domenica 16 giugno 2013

Omelia ed Angelus di Papa Francesco: i testi

Clicca qui per leggere il testo dell'omelia e qui per quello dell'Angelus. Agli stessi link trovate i collegamenti video.

55 commenti:

Luisa ha detto...

Non so come si possa in un`omelia di una celebrazione in ricordo dell`Enciciclica Evangelium Vitae riuscire nell`exploit di non rammentare, in modo inequivocabile, non solo quell`Enciclica che, ricordo, aveva suscitato reazioni violente anche presso i cattolici, ma anche di non ricordare, con parole chiare e tonde, anche se non politicamente corrette, quei principi non negoziabli per i quali si battono sul terreno le organizzazioni pro-life, per non additare gli interventi che non rispettano l`inviolabilità della persona umana e della sua vita, per non riaffermare in modo chiaro il principio assoluto e non negoziabile del rispetto della vita umana dal suo inizio fino alla fine naturale.
Papa Bergoglio ci è riuscito.

laura ha detto...

Mi domando se le omelie le scrive Lui? I concetti sono sempre gli stessi, ma lo stile è un po' diverso.Quello che Gli sta più acuore è il messaggio della misericordia. Forseè giusto che sia così, mason abituata ad una vsione più rigorista. Chissà se bisogna affidarsi senza problemi, opure credere di dover mettere un po' d'impegno per esere perdonati? Son sempre più confusa.

Raffaella ha detto...

In effetti e' una domanda che mi sono posta anche io: perche' non nominare l'enciclica?
Francamente aspettavo parole chiare almeno sul principio e la fine della vita.
Credo che con il discorso di ieri (ai parlamentari francesi) e l'omelia di oggi possiamo farci un'idea piu' chiara su come intende procedere questo Pontificato.
Non e' una polemica, ma una semplice constatazione.
R.

Le Ali dell'Angelo ha detto...

Linguaggio felpato e prudente.
Non suscita discussioni o irritazioni ma non apre nemmeno dibattiti.
Al telegiornale un quinto del servizio sulle parole del Papa e il resto sulla benedizione alle moto.
E' indubbio che la chiesa sia nei pensieri di tutte le televisioni e i giornali ma quanto conta davvero?
Quanto suscita ancora dibattiti culturali?

Luisa ha detto...

Ecco che cosa diceva Benedetto XVI nel marzo 2006 a dei deputati europei:

http://www.zenit.org/it/articles/benedetto-xvi-espone-i-principi-non-negoziabili-per-la-chiesa-nella-vita-pubblica

Ma è così difficile parlare chiaro e chiamare le cose con il loro nome?
Che cosa si rischia?
Al massimo l`odio e il rigetto del mondo, è del rigetto di quel mondo che si ha paura?
Papa Bergoglio ha parlato in positivo, ha detto un commentatore, un modo diplomatico( o la solita piaggeria) per non dire che non ha affrontato di fronte i temi a rischio, più vera la giornalista della 5 che lo ha fatto osservare.

Fabiola ha detto...

In una delle messe a Santa Marta mi pare avesse accennato all'aborto procurato come a un sintomo di cause che non vogliamo identificare.
Insomma il male starebbe nelle cause, in fondo, non nel sintomo.Se capisco bene. E le cause avrebbero a che fare con l' ingiustizie sociale. Tutto verissimo ma...
Mi ripeto: purtroppo Bergoglio si sta dimostrando quello che io pregiudizialmente temevo. Lo dico con dolore, ma lo dico.
La discontinuità non è solo con Benedetto ma quasi di più con Giovanni Paolo II.

Anonimo ha detto...

E Fisichella?

mariateresa ha detto...

Fisichella è giallo per l'enciclica a quattro mani

Eugenia ha detto...

No coment. Un saluto a tutti voi

Anonimo ha detto...

