mercoledì 14 marzo 2018

Il pasticcio della frase omessa di Benedetto nel commento di Massimo Franco

Clicca qui per leggere l'articolo pubblicato da "Il Corriere della sera".
Certo che dal fresco profumo di primavera, dai grandi comunicatori vaticani, da coloro che viaggiano con i media in poppa ci si aspetterebbe molto di più e invece ha ragione Franco: siamo di fronte a un gran pasticcio.
Mi ha colpito molto la foto "di presentazione" che gira fin da lunedì su tutti i social (possiamo vederla sul blog di Tosatti).
In tutta onestà mi interessano poco (o meglio: non mi interessano per nulla) le strategie comunicative vaticane. Per quel che mi riguarda possono continuare a insistere sul fatto che tutto vada bene, che siamo in piena rivoluzione, che tutti i Cattolici sono a favore delle novità. Una cosa però non posso accettare: che si tiri Benedetto XVI per la tonaca. Lasciatelo in pace!
Tutto va bene, tutto procede per il meglio? Non siate insicuri: lasciate le zitelle sottaceto insieme ai peperoni e le facce da funerale nei loro salotti :-)
R.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E intanto Magister svela questo:

Caro Cascioli, ti segnalo un particolare in più, nella vicenda della lettera di Benedetto XVI. Io alla presentazione dei libretti sulla teologia di papa Francesco c'ero. E c'erano con me una ventina di altri vaticanisti. Ebbene, Viganò la lettera l'ha letta tutta, mentre contemporaneamente veniva distribuito il comunicato stampa che includeva tra virgolette solo i due paragrafi che hanno prodotto il risultato che sappiamo.
Il giorno dopo ho cercato di vedere se era stato pubblicato da qualche parte il testo integrale della lettera. Invano. E allora mi sono detto: Basta! Ho ricuperato la videoregistrazione della performance di Viganò e da lì, dalla sua viva voce, ho trascritto il testo completo della lettera.
Quindi almeno una ventina di vaticanisti avevano udito con le loro orecchie tutto quello c'era scritto nella lettera di Benedetto XVI, eppure l'effetto è stato quello che sappiamo. Non è stata una pagina brillante per la professione. E la colpa non è stata solo di Viganò.
Ciao!

Sandro Magister

Qui:
http://lanuovabq.it/it/benedetto-xvi-francesco-e-il-giallo-della-lettera

Anonimo ha detto...

certo è stato scorretto omettere parte della lettera, ma non è che le parti omesse smentiscano le parti pubblicate. Roberto

carmelina ha detto...

la lettera con o senza la frase omessa è strepitosa.
massimo franco, come la stragrande maggioranza dei vaticanisti in circolazione, si dimostra totalmente incapace di leggere quanto è avvenuto in passato e sta avvenendo attualmente in vaticano.
prima di quella frase omessa, ha decantato la sperticata difesa di bergoglio da parte di Benedetto.
dopo la frase, improvvisamente legge in quella lettera l'esatto contrario: un sottile attacco alla figura del papa argentino.
UN ASSURDO
in breve, questi """esperti"" di cose vaticane stanno letteralmente sbroccando incapaci di raccontare quanto si sta muovendo negli ultimi decenni in vaticano.
in quella lettera breve e concisa di Benedetto c'è una enciclica intera di lucidi messaggi:
1) c'è una critica a chi continua a raccontare i papi come della ridicole caricature e le vicende della Chiesa come delle sceneggiate napoletane
2) c'è una critica a chi sta nascondendo i veri scontri intestini della Chiesa dietro alla maschera di contrapposizioni fasulle come quella tra presunti ratzingeriani=conservatori vs presunti bergogliani=progressisti, tra un ratzinger-eterno fanciullino che coglie le rose e le viole nel giardino vaticano come la "donzelletta" del sabato del villaggio e un bergoglio-scarpe grosse che mena i "cattivi" e fa il prete amicone con i "buoni".
3)c'è una palese ironica punzecchiatura (la famosa frase omessa) a quel pretume da curia che cerca disperatamente di mettere le pezze a colore per creare un clima da mulino bianco, da "tutti insieme appassionatamente" o perchè totalmente sprovveduto o perchè in totale malafede.
conclusione:

Benedetto xvi, io ti amerò per sempre :-)