domenica 19 maggio 2013

Francesco nella Messa di Pentecoste con i movimenti e le associazioni: no a particolarismi e cammini paralleli alla Chiesa, affidatevi allo Spirito Santo

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19 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Don Guido, pure oggi...Continua così!!!

Dante Pastorelli ha detto...

I cattolici non devono rinunciare alle sicurezze se per sicurezze s'intendono le verità, i punti cardini della nostra Fede insengnatici dalla Chiesa. Anzi maggiormente ad esse devon rimaner fedeli, attaccati per vincere venti e maree.
Il discorso è diverso se si parla di false sicurezze, di sicurezze puramente umane e magari nettamente e platealmente in contrasto con le certezze della Verità.
Di cammini paralleli alla Chiesa e pericolosi ce ne sono: si individuino e si sciolgano.
Codesti cammini e movimenti parlano a nome di un loro spirito santo: si dica chiaramente che lo Spirito Santo, la terza Persona della SS.ma Trinità, agisce dentro la Chiesa e per mezzo della Chiesa e non fuori.

Luisa ha detto...

Credo che oggi Papa Bergoglio ha detto parole che hanno dovuto stupirne e anche irritarne più di uno, i cammini paralleli esistono, in particolare uno che fa tutto per conto suo, seguendo le prassi volute dal suo iniziatore.
Oggi Papa Bergoglio ha parlato di armonia e dello Spirito Santo che solo opera l`unità malgrado le diversità, e ci spinge a vivere la varietà nella comunione della Chiesa. 

Dov`erano oggi i membri di uno di quei cammini paralleli?
Erano nella comunione della Chiesa?
Ieri erano in Piazza San Pietro, oggi (di domenica eccezionalmente e non il sabato sera come di norma) erano nelle loro salette a celebrare la loro eucaristia.

Dante Pastorelli ha detto...

Molte frasi ad effetto al limite dello slogan, che ho paura faccian più male che bene alla Chiesa.
Se la Chiesa è quella che Cristo ha fondato ed è santa, nonostante le colpe dei suoi membri, perché guidata dallo Spirito Santo, s'è del Sangue incorruttibile conservatrice eterna, se custodisce tutte le Verità e via via approfondisce il Sacro Deposito, che senso ha parlare in termini negativi di Chiesa autoreferenziale? Se è autoreferenziale è perché fa riferimento al Cristo che è il suo capo inivisibile: non è la Chiesa il Corpo Mistico di Cristo?

Anonimo ha detto...

Carissimo Dante, extra Ecclesiam nulla salus, il Papa l'ha detto chiaro e tondo alla Veglia di ieri.
Tant'è vero che ho visto facce molto scure alle parole del Pontefice...e, mi sia concessa la superbia, sono stata contenta del fatto di averci visto giusto riguardo quel vecchio discorso sulle chiusure verso lo Spirito Santo. L'omelia di oggi è stata praticamente un "bignami" del discorso di ieri. Un po' mi è dispiaciuto, mi aspettavo nuove riflessioni, che sono giunte ma in formato ridotto...tuttavia, va bene così! :-)
Sulle sicurezze cui rinunciare: sì, il Papa si riferiva a quelle unicamente umane (anche qui, ieri è stato molto più dettagliato), le strategie, i calcoli... ;-)

Riguardo il commento delle 14.31: sì, qualcosa sembra muoversi...tra l'altro, mi fa piacere sottolineare un dettaglio che ho colto ieri durante la Veglia: ho seguito da pc via Radio Vaticana, e ho notato che molti porporati ascoltavano il Papa con un'espressione un po' vagante, che si riprendeva appena affiorava il fantasma del comodo Papa mediatico strappa-applausi. Indovinate l'unica eccezione davvero attenta alle parole del Papa chi era...una bella lezione, non solo di Liturgia, per tutti...

