mercoledì 17 luglio 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Mercoledì 17 luglio 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 11,25-27. 

In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 
Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. 
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.      

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 10,17-24. 

I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 
Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 
Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 
Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli». 
In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. 
Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». 
E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. 
Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».       

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Libro della Genesi 46,1-7.28-30. 

Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco. 
Dio disse a Israele in una visione notturna: "Giacobbe, Giacobbe!". Rispose: "Eccomi!". 
Riprese: "Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te un grande popolo. 
Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi". 
Giacobbe si alzò da Bersabea e i figli di Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandati per trasportarlo. 
Essi presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistati nel paese di Cànaan e vennero in Egitto; Giacobbe cioè e con lui tutti i suoi discendenti; 
i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti egli condusse con sé in Egitto. 
Ora egli aveva mandato Giuda avanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Poi arrivarono al paese di Gosen. 
Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì in Gosen incontro a Israele, suo padre. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo stretto al suo collo. 
Israele disse a Giuseppe: "Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo". 

Salmi 37(36),3-4.18-19.27-28.39-40. 

Confida nel Signore e fà il bene; abita la terra e vivi con fede. 
Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore. 
Conosce il Signore la vita dei buoni, la loro eredità durerà per sempre. 
Non saranno confusi nel tempo della sventura e nei giorni della fame saranno saziati. 

Stà lontano dal male e fà il bene, e avrai sempre una casa. 
Perché il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli; gli empi saranno distrutti per sempre e la loro stirpe sarà sterminata. 
La salvezza dei giusti viene dal Signore, 
nel tempo dell'angoscia è loro difesa; 

il Signore viene in loro aiuto e li scampa, 
li libera dagli empi e dà loro salvezza, 
perché in lui si sono rifugiati.   

CALENDARIO AMBROSIANO

Primo libro di Samuele 18,1-9. 

Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Giònata s'era già talmente legata all'anima di Davide, che Giònata lo amò come se stesso.
Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre.
Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso.
Giònata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura.
Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a tutto il popolo e anche ai ministri di Saul.
Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i timpani, con grida di gioia e con sistri.
Le donne danzavano e cantavano alternandosi : "Saul ha ucciso i suoi mille, Davide i suoi diecimila".
Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: "Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dato mille. Non gli manca altro che il regno".
Così da quel giorno in poi Saul si ingelosì di Davide.

Salmi 57(56),2-4.6.11. 

Pietà di me, pietà di me, o Dio, 
in te mi rifugio; 
mi rifugio all'ombra delle tue ali 
finché sia passato il pericolo. 

Invocherò Dio, l'Altissimo, 
Dio che mi fa il bene. 
Mandi dal cielo a salvarmi 
dalla mano dei miei persecutori, 
Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia. 

Innàlzati sopra il cielo, o Dio, 
su tutta la terra la tua gloria,
perché la tua bontà è grande fino ai cieli, 
e la tua fedeltà fino alle nubi. 

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