Carissimi Amici,
credo sia venuto il momento di tracciare un bilancio degli ultimi giorni a titolo strettamente personale, come è ovvio.
Negli ultimi anni mi sono espressa molto raramente e penso che nessuno possa iscrivermi in una "fronda" o descrivermi come una pericolosa sedevacantista. Ritengo però doveroso dire la mia. Questa è l'occasione per fare una riflessione. Sarà la prima e ultima volta che interverrò su questo argomento. Dirò ciò che penso e poi, per quanto mi riguarda, la questione sarà chiusa, anche perché non saprei che cosa aggiungere.
Intendo sin d'ora essere chiara e diretta: non mi è piaciuto affatto ciò che ho visto, sentito e percepito. E non sto parlando dei fedeli e dei mass media che, anzi, per alcuni punti di vista mi hanno sorpreso. Mi riferisco al Vaticano e al suo clero.
Essere sobri e semplici non significa, a casa mia, essere "sempliciotti", se mi passate il termine.
Ho trovato particolarmente sgradevole il fatto che non sia stato decretato il lutto. In questi giorni tutto è andato avanti nel piccolo Stato come se non fosse accaduto nulla. Almeno nel giorno dei funerali si poteva fare un piccolo sforzo per onorare la memoria di un Pontefice. Il fatto che egli, al momento della morte, non fosse più regnante non significa e non significava nulla. Si trattava di una situazione del tutto inedita. Nulla vietava di stabilire almeno un giorno di lutto in occasione dei Funerali.
Prendo atto che non c'è stata la volontà di farlo.
Particolarmente doloroso per me è stato assistere alla traslazione della salma di Papa Benedetto dal Monastero Mater Ecclesiae alla Basilica di San Pietro. C'era proprio bisogno di trasportare il Santo Padre su un furgoncino, all'alba e al buio? Perché? Ho avuto una bruttissima sensazione. Non c'è stata una processione nei Giardini Vaticani, ma un semplice accompagnamento da parte della famiglia pontificia. Il furgone che procedeva nell'oscurità attraverso i viali non è stato uno spettacolo edificante. E non sto parlando di Benedetto, ma del clero, che, magari, a quell'ora "ronfava" sotto le coperte, mentre un uomo, non solo un Papa, che ha dato la sua vita per la Chiesa (con la maiuscola), che si è caricato di responsabilità e colpe non sue, che ha vissuto negli ultimi anni in preghiera, percorreva il suo ultimo viaggio. Ecco il ringraziamento della chiesa che predica misericordia. Dobbiamo farvi i complimenti?
Prendo atto della mancanza di volontà di omaggiare Benedetto anche in questo caso.
Tralasciamo il discorso sull'invito o meno alle delegazioni di Paesi stranieri, perché la questione non mi appassiona.
Veniamo piuttosto alla Santa Messa di ieri. A mio avviso non è stata una cerimonia sobria, ma stringata, veloce e gelida. Insomma diciamocelo: si è fatto il minimo sindacale, nulla di più (anzi qualcosa di meno).
Al centro di tutto, ovviamente, c'è omelia. Credo che nessuno si aspettasse qualcosa anche di lontanamente paragonabile a quella pronunciata dal cardinale Ratzinger in occasione dei Funerali di Giovanni Paolo II (clicca qui). Del resto non potevamo pretendere un'omelia all'altezza di quella del 2005, interrotta, ricordiamolo, per ben tredici volte dagli applausi (clicca qui).
Non immaginavo però nemmeno un testo come quello di ieri: nessun riferimento alla vita di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, nessun omaggio alla sua persona e alla sua sofferenza, nessun ricordo della sua opera teologica. Ho riconosciuto subito i passaggi tratti dalle omelie ratzingeriane. Peccato che non sia stata citata la fonte.
Il Papa è stato nominato solo una volta. Confesso fra l'altro di non avere capito subito il passaggio: ieri ho scambiato "Benedetto" per un aggettivo e non per un nome. Forse dovrei leggere il testo scritto... Direi però che non è poi così necessario visto che vaticanisti e giornalisti si affannano da ieri a parafrasare l'omelia per tentare di spiegarcene la profondità.
In realtà il problema non è nemmeno questo. È il modo in cui l'omelia è stata pronunciata che mi ha colpito negativamente. Non ho né visto né sentito grande partecipazione emotiva. Mi è sembrato un atto dovuto, un'omelia letta senza quell'empatia che Joseph Ratzinger, da cardinale e Papa, ha sempre dimostrato. Ho sentito il gelo come gelida è rimasta, giustamente, la Piazza.