A me invece piace sempre di più proprio per questo suo non puntare il dito, non condannare, essere aperto a tutti: è un vero pastore. E' riuscito a fare un bellissimo discorso sulla vita solo basandosi sulla Bibbia e il Vangelo e senza lanciare anatemi "contro" qualcuno. In quanto alle omelie sono sicurissima le scriva lui, solo che mentre a Santa Marta parla a braccio, queste secondo me sono scritte da lui in spagnolo e poi tradotte per bene in italiano.
Il fatto che ripeta spesso gli stessi concetti è una sua tattica: lo fa perchè rimangano ben impressi.

Anonimo ha detto...

Una tattica che rischia di provocare burrasche di vento visto che la gente sbuffa. Ormai sono tre mesi e occorre andare avanti anche a costo di rompere l'alleanza forte con l'applausometro.
Ratzinger non ha mai puntato il dito ma ha parlato sempre chiaro a costo della sua pace personale.
Ha creato imbarazzi anche nella Chiesa ma avuto il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.
Naturale che ora tanti, e sono più di quelli che si immaginano, non riescano a capire dove sta andando la Chiesa.

mariateresa ha detto...

cari amici, credo che Raffaella abbia ragione. L'andazzo è questo.
Questo corrisponde , secondo me, e a un dato caratteriale e a una considerazione di prudenza vista la passata esperienza del predecessore. Probabilmente il Papa pensa che sia meglio così per evitare scontri e polemiche che , mi sembra evidente, rifugge come la peste.
Se così sono evitate le polemiche, non è però che non ci siano conseguenze. Soprattutto nell'eco di questo comportamento nei vari episcopati mondiali che non si segnalano per l'indomito coraggio. Per non parlare di quei cattolici che, a dirla con sincerità, non condividono nemmeno di sbieco la dottrina della Chiesa su queste questioni e non intendono farsene testimoni.
Inoltre quelli che hanno preso sul serio i pontificati precedenti su questi temi, al di là delle scarpe e delle croci che portavano al collo i papi, sono obiettivamente disorientati per usare un eufemismo.
Naturalmente , chi non ha voglia di rifletterci troppo può sempre dimenticarsi di quello che può destabilizzare, considerare solo quello che si adatta a una ricostruzione edificante e felice e continuare a ripetere che il momento attuale è bellissimo.Se poi ama i poveri come Celentano è a posto.
E' un bel casino.

Raffaella ha detto...

Esattamente, carissima!
Chi ha seguito il Pontificato di Papa Benedetto sa che vescovi e cardinali (curiali e diocesani) si riempiono la bocca di paroloni come collegialita' e sinodalita' ma, quando il gioco si fa duro, non esitano a nascondersi dietro al Papa ricordandosi all'improvviso che esiste il Primato di Pietro. L'abbiamo visto perfettamente nel 2010 ma anche nel 2009 e' stato chiarissimo l'andazzo.
Le responsabilita' di non avere indagato bene su Williamson erano lampanti ma e' stato Papa Benedetto a farsi carico di colpe non sue e NESSUNO, in curia, ha fatto un passo avanti per dire: la responsabilita' e' mia...mi dimetto!
L'ha detto bene persino Melloni nello speciale di Nuzzi che ho registrato e poi visionato ieri.
Nella gerarchia cattolica si segnalano pochissimi "cuor di leone". Accadeva anche sotto Giovanni Paolo II che pero' aveva Ratzinger a fargli da cireneo.
Benedetto XVI non aveva scelta: e' bastato a se stesso.
Del resto il cuoco cucina con gli ingredienti che ha.
Se il nuovo corso e' quello di non suscitare polemiche, lo si dica chiaramente sapendo che c'e' sempre un prezzo da pagare: sia quando si urla la verita' dai tetti sia quando si decide di "stare alla finestra".
Nessuna polemica...semplice constatazione!
R.

mariateresa ha detto...

