martedì 11 febbraio 2014

Benedetto XVI, il Papa della modernità (Gagliarducci)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Guido.

8 commenti:

Arcangela ha detto...

Madre Cànopi "San Benedetto nella sua Regola parla dell'umiltà come di uma scala di dodici gradini che si ascende discendendo e che conduce alla sublime vetta dell'amore"
Arcangela

laura ha detto...

Articolo molto bello. L'auotre ha compreso in pieno la grandezza e la modernità di papa Benedetto. Ora iniziano a rendersi conto della Sua testimonianza di fede e della Sua capacità di governare nel senso più moderno e più efficiente del terine. Le vere caritidi son all'interno del Vaticano. Benedetto è sempre stato un papa "giovane" di una Chiesa eternamente giovane e viva. Ha sempre testimoniato e mostrato o frutti dell'amicizia con Gesù. Cristo

maura ha detto...

Mi sembra di sognare :
http://www.korazym.org/12859/benedetto-xvi-il-papa-della-modernita/

Fabiola ha detto...

In assoluto il commento più realistico e coraggioso tra tutti quelli che ho letto in questi giorni, per continuare la mia fase penitenziale che dura da 11 mesi.
Mi piace anche il sottotesto: nessuno o quasi ha capito nulla di quest'uomo. O non ha voluto capire.
Il ripetuto ritornello "coraggio e umiltà" con riferimento alla sola rinuncia sta lì a dimostrarlo.
Il più deludente: Brunelli, che non trova niente di meglio, per ricordare Benedetto, sul Sismografo, che citare le parole di Kueng che intenderebbero arruolare Benedetto tra i fan di Bergoglio. Incapaci, entrambi, di distinguere tra obbedienza e tifo da stadio.
Ecco, il mio periodo di penitenza stretta dovrà continuare a lungo.

gemma ha detto...

Penitenza Fabiola, vi invidio, per persone di fede sicuramente più matura della mia, è questo il proposito. Per me invece è sempre in agguato il rifiuto, la voglia di scappare via da un ambiente di sofferenza e delusione quanto forse finora per me lo stesso mondo non era stato. Le coltellate, i voltagabbana le doppiezze cui ho assistito in questi anni e nell'ultimo in particolare sono cose che proprio così evidenti in ambito cristiano non ti aspetteresti. Cardinali che informano sul tempo rimasto al Papa, giornalisti a cui l'anonimo principe con la porpora racconta del conclave, altri che sanno in anteprima chi sceglierà lo Spirito Santo sempre informati dall'anonimo, parroci che pregano per la morte di qualcuno per riformare una dottrina cui dovrebbero aver aderito, indici di gradimento di cui ci si fa vanto a mo' di dati auditel, la dolorosa rinuncia di un uomo che alla chiesa e ad altri papi ha dedicato la propria vita usata come punto di partenza per la promessa di felicità nella chiesa. No, grazie. Il mio mondo extraclericale a conti fatti era molto più cristiano di questo, sicuramente più leale. Mia nonna prima di andarsene mi chiese di riflettere sugli insegnamenti cristiani che mi aveva lasciato, di non gettare via tutto, di non sbattere la porta. Oggi ragionandoci su molto spesso mi rendo conto che l'unico modo per restare ancorata a quegli insegnamenti cristiani sarebbe proprio quello di andarsene. Via da questo show fatto di totem, valige, ospizi, copertine, murales, sondaggi e preti innamorati di uomini, donne, papi o di se stessi

Fabiola ha detto...

Ma no, Gemma cara. Stai attaccata alla nonna e a Benedetto. Rileggiti "Perché sono ancora nella Chiesa" di un certo cardinal Ratzinger. Fai penitenza con noi, sull'ultima panca, magari ancora più indietro, quasi sul sagrato. A da passa' a nuttata.
Se non c'è lotta non c'è Cristianesimo. Dentro e fuori di noi.
Sul resto hai ragione su tutto. Ma senza Cristo, nella Sua Chiesa (non dei totem) dove andremo là fuori.?
O meglio, per poter andare fuori occorre sapere di avere una casa in cui tornare. E Benedetto e li .

Anonimo ha detto...

No, Gemma, mi permetta, non si può sbattere la porta dietro di sé ed andarsene via, lo so che lo spettacolo offerto dalla cc non è dei più edificanti, d'altra parte è lo stesso offerto da sempre e la causa principale del mio rifiuto della cc nonostante gli insegnamenti fondativi di mia madre religiosissima a prescindere, che mi ha trasmesso nonostante tutto principi etici e comportamentali che non posso rinnegare sapendo anche che il mio no le ha causato molto dolore, come tanti qui sono tornato perché avevo trovato in quel papa un vero uomo di Dio, come pochissimi altri, l'ho seguito con affetto e riconoscenza per tutti gli anni del suo ministero, andarmene adesso sarebbe facile e anche un modo di scaricare la mia cattiva coscienza, ma sarebbe altresì un tradimento nei suoi confronti, lui ha dato tutto sé stesso,anche contro la sua volontà, alla chiesa, per obbedienza, quell'obbedienza che io non avrò mai perché ribelle per natura, ma non riuscirei più a guardarmi allo specchio se lo tradissi, non sono un gran fedele cattolico, ma Giuda proprio no, soprattutto ora che è sempre più isolato , solo ed indifeso più di prima. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Gemma, hai espresso magnificamente quello che è il mio stesso stato d' animo.Da mesi mi sento sempre più spinta fuori dalla Chiesa e l' impressione è che sia la Chiesa stessa a chiedermi di andarmene.Anche a me ha fatto una pessima impressione il comportamento di uomini di chiesa, non è che mi aspettassi molto ma mai che si arrivasse a questi punti.Però è da quando si è iniziato a dare etichette a destra e a manca che mi sono cadute le braccia e che mi pare di far parte di una specie di comunità che invece di condividere la stessa Fede con sensibilità diverse deve per forza sentirsi in sintonia con chi ama gli indici di gradimento.
Vado a messa tormentata e non so come finirà. Anna
Anna