Torniamo ancora all'omelia per i Funerali di Papa Wojtyla. L'allora cardinale Ratzinger scrisse di suo pugno e pronunciò un'omelia che tutti ancora ricordano per la chiarezza delle parole e per l'emozione e la sincera amicizia, unita a devozione, che seppe trasmettere a tutti. Quel testo era stato redatto e poi esposto con il cuore e con una sensibilità straordinaria. Ricordo che riuscì a trasmettermi speranza e coraggio. L'omelia di ieri ha generato in me sono punti interrogativi.
Papa Benedetto XVI (non vedo perché continuare ad aggiungere l'aggettivo emerito) riposa ora in pace nelle Grotte Vaticane, nello stesso luogo in cui era stato tumulato Giovanni Paolo II prima della beatificazione. Diciamocelo: Papa Wojtyla è stato fortunato, perché in vita ha avuto vicino un "amico fidato" come il cardinale Ratzinger, che lo ha accompagnato anche celebrando i suoi Funerali e benedicendo il suo sepolcro. Non è da tutti. Benedetto non ha avuto la stessa buona sorte.
Ho letto molte ricostruzioni degli avvenimenti degli ultimi giorni. Mi consola il fatto che il Papa non possa più soffrire per le misere vicende umane altrui.
I cosiddetti "pompieri" sono subito intervenuti spiegandoci che la sobrietà e il profilo basso (io userei ben altri termini) sono stati dettati dalla circostanza che Benedetto non era più Papa regnante.
Io non farei discorsi contorti e non darei spiegazioni che lasciano il tempo che trovano. Qui non c'entrano la teologia o il diritto canonico. Questa è una pura questione di RISPETTO!!!
Quel rispetto che Benedetto ha concesso a tutti e che il vaticano non è riuscito a restituirgli. Sarebbe bastata una briciola di quanto donato dal Papa nei suoi 95 anni.
Questo è ciò che avevo da dire e da commentare. Non tornerò più sull'argomento perché ho detto ciò che penso in modo definitivo. Del resto non si può rimediare a quanto accaduto.
Certo è che la prossima volta che sentirò le parole misericordia o compassione in bocca ad esponenti di questa chiesa mi farò una sonora risata.
Detto questo, ritengo che possiamo ritenerci fortunati. Abbiamo vissuto mentre Benedetto XVI era Papa: i suoi insegnamenti, il suo esempio, la sua totale dedizione a Cristo e alla Sua Chiesa non possono che esserci di conforto.
Riposa in pace, Benedetto.
Semplicemente GRAZIE.
Raffaella
p.s. saluto tutti e vi ringrazio :-)
12 commenti:
e io ringrazio te Raffaella carissima per quanto hai amato papa Benedetto e per quanto lo hai difeso.
Non riesco a scrivere bene come te, ma provo gli stessi sentimenti. Anche io ho fatto la stessa considerazione riguardo all'aggettivo di papa emerito. Il Papa + per sempre e papa Benedetto lo aveva detto nell'ultima udienza, quando ho pianto di disperaziobe e commozione. Ieri non c'è staro nulla di commovente. Tutto era gelido,come il tempo, come la nebbia.
Mi consola il fatto che ora vede il Volto di Gesù che ha sempre cercato. Grazie di tutto Papa Benedetto. Mi hai trasmesso la gioia della fede. Con Te ho fatto un'esperien<a irrioetibile. Ora so che mi ascolti.
Ti pregherò sempre e per sempre.
Per sei stato da sempre un Santo e sei stato crocifisso.
Ora sei nella pace e neaa gioia.
Ancora GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! amatissimo Santo Padre
Grazie Raffaella:)))))))))))))))))))))))))))))))
Ciao Raffaella, è un piacere risentirti, anche se in una occasione così triste.
Che altro dire?
Grazie Papa Benedetto, grazie Joseph, è stato un onore essere un tuo contemporaneo.
Sei stato un grande maestro, con la tua opera e prima ancora con la tua persona.
Sono sicuro che il Signore Gesù ha già donato la corona della gloria all'umile lavoratore della Sua vigna.
Un carissimo saluto agli amici del blog, a quelli che sono ancora qui e a quelli che ci hanno lasciato.