scusa anonimo ma non ci sto. Non è che prima venissero lanciati anatemi. Questo non l'accetto. E' la stampa secolare che parlava di anatemi,ma quello di Benedetto era parlare chiaro. E se noi cattolici per primi non siamo capaci di difendere il nostro pastore perchè parla chiaro, è un ben triste vedere.
Non è sempre apprezzabile il contorsionismo nei discorsi, salvo che non si viva in Bielorussia o in Corea.
Io non mi compiaccio che il messaggio sia messo in modo che non disturbi nessuno. Non voglio offendere nessuno, ma non c'è nessun compiacimento a camminare sulle uova nell'anno della fede nel ricordo di un'enciclica.
Nessun Papa prima ha puntato il dito contro nessuno. Ma quello che aveva da dire lo ha detto. Anche questa è misericordia. Io non credo che un pastore possa ignorare anche questo tipo di misericordia.
Mi dispiace proprio ma non condivido questa linea e a maggior ragione quando fa intendere che prima si lanciassero anatemi e purghe.E' una balla.

sam ha detto...

Applausi a Mariateresa.

Anonimo ha detto...

Consentitemi un po' di sano pessimismo/scetticismo/realismo: credo che la giornata di oggi, con l'omelia suddetta e tutto il corollario, rappresenti la fine del cattolicesimo come lo conosciamo, cioè fede in valori non negoziabili e in verità da annunciare sui tetti, in nome del Dio incarnato Cristo, a beneficio di una religione dove l'importante è volersi bene, stare assieme e dove all'inferno non c'è più nessuno tanto tutto viene perdonato, anche se non ci si pente e non si domanda il perdono. Bah. Angelo.

Anonimo ha detto...

Un papa non punta il dito, annuncia solo con coraggio e franchezza, oportune et importune, il vangelo che il mondo non segue. E così non seguirà né sarà avvisato in merito. E' il suo compito. Il resto è contorno superfluo

Eccardus ha detto...

Ma non ha davvero detto nulla dell'enciclica Evangelium vitae di GPII? si sa perché?

Anonimo ha detto...

L'anonimo ha per caso nostalgia del "parlare sempre in positivo e senza no" tipico del beato predecessore del predecessore?

Anonimo ha detto...

Le Harley Davidson hanno fatto più rumore delle parole del Papa.

Luisa ha detto...

Non ha nominato l`Enciclica Evangelium Vitae nell`omelia e non lo ha fatto nemmeno prima dell`Angelus, ha detto:

"Al termine di questa Eucaristia dedicata al Vangelo della Vita,"

Volontà dunque, quella di papa Bergoglio, che sembra deliberata nell`ignorare il perchè di quella giornata e celebrazione particolari, il motivo per cui sono arrivate a Roma associazioni e gruppi che operano in difesa della vita.
Mah!

alberto ha detto...

le strade sono tre: o PF vuole fare capire che la misericordia è necessaria proprio perché chi non riceve la grazia nei sacramenti, cioé Gesù stesso, troverà nei valori non negoziabili, nelle leggi della Chiesa delle cose stantie e vecchie invece che - come sono - datrici di Dio e della vita.

Oppure pensa che all'inizio del Pontificato - soprattutto per un Papa che viene da lontano e che ha pochi legami in curia - sia necessario mantenere a tutti i costi l'onda mediatica per poi scagliarla contro la curia e quando questa fosse "messa a posto" allora si può "rompere" all'opinione pubblica con i valori non negoziabili. (I papi hanno sempre riformato con il sostegno del popolo)

Oppure - e questo mi scandalizzerebbe - pensa che certe battaglie siano giuste, ma ormai perse, che la storia avanza linearmente verso certi traguardi ineluttabili.

ecco perché l'altro giorno vi ho rotto tanto su una unione, associazione che proponga la castità come via di unione con Dio alle persone gay: per dire che si gira pagina e si ripropongono i valori come bellezza di Dio, invece che archiviarli come battaglia di retroguardia, ormai persa, lasciando migliaia di gay cattolici nella disperazione di non avere una buona Chiesa che li aiuta nella loro battaglia e di essere rigettati da una società secolarizzata come segni di contraddizione. Era un discorso particolare che può essere proiettato in generale, a 360 gradi...anche per altri temi caldi. Comunque il morire alle logiche del mondo presuppone l'unione con Cristo...non ho mai pensato ad una battaglia culturale e meramente culturale dei cattolici: la battaglia vissuta come meramente culturale, quando viene percepita come persa la si archivia...la testimonianza sa trovare nuovi canali e nuove forme.

