con la primavera nell'aria, alcuni episcopati rinforzano i pannoloni, e decidono di fischiettare; la conferenza episcopale tedesca ,come organismo, non fa una dichiarazione pubblica dull'iniziativa europea Uno di noi http://kath.net/news/42075 se Francesco conta sui suoi vescovi, aspetta un pezzo. Se si tirano indietro quando lui ne parla, come in questo caso , figurarsi quando non lo fa. Da qu si vede che quello che ha detto il povero Socci nel suo ultimo articolo è un pio viaggio nel nulla.
"Ma le parole non vengono fuori dal nulla. Bensì da più di un'ora di dialogo silenzioso e riservato con Dio. Nessuno può intromettersi in questo dialogo. Nessuno può dettare al Papa le parole che Dio gli suggerisce."
sì l'articolo di Rodari è unico nel nuovo genere edificante e rivoluzionario. La frase riportata da Anonimo 10.53 è veramente da mettere nei cioccolatini Perugina. E si vantava di non essere un apologeta nel suo blog!!! ma in questo caso siamo oltre, effettivamente. Fate caso che se si considera quante volte ripete la frase "è difficile dire" e si depenna la frase successiva alla somma dei contenuti (beh, si fa per dire) dell'articolo non resta praticamente niente. Rimane una specie di promemoria delle epiche imprese dal giorno dell' elezione fulgida , nel caso chi legge fosse a corto di memoria. Ma la perla è la frase " Può anche darsi che qualcuno della lobby resti al suo posto, nel nome di una volontà di espiazione e di pentimento reale" della serie mettiamo le mani avanti che se ce li ritroviamo ancora lì è per pentirsi e non commettere però mai più azioni malvagie. Veramente mi sono chiesta se Rodari non sia fermamente convinto che i lettori siano cretini. Infine la sublime e pensosa frase "Ratzinger sapeva? Probabilmente sì". La rivoluzione d'ottobre, nientemeno. E Bergoglio sarebbe Vladimir Ulianov detto Lenin? Oh Signur
...e in quel nulla bisogna pure che t'imbarchi, Mariateresa. Te lo spiega Melloni intervistato da A.T.: http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-26478/ Facimme penitenza.
Io non ci credo. Tra Melloni e Socci, il secondo c'azzecca bene o male. Gli equivoci abissali sono per il bene che ognuno deve custodire, e per il meglio che si prepara. gianni
per adesso non m'imbarco Gianni, il mare è troppo mosso.Meglio aspettare un po' di bonaccia. Quanto a Melloni non ho voglia di rifletterci e mai lo capisco al primo colpo, tranne quando dice che ore sono. Credo che sia innamorato del suono delle sue parole e sempre ne inventa di nuove per goderne. Ma io non ne godo.
"La rivoluzione d'ottobre, nientemeno." ------------------
Ha scritto così?! Allora m'ha copiato malanova! :-D E' mio il Copyright di quell'espressione, l'ho scritto io per la prima volta su questo blog. Raffaella, si può trovare? ;-) gianni
E Bergoglio sarebbe Vladimir Ulianov detto Lenin? ------------- Per grazia di Dio non lo è. Inoltre in Italia, almeno nell'Italia odierna, non potrebbe attecchire. Da noi attecchiscono i Vladimir Luxuria. Ed anche in questo caso papa Francesco è sull'altra sponda, benché silente.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-26478/ la teoria di melloni sul discorso di lampedusa e' veramente di una bassezza inaudita. cosa fa il simpatico personaggio? crea uno sfondo negativo composto dalla definizione da lui appioppata al pontificato di Giovanni Paolo II ("concepiva la Chiesa come un elemento teso a dimostrare la propria forza nel mondo") e Benedetto xvi ("che parlava della Chiesa come una piccola e umile comunità, una minoranza creativa, la quale in modo non arrogante aiuta il mondo a rendersi conto dei suoi mali" e ancora "non si dice: seguite il diritto naturale e almeno considerate Dio come ipotesi, vedrete che le cose nella società andranno meglio"). e su questo sfondo, a contrasto, pone sul piedistallo il genio evangelico di Bergoglio che troverebbe la sua consapevole espressione