Auguri a tutte le "Caterine" del blog :-)))
Fra poco inseriro' due testi, uno di Paolo VI e l'altro di Benedetto XVI.
Un abbraccio
Raffaella
lunedì 29 aprile 2013
Un milione di copie di YouCat pronto per la Gmg di Rio
Un milione di copie di YouCat pronto per la Gmg di Rio
Mancano meno di cento giorni alla 28.ma Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Rio de Janeiro, in Brasile, dal 23 al 28 luglio, ed il conto alla rovescia è già iniziato.
Più di due milioni i pellegrini attesi nella città carioca, mentre le diocesi brasiliane e i movimenti cattolici si preparano a ricevere un milione di copie in portoghese di “YouCat”, il catechismo della Chiesa cattolica destinato ai giovani.
“Aiuto alla Chiesa che soffre fornisce un contributo essenziale al finanziamento di questo progetto – spiega mons. Jacinto Bergmann, presidente della Commissione biblica dei vescovi brasiliani – E questo investimento aiuta a soddisfare una profonda aspirazione delle giovani generazioni, ovvero riscoprire il significato principale dell’esistenza nell’incontro con Cristo, via, verità e vita”.
“YouCat – afferma José Correa, direttore di Aiuto alla Chiesa che soffre in Brasile – aiuta i ragazzi a fare conoscenza con la fede, a comprenderla meglio e ad approfondirla”. Tanto più che in Brasile, su una popolazione di 190 milioni di abitanti, il 70% è cattolico, mentre il 24% ha meno di 24 anni. Ispirato al “Catechismo della Chiesa cattolica”, pubblicato vent’anni fa, YouCat – abbreviazione di “Youth Catechism”, ovvero “Catechismo per i giovani” – usa un linguaggio semplice, accompagnato da numerose illustrazioni. Elaborato da cinquanta giovani guidati dal card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, il volume riporta, in trecento pagine, le principali domande e risposte sulla fede. Pubblicato per la prima volta nel 2011, in occasione della Gmg di Madrid, il catechismo per i giovani è stato diffuso in italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco e polacco. Nel 2012 è stato tradotto anche in arabo, in occasione del viaggio di Benedetto XVI in Libano. (I.P.)
Radio Vaticana
A.A.V.V. "Youcat - Sussidio al catechismo della Chiesa cattolica per i giovani", Città Nuova 2011
Mancano meno di cento giorni alla 28.ma Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Rio de Janeiro, in Brasile, dal 23 al 28 luglio, ed il conto alla rovescia è già iniziato.
Più di due milioni i pellegrini attesi nella città carioca, mentre le diocesi brasiliane e i movimenti cattolici si preparano a ricevere un milione di copie in portoghese di “YouCat”, il catechismo della Chiesa cattolica destinato ai giovani.
“Aiuto alla Chiesa che soffre fornisce un contributo essenziale al finanziamento di questo progetto – spiega mons. Jacinto Bergmann, presidente della Commissione biblica dei vescovi brasiliani – E questo investimento aiuta a soddisfare una profonda aspirazione delle giovani generazioni, ovvero riscoprire il significato principale dell’esistenza nell’incontro con Cristo, via, verità e vita”.
“YouCat – afferma José Correa, direttore di Aiuto alla Chiesa che soffre in Brasile – aiuta i ragazzi a fare conoscenza con la fede, a comprenderla meglio e ad approfondirla”. Tanto più che in Brasile, su una popolazione di 190 milioni di abitanti, il 70% è cattolico, mentre il 24% ha meno di 24 anni. Ispirato al “Catechismo della Chiesa cattolica”, pubblicato vent’anni fa, YouCat – abbreviazione di “Youth Catechism”, ovvero “Catechismo per i giovani” – usa un linguaggio semplice, accompagnato da numerose illustrazioni. Elaborato da cinquanta giovani guidati dal card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, il volume riporta, in trecento pagine, le principali domande e risposte sulla fede. Pubblicato per la prima volta nel 2011, in occasione della Gmg di Madrid, il catechismo per i giovani è stato diffuso in italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco e polacco. Nel 2012 è stato tradotto anche in arabo, in occasione del viaggio di Benedetto XVI in Libano. (I.P.)
Radio Vaticana
A.A.V.V. "Youcat - Sussidio al catechismo della Chiesa cattolica per i giovani", Città Nuova 2011
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Joseph Ratzinger: un "diagnosta" del suo tempo, come Sant'Agostino (Zenit)
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Tutto viene perdonato a Francesco, anche quando dice cose che dette da altri verrebbero investite dalle critiche (Magister)
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Ma no...l'incantesimo e' ben lontano dallo svanire. Basta leggere alcuni articoli di oggi :-)
Ma no...l'incantesimo e' ben lontano dallo svanire. Basta leggere alcuni articoli di oggi :-)
Pedofilia, Politi esorta Francesco ad aprire gli archivi diocesani. Grave scivolone sul "caso" Kiesle di Oakland. La ricostruzione del blog
Clicca qui per leggere l'articolo.
Bene il riconoscimento dei meriti di Benedetto XVI ma Politi scivola in maniera molto grave sul caso di un prete pedofilo di Oakland.
Questo blog, che nel 2010 rimase al fianco del Papa combattendo anche le reticenze ed i silenzi del Vaticano, non puo' lasciar passare la frase contenuta nell'articolo.
Ricostruiamo allora il caso del prete pedofili Kiesle di Oakland.
Sotto questo mio commento troverete tutti i link per approfondire la faccenda.
Nel 2010 l'agenzia AP si convinse di avere trovato lo "scoop degli scoop": una lettera in latino del 1985, firmata dall'allora cardinale Ratzinger.
AP rilancio' la notizia che Ratzinger aveva "protetto" un pedofilo opponendosi alla sua espulsione dalla chiesa.
Falso! Non solo: AP fece una figuraccia epocale, a livello mondiale, perche' chi diffuse la notizia, probabilmente non conoscendo il latino, prese fischi per fiaschi.
Una cosa infatti e' la dispensa dallo stato clericale (che e' un beneficio, una sorta di favore al sacerdote), altra cosa e' la riduzione allo stato laicale o dimissione dallo stato clericale (che e' una punizione).
Nella lettera, infatti, l'allora cardinale Ratzinger manifestava dei dubbi sulla "concessione della dispensa" al pedofilo, non sulla sua cacciata dalla Chiesa.
Infatti il prete pedofilo, in modo furbo, aveva chiesto al suo vescovo di lasciare la chiesa con la scusa di doversi sposare. In questo modo avrebbe evitato il processo canonico. Della serie: me ne vado prima io, prima di essere cacciato e soprattutto me ne vado prima di essere messo sotto processo.
Il cardinale Ratzinger scrisse (semplifico) che "era troppo comodo" permettere a questo signore di abbandonare il sacerdozio e che questa procedura avrebbe potuto provocare scandalo nei fedeli.
Quindi il cardinale Ratzinger si opponeva alla benevolenza mostrata verso il pedofilo e, come sempre, si mostrava severissimo con i colpevoli di abusi.
C'e' poi un'altra circostanza che dimostra quanto ho esposto sopra. La Congregazione per la dottrina della fede, nel 1985, era competente per i casi di domanda di "dispensa dallo stato clericale" (una sorta di favore fatto al prete accordato, di solito, nei casi in cui i soggetti si volevano sposare) ma non aveva alcuna competenza per i casi di pedofilia.
Tale competenza fu accordata alla CDF SOLO NEL 2001!
Quante volte lo dovro' ancora scrivere?
Anche volendo, nel 1985, l'allora cardinale Ratzinger non avrebbe potuto espellere il pedofilo dal sacerdozio (termine corretto: riduzione allo stato laicale) semplicemente perche' non era compito suo ma del vescovo diocesano!
Ratzinger ando' molto piu' in la' dei suoi doveri scrivendo al vescovo di Oakland che accordare un beneficio ad un prete pedofilo avrebbe provocato scandalo nei fedeli.
Fra l'altro in quegli anni (per decisione di Wojtyla) la Congregazione per la dottrina della fede non concedeva il beneficio della dispensa dallo stato clericale a chi aveva meno di 40 anni. Ed il pedofilo Kiesle ne aveva 38.
Quindi il comportamento del Prefetto della CDF e' esattamente l'opposto di quello che scrisse l'Ap e che oggi Politi vorrebbe riproporci.
ATTENZIONE, CARI MASS MEDIA: NON SI GIOCA CON IL DIRITTO E CON LA DOCUMENTAZIONE!
Non e' vero, inoltre, che il card. Ratzinger non citava le vittime perche', sempre in latino, si fa riferimento allo scandalo provocato nei fedeli soprattutto quelli di giovane eta'.
C'e' poi un altro punto dell'articolo di Politi che contesto:
"I pontefici incontrano singole vittime, ma non le loro associazioni".
Chi sono le vittime? Gli abusati o le associazioni? Per favore! E poi perche' si parla di Pontefici?
Enno', Politi, enno'!
Finora l'unico Papa che, nella storia della Chiesa, ha incontrato le vittime dei preti pedofili e' stato Benedetto XVI! Non giochiamo su questo. Ecco il resoconto dei sei incontri del Papa con le vittime.
R.
DOCUMENTAZIONE SUL CASO KIESLE
Bene il riconoscimento dei meriti di Benedetto XVI ma Politi scivola in maniera molto grave sul caso di un prete pedofilo di Oakland.
Questo blog, che nel 2010 rimase al fianco del Papa combattendo anche le reticenze ed i silenzi del Vaticano, non puo' lasciar passare la frase contenuta nell'articolo.
Ricostruiamo allora il caso del prete pedofili Kiesle di Oakland.
Sotto questo mio commento troverete tutti i link per approfondire la faccenda.
Nel 2010 l'agenzia AP si convinse di avere trovato lo "scoop degli scoop": una lettera in latino del 1985, firmata dall'allora cardinale Ratzinger.
