sabato 18 gennaio 2014

Pedofilia, finalmente riconosciuto il valore della "De delictis gravioribus" del card. Ratzinger. Ecco come il blog aveva raccontato la verità anni fa...

Cari amici, ripropongo integralmente il post che scrissi il 7 dicembre 2010. Aggiungo che in quell'anno terribile questo blog non cesso' mai di chiedere al Vaticano di intervenire per ripristinare la verita' sul duro lavoro fatto da Ratzinger, cardinale e Papa, nei confronti delle violenze dei preti pedofili. 
Non fummo MAI ascoltati. Ci penso' Benedetto stesso a imporre la sua linea di tolleranza zero che ora finalmente gli viene riconosciuta.
Oggi, dopo quanto scoperto da AP e dopo l'ennesima figuraccia vaticana, posso dire di essere orgogliosa del lavoro che il blog ha svolto negli anni scorsi a sostegno di Benedetto XVI. Il duro impegno che ci ha coinvolti dal 2007 al 2013 trova ora davvero un senso. Dobbiamo tutti rallegrarci perchè è stata ristabilita una punta di verita' ma non e' ancora sufficiente. La responsabilita' dei media e della gerarchia ecclesiastica non e' cancellabile né, per quanto mi riguarda, giustificabile e/o perdonabile.
Sul fronte pedofilia finalmente abbiamo avuto una piccola soddisfazione, manca tutto il resto...
Mi chiedo se Benedetto XVI avrebbe preso la drammatica decisione di rinunciare al Pontificato se tutti (dai cardinali ai parroci, dai fedeli ai direttori dei giornali) lo avessero appoggiato come meritava.
R.


Cari amici, sull'Osservatore Romano di ieri sono stati pubblicati stralci di un documento che non esito a definire storico.
Esso ci permette di verificare dal punto di vista cronologico la perfetta coerenza di Joseph Ratzinger, cardinale e Papa.

Esiste, infatti, a mio avviso, un filo rosso ininterrotto che collega quelle tre lettere del 1988 alle norme sui delitti piu' gravi del 2001, passando poi per la Via Crucis del 2005, approdando ai primi incontri del Papa con le vittime di abusi, alla Lettera del Papa ai Cattolici irlandesi per poi arrivare alle modifiche della normativa sui delitti piu' gravi del 2010 e, da ultimo, ad alcune risposte raccolte nel libro intervista "Luce del mondo".
Con buona pace dei commentatori (quelli che oggi si sono espressi e quelli che hanno tenuto la bocca chiusa) non c'e' alcun cambiamento nella posizione dell'attuale Papa.
Egli per primo, gia' nel lontano 1988, intui' la gravita' e l'estensione di certi comportamenti chiedendo prima una revisione delle norme penali, anche in via interpretativa, e poi ottenendo il riconoscimento della competenza esclusiva della Congregazione per la dottrina della fede in materia di delitti piu' gravi elencati tassativamente, purtroppo solo nel 2001.
Alla luce delle tre lettere pubblicate ieri riusciamo a tracciare un percorso che parte dal 1988 ed arriva al 2010 con una coerenza che definirei granitica.
Cerchiamo di ricostruire questo percorso. Ringrazio un carissimo amico del blog per l'aiuto :-)

Nel 1988 alla Congregazione per la dottrina della fede (CDF) e' riservato il giudizio sulle "richieste di dispensa dagli oneri sacerdotali assunti con l'ordinazione".
Il card. Ratzinger, con lettera del 19 febbraio 1988, scrive al card. José Rosalío Castillo Lara, presidente della Pontificia Commissione per l'Interpretazione autentica del Codice di Diritto Canonico e denuncia il fatto che la CDF "nell'esaminare le petizioni di dispensa dagli oneri sacerdotali, incontra casi di sacerdoti che, durante l'esercizio del loro ministero, si sono resi colpevoli di gravi e scandalosi comportamenti, per i quali il cjc, previa apposita procedura, prevede l'irrogazione di determinate pene, non esclusa la riduzione allo stato laicale".