programmatica nell'omelia a lampedusa (da lui paragonata al discorso di apertura del Concilio di Giovanni XXIII). in che cosa consisterebbe questo genio evangelico di Bergoglio? nel fatto che Francesco vede e richiama la Chiesa e l'umanita' intera all'esistenza della "potenza evangelica che si manifesta là dove non viene esercitata la custodia del povero. Ed è là che la Chiesa ritrova il suo senso. Il Papa va a cercare il popolo descritto in Matteo 25, non solo i cristiani o chi aiuta in quanto cristiano". in poche parole, il popolo non e' solo un oggetto da custodire, da "pascere" saggiamente ma un soggetto di conoscenza, portatore di Dio. belle parole. peccato che questo concetto sia gia' stato teorizzato e vissuto concretamente proprio da Benedetto xvi. e che nel concetto di popolo teoforo (portatore di Dio) , melloni si dimentica un piccolo particolare: la centralità della liturgia e della sua celebrazione come tempo e luogo nel quale quel popolo diventa realmente un soggetto di conoscenza. perché senza epifania (ed e' qui il punto cruciale che Melloni salta a pie' pari), il rospo (la massa) non si trasforma in principe (popolo teoforo). hai voglia a dare da mangiare, da bere e visitare malati e carcerati!!!! Benedetto quell'esperienza di conoscenza attraverso la ferita del corpo del popolo, laddove "non viene esercitata la custodia del povero", l'ha vissuta, patita, esaminata ed elaborata con lo scandalo dei preti pedofili, ben prima deii giretti in barca a lampedusa. perché se povertà deve essere, deve essere la TUA: quella che ti fa arrossire, quella dove non puoi fare la ruota del pavone del buon samaritano, quella in cui le vittime sopravvissute non ti applaudono e baciano le mani ma ti sputano in faccia e si dannano l'anima per vederti in galera. Benedetto ha elaborato non solo una strategia ma ha messo a punto una intera enciclopedia di spunti, ha battuto e iniziato nuovi sentieri, ha messo in moto moltissime risorse in sonno. ma melloni, evidentemente, non ci ha fatto caso. una vita passata ad approfondire, a studiare, ad allargare i confini, quella di melloni. ma quando l'oggetto dello studio non gli sta tanto a genio, d'emblee l'amico scopre una invidiabile capacita' di sintesi, tanto astringente e stitica, da fargli chiudere in un battibaleno le pratiche.
Detto altrimenti: smettiamola di incriminare il mondo (e ci sta) e incriminiamo la Chiesa: facciamola giudicare dal mondo.
La questione sta sempre lì: la Chiesa ridotta al peccato dei suoi figli, non più l'inizio (già e non ancora) del Regno, la presenza per cui Cristo è contemporaneo ad ogni tempo e il sacramento dell'unità di tutto il genere umano.
Qui un paio di commenti all´articolo di sabato di Katholisches.info. Che vuole realizzare con il suo pontificato papa Francesco ? - perfetta Strategia di PR o il prezzo del silenzio?
Dr. Dieter Fasen sagt:
Che Ci sarebbe molto da scrivere su l´attuale papa e completare il vostro prezioso articolo.Il nome Francesco é stato molto gradito al pubblico.Che cosa significaveramente il nome Francesco.?Che simbolo contiene il nome Francesco?Francesco era un santoche si fece povero, per proclamare il Regno di Dio ai poveri.Dal mio punto di vista un´idea meravigliosa nello spirito del vangelo.Ma poi la chiesa deve essere povera , un basso contenuto di carattere liturgico?Dovrebbe quindi anche lo splendore delle chiese, come segni impressionanti di culto delle generazioni passate e scomparire senza sostituzione?Chi beneficia di un impoverimento liturgico?i .Una chiesa dei poveri, può essere definito solo in modo che i ricchi diano cosí tanto ai poveri che questo riceve indietro la sua dignità e può nutrire se stesso, alimentarsi da solo. O auto-aiuto ai sensi della dottrina sociale della Chiesa. In altre parole, credo che questa parte del messaggio che viene dal nome di Francesco é irritante e purtroppo populista.
