martedì 18 giugno 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Martedì 18 giugno 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 5,43-48. 


Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 

ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 
perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.  

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 7,1-10. 


Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao. 

Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. 
Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. 
Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, 
perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga». 
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; 
per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. 
Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa». 
All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». 
E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito. 

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Dalla Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 8,1-9.  

Vogliamo poi farvi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedonia: 
nonostante la lunga prova della tribolazione, la loro grande gioia e la loro estrema povertà si sono tramutate nella ricchezza della loro generosità. 
Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, 
domandandoci con insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a favore dei santi. 
Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio; 
cosicché abbiamo pregato Tito di portare a compimento fra voi quest'opera generosa, dato che lui stesso l'aveva incominciata. 
E come vi segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella scienza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così distinguetevi anche in quest'opera generosa. 
Non dico questo per farvene un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri. 
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. 

Salmi 146(145),2.5-6.7.8-9a. 

Loderò il Signore per tutta la mia vita, finché vivo canterò inni al mio Dio. 
Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, 
chi spera nel Signore suo Dio, 

creatore del cielo e della terra, 
del mare e di quanto contiene. 
Egli è fedele per sempre.

rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri, 
il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, 
il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie degli empi. 

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Libro del Deuteronomio 12,2-12.  

Distruggerete completamente tutti i luoghi, dove le nazioni che state per scacciare servono i loro dei: sugli alti monti, sui colli e sotto ogni albero verde. 
Demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco le statue dei loro dei e cancellerete il loro nome da quei luoghi. 
Non così farete rispetto al Signore vostro Dio, 
ma lo cercherete nella sua dimora, nel luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto fra tutte le vostre tribù, per stabilirvi il suo nome; là andrete. 
Là presenterete i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie e i primogeniti del vostro bestiame grosso e minuto; 
mangerete davanti al Signore vostro Dio e gioirete voi e le vostre famiglie di tutto ciò a cui avrete posto mano e in cui il Signore vostro Dio vi avrà benedetti. 
Non farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa quanto gli sembra bene, 
perché ancora non siete giunti al luogo del riposo e nel possesso che il Signore vostro Dio sta per darvi. 
Ma quando avrete passato il Giordano e abiterete nel paese che il Signore vostro Dio vi dà in eredità ed egli vi avrà messo al sicuro da tutti i vostri nemici che vi circondano e abiterete tranquilli, 
allora, presenterete al luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto per fissarvi la sede del suo nome, quanto vi comando: i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato e tutte le offerte scelte che avrete votate al Signore. 
Gioirete davanti al Signore vostro Dio voi, i vostri figli, le vostre figlie, i vostri schiavi, le vostre schiave e il levita che abiterà le vostre città, perché non ha né parte, né eredità in mezzo a voi. 

Salmi 63(62),2-6

O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua. 
Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria. 
Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode. 
Così ti benedirò finché io viva, nel tuo nome alzerò le mie mani. 
Mi sazierò come a lauto convito, e con voci di gioia ti loderà la mia bocca. 

1 commento:

Francesco B. ha detto...

Gentile Raffaella, sarebbe bello e utile che il blog pubblicasse sempre le letture del giorno relative ad entrambe le forme del rito romano legalmente riconosciute e tuttora vigenti: l'ordinaria e la straordinaria. Sarebbe un modo ulteriore per rendere omaggio a Benedetto XVI, che ha descritto il rito romano antico come "tesoro prezioso da conservare e da offrire a tutti i fedeli". Anche perchè, oramai, la forma straordinaria del rito romano sta conoscendo una rapida diffusione e comincia a non essere più un fenomeno d'elite o di nicchia. Grazie e buona giornata. Francesco da Mirano (Venezia).