Eugenia ha detto...

Beh cars Luisa Evangelium Vitae sarebbe stato incomprensibile meglio semplificare mah!

Luisa ha detto...

Beh, è vero, cara Eugenia, che di semplificazioni ne vediamo un certo numero, il fatto è che papa Bergoglio non ha voluto citare l`Enciclica, il perchè lo sa solo lui, io mi limito ad osservare che non lo ha fatto.
Citarla avrebbe implicato entrare su un terreno esplicito che papa Bergoglio sembra non voler "calpestare", oggi quello dei principi non negoziabili così spesso difesi da Benedetto XVI che, con il suo Magistero, ha dato coraggio a chi non teme non solo di viverli ma di difenderli e promuoverli.

Eugenia ha detto...

Ti condivido Luisa. Affrontare certi argomenti tanto cari a Benedetto come i valori non negoziabili, significherebbe esporsi in prima persona ad un cambiamento diciamo così di simpatia non solo da parte dei media. Meglio rimanere nel vago meno rischioso e più redditizio per la popolarità.

Giovanni Mandis ha detto...

"Cari fratelli e sorelle,
questa celebrazione ha un nome molto bello: il Vangelo della Vita. Con questa Eucaristia, nell’Anno della fede, vogliamo ringraziare il Signore per il dono della vita, in tutte le sue manifestazioni; e nello stesso tempo vogliamo annunciare il Vangelo della Vita."

Cari fratelli (un caro saluto a Luisa) non fatevi prendere dallo sconforto per il cambio di stile del Papa rispetto al suo predecessore...
ha detto chiaramente "QUESTA celebrazione" (anniversario dell'enciclica EV) "ha un nome molto bello: il Vangelo della Vita" cioè la traduzione dal latino... Tutta l'omelia è un inno a farsi condurre dallo Spirito Santo, dal Dio della vita (mentre gli idoli portano alla morte).
SURSUM CORDA.
Saluto tutti in primis la padrona di casa.

marika ha detto...


"Potremmo anche dire che il volto di Dio, il contenuto di questa cultura della vita, il contenuto del nostro grande «sì», si esprime nei dieci Comandamenti, che non sono un pacco di proibizioni, di «no», ma presentano in realtà una grande visione di vita. Sono un «sì» a un Dio che dà senso al vivere (i tre primi comandamenti); «sì» alla famiglia (quarto comandamento); «sì» alla vita (quinto comandamento); «sì» all'amore responsabile (sesto comandamento); «sì» alla solidarietà, alla responsabilità sociale, alla giustizia (settimo comandamento); «sì» alla verità (ottavo comandamento), «sì» al rispetto dell’altro e di ciò che gli è proprio (nono e decimo comandamento). Questa è la filosofia della vita, è la cultura della vita, che diviene concreta e praticabile e bella nella comunione con Cristo, il Dio vivente, che cammina con noi nella compagnia dei suoi amici, nella grande famiglia della Chiesa" OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
Festa del Battesimo del Signore, 8 gennaio 2006

Anonimo ha detto...