Spero che un giorno potremo rivederci tutti di persona insieme al nostro amato Benedetto.
Antonio
Grazie cara Raffaella, per esserti Tu espressa riunendo con sobrio riassunto i pensieri di noi tutti, ossia di coloro che lo hanno amato, profundamente apprezzato e seguito. Poi, ognuno di noi avrà recepito alcuni "dettagli" in modo personalissimo, vivendone una ferita che resta muta pur facendosi sentire nel cuore in modo straziante e da cui puntero' qui il dito contro quel copricapo insultante, come da circo equestre e giù giù fino al rigido nero dell'erigersi di scarpe che sembravano sottintendere un velenoso e inconfessabile desiderio di coloro che avrebbero inteso fin troppo volentieri, poter rendere difficile un'ascesa ai Cieli di Colui che invece già li stava guardando "dalla finestra del Padre" (se posso permettermi di parafrasare le sue stesse parole nell'omelia per le esequie di G.Paolo II ) . Insomma, un capitolo tristissimo, un gelido svolgersi dell'inevitabile, nella mestizia forse mista d'impotente ed ubbidiente rassegnazione" che m'è sembrata aver ammutolito anche la famiglia, lí raccolta in cerchio e come rispettoso abbraccio per quell'ultimo saluto prima della traslazione in Basilica. Sí; lo svolgersi di tutto questo sbrigativo "evento" m'è parso come da scenario di guerra. Davvero è stato come il presto congedarsi al fronte di tante viltà e tradimenti, fra tante ipocrisie e con tutte le mondiali battaglie in corso. Ma piú nulla poteva ledere l'Immenso, né quindi mai più lo Splendore di questa nobile anima con ali dorate pronte a spiccare il volo verso genuine maraviglie : senz'ombre, né tramonti o impedimenti...
Benedetto; benedizione per noi l'averti avuto fra noi e ora nel cuore, per sempre; GRAZIE ❣️
È mancato il cuore….
Ora che il grande Papa Benedetto è tornato in Cielo, desidero anch'io dire un paio di cose. Sapendo benissimo che questa mia riflessione non sarà mai pubblicata....Sicuramente le osservazioni e i commenti di questo blog sono condivisibili dalla prima all' ultima lettera...Però ...c'è un però.
Questo blog nell' ultimo anno e mezzo ( dico un anno e mezzo!!..) non c' è più stato. Sparito. Da mercoledì 28 dicembre 2022, quando si è diffusa la notizia del peggioramento delle condizioni salute del Papa, bisogna andare indietro fino al 29 giugno 2021 x trovare l' ultimo articolo pubblicato. Dobbiamo commentare oltre? Una cosa però mi preme sottolineare:
Più o meno un anno fa, a fine gennaio 2022, abbiamo assistito all' ultima calunnia contro Benedetto, accusato di aver " coperto" un prete pedofilo ai tempi di Monaco. Proprio lui che è stato l' unico fautore della lotta a questo crimine!!! La notizia, ripeto calunniosa e vile, è apparsa ovunque . Alla fine il Papa, per difendersi da questa infamia, ha scritto quella stupenda lettera che tutti conosciamo. Questo blog tuttavia NON HA PROFERITO PAROLA. Dov' eravate??????? Vi ho mandato anche delle mail...ma niente . Silenzio totale. Papa Benedetto è stato lasciato solo da questo blog proprio nell' ultimo tratto del suo cammino terreno. E questo, dispiace dirlo, getta x quel che mi riguarda un onta incancellabile sull' intero operato, pur lodevole, degli anni di attività del blog. E a riprova del fatto che Benedetto xvi è stato lasciato solo, ricordo anche i mancati auguri ( fatto senza precedenti) il 16 aprile scorso, in occasione dei 95 anni...l' ultimo compleanno!!! E tre giorni dopo, in occasione dell' anniversario dell' elezione.
Quindi va benissimo criticare e condannare il comportamento *** di " Papa Francesco" ( che non so perché ma qui ci si rifiuta sempre di nominare ...mah, misteri....)..però ci si ricordi che anche questo blog, dispiace dirlo ma è così, non è stato irreprensibile nei confronti di Papa Benedetto, almeno ripeto in quest' ultimo anno e mezzo. Perché siete spariti!!???
So benissimo, ripeto ancora, che questo commento non sarà pubblicato. E men che meno avrà risposta. Molto più comodo ttincetarsi dietto al silenzio....che sempre c' è stato nei confronti dei lettori a cui non è mai stata data alcuna spiegazione.