Il cardinale Ratzinger chiede un parere tecnico-giuridico al suo collega per verificare se sia possibile "prevedere, in casi determinati, una procedura più rapida e semplificata", ovviamente per la concessione delle dispense.
Lamenta implicitamente il fatto che la dispensa venga considerata una "grazia" e non una "punizione" compromettendo cosi' il bene dei fedeli in presenza di eventi delittuosi gravi.

IMPORTANTISSIMA IMPLICAZIONE: la lettera del cardinale Ratzinger presuppone che la responsabilità giuridica in materia penale ricada sugli Ordinari o sui superiori religiosi, come risulta dalla lettera del Codex.

Ed ecco che qui capiamo perfettamente il cosiddetto "caso" Kiesle.
In quel caso era il reo a chiedere la dispensa, che e' cosa ben diversa dalla riduzione allo stato laicale, che e' imposta e quindi ha carattere punitivo.
Qui la traduzione puntuale della famosa lettera sbandierata da Ap.
Il card. Ratzinger voleva effettivamente accelerare la procedura ma c'erano comunque delle difficolta' indipendenti dalla sua volonta'. All'epoca non era facile "spretare" una persona prima dei 40 anni. Ne abbiamo parlato qui.
Ringraziamo il dottor Marco Valerio Fabbri per l'aiuto e la cortesia.

Il card. José Rosalío Castillo Lara risponde con lettera del 10 marzo 1988.
Egli comprende "la preoccupazione del card. Ratzinger per il fatto che gli Ordinari interessati non abbiano esercitato prima la loro potestà giudiziaria per punire adeguatamente, anche a tutela del bene comune dei fedeli, tali delitti", ma afferma che "cercare di semplificare ulteriormente la procedura giudiziaria per infliggere o dichiarare sanzioni tanto gravi come la dimissione dallo stato clericale...non sembra affatto conveniente".
I motivi addotti sono prettamente giuridici: accelerare la procedura significava, secondo il card. Lara, pregiudicare il diritto di difesa.
Le considerazioni del card. José Rosalío Castillo Lara sono squisitamente giuridiche.
Nessun appunto possiamo muovere al porporato perche' stiamo parlando di norme penali che non possono essere interpretate discrezionalmente o "forzate" attraverso l'interpretazione della lettera dei canoni. In altre parole: per fare qualcosa serviva modificare il codice.

Il 14 maggio 1988, come e' nel suo stile, il cardinale Ratzinger risponde ringraziando il suo collega per il chiarimento.

MA NON SI ARRENDE :-)

Torna alla carica ma con argomenti diversi.
Lascia perdere il codice di diritto canonico e fa leva sulla costituzione apostolica Pastor bonus, il cui art. 52 cosi' recita: La Cdf "giudica i delitti contro la fede e i delitti più gravi commessi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti, che vengano ad essa segnalati e, all'occorrenza, procede a dichiarare o ad infliggere le sanzioni canoniche a norma del diritto, sia comune che proprio".

Ancora pero' non ci siamo perche' la costituzione non elenca quali sono i delitti piu' gravi.
La norma resta quindi sostanzialmente inapplicata come una cornice sprovvista del contenuto.
Serve un elenco tassativo perche' stiamo parlando di norme penali.
Occorreva, in altre parole, rendere effettivo l'art. 52 appena citato.
Finalmente, nel 2001, Giovanni Paolo II riempiva il vuoto normativo assegnando alla CDF la COMPETENZA ESCLUSIVA sui delitti piu' gravi.
Cio' avvenne con il motu proprio «Sacramentorum sanctitatis tutela» del 2001.
Contestualmente veniva promulgata la lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede "Ad exsequendam ecclesiasticam legem", nota come "De delictis gravioribus".

