mercoledì 15 luglio 2015
Benedetto XVI spiega San Bonaventura da Bagnoregio a lui particolarmente caro (YouTube)
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Il 3 marzo 2010 Benedetto XVI, in occasione della catechesi dell'udienza generale, tratteggiò la figura di San Bonaventura da Bagnoregio, Autore particolarmente caro al Papa.
Il testo integrale della catechesi si trova qui.
In particolare:
"quest’oggi vorrei parlare di san Bonaventura da Bagnoregio. Vi confido che, nel proporvi questo argomento, avverto una certa nostalgia, perché ripenso alle ricerche che, da giovane studioso, ho condotto proprio su questo autore, a me particolarmente caro. La sua conoscenza ha inciso non poco nella mia formazione. Con molta gioia qualche mese fa mi sono recato in pellegrinaggio al suo luogo natio, Bagnoregio, una cittadina italiana, nel Lazio, che ne custodisce con venerazione la memoria".
"intorno all’anno 1243 Giovanni vestì il saio francescano e assunse il nome di Bonaventura. Venne subito indirizzato agli studi, e frequentò la Facoltà di Teologia dell’Università di Parigi, seguendo un insieme di corsi molto impegnativi. Conseguì i vari titoli richiesti dalla carriera accademica, quelli di “baccelliere biblico” e di “baccelliere sentenziario”. Così Bonaventura studiò a fondo la Sacra Scrittura, le Sentenze di Pietro Lombardo, il manuale di teologia di quel tempo, e i più importanti autori di teologia e, a contatto con i maestri e gli studenti che affluivano a Parigi da tutta l’Europa, maturò una propria riflessione personale e una sensibilità spirituale di grande valore che, nel corso degli anni successivi, seppe trasfondere nelle sue opere e nei suoi sermoni, diventando così uno dei teologi più importanti della storia della Chiesa. È significativo ricordare il titolo della tesi che egli difese per essere abilitato all’insegnamento della teologia, la licentia ubique docendi, come si diceva allora. La sua dissertazione aveva come titolo Questioni sulla conoscenza di Cristo. Questo argomento mostra il ruolo centrale che Cristo ebbe sempre nella vita e nell’insegnamento di Bonaventura. Possiamo dire senz’altro che tutto il suo pensiero fu profondamente cristocentrico".
" Bonaventura volle presentare l’autentico carisma di Francesco, la sua vita ed il suo insegnamento. Raccolse, perciò, con grande zelo documenti riguardanti il Poverello e ascoltò con attenzione i ricordi di coloro che avevano conosciuto direttamente Francesco. Ne nacque una biografia, storicamente ben fondata, del santo di Assisi, intitolata Legenda Maior, redatta anche in forma più succinta, e chiamata perciò Legenda minor. La parola latina, a differenza di quella italiana, non indica un frutto della fantasia, ma, al contrario, “Legenda” significa un testo autorevole, “da leggersi” ufficialmente. Infatti, il Capitolo generale dei Frati Minori del 1263, riunitosi a Pisa, riconobbe nella biografia di san Bonaventura il ritratto più fedele del Fondatore e questa divenne, così, la biografia ufficiale del Santo.
Qual è l’immagine di san Francesco che emerge dal cuore e dalla penna del suo figlio devoto e successore, san Bonaventura? Il punto essenziale: Francesco è un alter Christus, un uomo che ha cercato appassionatamente Cristo. Nell’amore che spinge all’imitazione, egli si è conformato interamente a Lui. Bonaventura additava questo ideale vivo a tutti i seguaci di Francesco".
"Raccogliamo l’eredità di questo santo Dottore della Chiesa, che ci ricorda il senso della nostra vita con le seguenti parole: “Sulla terra… possiamo contemplare l’immensità divina mediante il ragionamento e l’ammirazione; nella patria celeste, invece, mediante la visione, quando saremo fatti simili a Dio, e mediante l’estasi ... entreremo nel gaudio di Dio” (La conoscenza di Cristo, q. 6, conclusione, in Opere di San Bonaventura. Opuscoli Teologici /1, Roma 1993, p. 187)".
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6 commenti:
OT
Non ti scappa un commentino a partire dal titolo incommentabile?
Una sola cosa emerge una volta di più: la grandezza di Joseph-Benedetto. Inarrivabile!
Gregorio Magno (de che?) o meno dove la curia sarebbe cambiata? Mah!
http://www.corriere.it/cronache/15_luglio_16/quando-martini-disse-ratzinger-curia-non-cambia-devi-lasciare-39c20eba-2b83-11e5-a01d-bba7d75a97f7.shtml
Alessia
http://www.corriere.it/cronache/15_luglio_16/quando-martini-disse-ratzinger-curia-non-cambia-devi-lasciare-39c20eba-2b83-11e5-a01d-bba7d75a97f7.shtml?refresh_ce-cp
Quando Martini disse a Ratzinger: la Curia non cambia, devi lasciare - Corriere.it
Benedetto ha sempre confessato che associa san Bonaventura nella cerchia dei suoi grandi e santi amici ai quali si rivolge nelle preghiere quotidiane.
Arcangela
non so se avete letto l'ultima fregnaccia su Benedetto xvi. ancora un volta l'obiettivo e' di fingere di parlarne bene per seppellirlo da vivo con l'ennesima palata di ipocrisia.
stavolta la fonte e' un sacerdote morto da poco, confessore del cardinal martini. il sant'uomo avrebbe detto che il cardinal martini e il cardinal ratzinger nel 2005 si sarebbero accordati per evitare che il candidato della curia (non identificato) bruciasse l'elezione di entrambi. martini avrebbe detto "voto te perché' sei onesto e intelligente e hai qualche chance di riformare la curia. se non ci riesci abdichi". quando si sono re-incontrati a milano, poco prima della morte di martini, questi avrebbe sollecitato Benedetto a mantenere il patto.
.......ma voi vi rendete conto con chi abbiamo a che fare? un sacerdote che in fin di vita avrebbe raccontato l'elezione di Benedetto come quella del segretario di un partito politico che si gioca tra correnti opposte? Benedetto xvi che si mette a trattare sulla sua elezione a pontefice e vescovo di roma, oltretutto stabilendo in anticipo l'agenda di partito con un suo confratello, come fosse la nomina ad amministratore delegato di un board aziendale?
Benedetto!?! l'uomo che nella sua esistenza sacerdotale non ha avuto altri padroni che il suo amore per Cristo, si sarebbe messo a fare il mercato delle vacche nella cappella sistina? LUI??!?
.....ancora una volta, la vergogna non ha limiti. ormai non sanno più' cosa fare per giustificare e azzittire la presenza silente e vivente di Benedetto. farlo passare, fingendo ipocrita ammirazione, per vigliacco, mollaccione, debole, passivo, fallito, incapace, inetto, vecchio, trapassato, insignificante ecc ecc.
il silenzio assordante sulla sua Figura ti fa capire l'entita' della cattiva coscienza di una intera Chiesa (prelati e fedeli) che come ogni assassino che si rispetti, da una parte piange lacrime di coccodrillo per l'omicidio commesso, ma dall'altra si danna l'anima a nascondere il cadavere nell'intercapedine della cantina.
OT nuovo articolo sui conti in rosso del vaticano : Giulio Zannini su liberoquotidiano.it. A.
La Vigna del Signore su Twitter: "Benedetto XVI lascia il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo con Carmela, una delle Memores Domini (14 luglio 2015) http://t.co/ZZ6oCDQRUM"
https://twitter.com/vignadelsignore/status/622700652368654336/photo/1
spero tanto che possa tornare a castel Gandolfo: Roma è invivibile!
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