Tornando ai messaggi del Santo Padre, come al solito la stampa ha dato molto rilievo al passaggio sull'economia, mentre la centralità di Cristo, l'esigenza del testimoniare Gesù con l'esempio di vita, l'importanza della Chiesa sempre unica...sono andate a farsi benedire! Pazienza (e noi ne abbiamo tanta)! :-(

Ester. :-)

Anonimo ha detto...

Temo che l'omelia di oggi risulti davvero molto monca se non si è ascoltato il discorso - bellissimo - di ieri. In pratica: se la Chiesa si uniformasse ad un errato modo di pensare, secondo il quale ognuno fa parrocchia a sé (scusate il calembour), rifiuterebbe l'azione dello Spirito Santo (che benedice, santifica e vivifica la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica). In questo senso, si priverebbe volontariamente dell'azione divina e diventerebbe unicamente in balìa di quelle strategie, calcoli, affarismi e carrierismi che, a furia di decentrare Cristo dalla Chiesa, finiscono per metterlo alla porta. Questa può essere un'idea, e l'ho maturata mettendo insieme vari messaggi del Papa.
Se sbaglio, mi corrigerete!

Ester. :-)

Dante Pastorelli ha detto...

Cara Ester, un Papa non può restar nel vago o dar per scontato quel che ha detto in precedenza. Può riprender anche un solo concetto di quanto prima affermato e svilupparlo. Così si crea solo confusione.
Quanto all'extra ecclesiam nulla salus Francesco lo ricordi a Koch.
E quanto ai cammini paralleli e pericolosi agisca di conseguenza.
Quanto alla Chiesa autoreferenziale non mi sembran felici e costruttive le parole utilizzate ed il concetto che esprimono. Son temi delicati che van trattati con cautela. Non si tratta di dir: buonasera e buon appetito.
Per quel che concerne gli alti prelati non da ieri e oggi sembran guardar nel vuoto.

Anonimo ha detto...

Sì Ester, allora hai visto anche tu Don Guido, lì vicino, proteso davanti e sinceramente in ascolto.. (Immagino tu ti riferissi a lui..) Oggi peraltro Comunione in ginocchio a diaconi e cerimonieri, con intinzione e GMarini a tenere il Calice..

Anonimo ha detto...

Cari amici,
In più di una circostanza avevo evidenziato in passato, naturalmente senza ascolto dalle gerarchie, la degenerazione ecclesiale derivante dalla proliferazione esponenziale di ordini, congregazioni, associazioni religiose, comunità ecclesiali e laiche di ogni tipo e gusto, compagnie liturgiche, preti e gruppi cattolici dedicati al recupero dei drogati, delle prostitute, dei carcerati, degli sbandati, dei rom, degli adepti alle sette, al contrasto alla pedofilia, e chi più ne ha più ne metta. Ora il Papa corre ai ripari richiamando all'ordine ed all'unità sostanziale tutte le varie frammentazioni della chiesa e del laicato.Ma si chiude la stalla dopo che i buoi sono usciti e dopo che non pochi ammalati di protagonismo e di successo hanno preso a condurre il loro cattolicesimo secondo i loro gusti, in forma settaria e discutibile. La Chiesa, da molti decenni ha tollerato e spesso favorito, la nascita di ogni variante di comunità religiosa o pseudo-tale, che si autoclassificava come "cattolica missionaria". Così alcuni dei capi di queste comunità hannno gestito la fede ed i valori come se essi fossero i giudici di sé stessi, della morale e del Vangelo.
Ne è uscita una "anarchia" paurosa che finalmente deve aver svegliato anche le gerarchie, che ora vorrebbero correre ai ripari. Ci riusciranno? Ne dubito. Ormai la disgregazione ha raggiunto livelli insopportabili ed molti religiosi consacrati smaniano dalla voglia di "differenziarsi" di creare qualchecosa di diverso da quanto già esiste in misura abbondante ed e persino esagerata.
Al confronto la torre biblica di Babele era un luogo di grande dialogo.
Chi vedrà, vivrà!

Anonimo ha detto...

