giovedì 13 giugno 2013

Oggi prima omelia in spagnolo del Pontificato. Papa Francesco: insulti e calunnie possono uccidere. L'etica cristiana è molto esigente (Izzo)

PAPA: OGGI PRIMA OMELIA IN SPAGNOLO DA INIZIO PONTIFICATO

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 13 giu. 

Per la prima volta Papa Francesco ha celebrato in spagnolo la messa del mattino alla Domus Santa Marta, dove era presente oggi il personale delle ambasciate e dei consolati dell'Argentina in Italia e presso la Fao. Era "dal 26 febbraio che non celebravo la messa in spagnolo", ha confidato il Papa. "Mi ha fatto molto bene", ha aggiunto  ringraziando i partecipanti alla messa per avergliene offerto l'occasione.

Francesco ha anche voluto esprimere gratiudine a diplomatici e finzionari per il loro servizio alla patria.
Nell'omelia Il Pontefice ha anche definito "felice coincidenza che l'arcivescovo maggiore degli ucraini, monsignor Sviatoslav Shevchuk, gia' vescovo a Buenos Aires, sia a Roma per il Sinodo”. Cosi' ha detto il Papa, "ha potuto partecipare con noi a questa nostalgia argentina".
Nella sintesi dell'omelia, diffusa dalla Radio Vaticana, c'e' anche una considerazione di Francesco sulla "creativita' meravigliosa" delle lingue latine nell'inventare epiteti. Ma, ha ammonito, "quando questo epiteto e' amichevole va bene, il problema e' quando c'e' l'altro epiteto", quando scatta cioe' "il meccanismo dell'insulto", che e' "una forma di denigrazione dell'altro". 

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PAPA: INSULTI E CALUNNIE POSSONO UCCIDERE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 13 giu. - "Attenzione ai commenti che facciamo sugli altri" perche' parlare male di qualcuno "e' gia' qualcosa che si da' nella linea della morte", cioe'  che lo uccide". E' questo l'invito che Papa Francesco ha rivolto nella messa di stamani alla Domus Santa Marta. "Se uno non e' capace di dominare la lingua, si perde", ha ammonito paragonando insulti e calunnie ai colpi inferti da Caino ad Abele, "un'aggressivita' naturale", ha detto, che sempre "si ripete nell'arco della storia".
    "La vostra giustizia sia superiore a quella dei farisei", ha chiesto il Pontefice ai fedeli presenti ricordando l'esortazione  di Gesu' ai suoi discepoli. Un monito che vale in particolare per il tema del "rapporto negativo con i fratelli" perche' per il Vangelo, ha detto, "colui che maledice merita l'inferno". Se nel proprio cuore c'e' "qualcosa di negativo" verso il fratello, significa che "c'e' qualcosa che non funziona e ti devi convertire, devi cambiare". Per il Pontefice, poi, anche "l'arrabbiatura e' un insulto contro il fratello", con conseguenze spesso analoghe.
"E non c'e' bisogno di andare dallo psicologo - ha osservato - per sapere che quando uno denigra l'altro e' perche' lui stesso non puo' crescere e ha bisogno che l'altro sia abbassato, per sentirsi qualcuno". Si tratta di "un meccanismo brutto". Gesu', ha ricordato Francesco, "con tutta la semplicita' dice: 'Non parlate male l'uno dell’altro. Non denigratevi. Non squalificatevi'. 
E cio' perche' in fondo tutti stiamo camminando sulla stessa strada".  "Non e' che siamo cattivi, ha affermato il Papa, "siamo deboli e peccatori". Ecco perche' per noi spesso e' "molto piu' semplice sistemare una situazione con un insulto, con una calunnia, con una diffamazione che sistemarla con le buone". 

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PAPA: L'ETICA CRISTIANA E' MOLTO ESIGENTE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 13 giu. 


Chi "entra nella vita cristiana ha esigenze superiori a quelle degli altri" ma "non ha vantaggi superiori". Lo ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia di oggi alla Domus Santa Marta. Il Pontefice ha commentato le parole del Vangelo che vengono dopo le Beatitudini, quando Gesu' sottolinea che Lui non viene per dissolvere la Legge, ma per portarla a compimento. La sua, ha osservato Francesco, "e' una riforma senza rottura, una riforma nella continuita': dal seme fino ad arrivare al frutto". 


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11 commenti:

Anonimo ha detto...

Povero Jorge Mario... 'st'uomo soffre di nostalgia peggio di un calciatore brasileiro in forza a una squadra danese... ;-)
Paola

Anonimo ha detto...

che dramma

Anonimo ha detto...

Sinceramente trovo tutta questa acredine nei confronti di P Francesco da parte di alcuni frequentatori di questo blog poco edificante e anche poco cristiana. Soprattutto, visto che amiamo tutti tanto il nostro Papa Emerito, cerchiamo di imitarne l'esempio; lui stesso ha giurato obbedienza e reverenza al suo successore. Se non si prova empatia per questo Papa (e può succedere, per carità, non siamo tutti uguali), almeno cerchiamo di portargli rispetto in quanto vicario di Cristo.

