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venerdì 12 luglio 2013

Francesco secolarizza la giustizia (Kocci)

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Come ci faceva notare ieri Alberto, i cui commenti riporto piu' sotto, regna una grande confusione. Addirittura in questo articolo si citano le linee guida antipedofilia della Cei. Ma che cosa c'entrano? 
Il motu proprio emanato ieri riguarda la legislazione interna dello Stato del Vaticano ossia prevede quali sono i casi in cui i giudici vaticani (non italiani, non francesi, non tedeschi...) possono giudicare reati commessi non soltanto dagli officiali e dipendenti della curia romana, ma anche dai nunzi apostolici e dal personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, nonché dai dipendenti di organismi e istituzioni collegati alla Santa Sede indipendentemente dal fatto che si trovino sul territorio vaticano.

Ecco la puntuale spiegazione di Alberto:

Il Motu Proprio del Papa è in materia di giurisdizione (esercizio del potere giudiziario anche all'estero su dipendenti e ufficiali ecc.). Le leggi sostanziali sono invece state emanate dalla Pontificia Commissione per lo Stato Vaticano, presieduta da Bertello dal 2011 e i cui componenti sono qui:
http://www.vaticanstate.va/content/vaticanstate/it/stato-e-governo/struttura-del-governatorato/organigramma/stato-citta-del-vaticano.html
Alberto il vecchio


Mi sembra che si faccia un po' di confusione. Le nuove norme penali nuove (emanate dalla Pontificia Commissione) e quelle di giurisdizione (Motu Proprio) non riguardano l'azione penale che possa essere esercitata da stati stranieri contro membri di curia (problema regolato da convenzioni e concordati) ma quella esercitata dai giudici vaticani. Quindi sono norme interne. Per le azioni penali interne non mi risulta poi modificato il canone 1405 che sottopone i cardinali alla giurisdizione del solo Pontefice.
Alberto il vecchio

mercoledì 3 aprile 2013

Finita l’abbuffata mediatica, Bergoglio dovrà ora dare l’avvio all’azione di governo della Chiesa (Kocci)

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Saranno mai capaci i giornalisti di fare un commento su Papa Francesco senza paragonarlo continuamente a Benedetto? Chissa'...
Da oggi si parte sul serio...
Bergoglio ha davanti a se' un compito difficilissimo: continuare l'operazione pulizia e trasparenza portata avanti da Joseph Ratzinger fra un cumulo di resistenze e di sgambetti.
Il terreno e' comunque arato e purificato. Ora si tratta di tirare le somme e possibilmente allontanare (e subito!) le "pietre dello scandalo".
Ah, sia detto per inciso: Benedetto XVI comincio' ad utilizzare l'antico altare della Sistina solo nel 2008 (non quindi nella prima Messa con i cardinali) ed il celebrante non voltava le spalle ai fedeli ma guardava, insieme a loro, verso Dio.
R.