La “sorpresa” del Papa Emerito e il passato che ritorna (Valli)
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7 commenti:
maura
ha detto...
L'articolo di Valli mi sembra rispecchiare la "magna charta" dell'attuale pontificato e mi induce a pensare che ci sia una coalizione a vari livelli che indica a Pietro in quale direzione debba condurre la barca .
La storia sta semplicemente facendo il suo corso. Una continuità “esteriore” che non si percepisce prima o poi doveva palesarsi ed è quello che per vie traverse è accaduto. Non credo che molti dentro e fuori dal Vaticano di questi tempi sappiano bene di teologia o conoscano il pensiero dei teologi tedeschi, ma basta che uno sia della scuola di Tubinga o vicino a quella di Bologna, che ecco che scatta il riflesso per cui è moderno, misericordioso, al passo coi tempi, ecumenico, dalla parte dell’uomo, quindi è giusto per occuparsi della primavera e quindi di questo pontificato.Tutti figli di San Giovanni Paolo II, più che di Ratzinger, ma tutti affascinati da un vecchio che ci tedia dal secolo scorso, che ha plasmato seminari e università , ma che però per definizione è nuovo. La Chiesa tedesca è allo sfascio, anche prima del viaggio a Berlino di Benedetto nel 2011, Hünermann e Werbick parteciparono all’ennesima mega lettera critica. Tutte cose allora molto di moda, pure dare voce televisiva al dissenso era di moda, oggi chi dice un ma... è un verme, loro erano chiesa, popolo di Dio, ora si è tradizionalisti conservatori, “cacca”, come si dice ai bambini. Il popolo che non capisce, è confuso, non vede la continuità, non è ne di Dio, nè chiesa, pure lo scisma sommerso che tanto preoccupava i venerdì di Repubblica non c’è più. Küng, Melloni, Mancuso erano sempre in tv, oggi il Messori non perfettamente allineato non è più il giornalista che dialogava coi papi ma nemmeno con chi conduce i talk show. Eppure non è che oggi nel mondo o dove domina certa teologia tedesca o bolognese le cose vadano meglio, e nemmeno altrove. Le analisi serie però, come in tutti i tempi di propagada non interessano. Pure quello che è successo è figlio di questo tempo di propaganda, di buone recensioni che non sono mai abbastanza. Poi accade che un anziano papa emerito che per anni si è occupato di teologia in prima persona e che mantiene buona memoria, dignità, e rispetto per chi lo ha preceduto e che per anni ha servito, dica non in mio nome. Ma non aspettiamoci che questo le élite lo capiscano, anzi, già c’e chi insinua che il Papa emerito era meglio farlo tacere dall’inizio
dopo aver saputo dell'ultima porcata proveniente stavolta dalla redazione del fatto quotidiano (il giorno dell'onomastico di Benedetto) comincio a sospettare che quella della lettera non sia stato un errore ma una semplice trappola. con la complicità di parte dei media,l'obiettivo è tirare Benedetto sul terreno di gioco per presentarlo come un intrigante che sta mettendo i bastoni tra le ruote di totem bergoglio. in breve, lo scopo è di buttare fango addosso a Benedetto per mascherare le defailance di bergoglio. non tollerano che Benedetto sia ancora vivo. avevano pensato fosse un vecchio rudere ma si stanno rendendo conto che non è così e allora stanno occasionando pretesti per costruire sopra alla sua persona una nuova maschera fasulla. prima quella dello stralunato intellettuale. oggi quella dell'intrigante vecchio prepotente. l'era del "nonno di casa" è finita.
ANTI-RATZ SCATENATI SUI SOCIAL PER COPRIRE LO SCANDALO DELLA LETTERA. http://www.marcotosatti.com/2018/03/21/anti-ratz-scatenati-sui-social-per-coprire-lo-scandalo-della-lettera/
In effetti il Fatto è sempre in prima linea per dar voce all'invidia e maldicenza. Saluti, Eufemia https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/19/ratzinger-difende-papa-francesco-ma-rivela-di-essere-il-matteo-orfini-del-vaticano/4234336/
7 commenti:
L'articolo di Valli mi sembra rispecchiare la "magna charta" dell'attuale pontificato e mi induce a pensare che ci sia una coalizione a vari livelli che indica a Pietro in quale direzione debba condurre la barca .