Finalmente nel 2001 il cardinale Ratzinger vide soddisfatta la richiesta del 1988.
Inoltre, come afferma Juan Ignacio Arrieta, "dopo il 2001, sulla base dell'esperienza giuridica che affiorava, il cardinale Ratzinger ha ottenuto da Giovanni Paolo II nuove facoltà e dispense per gestire le varie situazioni, giungendo addirittura alla definizione di nuove fattispecie penali".

Nel 2003 vengono elaborate le linee guida antipedofilia, con regolamento interno al Dicastero della Congregazione per la Fede, rese note al pubblico solo nel 2010.

Ora capiamo meglio anche il senso della famosissima meditazione del card. Ratzinger sulla "sporcizia nella Chiesa" durante la Via Crucis del 2005.
Egli sapeva perfettamente di che cosa stava parlando.

Una volta eletto Papa, Joseph Ratzinger non ha certo interrotto ma, anzi, ha intensificato la sua attivita' di pulizia e di purificazione.
Nel 2006 incontra i vescovi irlandesi e pronuncia un durissimo discorso.

Ieri abbiamo appreso che gia' nel settembre 2007 Papa Benedetto XVI ha conferito mandato al Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi di elaborare una bozza con alcune proposte per la riforma del libro vi del Codex iuris canonici, base del sistema penale della Chiesa.

PARLIAMO DEL 2007, BEN PRIMA CHE SCOPPIASSERO GLI SCANDALI DEI PRETI PEDOFILI in tutta Europa o, meglio, che i media si accorgessero che esisteva questa piaga.

A partire dal viaggio negli Stati Uniti il Papa non ha mancato di incontrare le vittime dei preti pedofili. Lo ha fatto a Washington, a Sydney, a Roma, a Malta ed a Londra (poi Erfurt nel 2012).
E' il primo Papa in assoluto a fornire conforto diretto alle vittime, come e' il primo Pontefice a dedicare una Lettera Pastorale al tema specifico degli abusi.

E' del marzo 2010 la pubblicazione della Lettera ai Cattolici Irlandesi.

L'attività del Santo Padre è proseguita con l'approvazione delle "Modifiche introdotte nelle Normae de gravioribus delictis" del luglio 2010.

Ma non e' finita qui!
Nel libro intervista "Luce del mondo", il Santo Padre risponde cosi' ad una domanda specifica di Seewald: clicca qui per il testo che trova una perfetta corrispondenza con il quarto paragrafo della Lettera agli Irlandesi.

3 commenti:

laura ha detto...

Grazie Raffaella. Spero che papa Benedetto possa provare, anche se tardi, un po' di solllievo e nella sua immensa grandezza e bontà d'animo, sarà lieto solo per aver reso un servizio alla verità e alla Chiesa e non perché siano stati riconosciuti i Suoi meriti

vighi ha detto...

grazie a tutti quelli che nel blog erano presenti allora e difendevano contro tutto e tutti il nostro caro Benedetto XVI. Credo che vedendo tutto questo materiale che Raffaella ha raccolto e pubblicato nei vari anni qualcuno debba provare vergogna per non avere voluto fare il proprio lavoro, fosse quello di comunicazione, sostegno al pontefice per devozione filiale ma anche per onorare la porpora che portano. Il materiale per poter difendere e rendere giustizia sulle notizie false che uscivano c’era bastava solo farlo uscire in modo ufficiale ma soprattutto volerlo. vighi

maura ha detto...

Hai detto bene cara Raffaella : "granitico".Questo gigante della storia della Chiesa , novello Davide ,ha lottato strenuamente contro il Golìa della pedofilìa - DA SOLO . Abbandonato e osteggiato dai piu' non si e' scoraggiato e ha cercato di ridare alla Sposa di Cristo dei pastori degni della loro Vocazione . Ha cercato di ridare dignita' alla Liturgia ma come purtroppo abbiamo visto pochissimi gli hanno ubbidito . Santo Padre tanto amato , mite e forte , le continue sofferenze vi hanno sicuramente causato come minimo una gastrite.
Vi siete consumato per la Vigna di Cristo come un "umile lavoratore" ! Dio Vi Benedica !