2 Francesco è associato con il nome di Assisi, il simbolo del dialogo interreligioso. Il cardinale Bergoglio ha criticato 2.006 Regensburg discorso Benedetto .Qustele conclusioni che sono state tratte dal comportamento del cardinale Bergoglio 2006 "che lo scopo del dialogo interreligioso giustifica il venir meno della definizione o che trattano specificamente la verità "così minacciati con la perdita forse l'identità cristiana cattolica
. L'attuale papa è il primo papa che si é dato questo, così come il nome, il nome di un non-prete!Egli ha cosi sciolto una tradizione Anche se questa parte del messaggio (ancora)non si riesce a decifrare ma mi dà molto da pensare
Darajavahus sagt:
Io ,che sono cresciuto in un collegio francescano (dalla 5-11 classe)) immediamente ho riscontrato, che a diffrenza di Papa Franscesco, San Francesco d'Assisi é stato uno che, al quale si é offerto il sacerdozio,ma esso l' ha rifiutato, perché si é ritenuto indegno. Egli ha stimato il sacerdozio cosí in alto che lui saluterebbe prima un sacerdote e poi un angelo.
Papa Franzsiskus d' altra parte, ha accettato non solo il sacerdozio, ma anche la dignità del papato.L'onere anche di agire nell'ufficio, che egli pressoché quasi sfugge.Egli serve più come un riflettore della luce della media. UN particolare nei confronti per il sacerdozio può essere il suo modo di celebrare la liturgia, come pure il suo rifiuto per paramenti tradizionali che egli non riconosce.
Quindi, nella mia percezione San Francisco é piuttosto il contrario del modello dell' attuale Pontefice.
Per quanto riguardo il 2.punto del Dr.Fiesel, non so, lo ripoto cosí come il commentatore l'ha proposto.
14 commenti:
con la primavera nell'aria, alcuni episcopati rinforzano i pannoloni, e decidono di fischiettare;
la conferenza episcopale tedesca ,come organismo, non fa una dichiarazione pubblica dull'iniziativa europea Uno di noi
http://kath.net/news/42075
se Francesco conta sui suoi vescovi, aspetta un pezzo. Se si tirano indietro quando lui ne parla, come in questo caso , figurarsi quando non lo fa.
Da qu si vede che quello che ha detto il povero Socci nel suo ultimo articolo è un pio viaggio nel nulla.
"Ma le parole non vengono fuori dal nulla. Bensì da più di un'ora di dialogo silenzioso e riservato con Dio.
Nessuno può intromettersi in questo dialogo. Nessuno può dettare al Papa le parole che Dio gli suggerisce."
Rodari ha superato sé stesso.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dividi-e-impera-la-curia-trema-in-attesa-della-rivoluzione-d-ottobre-di-bergoglio-59528.htm
sì l'articolo di Rodari è unico nel nuovo genere edificante e rivoluzionario. La frase riportata da Anonimo 10.53 è veramente da mettere nei cioccolatini Perugina. E si vantava di non essere un apologeta nel suo blog!!! ma in questo caso siamo oltre, effettivamente.
Fate caso che se si considera quante volte ripete la frase "è difficile dire" e si depenna la frase successiva alla somma dei contenuti (beh, si fa per dire) dell'articolo non resta praticamente niente. Rimane una specie di promemoria delle epiche imprese dal giorno dell' elezione fulgida , nel caso chi legge fosse a corto di memoria.
Ma la perla è la frase "
Può anche darsi che qualcuno della lobby resti al suo posto, nel nome di una volontà di espiazione e di pentimento reale" della serie mettiamo le mani avanti che se ce li ritroviamo ancora lì è per pentirsi e non commettere però mai più azioni malvagie.
Veramente mi sono chiesta se Rodari non sia fermamente convinto che i lettori siano cretini.
Infine la sublime e pensosa frase "Ratzinger sapeva? Probabilmente sì".
La rivoluzione d'ottobre, nientemeno. E Bergoglio sarebbe Vladimir Ulianov detto Lenin?
Oh Signur
...e in quel nulla bisogna pure che t'imbarchi, Mariateresa. Te lo spiega Melloni intervistato da A.T.:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-26478/
Facimme penitenza.
