domenica 7 aprile 2013

Vallini: a maggio Papa Francesco riprenderà le visite alle parrocchie romane. Dopo l'elezione mi ha chiesto di stargli vicino sul serio (Izzo)

PAPA: VALLINI, A MAGGIO RIPRENDERA' VISITE A PARROCCHIE ROMA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 apr. 

Papa Francesco vuole essere "veramente il pastore di una Chiesa" e fin dal momento dell'elezione "ha mostrato grande attenzione alla vita delle parrocchie: ne visitera' una nel mese di maggio e poi alla ripresa, dopo l'estate; aprira' il convegno diocesano nel mese di giugno;  incontrera' tutti i sacerdoti di Roma, nel mese di settembre, all'inizio dell'anno pastorale". 
Alla vigilia della presa di possesso della Cattedrale di San Giovanni al Laterano da parte di Papa Francesco, il cardinale vicario, Agostino Vallini, ha sottolineato cosi' alla Radio Vaticana la dimensione di un impegno anche pastorale diretto del "Vescovo di Roma" che il nuovo Pontefice ha gia' voluto segnalare nei suoi primi atti e discorsi. Tutto questo, per Vallini, "dice la sua premura di essere vicino a questa nostra Chiesa, di far sentire la sua guida". Peraltro - ricorda il cardinale - e'  noto che egli, come arcivescovo di Buenos Aires, fosse molto presente e quindi nelle forme compatibili con il ministero petrino noi certamente saremo felici di essere insieme con lui nella vita della diocesi". 
"Roma vuole bene al Papa",  afferma Vallini nell'intervista, raccontando di aver sentito, in sue visite ad alcune parrocchie,  il grande affetto, la grande sintonia che tutti i romani hanno per e con il Papa". "Molti - rivea  il porporato - mi hanno chiesto di farlo venire nelle parrocchie. Ho chiesto: 'Ma che cosa vi muove in questo sentimento?'. E alcuni mi hanno risposto: 'Non lo sappiamo: ci è entrato nel cuore'. Il Santo Padre l’ha saputo e ha detto: 'Non sono io, e' il Signore che entra nel cuore servendosi anche di me'".
Secondo Vallini, "quindi c'e' una perfetta sintonia tra il popolo che guarda il suo vescovo con grande ammirazione ed affetto, e il vescovo che sente gia' di portare nel cuore il suo popolo". Per il cardinale vicario, infine, "la presa di possesso della basilica di S. Giovanni in Laterano da parte di Papa Francesco assume un particolare significato alla luce delle parole da lui pronunciate poco dopo l'elezione al soglio di Pietro", quando ha detto "la comunita' diocesana di Roma ha il suo vescovo. E adesso  incominciamo questo cammino: vescovo e popolo!". "Il motivo di queste parole e' teologico - spiega il cardinale Vallini - perche' il Papa e' Papa in quanto e' vescovo di Roma. 
Quindi, lui ha voluto sottolineare che la fonte del suo essere Papa per il mondo intero, sta proprio nel fatto che era stato appena eletto vescovo di Roma e, in quanto tale, Pontefice della Chiesa universale. E' per questo - conclude - che domani pomeriggio viene a prendere possesso della cattedra che e' qui, nella chiesa cattedrale, che e' San Giovanni in Laterano".
Intervistato dall'Osservatore, Vallini ha ricordato che ad iniziare le visite alle parrocchie romane, "fu Paolo VI anche andando a celebrare nelle periferie, visitando parrocchie e comunita' cittadine. E poi Giovanni Paolo II ha visitato quasi tutte le parrocchie.  E Benedetto XVI ha proseguito su questa linea".
In 27 anni di Pontificato Papa Wojtyla ha visitato oltre 300 parrocchie di Roma (50 delle quali ha anche fatto costruire e consacrato). Papa Ratzinger ne ha visitato una quindicina in quasi 8 anni. 

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PAPA: VALLINI, DOPO ELEZIONE MI HA CHIESTO DI STARGLI VICINO SUL SERIO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 6 apr. 

Con Papa Francesco non valgono le frasi di circostanza, e lui stesso se dice o chiede qualcosa non lo fa per una sorta di formalismo. Il cardinale vicario Agostino Vallini lo ha imparato gia' qualche istante dopo l'elezione, prima di uscire entrambi dal Conclave, quando il nuovo Pontefice gli ha chiesto di stargli vicino essendo lui il vicario generale della diocesi di Roma della quale Bergoglio era appena stato nominato vescovo. Ma Vallini, come ha rivelato oggi all'Osservatore Romano, non aveva capito che il Papa eletto lo voleva con lui sulla Loggia delle Benedizioni, quando di li' a pochissimo si sarebbe affacciato davanti a un mare di gente.
"Dopo l'elezione - ha raccontato Vallini all'Osservatore - i cardinali sfilano davanti all'eletto per manifestargli obbedienza. In quel momento mi ha detto: 'Lei e' il cardinale vicario: accetta di starmi vicino?'. Naturalmente gli ho risposto subito di si'. E pensavo fosse finita li'. Poi mi ha fatto chiamare di nuovo e mi ha detto: 'Venga, stia vicino a me'".
Nell'intervista il vicario di Roma confida emozioni e sentimenti da lui vissuti in questi mesi "Quell'11 febbraio - giorno dell'annuncio della rinuncia di Papa Benedetto - rimanemmo tutti sgomenti. Sconcerto e incredulita' erano evidenti sui volti di ciascuno di noi. Si formarono - ricorda - immediatamente capannelli nei quali ci si chiedeva cosa mai fosse successo. Poi a poco a poco si diffuse quel sentimento di fede che ci accomuna, alimentata soprattutto dalla stima e dalla devozione che accompagnava e accompagna la relazione di ciascuno di noi con Benedetto XVI: se ha fatto questo, ci dicevamo, vuol dire che ha ritenuto di dover fare qualcosa di importante per la Chiesa. Quindi la rilettura di quella dichiarazione, la riflessione sul suo magistero, così ricco e forte, non poteva che far riflettere su chi sarebbe stato in grado di proseguire su questa linea e magari darle nuovo e maggiore vigore".
 Vallini ricostruisce anche "lo scambio di opinioni tra i cardinali" nel preConclave . "Poi nella Cappella Sistina - conclude - e' maturato l'ampio consenso verso Jorge Mario Bergoglio". 

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1 commento:

laura ha detto...

Erano già stati fissati da papa Benedetto questi impegni e, come vescovo di Roma, ha il dovere di rispettarli.

Sono un po' acida