Da parte mia ho chiuso con voi.
Porterò sempre con me il grande Benedetto Xvi. Il mio Papa.
Saluti e a non risentirci.
Perché sono sparita? Perché a gennaio non c'ero? Senza entrare in particolari e non certo per giustificarmi, posso solo dire che il mese di gennaio del 2022 (come quasi tutto l'anno a dire la verità... e sappiamo che cosa è accaduto il 31 dicembre!) è stato per me e per la mia famiglia particolarmente drammatico.
La ragione è tanto semplice quanto dolorosa.
Benedetto è sempre stato nel mio cuore e lo sarà sempre. Non permetto a nessuno di insinuare il contrario.
R.
Se per Lei e la sua famiglia ci sono stati periodi brutti e drammatici, la cosa non può ovviamente che rammaricarmi. Non lo sapevo io così come non lo sapeva, credo, nessun altro lettore del blog. In ogni caso mi permetta di dire che nell' arco di un anno e mezzo, cinque minuti di orologio x scrivere e pubblicare due righe (due di numero!...) in solidarietà e vicinanza a Papa Benedetto..o per fargli gli auguri nel 95mo e purtroppo ultimo
compleanno si potevano trovare. Quindi col dovuto rispetto, la sua risposta regge fino a un certo punto... Ovviamente Lei non deve giustificarsi, ci mancherebbe. Faccio semplicemente notare come i proprietari di altri blog vicini a Papa Benedetto, per periodi di inattività infinitamente inferiori a questo, hanno avuto la sensibilità di avvisare i propri lettori.. Ultima cosa, io non ho messo in discussione l' affetto per il Papa di chi gestisce il blog. Ho solo evidenziato il silenzio che lo ha accompagnato nell' ultimo anno e mezzo del suo percorso terreno. Silenzio che stride con la vicinanza a Benedetto che prima non era mai mancata. Pur in una fisiologica riduzione dell' attività, dopo la "rinuncia " del 2013...
Condivido ogni sillaba del commento di Raffaella. Ero in piazza per i funerali e il giorno prima per fare omaggio alla cara Salma. Non potevo non esserci per tutto quello che il Santo Padre Benedetto ha rappresentato per me. Squallido l’atteggiamento del Vaticano, quasi infastidito Francesco…omelia anodina, imbarazzante per la sua genericità. Il Signore li perdoni. Ma ora abbiamo in Paradiso un potentissimo alleato e difensore.
Grazie per esser tornata!
Testimonianza / “In quella piazza San Pietro piena di sacerdoti ho visto non il passato ma il futuro della Chiesa”
https://www.aldomariavalli.it/2023/01/09/testimonianza-in-quella-piazza-san-pietro-piena-di-sacerdoti-ho-visto-non-il-passato-ma-il-futuro-della-chiesa/
Concordo.
Testimonianza / “In quella piazza San Pietro piena di sacerdoti ho visto non il passato ma il futuro della Chiesa”
https://www.aldomariavalli.it/2023/01/09/testimonianza-in-quella-piazza-san-pietro-piena-di-sacerdoti-ho-visto-non-il-passato-ma-il-futuro-della-chiesa/
Concordo.
Benedetto XVI “Doctor Caritatis”. Profezia della Lettera ai vescovi lefebvriani
Di Don Mattia Rosa
GEN 9, 2023
https://vanthuanobservatory.com/2023/01/09/benedetto-xvi-doctor-caritatis-profezia-della-lettera-ai-vescovi-lefebvriani/
L’inno alla carità (1Corinzi 13,1-13)
1Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
2E se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi la carità,
non sono nulla.
3E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi la carità,
niente mi giova.
4La carità è paziente,
è benigna la carità;
non è invidiosa la carità, non si vanta,
non si gonfia,
5non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
6non gode dell'ingiustizia,
ma si compiace della verità.
7Tutto copre, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
8La carità non avrà mai fine.
Le profezie scompariranno;
il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
9La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.
10Ma quando verrà ciò che è perfetto,
quello che è imperfetto scomparirà.
11Quand'ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Ma, divenuto uomo,
ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
12Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa;
ma allora vedremo a faccia a faccia.
Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente,
come anch'io sono conosciuto.
13Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità;
ma di tutte più grande è la carità!
Le Sue tre Encicliche : Fede. Speranza, Carita'
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