martedì 11 giugno 2013

Papa Francesco: la consolazione è frutto di una conversione. La vita cristiana non è una macedonia (Izzo)

PAPA: CELEBRA PER IL PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 10 giu. 

Papa Francesco ha celebrato questa mattina per un gruppo di sacerdoti e collaboratori del Pontificio Consiglio per i Laici. Nella cappella della Domus Santa Marta hanno concelebrato con il Pontefice il cardinale Stanislaw Rylko, monsignor Josef Clemens e monsignor George Valiamattam, arcivescovo indiano di Tellicherry. Ne da' notizia la Radio Vaticana. 

© Copyright (AGI)

PAPA: LA CONSOLAZIONE E' FRUTTO  DI UNA CONVERSIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 10 giu. 

Per noi cristiani "la consolazione e' la presenza di Dio nel nostro cuore". Lo ha affermato Papa Francesco nell'omelia della messa di questa mattina alla Domus  Santa Marta. Ma, ha avvertito, perche' il Signore "sia nel nostro cuore, e' necessario aprire la porta", e' necessaria la nostra "conversione".
"La salvezza - ha spiegato il Pontefice - e' questo: vivere nella consolazione dello Spirito Santo, non vivere nella consolazione dello spirito del mondo". "No - ha osservato - quella non e' salvezza, quello e' peccato. La salvezza e' andare avanti e aprire il cuore, perche' venga questa consolazione dello Spirito Santo".
Secondo il Papa, "quando siamo aperti allo Spirito del Signore, possiamo capire la nuova legge che il Signore ci porta cioe' le Beatitudini, di cui narra il Vangelo", che "si capiscono  se uno ha il cuore aperto" mentre "non si possono capire soltanto con l'intelligenza umana".
"Sono - ha spiegato Francesco - i nuovi comandamenti. Ma se noi non abbiamo il cuore aperto allo Spirito Santo, sembreranno sciocchezze, infatti, "essere poveri, essere miti, essere misericordiosi non sembra una cosa che ci porti al successo". Invece "questa e' la legge per quelli che sono stati salvati e hanno aperto il loro cuore alla salvezza. Questa e' la legge dei liberi, con quella liberta' dello Spirito Santo”. Qualcuno, ha detto Papa Francesco, "puo' regolare la sua vita, sistemarla su un elenco di comandamenti o procedimenti”, un elenco "meramente umano". Ma questo "alla fine non porta alla salvezza".
Se il nostro cuore e' chiuso,  ha detto ancora Francesco e' perche' "abbiamo paura della salvezza". Nello stesso tempo "abbiamo bisogno, ma abbiamo paura", perche' quando viene il Signore "per salvarci dobbiamo dare tutto. E comanda Lui! E di questo abbiamo paura", perche' "vogliamo comandare noi". 
Per capire "questi nuovi comandamenti", dunque, "abbiamo bisogno della liberta' che “nasce dallo Spirito Santo, che ci sava, che ci consola e da' la vita". "Possiamo oggi chiedere al Signore - ha quindi concluso il Papa - la grazia di seguirlo, ma con questa liberta'. Perche' se noi vogliamo seguirlo con la nostra liberta' umana soltanto, alla fine diventeremo ipocriti: l'ipocrisia e' questo non lasciare che lo Spirito cambi il cuore con la sua salvezza". 

© Copyright (AGI)

PAPA: LA VITA CRISTIANA NON E' UNA MACEDONIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 10 giu. 

Non si puo' essere cristiani a giorni alterni o seguendo un comandamento si' e l'altro no. "La salvezza - ha spiegato Papa Francesco nell'omelia di oggi alla Domus Santa Marta - non si puo' negoziare un po' di qua e un po' di la', facendo un po' una macedonia, diciamo: un po’ di Spirito Santo, un po' di spirito del mondo...". "No - ha spiegato il Papa - dobbiamo scegliere: una cosa o l'altra".
"Il Signore - ha proseguito - lo dice chiaramente: 'non si possono servire due padroni': o si serve il Signore o si serve lo spirito del mondo. Non si possono 'mischiare'".  

© Copyright (AGI)

Nessun commento: