giovedì 4 aprile 2013

Una lettera del futuro Paolo VI sulle tombe dei Papi. Quando il sostituto Montini dovette cedere una stanza (Izzo)

VATICANO: UNA LETTERA DEL FUTURO PAOLO VI SULLE TOMBE DEI PAPI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 apr.

Le due visite di Papa Francesco alle tombe dei suoi predecessori (il primo aprile in occasione della visita alla Necropoli Vaticana e il giorno successivo per pregare in sulla tomba di Giovanni Paolo II a otto anni dalla morte, fermandosi ogni volta anche su quelle degli altri predecessori) hanno un precedente in una visita di Pio XII nel 1941. L'Osservatore Romano ricorda im proposito che Papa Pacelli era accompagnato dall'allora sostituto della Segreteria di Stato Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI.
"Due anni dopo la morte di Pio XI - scrive l'Osservatore - la sua tomba in un vano delle Grotte vaticane venne inaugurata il 9 febbraio 1941 con una messa celebrata dall'arcivescovo di Milano, il cardinale benedettino Alfredo Ildefonso Schuster. Quella sera stessa scese a visitare il sepolcro il suo successore Pio XII, che di Papa Ratti era stato segretario di Stato. Ad accompagnare il Pontefice, con il maestro di camera Alberto Arborio Mella di Sant'Elia, era il sostituto Giovanni Battista Montini che in una lettera ai suoi familiari riferisce vividamente della visita compiuta da Pio XII alle tombe dei suoi predecessori: "sono stato invitato - si legge nel testo edito criticamente nel 1986 da Nello Vian 'G. B. Montini, Lettere ai familiari 1919-1943' - ad accompagnare, con monsignor maestro di Camera il Santo Padre che scendeva a S. Pietro, chiuso e deserto, splendido e raccolto nella penombra del vespro per visitare la tomba del Suo Predecessore. Sosto' qua e la' pregando, osservando, commentando. Poi nelle grotte, curvo sotto le volte gravi e pie; s'inginocchio', prego' su le tombe di Pio XI, di Pio X, di Benedetto XV. Mai la comunione dei Santi e la spirituale genealogia dei successori di Cristo mi parsero avere piu' commovente rappresentazione. E cio' consola molto. La Chiesa, questa viva e immortale realta', spirituale e visibile e' piu' presente che mai, piu' moderna e necessaria che mai; e Dio sia lodato che tutti ci unisce e ci ammaestra". 

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VATICANO: QUANDO IL SOSTITUTO MONTINI DOVETTE CEDERE UNA STANZA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 apr. 

Incaricato di coordinare l'Ufficio Informazioni del Vaticano per lo scambio e la ricerca di notizie su soldati, prigionieri e civili, il futuro Paolo VI aveva avuto notizie del cugino don Carlo Montini, cappellano militare sul fronte greco, e a queste allude in una lettera ai familiari pubblicata dall'Osservatore Romano per ricostruire una visita compiuta da Pio XII sulle tombe dei predecessori in occasione delle visite di questi giorni di Papa Francesco in San Pietro e alle Grotte Vaticane. Il testo rivela pero' un dettaglio inedito: Montini cedette ambienti del suo appartamento per favorire questi soccorsi.
"Carissimi, non vi so dire quante volte in questi giorni, grandi ed amari, il pensiero mio - scrive l'allora sostituto della Segretria di Stato, monsignor Giovanni Battista Montini nella lettera del 9 febbraio 1941, edita criticamente nel 1986 da Nello Vian in 'Giovanni Battista Montini, Lettere ai familiari 1919-1943'- si rifugi presso di voi, quasi per ritrovare l'appoggio dei sentimenti nobili e delle speranze buone con cui voi m'avete insegnato a giudicare la vita, i suoi beni, i suoi dolori, le sue vicende. La preoccupazione per l'amatissimo Don Carlo mi ha fatto realmente soffrire, e sento cosa sia la gioia di ringraziare Dio per l'incolumita' d'una persona cara". "Ma quante, quante voci dolorose - continua la lettera - echeggiano d'intorno e implorano simile conforto. Il nostro lavoro, a cio' relativo, ha raggiunto un'intensita' e una mole che opprimono e sconcertano. Vi basti sapere che ho dovuto cedere un'altra stanza del mio appartamento per mettervi in fretta nuovi tavoli e altri sacerdoti per attendere a questa affannosa e spesso infruttuosa ricerca di lontani dispersi. Oh, servisse tanto soffrire di concittadini a far loro trovare un piu' profondo e piu' fraterno senso di civile convivenza e di cristiana solidarieta'! Dio lo voglia". 

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6 commenti:

Luisa ha detto...

Scusatemi, so di essere OT, ma ho letto che stamattina Papa Bergoglio ha ricevuto in udienza mons.Piero Marini, una delle prime udienze concesse a chi fu un cerimoniere senza dubbio molto più confacente ai suoi gusti, spero che non sia un segnale di un prossimo allontanamento di Mons. Guido Marini.

Anonimo ha detto...

Ovvio che lo è, Luisa. Bergoglio avrà chiesto lumi su chi chiamare, da Sant'Anselmo-SantaGiustina, a rimpiazzare l'omonimo siriano Guido (con o senza piccola diocesi disponibile ad accoglierlo, lui che ha un CV da grande diocesi..)

E Piero andrà presto al posto del "Piccolo Ratzinger" Canizares al Culto Divino. Questo è sicuro. Con Segretario il fedelissimo fellow novatore anglico Arthur Roche, da meno di un anno in quel ruolo (sempre che questo non superi le resistenze di
Mennini a mandarlo in una importante arcidiocesi inglese.)
Una perfetta accoppiata bugniniana..

P.S.: ma Luisa, hai visto gli altri due ricevuti in udienza (casualmente?) *nello stesso giorno* ? (Ah, come mi piacerebbe sentire le impressioni in merito dell'abbé Barthe..)

Luisa ha detto...

Ho visto, ho visto, anonimo...
Il futuro prossimo ci dirà se le nostre, le mie, apprensioni non avevano ragione d`essere o se, al contrario, erano purtroppo fondate.

Luisa ha detto...

Detto questo se Piero Marini, perfetto allievo e erede di Bugnini, andrà al Culto Divino, si apriranno giorni durissimi non solo per i cattolici legati al Rito Antico, ma per la sacra Liturgia.
Papa Benedetto durante il suo Pontificato ha voluto mostrare quel che ha voluto veramente il Vaticano II, la Costituzione Conciliare sulla Liturgia, con Piero Marini al Culto Divino si ritornerebbe all`esaltazione non del "Concilio" ma del Consilium.
Spero di non dover leggere quella nomina.

Anonimo ha detto...

Qualche 'lume' da bettazzi no? Lui sì che ricorda tutto....

Anonimo ha detto...

Scusate, amici, ma si sono dimenticati di tutte le volte che anche Papa Benedetto è sceso alle tombe dei predecessori e in particolare di Giovanni Paolo II ? Il 19 aprile 2005, avevano detto che si era presentato con le maniche nere sotto l'abito bianco, perché aveva fatto in fretta a vestirsi, per poter andare a pregare sulla tomba di GP II, prima di uscire sulla loggia! Ci sono varie foto, pure sui calendari , che lo ritraggono in ginocchio davanti alla lapide! Ma come spiegare questa ostentazione di oblio? Vogliono a tutti i costi farlo uscire dalle menti dei fedeli! Ma è una sciocchezza, perché lui è stato il NOSTRO PAPA per quasi OTTO ANNI !!!
Un abbraccio!
LiciaS-Devota di BXVI