Caro anonimo delle 18.46: sì, era impossibile non notarlo. Generalmente il Maestro non si smuove dalla posizione "da manuale", invece ieri era proprio altamente sintonizzato. Forse un discorso così non se l'aspettava e, per non perdere una virgola, ha girato, sorpreso, tutta l'antenna...il fatto è che strideva talmente tanto sia con la sua immagine storica, sia con le riprese dei papaveri "vagamente assorti", diciamo così, sia con qualche faccia scura dalle braccia conserte, che era davvero impossibile non accorgersi di tanta attenzione! :-)
Ti faccio poi notare che la casula di oggi è di Papa Benedetto XVI: un bellissimo riferimento all'anno della Fede. :-)

Per Dante: carissimo, evidentemente il Papa ha pensato alla Veglia e alla Messa come ad un unico grande momento, per cui oggi non ha ripetuto, se non in modo sintetico, quanto detto ieri. Non è una giustificazione - ci mancherebbe! - ma è stata la prima cosa cui ho pensato alla fine dell'omelia (quando ho detto: tutto qui?).
Sul fatto di agire contro distorsioni e snaturamenti dei cammini ecclesiali, concordo con l'anonimo delle 19.18: il carrozzone è saturo di troppi movimenti-fotocopia, di gruppi nati così, come fiori senza terra, e si sta naturalmente sfasciando, nel senso che molte persone, vedendo che non hanno come metter radici in spiritualità nate a casaccio (qui mi riferisco a gruppi autonomi spontanei, che talora cercano popolarità anche attraverso il web e i social network), fuoriescono e tornano nella Chiesa.
Credo che il Papa abbia, diciamo così, fatto quel richiamo dinanzi alla comunità di cui parla Gesù nel Vangelo a proposito dei rimproveri da fare ai fratelli. Un ultimo step...d'altronde, penso non sia facile sciogliere un movimento da un punto di vista, diciamo così, legale. Il Papa, certo, conosce delle determinate situazioni (ricordo bene quando calcò la parola "rispetto" all'Angelus), ma da qui ad agire in quattro e quattr'otto, senza un richiamo pubblico e chiaro, forse sarebbe stato anche controproducente da un punto di vista "diplomatico". ;-)
Sulla Chiesa autoreferenziale, secondo me lui pensa di essere chiarissimo (specie quando, in quel caso, allude semplicemente alla Chiesa generosa ed accogliente), ma non ha ancora capito che la sintesi non è sempre un dono...
...e poiché non lo è neppure la prolissità, io mi fermo qua! :-D

Ester. :-)

Anonimo ha detto...

A me non piace il modo in cui aizza la folla,fa tanto movimenti protestanti evangelici,i discorsi sono discontinui,spesso scollegati,ambigui e di difficile interpretazione nel senso che offrono diversi modi di intenderli,non amo i gesti teatrali,amavo la lucida,limpida,geometrica chiarezza di BXVI,lui parlava allo stesso modo in cui scriveva,a volte tranchant,a volte dolce,a volte spietato nel metterti davanti alle responsabilità e alle nude verità,mai banale o ripetitivo,scomodo,scomodissimo,questo sì,ma le sue parole,se ascoltate e rilette non lasciavano mai indifferenti...difficile?Affatto,bastava un più attento approccio ed ascolto,quello che i cardinaloni non hanno mai,per nessun papa,vagano con lo sguardo,guardano nervosamente l'orologio,si perdono dietro chissà che,tutto fuorchè attenzione,anche con PF,che deve decidersi ad ssere più determinato,non può restare nella vaghezza per sempre.E' papa,faccia il papa sul serio,vedrà diminuire i consensi e le adulazioni,acquisterà credibilità presso quelli che non vedono in lui il pastore fermo e severo.Sarò segato,pazienza,ma non ho offeso,in altri blog insultano sanguinosamente PF,e questo non è buon segno.Il Gattopardo.

Luisa ha detto...