Angelo ha ragione,è finito l'11 febbraio un modo della chiesa di fare il cristianesimo,o se preferite di annunciare il Vangelo che è sempre lo stesso,da 2000 anni,cambiano i papi,le parole di Cristo sono sempre quelle,però cambia la strategia,o si prende il coraggio a 6 mani,si entra nell'arena disarmati e si dice la Verità,le cose scomode che i cattolici pantofolai di parecchie chiese non vogliono sentirsi dire,attirarsi addosso l'odio ed il pubblico ludibrio dei media asserviti al NOM,e si finisce in monastero di clausura in regime di semilibertà di movimenti,non di parola,oppure si parla col tono strascicato castiglianeggiante,si parla tanto e non si dice nulla....by the way,a B16,tedesco,si chiedeva di condannare il nazismo ad ogni piè sospinto,qui il tema dei colonnelli argentini non si sfiora mai,neppure per sbaglio,è una furbata,non costa niente,non offende nessuno,la gente risponde come a fiorello nel karaoke,tra un po'faranno la ola e canteranno come ai concerti....se solo Ratzinger fosse stato meno ligio al suo dovere e l'avesse piantata di dire sempre e soltanto la verità....cooperatores veritatis...già,ma la verità esige un prezzo altissimo e non tutti sono cuordileone.Upside down.

Stiletto ha detto...

Stiamo assistendo a una rivoluzione nella Chiesa Cattolica.
Una rivoluzione fatta in tre mesi e senza nemmeno la convocazione di un Concilio per la discussione di tale stravolgimento.
Mi pare di capire che la Chiesa Cattolica voglia diventare una sorta di ibrido fra le confessioni protestanti, le comunità pentecostali e la Chiesa Ortodossa.
La vicinanza ai protestanti si manifesta con l'adesione alle logiche mondale e al linguaggio corretto che non suscita mai scissioni o attriti.
La vicinanza ai pentecostali si attua con il linguaggio semplice e semplicistico che diventa consolatorio.
La vicinanza agli Ortodossi invece è più complessa e si manifesta con il progressivo svuotamento o indebolimento del Primato petrino.
Il rischio è che il Papa diventi una specie di primus inter pares come il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli.
Il passo successivo sarebbe l'emersione di chiese autocefale che riconosceranno sempre meno l'autorità del Papa di Roma se non come rappresentante.
Per dirla tutta: la diocesi di Milano ha più fedeli di quella di Roma come quella di Mosca ha più fedeli di quella di Bartolomeo.
Se questa è la svolta io preferisco o modelli originali protestanti o ortodossi.

Luisa ha detto...

Un caro saluto a Giovanni Mandis che ritrovo con piacere, mi erano mancati i suoi contributi profondi, coraggiosi e controcorrente!
Vorrei condividere la sua fiducia (e la forza della sua Fede) ma non posso, oggi bisogna parlare chiaro, mettere un nome sulle piaghe, non in modo generale, con allusioni, fra le righe, raggirando il drago, e ancor più deve farlo chi è la guida spirituale e morale della Chiesa.
E, aggiungo, deve avere il coraggio e la volontà di scendere in campo a lato di chi sta lottando per difendere la Fede, la nostra Fede, anche se facendolo disturberà e irriterà chi gli sta tessendo una corona di vincitore, tutto, salvo gratuita.

Raffaella ha detto...

Buongiorno a tutti e bentornato a Giovanni :-)
R.

Anonimo ha detto...

"La vicinanza ai pentecostali si attua con il linguaggio semplice e semplicistico che diventa consolatorio."

E nel modo, tipico dei predicatori pentecostali, di far partecipare la folla come ieri durante l`omelia: "Siete d’accordo? Diciamolo insieme: Dio, il Vivente, è misericordioso! Tutti: Dio, il Vivente, è misericordioso. Un’altra volta: Dio, il Vivente, è misericordioso!"
P.

Anonimo ha detto...

C'è un blogger da Accattoli che sostiene che Bergoglio, ammesso e non concesso sia stato lui a scriverla in toto, si ispirato a questa omelia del nostro Papa Benedetto, precisamente parla di lunga citazione.

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2006/documents/hf_ben-xvi_hom_20060108_battesimo_it.html

Io non ho ancora letto l'omelia di Bergoglio però quanto scrive il blogger accattoliano mi intriga. Che ne diresti, visti i temi, di riproporla Raffy?
Alessia

Raffaella ha detto...

Eccola :-)

http://paparatzinger6blograffaella.blogspot.it/2013/05/benedetto-xvi-il-contenuto-del-nostro.html

R.

Guido ha detto...

