lunedì 1 luglio 2013

“I laici e la Chiesa”: il nuovo libro del sociologo Luca Diotallevi

“I laici e la Chiesa”: il nuovo libro del sociologo Luca Diotallevi

I laici e la Chiesa. Caduti i bastioni”: è il titolo del nuovo libro del sociologo Luca Diotallevi, edito dalla Editrice Morcelliana. Il libro si sofferma sulle sfide e difficoltà del ministero presbiteriale nel mondo contemporaneo e sulla vicenda del laicato cattolico italiano. “Una disamina lucida e a tratti tagliente – scrive Enzo Bianchi nella prefazione – che non sfocia mai in cinismo o rassegnazione”. Nel libro, si parla inoltre dell’esperienza delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani, di cui Diotallevi è vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore. Al microfono di Alessandro Gisotti, Luca Diotallevi si sofferma sulle premesse che hanno dato vita a questa sua nuova opera:


R. – Io di mestiere faccio il sociologo e destò in me un grande stupore trovare in un classico della teologia, come von Balthasar, un’interpretazione lucidissima della crisi di un certo mondo, che lui percepì negli anni Cinquanta. A metà anni Settanta, commentando i frutti positivi del Concilio, Ratzinger si rifece a questa analisi; l’analisi di von Balthasar aveva per titolo “Abbattere i bastioni”, la riflessione di Ratzinger culminava con questa domanda: “I bastioni – hai ragione tu – sono caduti”, rivolgendosi al suo più anziano collega, “i bastioni sono caduti: e adesso?”. Ecco: il libro è un tentativo di contribuire a questa grande domanda che tutti noi abbiamo di fronte, perché ce l’ha posta il Concilio e ce l’ha posta Paolo VI; un contributo al tentativo di rispondere alla domanda: che succede, dopo che sono caduti i bastioni?


D. – Pagine importanti del libro sono dedicate all’apostolato dei laici, che - viene specificato - non è la pastorale dei laici: una riflessione al riguardo …


R. – In momenti di grandi difficoltà, come quelli attraversati da tutta la nostra società negli anni Settanta, Ottanta e così via, la Chiesa, secondo me, ha spesso risposto con paura: la paura è stata il clericalismo – sentiamo le cose dure che del clericalismo ha detto in questi giorni anche Papa Bergoglio – e il clericalismo è stato offrire ai laici una "comoda prigione": quella di un’idea di Chiesa in cui tutto si riduce a pastorale. La pastorale come apostolato dei pastori è una cosa, ma l’apostolato dei laici è un’altra cosa: è il trattare con coraggio delle cose del mondo, cercando di ordinarle a Dio. E’ la differenza tra due luoghi molto importanti della Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen Gentium, in cui si dice che compito dei pastori è servire il popolo perché liberamente e ordinatamente segua il Signore; il compito dei laici è stare nella storia nella loro condizione secolare, e trattare delle cose del mondo. Questo lo devono fare seguendo l’insegnamento dei pastori, ma in coscienza assumendosi le proprie responsabilità.


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