giovedì 20 giugno 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Giovedì 20 giugno 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 6,7-15. 

Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. 
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. 
Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 
venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, 
e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. 
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 
ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.  

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 7,18-23. 

Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi 
e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». 
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». 
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. 
Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. 
E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!».  

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 11,1-11. 

Oh se poteste sopportare un pò di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. 
Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo. 
Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. 
Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. 
Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "superapostoli"! 
E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti. 
O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? 
Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. 
E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. 
Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia! 
Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! 

Salmi 111(110),1-2.3-4.7-8. 

Alleluia. Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, nel consesso dei giusti e nell'assemblea. 
Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano. 
Le sue opere sono splendore di bellezza, la sua giustizia dura per sempre. 
Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore. 
Le opere delle sue mani sono verità e giustizia, stabili sono tutti i suoi comandi, 
immutabili nei secoli, per sempre, eseguiti con fedeltà e rettitudine.  

CALENDARIO AMBROSIANO

Libro del Deuteronomio 18,9-22b. 

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano.
Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; 
né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, 
perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. 
Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, 
perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio. 
Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto. 
Avrai così quanto hai chiesto al Signore tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea, dicendo: Che io non oda più la voce del Signore mio Dio e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia. 
Il Signore mi rispose: Quello che hanno detto, va bene; 
io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. 
Se qualcuno non ascolterà le parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. 
Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dei, quel profeta dovrà morire. 
Se tu pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? 
Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per presunzione; di lui non devi aver paura. 

Salmi 33(32),12-14.18-22. 

Beata la nazione il cui Dio è il Signore, 
il popolo che si è scelto come erede. 
Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini. 
Dal luogo della sua dimora scruta tutti gli abitanti della terra, 

Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia, 
per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. 
L'anima nostra attende il Signore, 
egli è nostro aiuto e nostro scudo. 

In lui gioisce il nostro cuore 
e confidiamo nel suo santo nome. 
Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Continuo a sostenere che non abbia senso limitare alla forma ordinaria del rito romano le letture presentate. E' come presentare un corpo mutilo, monco, tagliato in due da una sega. Il rito romano, dal 2007, ha due polmoni, non più uno solo: la messa "nuova" e quella "antica", entrambe con uguale dignità: il messale "classico" del 1962 di Giovanni XXIII, liberalizzato dal Papa nel 2007, e quello "riformato" introdotto da Paolo VI nel 1969. A meno che non si consideri un atto storico del Magistero di Benedetto XVI, il Motu Proprio "Summorum Pontificum", una mera questione opinabile e non un dato di fatto e un punto di partenza.