Anonimo ha detto...

sei andato a dirlo a quelli che per otto anni hanno insultato ratzinger paragonandolo a wojtyla?
su questo blog non ci sono insulti ma solo discussioni.

Luisa ha detto...

E continuano le due file parallele per assistere alle Messe celebrate da Papa Bergoglio, quella preferenziale dei privilegiati, per loro niente code e attese e forse anche la Comunione data dal Papa, per gli altri, per i cattolici "comuni", biglietti,attese, metal detektor, ancora attesa...e niente Comunione del Papa.

Anonimo ha detto...

@ Anonimo delle 16:21

Invero io voglio bene a Bergoglio. La mia era solo una battuta...ma scritta con affetto...
Paola

sam ha detto...

"Attenzione ai commenti che facciamo sugli altri" perche' parlare male di qualcuno "e' gia' qualcosa che si da' nella linea della morte", cioe' che lo uccide". "Se uno non e' capace di dominare la lingua, si perde", "La vostra giustizia sia superiore a quella dei farisei"

Questa cosa mi tocca, perchè so bene di essere vulnerabile e peccatrice, e talmente lo sono che il mio primo pensiero nel leggere queste parole è stato:

già, andiamolo a dire quei fedeli che hanno regalato un bouquet di Rosari al Pontefice e per tutto ringraziamento hanno scoperto di essere stati irrisi e bollati dal Papa come Pelagiani ...

Anonimo ha detto...

Sam... anzitutto bisogna vedere se ha detto davvero quelle cose, considerando che nessuno di noi ha registrazione di quell'incontro. E poi, insisto sul fatto che quel dire il numero fa effetto anche a me, lo trovo piuttosto...boh...non saprei che dire... E lui avrebbe infatti detto "mi avessero detto, abbiamo pregato, chiesto... però tenere i conti...", il che non indica critica in sé, ma certo dovrebbe averlo lasciato perplesso... ed esprimere una perplessità o una preoccupazione non equivale a criticare o a sbeffeggiare alle spalle...
Paola

Luisa ha detto...

Condivido il tuo commento, sam, quelle parole, così come sono state riportate e non smentite, hanno ferito chi ha già participato ad altre corone di Rosari, le parole sui Tradizionalisti, dette in presenza di religiosi e religiose progressisti, hanno trovato un terreno e orecchie particolarmente favorevoli, anche lì un pò di prudenza non avrebbe guastato.

sam ha detto...

Paola, è capitato anche a me di dover raccomandare a qualcuno di non fare della conta dei rosari una specie di pratica gnostica..
Quindi non hai idea come mi sarebbe piaciuto un richiamo generale del Papa su questo tema, ma è cosa diversa da un giudizio piuttosto inclemente - se le parole corrispondono al vero - su persone concrete e ignare... magari si tratta di fedeli un po' semplici in totale buona fede e pieni d'amore... cosa ne sappiamo? Quanto dolore potrebbero aver procurato loro quelle parole? Certo speriamo che non siano state pronunciate, ma smentite finora non ne sono arrivate...

Trovo tra l'altro incredibile che Benedetto venisse fatto passare per il duro inquisitore e Francesco per neo papa-buono, mite, umile e misericordioso..

Mai sentito Papa Benedetto rivolgersi ai fedeli dicendo: fate questo, non fate quest'altro... se uno fa così o non fa così, allora è il diavolo, l'anticristo... se uno fa questo gli succede quello.., se uno fa questo lo fa perchè evidentemente è così o cosà...

Insomma, Papa Francesco mi pare un grande ammonitore - e certo c'è bisogno di ammonimenti - ma spesso persino un po' approssimativo e brutale nei giudizi..

Benedetto si limitava a spiegare perchè le cose erano giuste o sbagliate e mai si scorgeva in lui l'ombra di un giudizio o di una condanna delle persone.

Inutile dire che io, purtroppo, in questo somiglio molto più a Francesco che a Benedetto e forse è per questo motivo che la santità di Benedetto mi pare rifulgere così brillante nel cielo.

Anonimo ha detto...

E poi, insisto sul fatto che quel dire il numero fa effetto anche a me, lo trovo piuttosto...boh...non saprei che dire...

Sì, è vero, è piuttosto una quantificazione. Ma di certo per chi ha promosso quei rosari in quella 'quantità' che stava a significare la portata della premura (misurabile anche con i numeri, a volte), c'era anche la 'qualità'. Perché chi usa pregare il rosario non lo dice meccanicamente. Può sempre accadere, ma non è la regola. E perché pensarne necessariamente in negativo? Solo perché non corrisponde ai propri modelli e 'gusti' spirituali?
Denota parzialità e superficialità di conoscenza.
Infatti, perché ritenere sorpassata la Tradizione, che è la vita e la giovinezza della Chiesa, per chi la conosce davvero e non attraverso "stereotipi", cosa che da un papa non ci si dovrebbe aspettare?

Potrebbe magari trovare qualcosa da correggere, ma non da "stroncare" in quei termini... dov'è la tenerezza e la misericordia, in questo caso?