Molto diverso il discorso di Fisichella che ha inneggiato alla Chiesa SORTA dal Concilio Vaticano II.
Una nuova Chiesa dunque, e quella di prima? Morta e sepolta?
E chi come me è nato ed è stato formato ante CVII, per Fisichella, che posto ha in questa nuova Chiesa sorta-uscita-nata con il "Concilio"?

Anonimo ha detto...

Gattopardo è un buon segno se su altri blog e immagino quali insultano PF: vuol dire che PF non è un papa da vecchio testamento, come piace a loro, e sono allergici a sentire parlare di misericordia. Se potessero abolirebbero il Vangelo di Luca.

Dante Pastorelli ha detto...

Sulla Chiesa "conciliare" ho letto un articolo di don Gleize (mi sembra si scriva così, ma posso sbagliare), teologo della S. Pio X che ha partecipato ai colloqui con la S. Sede.
Non nascondo ch'ero prevenuto e m'aspettavo la solita polemica. Sbagliavo di grosso. Il teologo spiega in modo illuminante come , perché ed in quale senso si possa parlare di chiesa conciliare senza con questo dividere la Chiesa in due tronconi temporali e dottrinali assurdi.

Dante Pastorelli ha detto...

La misericordia non è mai disgiunta dalla giustizia. Francesco ha parlato anche di inferno.
Difficile anche per i suoi nemici attaccarlo su tale argomento.
Perché poi esser nemici non capisco.
Ci posson esser delusioni circa le aspettative, circa certi atteggiamenti, circa certe affermazioni un po' vaghe o che suscitano forti dubbi (la moltiplicazione dei pani e dei pesci che non è tale...), ma ciò non autorizza ad esser nemici del Papa.
Si devon considerar nemici, e si deve pregar per essi, solo i nemici della Chiesa.
Giustamente Francesco insiste su alcuni concetti - missionarietà della Chiesa, ad es. Tuttavia è da ricordare che la Chiesa è sempre stata missionaria sin dai suoi primi passi. Semmai è dal primo postconcilio, che si appella ad ambigui documenti conciliari, che la missionarietà s'è ridotta a puro o quasi assistenzialismo. La Carità - che presuppone l'annuncio della parola di Cristo e l'impegno di conversione - s'è ridotta a filantropismo.

Anonimo ha detto...

Caro Dante, sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci devo dirti che, sulle prime, ero rimasta Ester-refatta anche io. :-)
Ma m'è bastato ricordare che il Papa è abituato a parlare in spagnolo: nella sua lingua il verbo moltiplicare ha evidentemente una connotazione matematica (ho scoperto che può significare persino "fotocopiare"), mentre il senso che ha in italiano di "aumentare", è espresso con un altro verbo. Evidentemente il Papa, nella sua lingua natìa, sente la parola "moltiplicazione" come sbagliata, perché lui, invece, userebbe il verbo "aumentare". Quindi si è trattato di una semplice disambiguazione del termine, che lui avverte come necessaria, noi italiani no, per un puro fatto linguistico. ;-)
Così, ho riletto anche i brani di Vangelo, nelle varie lingue, ed è stato curioso notare che usiamo il termine "moltiplicazione dei pani e dei pesci", laddove gli Evangelisti usano il verbo "dividere". :-)
Forse anche per quello il Papa voleva sottolineare più l'aspetto del Pane prefigurazione dell'Eucarestia (spezzato e con-diviso), che va a sublimare la manna veterotestamentaria, piuttosto che leggere l'evento unicamente in chiave "miracolistica", nel senso del miracolo finalizzato a sfamare le folle. Su, quante volte i nostri sacerdoti ci hanno parlato unicamente dell'amore e della pietà che ha Gesù per la gente affamata, e si sono scordati di dirci che quel miracolo è immagine eucaristica, ed ha quindi un orizzonte molto più vasto? :-)

Sul fatto che molti non abbiano (più) in simpatia Papa Francesco, era stato purtroppo già previsto. Molti magari si sono innamorati della falsa immagine rimandata dai giornali e articoli pastrocchiosi; altri ancora si sono fermati alle apparenze; altri, infine, lo fanno per spirito di patate (“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”). Insomma, a questa categoria non va bene mai niente!