La storia sta semplicemente facendo il suo corso. Una continuità “esteriore” che non si percepisce prima o poi doveva palesarsi ed è quello che per vie traverse è accaduto. Non credo che molti dentro e fuori dal Vaticano di questi tempi sappiano bene di teologia o conoscano il pensiero dei teologi tedeschi, ma basta che uno sia della scuola di Tubinga o vicino a quella di Bologna, che ecco che scatta il riflesso per cui è moderno, misericordioso, al passo coi tempi, ecumenico, dalla parte dell’uomo, quindi è giusto per occuparsi della primavera e quindi di questo pontificato.Tutti figli di San Giovanni Paolo II, più che di Ratzinger, ma tutti affascinati da un vecchio che ci tedia dal secolo scorso, che ha plasmato seminari e università , ma che però per definizione è nuovo. La Chiesa tedesca è allo sfascio, anche prima del viaggio a Berlino di Benedetto nel 2011, Hünermann e Werbick parteciparono all’ennesima mega lettera critica. Tutte cose allora molto di moda, pure dare voce televisiva al dissenso era di moda, oggi chi dice un ma... è un verme, loro erano chiesa, popolo di Dio, ora si è tradizionalisti conservatori, “cacca”, come si dice ai bambini. Il popolo che non capisce, è confuso, non vede la continuità, non è ne di Dio, nè chiesa, pure lo scisma sommerso che tanto preoccupava i venerdì di Repubblica non c’è più. Küng, Melloni, Mancuso erano sempre in tv, oggi il Messori non perfettamente allineato non è più il giornalista che dialogava coi papi ma nemmeno con chi conduce i talk show. Eppure non è che oggi nel mondo o dove domina certa teologia tedesca o bolognese le cose vadano meglio, e nemmeno altrove. Le analisi serie però, come in tutti i tempi di propagada non interessano. Pure quello che è successo è figlio di questo tempo di propaganda, di buone recensioni che non sono mai abbastanza. Poi accade che un anziano papa emerito che per anni si è occupato di teologia in prima persona e che mantiene buona memoria, dignità, e rispetto per chi lo ha preceduto e che per anni ha servito, dica non in mio nome. Ma non aspettiamoci che questo le élite lo capiscano, anzi, già c’e chi insinua che il Papa emerito era meglio farlo tacere dall’inizio
cara raffaella,
dopo aver saputo dell'ultima porcata proveniente stavolta dalla redazione del fatto quotidiano (il giorno dell'onomastico di Benedetto) comincio a sospettare che quella della lettera non sia stato un errore ma una semplice trappola.
con la complicità di parte dei media,l'obiettivo è tirare Benedetto sul terreno di gioco per presentarlo come un intrigante che sta mettendo i bastoni tra le ruote di totem bergoglio.
in breve, lo scopo è di buttare fango addosso a Benedetto per mascherare le defailance di bergoglio.
non tollerano che Benedetto sia ancora vivo. avevano pensato fosse un vecchio rudere ma si stanno rendendo conto che non è così e allora stanno occasionando pretesti per costruire sopra alla sua persona una nuova maschera fasulla.
prima quella dello stralunato intellettuale. oggi quella dell'intrigante vecchio prepotente.
l'era del "nonno di casa" è finita.
Anche io ho avuto la stessa impressione : costruita ad arte .
ANTI-RATZ SCATENATI SUI SOCIAL PER COPRIRE LO SCANDALO DELLA LETTERA.
http://www.marcotosatti.com/2018/03/21/anti-ratz-scatenati-sui-social-per-coprire-lo-scandalo-della-lettera/
Che vergogna !
( per non dire altro)
In effetti il Fatto è sempre in prima linea per dar voce all'invidia e maldicenza. Saluti, Eufemia
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/19/ratzinger-difende-papa-francesco-ma-rivela-di-essere-il-matteo-orfini-del-vaticano/4234336/
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