Io non ci credo. Tra Melloni e Socci, il secondo c'azzecca bene o male.
Gli equivoci abissali sono per il bene che ognuno deve custodire, e per il meglio che si prepara.
gianni
per adesso non m'imbarco Gianni, il mare è troppo mosso.Meglio aspettare un po' di bonaccia.
Quanto a Melloni non ho voglia di rifletterci e mai lo capisco al primo colpo, tranne quando dice che ore sono.
Credo che sia innamorato del suono delle sue parole e sempre ne inventa di nuove per goderne.
Ma io non ne godo.
"La rivoluzione d'ottobre, nientemeno."
------------------
Ha scritto così?! Allora m'ha copiato malanova! :-D E' mio il Copyright di quell'espressione, l'ho scritto io per la prima volta su questo blog. Raffaella, si può trovare? ;-)
gianni
Uno dei vaticanisti della Stampa intervista Melloni, potremmo aspettarci altro?
E Bergoglio sarebbe Vladimir Ulianov detto Lenin?
-------------
Per grazia di Dio non lo è. Inoltre in Italia, almeno nell'Italia odierna, non potrebbe attecchire. Da noi attecchiscono i Vladimir Luxuria. Ed anche in questo caso papa Francesco è sull'altra sponda, benché silente.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-26478/
la teoria di melloni sul discorso di lampedusa e' veramente di una bassezza inaudita. cosa fa il simpatico personaggio? crea uno sfondo negativo composto dalla definizione da lui appioppata al pontificato di Giovanni Paolo II ("concepiva la Chiesa come un elemento teso a dimostrare la propria forza nel mondo") e Benedetto xvi ("che parlava della Chiesa come una piccola e umile comunità, una minoranza creativa, la quale in modo non arrogante aiuta il mondo a rendersi conto dei suoi mali" e ancora "non si dice: seguite il diritto naturale e almeno considerate Dio come ipotesi, vedrete che le cose nella società andranno meglio"). e su questo sfondo, a contrasto, pone sul piedistallo il genio evangelico di Bergoglio che troverebbe la sua consapevole espressione programmatica nell'omelia a lampedusa (da lui paragonata al discorso di apertura del Concilio di Giovanni XXIII). in che cosa consisterebbe questo genio evangelico di Bergoglio? nel fatto che Francesco vede e richiama la Chiesa e l'umanita' intera all'esistenza della "potenza evangelica che si manifesta là dove non viene esercitata la custodia del povero. Ed è là che la Chiesa ritrova il suo senso. Il Papa va a cercare il popolo descritto in Matteo 25, non solo i cristiani o chi aiuta in quanto cristiano". in poche parole, il popolo non e' solo un oggetto da custodire, da "pascere" saggiamente ma un soggetto di conoscenza, portatore di Dio. belle parole. peccato che questo concetto sia gia' stato teorizzato e vissuto concretamente proprio da Benedetto xvi. e che nel concetto di popolo teoforo (portatore di Dio) , melloni si dimentica un piccolo particolare: la centralità della liturgia e della sua celebrazione come tempo e luogo nel quale quel popolo diventa realmente un soggetto di conoscenza. perché senza epifania (ed e' qui il punto cruciale che Melloni salta a pie' pari), il rospo (la massa) non si trasforma in principe (popolo teoforo). hai voglia a dare da mangiare, da bere e visitare malati e carcerati!!!! Benedetto quell'esperienza di conoscenza attraverso la ferita del corpo del popolo, laddove "non viene esercitata la custodia del povero", l'ha vissuta, patita, esaminata ed elaborata con lo scandalo dei preti pedofili, ben prima deii giretti in barca a lampedusa. perché se povertà deve essere, deve essere la TUA: quella che ti fa arrossire, quella dove non puoi fare la ruota del pavone del buon samaritano, quella in cui le vittime sopravvissute non ti applaudono e baciano le mani ma ti sputano in faccia e si dannano l'anima per vederti in galera. Benedetto ha elaborato non solo una strategia ma ha messo a punto una intera enciclopedia di spunti, ha battuto e iniziato nuovi sentieri, ha messo in moto moltissime risorse in sonno. ma melloni, evidentemente, non ci ha fatto caso. una vita passata ad approfondire, a studiare, ad allargare i confini, quella di melloni. ma quando l'oggetto dello studio non gli sta tanto a genio, d'emblee l'amico scopre una invidiabile capacita' di sintesi, tanto astringente e stitica, da fargli chiudere in un battibaleno le pratiche.
