martedì 2 luglio 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Martedì 2 luglio 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 8,23-27. 


Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. 

Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. 
Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». 
Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. 
I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?». 

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 8,40-42a.49-56. 


Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa di lui. 

Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua, 
perché aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno. 
Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». 
Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». 
Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. 
Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme». 
Essi lo deridevano, sapendo che era morta, 
ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». 
Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare. 
I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto. 

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Libro della Genesi 19,15-29. 


Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: "Su, prendi tua moglie e le tue figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della città". 

Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. 
Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: "Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!". 
Ma Lot gli disse: "No, mio Signore! 
Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. 
Vedi questa città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva". 
Gli rispose: "Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. 
Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato". Perciò quella città si chiamò Zoar. 
Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, 
quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. 
Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. 
Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale. 
Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; 
contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. 
Così, quando Dio distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato. 

Salmi 26(25),2-3.9-10.11-12. 


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova, raffinami al fuoco il cuore e la mente. 

La tua bontà è davanti ai miei occhi e nella tua verità dirigo i miei passi. 
Non travolgermi insieme ai peccatori, con gli uomini di sangue non perder la mia vita, 
perché nelle loro mani è la perfidia, la loro destra è piena di regali. 
Integro è invece il mio cammino; riscattami e abbi misericordia. 
Il mio piede sta su terra piana; nelle assemblee benedirò il Signore.   

CALENDARIO AMBROSIANO

Libro di Giosuè 3,7-17. 


Disse allora il Signore a Giosuè: "Oggi stesso comincerò a glorificarti agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che come sono stato con Mosè, così sarò con te. 

Tu ordinerai ai sacerdoti che portano l'arca dell'alleanza: Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, voi vi fermerete". 
Disse allora Giosuè agli Israeliti: "Avvicinatevi e ascoltate gli ordini del Signore Dio vostro". 
Continuò Giosuè: "Da ciò saprete che il Dio vivente è in mezzo a voi e che, certo, scaccerà dinanzi a voi il Cananeo, l'Hittita, l'Eveo, il Perizzita, il Gergeseo, l'Amorreo e il Gebuseo. 
Ecco l'arca dell'alleanza del Signore di tutta la terra passa dinanzi a voi nel Giordano. 
Ora sceglietevi dodici uomini dalle tribù di Israele, un uomo per ogni tribù. 
Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca di Dio, Signore di tutta la terra, si poseranno sulle acque del Giordano, le acque del Giordano si divideranno; le acque che scendono dalla parte superiore si fermeranno come un solo argine". 
Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza camminavano davanti al popolo. 
Appena i portatori dell'arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca si immersero al limite delle acque - il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra tutte le sponde - 
si fermarono le acque che fluivano dall'alto e stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell'Araba, il Mar Morto, se ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gerico. 
I sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore si fermarono immobili all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano. 

Salmi 114(113A),1-3.5.7-8. 


Alleluia. Quando Israele uscì dall'Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro, 

Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio. 
Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro, 
Che hai tu, mare, per fuggire, e tu, Giordano, perché torni indietro? 
Trema, o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe, 
che muta la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d'acqua. 

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