AP rilancio' la notizia che Ratzinger aveva "protetto" un pedofilo opponendosi alla sua espulsione dalla chiesa.
Falso! Non solo: AP fece una figuraccia epocale, a livello mondiale, perche' chi diffuse la notizia, probabilmente non conoscendo il latino, prese fischi per fiaschi.
Una cosa infatti e' la dispensa dallo stato clericale (che e' un beneficio, una sorta di favore al sacerdote), altra cosa e' la riduzione allo stato laicale o dimissione dallo stato clericale (che e' una punizione).
Nella lettera, infatti, l'allora cardinale Ratzinger manifestava dei dubbi sulla "concessione della dispensa" al pedofilo, non sulla sua cacciata dalla Chiesa.
Infatti il prete pedofilo, in modo furbo, aveva chiesto al suo vescovo di lasciare la chiesa con la scusa di doversi sposare. In questo modo avrebbe evitato il processo canonico. Della serie: me ne vado prima io, prima di essere cacciato e soprattutto me ne vado prima di essere messo sotto processo.
Il cardinale Ratzinger scrisse (semplifico) che "era troppo comodo" permettere a questo signore di abbandonare il sacerdozio e che questa procedura avrebbe potuto provocare scandalo nei fedeli.
Quindi il cardinale Ratzinger si opponeva alla benevolenza mostrata verso il pedofilo e, come sempre, si mostrava severissimo con i colpevoli di abusi.
C'e' poi un'altra circostanza che dimostra quanto ho esposto sopra. La Congregazione per la dottrina della fede, nel 1985, era competente per i casi di domanda di "dispensa dallo stato clericale" (una sorta di favore fatto al prete accordato, di solito, nei casi in cui i soggetti si volevano sposare) ma non aveva alcuna competenza per i casi di pedofilia.
Tale competenza fu accordata alla CDF SOLO NEL 2001!
Quante volte lo dovro' ancora scrivere?
Anche volendo, nel 1985, l'allora cardinale Ratzinger non avrebbe potuto espellere il pedofilo dal sacerdozio (termine corretto: riduzione allo stato laicale) semplicemente perche' non era compito suo ma del vescovo diocesano!
Ratzinger ando' molto piu' in la' dei suoi doveri scrivendo al vescovo di Oakland che accordare un beneficio ad un prete pedofilo avrebbe provocato scandalo nei fedeli.
Fra l'altro in quegli anni (per decisione di Wojtyla) la Congregazione per la dottrina della fede non concedeva il beneficio della dispensa dallo stato clericale a chi aveva meno di 40 anni. Ed il pedofilo Kiesle ne aveva 38.
Quindi il comportamento del Prefetto della CDF e' esattamente l'opposto di quello che scrisse l'Ap e che oggi Politi vorrebbe riproporci.
ATTENZIONE, CARI MASS MEDIA: NON SI GIOCA CON IL DIRITTO E CON LA DOCUMENTAZIONE!
Non e' vero, inoltre, che il card. Ratzinger non citava le vittime perche', sempre in latino, si fa riferimento allo scandalo provocato nei fedeli soprattutto quelli di giovane eta'.
C'e' poi un altro punto dell'articolo di Politi che contesto:
"I pontefici incontrano singole vittime, ma non le loro associazioni".
Chi sono le vittime? Gli abusati o le associazioni? Per favore! E poi perche' si parla di Pontefici?
Enno', Politi, enno'!
Finora l'unico Papa che, nella storia della Chiesa, ha incontrato le vittime dei preti pedofili e' stato Benedetto XVI! Non giochiamo su questo. Ecco il resoconto dei sei incontri del Papa con le vittime.
R.
DOCUMENTAZIONE SUL CASO KIESLE
Avanti un'altra (bufala) sui preti pedofili. La lettera del 1985 del cardinale Ratzinger (Massimo Introvigne)
A conferma di quanto scritto da Apcom ed Asca arriva la dichiarazione di un "insospettabile": Thomas Reese
Il vescovo Cummins (colui che scrisse alla CDF): Papa Wojtyla rallentò la procedura per la concessione delle dispense dal celibato (Asca)
La svolta: nel 1983 il card. Ratzinger voleva concedere la dispensa a Kiesle ma fu frenato dalle norme stabilite da Papa Wojtyla (Rainews24 e Apcom)
Il vescovo Cummins (colui che scrisse alla CDF): Papa Wojtyla rallentò la procedura per la concessione delle dispense dal celibato (Asca)
La svolta: nel 1983 il card. Ratzinger voleva concedere la dispensa a Kiesle ma fu frenato dalle norme stabilite da Papa Wojtyla (Rainews24 e Apcom)
Caso Kiesle. Smentite le nuove accuse (Radio Vaticana)
Il gesuita Joseph Fessio spiega il contenuto della lettera del 1985 su cui si è imbastito un "non-caso"
Il gesuita Joseph Fessio spiega il contenuto della lettera del 1985 su cui si è imbastito un "non-caso"
Per Bergoglio come per Ratzinger trovare Gesù fuori dalla Chiesa non è possibile (Ambrogetti)
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