sabato 25 gennaio 2020

Card. Sarah: "Ciò che mi spezza il cuore e mi ferisce profondamente è la brutalità, l’irriverenza, la mancanza di considerazione e l’indecenza con cui è stato trattato Benedetto XVI” (Matzuzzi)

Clicca qui per leggere l'intervista al card. Sarah (Il Foglio via blog Sismografo).

3 commenti:

laura ha detto...

https://ilsismografo.blogspot.com/2020/02/vaticano-e-mons.html

Anonimo ha detto...

OT Massimo Franco sul Corsera on line Vaticano così finisce l'era dei 'due papi'non è che faccia dichiarazioni epocali, ma si vede per chi propende.......buona domenica Raffa a te e famiglia.A.

medievAle ha detto...

Volevo solo ricordare, a me stessa soprattutto, che domani saranno 7 anni da quando Papa Benedetto ha rinunciato al soglio pontificio. Non uno o due anni, ma sette. E che così il tempo del suo ministero contemplativo ha quasi raggiunto la durata del suo ministero attivo. Per me significa tante cose. Soprattutto il rammarico al pensiero che pur molto debole nel corpo, e limitato dalla quasi cecità, avremmo potuto averlo con noi, per così dire, a pieno titolo, per oltre quattordici anni. Ma c’è anche il dispiacere, che si consolida, di quanto enormemente gravi devono essere state le ragioni che lo hanno convinto a rinunciare. Dico convinto, e non costretto, perché ho sempre creduto nella sua grande forza di volontà e capacità di non lasciarsi manovrare o condizionare da alcun potere.
Poi mi scuso se ragiono in questo modo grezzo, terreno. Ciò che lui ha operato per la Chiesa nel nascondimento degli ultimi sette anni, di certo, agli occhi del Signore, non ha meno valore di quanto ha compiuto attivamente nei precedenti sette. Ma io, che a Benedetto XVI, alle sue parole, ai suoi scritti e al suo esempio, devo una parte così grande del mio piccolo percorso cristiano, ci metterò ancora tanto ad imparare questa lezione del silenzio, e a volte vorrei che tutti potessimo ascoltare ancora una sua nuova omelia, o la spiegazione di un passo delle Scritture, come quando teneva udienza in Piazza S. Pietro e le parole del Vangelo erano davvero vive, e sembrava che gli apostoli stessi ci parlassero, o i grandi santi del medioevo, e che la nostra povera linea del tempo fosse spostata un po’di più verso l’eternità.