Facimme penitenza.
Detto altrimenti: smettiamola di incriminare il mondo (e ci sta) e incriminiamo la Chiesa: facciamola giudicare dal mondo.
La questione sta sempre lì: la Chiesa ridotta al peccato dei suoi figli, non più l'inizio (già e non ancora) del Regno, la presenza per cui Cristo è contemporaneo ad ogni tempo e il sacramento dell'unità di tutto il genere umano.
La questione è l'ecclesiologia.
Quel che dice Fabiola è al cuore della crisi attuale, che sono in molti a non voler neppure riconoscere.
raffaella, ti e' arrivato il mio commento? se si, devo forse modificarlo perche' lo ritieni un po' troppo provocatorio???
Non ero al pc :-)
R.
Qui un paio di commenti all´articolo di sabato di Katholisches.info.
Che vuole realizzare con il suo pontificato papa Francesco ? - perfetta Strategia di PR o il prezzo del silenzio?
Dr. Dieter Fasen sagt:
Che Ci sarebbe molto da scrivere su l´attuale papa e completare il vostro prezioso articolo.Il nome Francesco é stato molto gradito al pubblico.Che cosa significaveramente il nome Francesco.?Che simbolo contiene il nome Francesco?Francesco era un santoche si fece povero, per proclamare il Regno di Dio ai poveri.Dal mio punto di vista un´idea meravigliosa nello spirito del vangelo.Ma poi la chiesa deve essere povera , un basso contenuto di carattere liturgico?Dovrebbe quindi anche lo splendore delle chiese, come segni impressionanti
di culto delle generazioni passate e scomparire senza sostituzione?Chi beneficia di un impoverimento liturgico?i .Una chiesa dei poveri, può essere definito solo in modo che i ricchi diano cosí tanto ai poveri che questo riceve indietro la sua dignità e può nutrire se stesso, alimentarsi da solo. O auto-aiuto ai sensi della dottrina sociale della Chiesa. In altre parole, credo che questa parte del messaggio che viene dal nome di Francesco é irritante e purtroppo populista.
2 Francesco è associato con il nome di Assisi, il simbolo del dialogo interreligioso. Il cardinale Bergoglio ha criticato 2.006 Regensburg discorso Benedetto .Qustele conclusioni che sono state tratte dal comportamento del cardinale Bergoglio 2006 "che lo scopo del dialogo interreligioso giustifica il venir meno della definizione o che trattano specificamente la verità "così minacciati con la perdita forse l'identità cristiana cattolica
. L'attuale papa è il primo papa che si é dato questo, così come il nome, il nome di un non-prete!Egli ha cosi sciolto una tradizione Anche se questa parte del messaggio (ancora)non si riesce a decifrare ma mi dà molto da pensare
Darajavahus sagt:
Io ,che sono cresciuto in un collegio francescano (dalla 5-11 classe)) immediamente ho riscontrato, che a diffrenza di Papa Franscesco, San Francesco d'Assisi é stato uno che, al quale si é offerto il sacerdozio,ma esso l' ha rifiutato, perché si é ritenuto indegno. Egli ha stimato il sacerdozio cosí in alto che lui saluterebbe prima un sacerdote e poi un angelo.
Papa Franzsiskus d' altra parte, ha accettato non solo il sacerdozio, ma anche la dignità del papato.L'onere anche di agire nell'ufficio, che egli pressoché quasi sfugge.Egli serve più come un riflettore della luce della media. UN particolare nei confronti per il sacerdozio può essere il suo modo di celebrare la liturgia, come pure il suo rifiuto per paramenti tradizionali che egli non riconosce.
Quindi, nella mia percezione San Francisco é piuttosto il contrario del modello dell' attuale Pontefice.
Per quanto riguardo il 2.punto del Dr.Fiesel, non so, lo ripoto cosí come il commentatore l'ha proposto.
Posta un commento