giovedì 4 luglio 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Giovedì 4 luglio 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 9,1-8. 

In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. 
Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». 
Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». 
Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? 
Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? 
Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va' a casa tua». 
Ed egli si alzò e andò a casa sua. 
A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. 

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 9,18-22. 

Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la gente?». 
Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto». 
Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio». 
Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. 
«Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». 

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Libro della Genesi 22,1-19. 

Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". 
Riprese: "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò". 
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. 
Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. 
Allora Abramo disse ai suoi servi: "Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi". 
Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme. 
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio mio". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?". 
Abramo rispose: "Dio stesso provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutt'e due insieme; 
così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. 
Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. 
Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". 
L'angelo disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio". 
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 
Abramo chiamò quel luogo: "Il Signore provvede", perciò oggi si dice: "Sul monte il Signore provvede". 
Poi l'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta 
e disse: "Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, 
io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. 
Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce". 
Poi Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea. 

Salmi 115(113B),1-2.3-4.5-6.8-9. 

Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia. 
Perché i popoli dovrebbero dire: "Dov'è il loro Dio?". 
Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole. 
Gli idoli delle genti sono argento e oro, 
opera delle mani dell'uomo. 

Hanno bocca e non parlano, 
hanno occhi e non vedono, 
hanno orecchi e non odono, 
hanno narici e non odorano. 

Sia come loro chi li fabbrica 
e chiunque in essi confida. 
Israele confida nel Signore: 
egli è loro aiuto e loro scudo.    

CALENDARIO AMBROSIANO

Libro di Giosuè 5,13-15.6,1-5. 

Mentre Giosuè era presso Gerico, alzò gli occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: "Tu sei per noi o per i nostri avversari?". 
Rispose: "No, io sono il capo dell'esercito del Signore. Giungo proprio ora". Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: "Che dice il mio signore al suo servo?". 
Rispose il capo dell'esercito del Signore a Giosuè: "Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo". Giosuè così fece. 
Ora Gerico era saldamente sbarrata dinanzi agli Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. 
Disse il Signore a Giosuè: "Vedi, io ti metto in mano Gerico e il suo re. Voi tutti prodi guerrieri, 
tutti atti alla guerra, girerete intorno alla città, facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni. 
Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti suoneranno le trombe. 
Quando si suonerà il corno dell'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo entrerà, ciascuno diritto davanti a sé". 

Salmi 18(17),2.3c.28a.30.31ac.35.37.47. 

Ti amo, Signore, mia forza, 
Con te mi lancerò contro le schiere, con il mio Dio scavalcherò le mura. 
La via di Dio è diritta, la parola del Signore è provata al fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. 

ha addestrato le mie mani alla battaglia, le mie braccia a tender l'arco di bronzo. 

Hai spianato la via ai miei passi, i miei piedi non hanno vacillato. 
Viva il Signore e benedetta la mia rupe, 

sia esaltato il Dio della mia salvezza. 

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