Devo essere sincero, mi aspettavo questa valanga di commenti negativi. Tutti ormai con il fucile puntato per vedere se "cita", "parla" o "menziona". Se questo è l'atteggiamento di fedeli cattolici nei confronti del Papa, stiamo freschi. Questo atteggiamento mi ricorda un poco quello dei nostri fratelli ebrei, i quali polemizzarono duramente con Benedetto XVI il quale a Yad Vahem parlò di "milioni di morti" nell'Olocauso invece di citare la cifra esatta di sei milioni. Ed è lo stesso atteggiamento di chi attacca Pio XII, perché non ha "parlato" - non fa nulla se ha salvato milioni di vite .. lui doveva "parlare". Lo ammetto, anch'io personalmente avrei citato l'enciclica. Il Papa, un vero apostolo della misericordia, ha scelto la strada di guarire i cuori feriti, forse lascerà apparentemente tranquilli i media perché non ha "citato" l'aborto, ad esempio, ma nel frattempo le anime si convertono e tolgono il terreno da sotto i piedi di questa gente, che troppo tardi si accorgerà della frana che li travolgerà.

Anonimo ha detto...

Chissà se la lettura di quell`omelia di Benedetto XVI calmerà l`entusiasmo dei blogger di Accattoli che vedono nei "sì" del Papa una novità assoluta!
Non hanno amato Benedetto XVI, lo hanno criticato e anche schernito, non hanno seguito il suo Magistero ma sanno tutto e vorrebbero anche zittire chi invece ha accompagnato Benedetto XVI nel suo Pontificato e decide di ristablire certe verità là dove c`è disonestà, malafede e disinformazione.
Non sopportano che ci siano persone che non si uniscono al loro entusiasmo che sfiora quella papolatria che tanto hanno rinfacciato a chi seguiva Benedetto XVI con attenzione, rispetto e tanto affetto.
P.

Giovanni Mandis ha detto...

Ma Francesco metterebbe la sua firma sull'enciclica scritta dal suo predecessore se non fosse in sintonia con lui?
molti entusiasti di Francesco a breve saranno sempre meno entusiasti... Si aspettano cambiamenti SOSTANZIALI che non avverranno mai.
Buona giornata.

Luisa ha detto...

Guido scrive:
"ma nel frattempo le anime si convertono"

E come fa lei a saperlo?

Anonimo ha detto...

Intanto sulla prima pagina del Secolo XIX,notoriamente giornale papista,c'è la foto dei bykers con il papa im mezzo,"uno di noi",che messaggio subliminale...

Anonimo ha detto...

a guido direi di bere più....cattolicesimo e di aprire gli occhi. Non siamo in tempi normali

Giovanni ha detto...

La storia della chiesa è questa... Non esiste l'età dell'oro.

pb ha detto...


Guido scrive:
"ma nel frattempo le anime si convertono"

E come fa lei a saperlo?
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è il mantra mediatico, ormai assurto a dogma. Più ripeti una cosa, più sembrerà verità incontestabile.

pb ha detto...

Ed è lo stesso atteggiamento di chi attacca Pio XII, perché non ha "parlato"
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giusto, infatti mi aspetto che Papa Francesco beatifichi Pio XII quanto prima

Anonimo ha detto...