A proposito di nemici della Chiesa per cui pregare, una volta non si recitava l'O Maria senza peccato per intero, con la preghiera per i nemici della Chiesa? Purtroppo si è persa...o forse ricordo male io...

Ester. :-)

Dante Pastorelli ha detto...

Apprezzo i tuoi sforzi esegetici, Ester, ma sempre moltiplicazione resta: Cristo spezza, divide i pani e i pesci e questi nelle sue mani si moltiplicano - non finiscono mai, come dice il Papa. Ma se non finiscono è perché si ha la moltiplicazione, che è miracolo ("se non avessero visto le mie opere...!) e non magìa a cui noi mai abbiam pensato.
Della prefigurazione dell'Eucaristia non c'è traccia nel discorso pontificio. Cerchianmo di non vedere ciò che non c'è e vorremmo che ci fosse.

Anonimo ha detto...

E' vero Ester ore 11:34 .Ci e' stata donata da Padre Kolbe e recita "O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi e per coloro che a Voi non ricorrono,soprattutto per i nemici della Santa Chiesa e per coloro che Vi sono raccomandaTi ". Io la recito ancora durante il rosario . maura

Anonimo ha detto...

Caro Dante, io cerco di capire, esattamente come tutti quelli che, dinanzi ad un nuovo pastore (un sacerdote arrivato da poco, il parroco, il Vescovo, il Papa), non si chiudono alla novità, ma cercano di vederci chiaro. Mi sembra logico che noi, oggi, non abbiamo pensato alla "magia"; forse lo hanno pensato i convenuti a quella catechesi, come i maghi che tanto tempo prima avevano riprodotto il prodigio di Mosè, perché non avevano ancora gli strumenti per capire, e perché magari tanti di loro, tornando a casa, ricordavano più il segno miracoloso e la pancia finalmente piena, rispetto alle parole del Maestro. Quel rischio potremmo correrlo ancora noi, oggi, se riducessimo il tutto ad una semplice pietà che Gesù ha per la gente accorsa da Lui e allora, oplà, non essendoci nulla da mangiare e con il paese lontano, decide di fare un miracolo per saziare le folle. Quel bel passaggio di farsi consegnare prima ciò che c'è e poi con-dividerlo per moltiplicarlo potrebbe così passare inosservato. Anche qui potrebbe esserci il vero senso delle parole del Papa: come il profeta si fa prima portare il cibo e poi si assiste al miracolo, come a Cana ci vuole l'acqua per avere il vino, così Gesù ci invita a donare ciò che abbiamo (l'amore che Dio ha messo nei nostri cuori, dice il Papa) per poi compiere il miracolo (la grandezza di Dio, dice sempre Papa Francesco). Ora, questo lo dico sempre rifacendomi alle uniche fonti che abbiamo, cioè gli scarni passaggi delle omelie papali, talora esse stesse dedicate ad un pubblico che capisce subito certi riferimenti, e quindi non c'è bisogno di tante parole, mentre noi comuni mortali dobbiamo compiere uno "sforzo esegetico"! ;-)
Tra l'altro, non possiamo sapere dove andasse a parare il discorso di Papa Francesco, perché lo leggo dall'Osservatore Romano e il discorso è frammentato.
Tengo a precisare che non difendo aprioristicamente Papa Francesco, che fuggo dalla melassa mediatica, che insomma non m'interessa il contorno, ma il piatto principale. ;-)
E l'esegesi mi affascina, non ho i titoli di insigni biblisti e predicatori, ma semplicemente prendo il testo e cerco di capire... :-)
Ciao!

Ester. :-)

PS: grazie a Maura per aver chiarito il mio dubbio, dovrò imparare bene a recitarla!