lunedì 8 luglio 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Lunedì 8 luglio 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 9,18-26. 

Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà». 
Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli. 
Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. 
Pensava infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». 
Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell'istante la donna guarì. 
Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: 
«Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme». Quelli si misero a deriderlo. 
Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. 
E se ne sparse la fama in tutta quella regione.   

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 9,37-45. 

Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne incontro. 
A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perché è l'unico che ho. 
Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli dà schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito. 
Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». 
Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo figlio». 
Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò a suo padre. 
E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio. Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: 
«Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini». 
Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento.  

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Libro della Genesi 28,10-22a. 

Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. 
Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. 
Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 
Ecco il Signore gli stava davanti e disse: "Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. 
La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. 
Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto". 
Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: "Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo". 
Ebbe timore e disse: "Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo". 
Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. 
E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. 
Giacobbe fece questo voto: "Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, 
se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. 
Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima". 

Salmi 91(90),1-2.3-4.14-15ab. 

Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente, 
dì al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido". 
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge. 
Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio. 

Lo salverò, perché a me si è affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome. 
Mi invocherà e gli darò risposta; presso di lui sarò nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso.   

CALENDARIO AMBROSIANO

Libro di Giosuè 11,15-23. 

Come aveva comandato il Signore a Mosè suo servo, Mosè ordinò a Giosuè e Giosuè così fece: non trascurò nulla di quanto aveva comandato il Signore a Mosè. 
Giosuè si impadronì di tutto questo paese: le montagne, tutto il Negheb, tutto il paese di Gosen, il bassopiano, l'Araba e le montagne di Israele con il loro bassopiano. 
Dal monte Calak, che sale verso Seir, a Baal-Gad nella valle del Libano sotto il monte Ermon, prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte. 
Per molti giorni Giosuè mosse guerra a tutti questi re. 
Non ci fu città che avesse fatto pace con gli Israeliti, eccetto gli Evei che abitavano Gàbaon: si impadronirono di tutti con le armi. 
Infatti era per disegno del Signore che il loro cuore si ostinasse nella guerra contro Israele, per votarli allo sterminio, senza che trovassero grazia, e per annientarli, come aveva comandato il Signore a Mosè. 
In quel tempo Giosuè si mosse per eliminare gli Anakiti dalle montagne, da Ebron, da Debir, da Anab, da tutte le montagne di Giuda e da tutte le montagne di Israele. Giosuè li votò allo sterminio con le loro città. 
Non rimase un Anakita nel paese degli Israeliti; solo ne rimasero a Gaza, a Gat e ad Asdòd. 
Giosuè si impadronì di tutta la regione, come aveva detto il Signore a Mosè, e Giosuè la diede in possesso ad Israele, secondo le loro divisioni per tribù. Poi il paese non ebbe più la guerra. 

Salmi 28(27),6-9. 

Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia preghiera; 
il Signore è la mia forza e il mio scudo, ho posto in lui la mia fiducia; mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore, con il mio canto gli rendo grazie. 
Il Signore è la forza del suo popolo, rifugio di salvezza del suo consacrato. 
Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici, guidali e sostienili per sempre. 

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