il nostro Alberto ha fatto un lavoro straordinario leggendo direttamente il rapporto sugli abusi reso noto nei giorni scorsi dalla diocesi di Ratisbona.
Dallo studio diretto della fonte, operazione sconosciuta alla maggiorparte dei commentatori ma base del giornalismo di un certo livello, si ricava che Mons. Georg Ratzinger è del tutto estraneo agli episodi di violenza emersi. Non solo: nulla è cambiato rispetto a quanto già si sapeva nel 2010.
Il fatto che la maggiorparte dei giornali e delle tv abbia presentato il documento di Ratisbona come novità dimostra ancora una volta non solo la faziosità ma anche l'assoluta mancanza di scrupoli e di professionalità di molti (non di tutti).
Accostare sui giornali e soprattutto in televisione il volto di Mons. Ratzinger e, ovviamente, di Papa Benedetto XVI a questa vicenda non è solo un'operazione scorretta e priva di etica ma, a mio avviso, assume i connotati di un vero e proprio reato.
Il fatto che la chiesa cattolica e il vaticano abbiano permesso questa operazione senza intervenire nemmeno con una nota di precisazione è ancora più grave e non deve stupire se in molti ne stanno traendo le dovute conclusioni.
Si dice spesso che il processo primaverile in atto è irreversibile. Davvero? Si sappia che è irreversibile anche la condanna di certi comportamenti anche omissivi.
Grazie ancora ad Alberto per il grande aiuto che ci ha dato.
Riporto integralmente i suoi interventi scritti ieri sul blog. I professionisti della disinformazione sono pregati di prendere appunti.
R.
"Non solo i fatti erano fondamentalmente già noti nel 2010 (salvi l'arco temporale e la consistenza numerica riferiti dal rapporto Weber), ma per quanto riguarda precisamente la posizione di Georg Ratzinger, risulta in sostanza confermata nel rapporto la versione dei fatti dallo stesso rilasciata alla stampa nel 2010.
Direi di più, essa risulta rafforzata, in quanto va tenuto in conto che:
- l'avv. Weber è stato appositamente scelto dalla diocesi perché legale della Wasser Ring, associazione di tutela delle vittime di abusi e quindi massima garanzia di trasparenza e di non collusione con le istituzioni ecclesiastiche
- Weber ha contattato e ascoltato gli studenti, ma non ha domandato a G. R. la sua versione dei fatti
- il metodo usato da Weber non è quello di un processo, da svolgersi in contraddittorio, ma una specie di inchiesta storica che non ha pretese di arrivare alla verità piena ma, come dice lo stesso Weber, si accontenta di affermare una maggiore o minore plausibilità dei resoconti degli studenti, con conseguente risarcimento in denaro offerto dalla diocesi.
Quindi se, a tale limitato fine, è giusto privilegiare la versione data dagli allora studenti, si può ritenere altamente plausibile – per parafrasare Weber – che ciò che essi non affermano essere accaduto non è accaduto.
Al ruolo di Georg Ratzinger (che era il Domkapellmeister, maestro di cappella del Duomo, e non lavorava nelle strutture scolastiche) il rapporto dedica le pagine 378-381, all'interno di un contesto nel quale si precisa che gli episodi violenti (anche quelli, la gran maggioranza, di abuso dei mezzi di correzione a connotazione non sessuale) accaddero non nell'ambito delle lezioni musicali del coro ma in quello ginnasiale e del convitto.
Dalla lettura di tali pagine si evince che egli (Georg Ratzinger) non è accusato da nessuno di alcun maltrattamento, né fisico né morale (è stato semmai lui stesso, nel 2010, a ricordare spontaneamente di aver dato prima del 1980 qualche schiaffo, di cui si era già allora pentito), ma al massimo di aver ricevuto qua e là notizia di eccessi nell'uso dei mezzi di correzione nelle sedi ginnasiali e convittuali e di non essere intervenuto, salvo aver mandato una lettera di segnalazione al direttore scolastico nel 1989.
E' proprio ciò che lo stesso G.R. disse nell'intervista del 2010: gli erano giunte alcune voci in tal senso (mai di abusi sessuali) e non ne aveva immaginato la portata.
La più grave delle accuse specifiche gliela rivolge un ex studente, il quale riferisce che, durante un pranzo, mise in tasca dell'arrosto di maiale, fu per questo schiaffeggiato dal direttore della scuola e G. R. assistette senza intervenire.
Il rapporto conferma che non vi è alcuna prova che egli abbia mai saputo di abusi sessuali ed anzi cita opinioni di studenti che ritengono altamente improbabile che egli ne sapesse qualcosa, a causa del suo carattere schivo e del suo interesse al solo aspetto musicale del coro, contrapposto al totale disinteresse per la vita della scuola e del convitto.
Non manca nel rapporto (ma del tutto nei resoconti giornalistici) la parola di alcune vittime di maltrattamenti che hanno di G.R. un caro ricordo "Dava l'impressione di non percepire la realtà circostante al di fuori della musica. Era una persona rispettata, ma più come un nonno che distribuiva settimanalmente dei dolci e con la sua passione più alta per la buona musica... Non sapeva nulla della scuola. Anche della vita interna al collegio non sapeva davvero molto" (righi 24-29 pag. 378).
Nelle pag. 212-218 il rapporto non analizza eventuali responsabilità di GR di cui abbiamo già parlato prima, ma la sua personalità come descritta da 124 vittime di maltrattamenti all'interno dell'istituzione di Regensburg.