Sono sostanzialmente d'accordo con quanto ha scritto Guido qualche commento più su. Papa Francesco non è fesso, e manco vuole passare per fesso: è un uomo vicino agli 80 anni, ma l'ingegno è bello vispo. Non penso non conosca la realtà mediatica che circonda il Papato da un bel pezzo, e ben prima di Benedetto XVI, che condiziona molte menti.
Oggi stiamo assistendo ad una battaglia molto più sottile tra le parole del Pastore e il mondo. Mentre prima c'era la caciara aperta, i franchi tiratori, i cecchini pronti a far fuoco su ogni cosa detta o fatta da Papa Benedetto XVI (e su Pio XII, su Paolo VI, o su Giovanni Paolo II) per silenziarlo, adesso c'è una nuova strategia più sottile: osannare gesti ininfluenti per la vita della Chiesa e silenziare col gelo del vuoto le cose più importanti. Come a far diventare il Papa un simpatico vecchietto che scherza coi nipotini e nulla più. Dissacrando e colpendo più a fondo non tanto e non solo la sua figura umana, ma il Papato stesso. In modo impercettibile, coperta com'è l'azione dagli applausi per ciò che il Papa fa.
E Papa Francesco come reagisce?
Sarebbe saggio, ora, lanciare invettive apertamente? Verrebbe inchiodato dall'altro lato della Croce di Ratzinger, e con quale risultato? Il sangue del martirio benedettiano ha generato nuove coscienze, ma se ora lui si facesse inchiodare, cosa accadrebbe? Meglio quindi agire con astuzia: senza nominare quei temi che verrebbero silenziati dalla stampa, o che gli costerebbero troppo caro, ora, in questo momento difficile per la Chiesa. Parlando di misericordia, del Dio che perdona, dell'amore per la vita, dell'attenzione ai poveri, Papa Francesco sta conducendo il gioco in maniera esemplare: tutti parlano di lui, ne amplificano il messaggio, non dà occasione ai media di sconfessarlo, di renderlo ridicolo, anzi viene amato. Nel frattempo le persone "lontane" si avvicinano alla Chiesa, e poi scoprono quanto Papa Francesco sia anche esigente, e tanto. Insomma, in questi primi mesi di Pontificato, come nell'Apocalisse, stiamo sentendo la dolcezza del miele. Sono sicura che poi, come all'Apostolo Giovanni, toccherà anche a noi (intesi come Chiesa) sentire l'amarezza del fiele. Ma non nello spazio di un morso... ;-)

Ester. :-)

Raffaella ha detto...

Infatti per la chiesa intera sul braccio della croce deve stare inchiodato sempre e solo Ratzinger.
Ottimo! E' di grande insegnamento per tutti, soprattutto per i piu' giovani: prendiamo un singolo, deridiamolo, colpiamolo, offendiamolo, spiamolo e facciamone il capro espiatorio per tutti.
Come si chiama tutto cio' in termini laici...ah si'...bullismo!
E in termini cristiani?
R.

Giovanni Mandis ha detto...

La storia della chiesa è questa... Non esiste l'età dell'oro. Non cediamo al pessimismo-disfattismo.

Stiletto ha detto...

L'ho detto anche in un'altra occasione.
Il silenzio non paga. Mai.
Sono passati settant'anni e oggi Pio XII viene ingiustamente accusato di silenzi ma egli agì per salvare milioni di vite.
Non paragoniamo quell'epoca alla presente in cui si tace solo per mantenere il consenso.

Luisa ha detto...

Spero che Ester non si offenderà se dico che non condivido la sua visione angelica, non si tratta di un gioco che papa Bergoglio starebbe conducendo e con astuzia!
Un gioco?
Quale gioco?
E chi ne detta le regole?
I media .
Papa Bergoglio non farebbe che sposare le loro regole.
In fondo, se così fosse, la sua sarebbe non astuzia ma dipendenza dai media, in altre parole, siccome mi state idolatrando non ho interesse a smorzare il vostro entusiasmo!
È meglio che io taccia sui temi fodnamentali, etici e morali, sulle leggi infami che stanno violando la vita e la dignità umana, che stanno sovvertendo lo statuto della famiglia, che permettono l`eutanasia sui neonati e bambini!
Forse che quando Benedetto XVI difendeva i valori fondamentali della nostra Fede, quando ricordava l`inviolabilità della vita umana, il suo era un"morso"?
Ma per favore!
Se papa Bergoglio dovesse continuare a tacere su quei temi, il suo silenzio sarebbe semplicemente sconvolgente.

Anonimo ha detto...

non ti condivido, ester! semplicemente perché Cristo e i suoi vicari non han fatto così. Medita...

Luisa ha detto...

