinger, tutti i libri di Benedetto XVI

Fede e ragione, percorso di un cristiano

“Introduzione al cristianesimo” il suo capolavoro comunicativo. E la trilogia dedicata a Gesù

di Franco Garelli

ROMA - Celebrare Dio che è amore; renderlo credibile in questo mondo; rafforzare la fede dei fratelli; contrastare la decadenza dell’Occidente; come far dialogare fede e ragione, scienza e fede; perché il relativismo impoverisce la cultura moderna; perché gli uomini non devono perdere l’anelito alla Verità; quali verità sull’uomo ci comunica il Gesù storico: ecco alcuni dei grandi e vitali temi su cui verte la produzione teologica di Joseph Ratzinger, così come si è articolata anzitutto negli anni della sua formazione, poi nell’insegnamento in prestigiose scuole di teologia tedesche (e come Vescovo di Monaco) e infine a Roma, sia a servizio di alcuni Pontefici e sia nelle vesti di Benedetto XVI.

TEOLOGIA SOLIDA

I molti libri che egli ha scritto riflettono non soltanto una teologia solida e di grande finezza, che si confronta con le maggiori correnti teologiche del Novecento e offre singolari prospettive di studio e di ricerca; ma anche il desiderio di comunicare ai suoi contemporanei la novità e la ragionevolezza della proposta cristiana. Libri dunque di scienza, per il circolo di studiosi più qualificati; a cui si alternano – soprattutto negli ultimi decenni, in coincidenza della sua collaborazione e poi della sua ascesa alla cattedra di Pietro – volumi di contenuto accessibile ad un pubblico più ampio, dettati da un intellettuale che si veste anche di preoccupazioni pastorali e non vuole tenere per sé le riflessioni più profonde. Le radici del suo pensiero (e dunque i suoi primi lavori) prendono lo spunto da quelli che Benedetto XVI non mancherà di definire i suoi “compagni di viaggio” nella riflessione teologica e nella vita. 
La tesi di dottorato (nel 1954) verte sulla nozione di popolo di Dio in Sant’Agostino, che nel dialogare con la cultura dell’epoca offre spunti decisivi per meglio definire l’essenza della religione cristiana. Per il Vescovo di Ippona il cristianesimo non si pone in continuità con le religioni anteriori, ma si allinea a una filosofia che celebra la vittoria della ragione sulla superstizione. Ma Agostino per Ratzinger è anche un maestro di vita, molto attuale per un’epoca contemporanea che considera il relativismo una “verità” che deve guidare il pensiero e i comportamenti. La sua incessante sete di ricerca, lo porta ad andare oltre le pseudo verità, a scoprire che non siamo noi a trovare Dio, ma che è lui stesso che ci rincorre e afferra. Un’altra fonte intellettuale per la formazione di Papa Benedetto è San Bonaventura, a cui ha dedicato la tesi di libera docenza (1955) sulla teologia della storia. Del teologo francescano del XIII secolo Ratzinger evidenzia l’idea di una storia umana che – contrariamente alla filosofia del periodo che parlava dell’eternità del mondo – è uno svolgersi di eventi che tendono ad una conclusione.

IL CONCILIO

La storia, dunque, ha un suo dinamismo, un suo significato, grazie all’azione e alla rivelazione di Dio nel mondo. La Rivelazione, quindi, precede e “giustifica” la Scrittura, è qualcosa che anticipa e dà senso a ciò che viene registrato. Ecco i fondamenti del teologo Ratzinger, che sono alla base della sua vasta produzione scientifica e saggistica che nel corso del tempo si applicherà ai temi della chiesa, dello spirito della liturgia, dell’antropologia cristiana, del rapporto fede e ragione, della ragionevolezza del cristianesimo. Temi che lo porteranno ad avere un ruolo riflessivo di primo piano nel Concilio Vaticano II (offrendo al cardinale Frings, arcivescovo di Colonia, il canovaccio di un intervento decisivo per quell’assise), a fondare insieme a von Balthasar e a De Lubac la rivista “Communio”, a essere chiamato a Roma da Giovanni Paolo II come Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ad accompagnare con libri e documenti importanti la missione del primo Papa non italiano.

Tra i suoi libri più importanti non possiamo non ricordare quell’ “Introduzione al cristianesimo” (1969), tradotto in 17 lingue, considerato da molti come il capolavoro più comunicativo del teologo Joseph Ratzinger; un’opera che offre una nuova comprensione della fede, intesa come una risorsa che permette al mondo contemporaneo di scoprire la sua vera umanità. O i testi dogmatici e ecclesiologici più impegnativi (come “Il nuovo popolo di Dio” del 1969; “Fede e futuro” del 1970; “Dogma e predicazione” del 1973; “La salvezza dell’uomo” del 1975 ecc.) che intendono da un lato riaffermare il carattere misterico della chiesa (depurandola da alcune interpretazioni “arbitrarie” del post-Concilio) e dall’altro offrire una risposta ai numerosi interrogativi posti dall’inculturazione della fede, distanziandosi da un’accettazione acritica della modernità.

CRISTIANI OGGI

L’ultima produzione di Ratzinger è quella più conosciuta dal pubblico non soltanto colto. 
Come le opere che trattano del rapporto “fede e ragione”, delle radici cristiane dell’Europa, dell’essere cristiani nel nuovo millennio. Testi che nascono talvolta dal dialogo con intellettuali non credenti, nei quali il teologo ricorda le radici giudaico-cristiane del vecchio Continente, denuncia un Occidente che non ama più se stesso e dimentica ciò che è grande, ammonisce i cristiani a non oscurare l’immagine di Dio aprendo in tal modo la porta dell’incredulità. «Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini».

Gli ultimi volumi – assai noti – costituiscono la trilogia che Papa Benedetto dedica al Gesù storico. Testi che da tempo l’autore aveva in mente, e prendono forma proprio nel tempo del suo pontificato; quasi un’oasi riflessiva per illuminare e compensare le fatiche del governo della chiesa. Libri che compaiono con una doppia firma (quella di Joseph Ratzinger e di Benedetto XVI), per ribadire che non sono volumi di alto magistero, ma soltanto il punto di vista del credente Ratzinger sulla figura di Cristo. Sorretti dall’intento che il Gesù dei Vangeli è una figura storicamente sensata e convincente, che ha rappresentato qualcosa di straordinario nel mondo, portando una salvezza che accoglie e supera radicalmente ogni aspettativa umana. Qui Ratzinger offre maggior credito alla capacità dell’uomo contemporaneo di comprendere il mistero cristiano, non sempre ammessa dalla sua visione forse un po’ troppo pessimistica della storia e della cultura.

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/ratzinger_tutti_i_libri_di_benedetto_xvi_fede_e_ragione_percorso_di_un_cristiano/notizie/254860.shtml

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fondamentale, inoltre, Introduzione allo spirito della liturgia, che prima o poi andrà seriamente assimilato dalla Chiesa, e Rapporto sulla fede, certamente divulgativo, ma assolutamente chiaro sui processi, le forze e le debolezze della Chiesa post-conciliare.
Testi da studiare nei seminari, specie il primo, e da imprimere nel dna di ogni nuovo sacerdote.
d.