giovedì 13 giugno 2013

Riforma della chiesa, Papa Francesco rischia di ritrovarsi nello stesso isolamento di Benedetto XVI

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Finalmente si inizia a parlare dei problemi della chiesa, che non sono spariti di colpo il 13 marzo 2013.
C'e' tutto il dossier Vatileaks e le pressioni che naturalmente Papa Francesco subisce da una parte e dall'altra.
Non mi e' difficile immaginare che ci sia chi pretende un "ribaltamento" della curia immediato e chi consiglia prudenza. Probabilmente nessuno e' immune dal fare i propri interessi...
Non credevo che Farinella fosse cosi' ingenuo. Oggi non e' piu' necessario mettere il veleno nella minestra del Papa. Ci sono metodi piu' sottili ed efficaci e Francesco dovra' guardarsi bene alle spalle non perche' possa sbucare all'improvviso qualcuno con un pugnale ma perche' i colpi bassi ed i tradimenti sono sempre in agguato in curia e fuori.
Se Benedetto e Francesco hanno lo stesso obiettivo (eliminare la sporcizia) dovrebbe fare riflettere che coloro che osannano il secondo sono gli stessi che crocifiggevano il primo.
Possiamo parlarci chiaro? Nel 2005 nessuno scalpitava per diventare Papa sia perche' significava subire il continuo confronto con Giovanni Paolo II sia perche' occorreva un coraggio sovrumano per opporsi al mondo.
Benedetto XVI accetto', come sempre, di compiere questo estremo sacrificio, forse convinto che i "fratelli cardinali" lo avrebbero sostenuto. Sappiamo che spesso e volentieri non e' stato cosi'. Nel momento del bisogno nemmeno un Cireneo ha aiutato Papa Ratzinger a portare la croce.
Il problema e' che Benedetto ha osato l'inosabile: non si e' limitato a fare il "Papa di transizione", una sorta di "supplente" ma ha fatto il Vicario di Cristo a tutti gli effetti prendendo decisioni che cambieranno per sempre il volto della Chiesa (maiuscolo).
Inaudito! Quando si e' capito che non stava scherzando, si sono organizzati i "giochetti": Papa Benedetto e' stato spiato nella sua stessa casa, e' stato osteggiato in ogni modo su tutti i media...
Quando e' stato chiaro che nulla poteva fermarlo, si e' passati, nel 2010, all'arsenale pesante ma non e' bastato neppure quello. Ed ecco Vatileaks...
Caro Farinella, come vede, i metodi sono molto sottili e frutto della cattiveria di "menti raffinatissime" (piu' o meno). Con Papa Francesco i metodi sono cambiati (dallo scontro aperto contro Benedetto agli osanna per il suo successore) ma c'e' il concreto rischio che lo scopo ultimo sia sempre lo stesso: mantenere con le unghie e con i denti il potere, massima tentazione di ogni uomo.
R.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

E c'è anche il rischio che gli attuali osanna si trasformino in crucifige, dipende da chi scontenterà. L''esempio di quanto vissuto da Papa Paolo VI fra il '68 e il'78 dovrebbe far riflettere, con in più l'aggravante di una pressione mediatica che all'epoca era inimmaginabile .
Alessia

Luisa ha detto...

Cara Raffaella la tua riflessione fila via diritta, non fa una piega, adesso tocca a Papa Bergoglio passare dalle parole agli atti, non basta parlare di corruzione e di lobby (almeno le fughe recenti ci hanno rivelato che il Papa ne è perfettamente consapevole), lui che ha una corte di adulatori ai suoi piedi, pronti ad esaltare ogni sua parola e gesto, agendo, realizzerà quanto sincera, onesta e gratuita , sia la loro ammirazione.
Da settimane Papa Bergoglio martella che la Chiesa deve uscire da se stessa se no si ammala, ebbene dovrebbe occuparsi delle malattie che già affliggono la Chiesa, Chiesa che ha già aperto le porte, che è già molto uscita da se stessa, l`omosessualità, tutto salvo casta, nei seminari, nel clero, è una piaga, ma non è la sola.
Benedetto XVI ha lottato, ha combattuto con coraggio, ha trovato in faccia un blocco compatto e ostile, Papa Berpoglio è enfatizzato da chi attaccava il suo predecessore, Jorge Bergoglio ha davanti a lui porte aperte, volti sorridenti, mani tese e plaudenti.
A lui di agire e constatare di persona la sincerità di quei sorrisi e applausi.

Luisa ha detto...

Raffaella, ti segnalo questo articolo di Magister:

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350536

Anonimo ha detto...

Eheheheh, Magister ha ripreso l'entusiasmo dei primi anni di pontificato di Benedetto. Il piccolo problema è che la Chiesa cattolica non è la Compagnia di Gesù.
Alessia

Anonimo ha detto...

Brava, Raffa.

JP

Anonimo ha detto...

"Nel 2005 nessuno scalpitava per diventare Papa... Benedetto XVI accettò..."
Ma stiamo parlando dell'elezione dal Capo dello Stato o del Presidente del Consiglio ?
La Chiesa è altra cosa. E questo è il problema. Che oggi pochi se lo ricordano.

Raffaella ha detto...

Non prendiamoci in giro. Ribadisco: nel 2005 sarebbe stato ben difficile trovare qualcuno disposto a caricarsi della croce.
Ce lo hanno raccontato i vaticanisti che, ingenuamente, hanno riportato per filo e per segno quanto accadde otto anni fa pensando di esaltare un Papa a discapito di un altro.
Boomerang. Infatti nessuno ne parla piu'...
R.

Anonimo ha detto...

Luisa ha scritto:
Jorge Bergoglio ha davanti a lui porte aperte, volti sorridenti, mani tese e plaudenti.

Non ne sarei tanto sicura. Apparentemente è così. Basta vedere quanto, dietro ai peana, ci siano distorsioni anche riguardo ai suoi discorsi. E questo già mi fa pensare male. Ho la sensazione che stiano facendo di tutto per farlo inciampare e, se Ratzinger veniva massacrato al 100%, Bergoglio viene osannato di faccia, e macinato alle spalle. Di questo sono convinta.
Paola

Anonimo ha detto...

Il cardinalato e l'elezione al soglio pontificio non sono ordini sacri, sono cariche più o meno assimilabili(il pontificato in specie)a nomine presidenziali,anzi monarchiche,poichè il Vaticano è una monarchia assoluta,ovviamente non trasmissibile come per le normali dinastie,informatevi prima di fare obiezioni fuori luogo.

Anonimo ha detto...

Concordo appieno con Raffaella . Per quel che ricordo soltanto una volta si levo' il Cardinale Ruini . maura

Luisa ha detto...


"Jorge Bergoglio ha davanti a lui porte aperte, volti sorridenti, mani tese e plaudenti."

Confermo quel che ho scritto e ho anche aggiunto:
a lui di agire e constatare di persona la sincerità di quei sorrisi e applausi.
Sono convinta che chi ha interesse a farlo sta costruendo una bella facciata luccicante attorno a Jorge Bergoglio, cori assordanti e monotoni, banali fotocopie gli uni degli altri, ma, dietro quel polverone accecante, ognuno si fa i cavoli suoi, senza temere di strumentalizzare il Papa, purtroppo il suo linguaggio si presta fin troppo bene a certe manipolazioni e distorsioni.
Il giorno in cui passerà dalle parole ai fatti, vedremo se il sorriso resterà sui volti dei suoi ammiratori-adulatori, o se si trasformerà in una smorfia.