"Nel frattempo le persone "lontane" si avvicinano alla Chiesa,"

Anche a Ester dico: e come fa a saperlo?
Quello è uno dei tanti mantra sciorinati dai media, non siamo obbligati di intonarli anche noi.

Anonimo ha detto...

Non ne ho esperienza diretta, ma mi si dice che nei decenni che ci stanno immediatamente alle spalle, nei seminari il Magistero pontificio non solo non è stato studiato, ma è stato piuttosto largamente deriso o, nella migliore delle ipotesi svalutato, ignorato.
Abbiamo vissuto, dalla parte della Chiesa docente, molte volte senza saperlo, la dittatura dei teologi "spirito-conciliaristi" e antidogmatici, contestatori del Catechismo, in una parola portatori di bacilli ereticali. Rendiamocene conto. Su questo c'é stata una desistenza, e a volte anche una complicità consapevole, delle Gerarchie.

Mi si dice anche che questa situazione sta cambiando soprattutto per effetto delle profonde riforme dell'ordinamento dei seminari realizzate nel Pontificato di Benedetto XVI che, per esempio, li ha spostati nella competenza della Congregazione per il Clero (attualmente guidata dal Card. Piacenza); i programmi di studio sono rifatti e aggiornati ecc.

Il Card. Ruini non dovrebbe meravigliarsi di come votano i cattolici e delle scelte che fanno gli eletti "cattolici". Se chi dovrebbe insegnare non lo fa, anche queste sono le conseguenze a catena che si determinano.
Il Papa non può sostituirsi a tutti i vescovi e rettori di seminari, e secondo me fa bene - se lo ritiene preferibile -
in questo momento a non esporsi al "dissenso" dei battezzati. Ripeto: dei battezzati.
Si sveglino dunque i vescovi e si convertano quelli che ne hanno bisogno; si facciano custodi e maestri dell'etica che il Magistero ha sempre collocato e colloca nella vita di fede, nel bene comune della società e dunque nelle leggi civili; la facciano insegnare e la trasmettano ai loro presbiteri, perché ne informino e ne formino i fedeli.
Allora diverranno più comprensibili a tutti e potranno essere applicati più efficacemente, nel rapporto con la politica, i giusti richiami alla responsabilità che il Papa Francesco rivolge.

Non c'é nulla da inventare.
gianni

Raffaella ha detto...

Per questo e' importante che il Papa parli: per dare la possibilita' a tutti, seminaristi e non, di misurarsi con il Magistero Pontificio.
R.

Anonimo ha detto...

Brava, Raffaella!!! Se "IL MAESTRO" tace...che ne sarà dei discepoli?
Ester è troppo angelica o ingenua...mi sa di papolatria questo voler giustificare l'ingiustificabile. Chiediti: a chi fa comodo questo silenzio? e avrai la risposta.
Se non ha parlato ieri, non parlerà più... Quando avrà una simile occasione o, se vogliamo, una simile opportunità/copertura ("non potevo non dirlo")???

Le Ali dell'Angelo ha detto...

Ci sono delle circostante in cui è chiesto ai cristiani di dare conto della propria fede fino al martirio.
Non si può chiedere alle pecore di essere coraggiose quando i pastori non danno l'esempio.
I mass media non odieranno mai Francesco quanto hanno detestato Benedetto.
Non c'è ragione di avere paura di dire parole come aborto e eutanasia.

Luisa ha detto...

Se si vuole parlare di astuzia allora attribuiamola ai media e non al Papa, un`astuzia, quella dei media, diabolica, fabbrichiamo un superpapa, un papa superstar, un novello Francesco, lo imprigioniamo così nei nostri peana, non oserà rompere la luna di miele, riportiamo ogni sua parola, tacciamo o banalizziamo su quelle che potrebbero non convenirci, non oserà scendere sui campi accidentati, lo pagherebbe troppo caro!
Questa sì è astuzia e l`ipotesi che il Papa potrebbe adeguarsi a quello sporco gioco, mi fa rabbrividire,