Sulla sua personalità le opinioni divergono. Mentre qualcuno afferma di ricordarlo irascibile e autoritario, soprattutto se l'esecuzione non era musicalmente perfetta, ed alcuni di questi ricordano gli schiaffi durante le prove di cui lo stesso GR aveva già parlato, tirate di orecchie o capelli, ma precisando che il maestro non si divertiva a punire bensì semplicemente si arrabbiava alquanto e aveva i suoi scatti d'ira, molti altri – che pure si dichiarano vittime di veri e propri maltrattamenti e abusi da parte di altre persone – lo elogiano: “Era autoritario ma non ha mai fatto male a nessuno”; “Era veramente giusto, competente. Lo ricordo con rispetto”; “Sgridava, ma in modo amichevole, mai vendicativo”; “Era rigoroso, ma indubbiamente bonario”; “Ne ho un buon ricordo, come di una persona molto calorosa”; “I bambini gli andavano incontro senza paura. Era sempre attorniato da grappoli di bambini”; “"Il nostro Domkapellmeister, il nostro capo, era apprezzato da tutti i bambini, anche se ci sottoponeva a prove stressanti”; "Se era possibile, eravamo tutti i pomeriggi alle ore 16 davanti alla sua porta e lui condivideva con noi pezzi di torta, biscotti e dolci” “I bravi alunni lo amavano”.
16 commenti:
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Arcangela
Grazie, caro Alberto. Nei momenti di difficili gli amici lottano insieme per la verità. E' bello vedere che lo spirito che ha animato questo blog dai suoi esordi è vivo più che mai.
Alessia
Siamo tutti qui, magari sotto mentite spoglie, ma il gruppo è coeso, anche chi commenta poco è rimasto, mi fa piacere rileggere un passante, anche lui resta e soprattutto c'è lei, la nostra Raffaella-Giovanna d'arco.......siamo al sicuro, con Benedetto sempre più nel cuore.A.
L'informazione parziale e a comando da l'illusione della democrazia ed è un mezzo sempre più usato per ottenere grandi risultati di dittatura mascherata. QUesto papà, bocciato al dottorato a Augusta, si sta vendicando con somma maestria. A pensare che tutto cominciò con lo scandalo del collegio gesuita a di Berlino, ma lì erano figli di ricchi.....Saluti, Eufemia
grazie per tutto questo.
Benedetto ha potuto contare e conta su teste pensanti che argomentano razionalmente e vanno alla ricerca dei documenti originali non delle menate che ci propinano giornalisti e televisioni.
su questo Ratzinger potrà contare sempre.
temo che Bergoglio non possa e non potrà dire altrettanto perché gli adulatori non sono per definizione teste pensanti.
Rose
Aleteia.it rende giustizia ai fatti e cita questo blog.
... una piccola soddisfazione!!! quando ci vuole, ci vuole. cmq cercate su fb e fate girare a più non posso. Maria Pia
scusatemi ho sbagliato l'indicazione del sito: quello corretto è il.aleteia.org
ma credo lo conosciate meglio di me. Maria Pia
Grazie Alberto, grazie Raffaella!
Per quello che ho potuto vedere io, oltre ai titoli dei quotidiani che avete segnalato, c'è stata una rassegna stampa a dir poco vergognosa, la sera del 18, su Rainews24. Si è preso spunto da una prima pagina delle tante, e l'ospite, giornalista AGI, con la compiacenza della conduttrice, prima ha insinuato che dietro la misteriosa rinuncia potesse esserci proprio questa storia, poi si è subito rallegrato al pensiero che adesso, per fortuna, la guida è cambiata, che vige la tolleranza zero, che non si guarda in faccia nessuno ecc. Addirittura, a precisa domanda della padrona di casa, ha risposto che non sarebbe stato strano attendersi un intervento chiaro e deciso del Papa su questa vicenda. Ovviamente, per additare e stigmatizzare chi sappiamo.
https://it.aleteia.org/2017/07/21/pasticciaccio-brutto-de-ratisbona-ratzinger-no/3/
In quer pasticciaccio brutto de Ratisbona Georg Ratzinger non c'entra
leggete questo: fatto molto bene. rende giustizia alla verità. Viene citato anche il tuo blog Raffaella carissima. Il sito ha camiato completamnte atteggiamento. In 2 giorni sembra che il "caso mediatico" sia stato smantellato del tutto.
Ringraziamo il Signore. Erano troppo grandi le menzogne e credo che tutti coloro che hanno conservato l'uso della ragione si siamo resi conto che erano solo menzogne riguardanti una vicenda tristissima già nota e già conclusa anche in ambito giudiziario.
Grazie Maria Pia e grazie a tutti :-)
R.
Ciao Guido, chi era il giornalista dell'Agi?
R.
Ehilà, ben ritrovati a tutti :) in realtà non ho mai smesso di passare di qua
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/07/25/il-papa-tace-e-schonborn-parla-per-lui-con-argomenti-qui-criticati-ad-uno-ad-uno/
https://it.aleteia.org/2017/07/25/cardinal-muller-ratisbona-scandalo-prefetto-dottrina-fede-papa-francesco/
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ratzinger-e-lintolleranza-zero-i-pedofili-1424125.html
http://www.korazym.org/27776/impossibile-arginare-il-fiume-ratzinger/
un fiume benefico e ristoratore
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