mercoledì 3 luglio 2013

La leggenda delle origini di Pio X (Romanato)

In un convegno a Opole in Alta Slesia

La leggenda delle origini di Pio X

di Gianpaolo Romanato

In occasione del centenario della morte di san Pio X (1903-1914), che cadrà l'anno venturo, si terranno numerose commemorazioni del Pontefice che introdusse la Chiesa nel XX secolo. In ottobre si svolgerà a Treviso (la diocesi nella quale era nato) e a Venezia (di cui fu vescovo e patriarca prima di ascendere al papato) un importante convegno storico. Ma un'anticipazione di tali celebrazioni si è svolta a Opole, in Polonia, il 26 giugno scorso. Perché proprio a Opole? Perché una tradizione molto diffusa nell'Alta Slesia, di cui Opole era la capitale, vuole che Pio X, al secolo Giuseppe Sarto, fosse discendente di un polacco slesiano (tale Jan Krawiec) emigrato all'inizio dell'Ottocento nel Veneto e stabilitosi a Riese, in provincia di Treviso, dove avrebbe italianizzato il suo nome in Giovanni Sarto (krawiec in polacco significa appunto “sarto”) e dove il futuro Pontefice nacque nel 1835.
E così il direttore dell'Archivio di Stato di Opole, Mirosław Lenart, ha riunito studiosi italiani e polacchi per sottoporre ad analisi tale tradizione e verificare il suo fondamento. Tanto più che un altro imprevedibile filo collega Giuseppe Sarto alla Polonia. È noto che il conclave da cui uscì Papa Pio X fu condizionato dal veto dell'Imperatore d'Austria all'elezione del cardinale Mariano Rampolla del Tindaro. Ebbene, latore in conclave del veto imperiale non fu l'arcivescovo di Vienna ma quello di Cracovia (allora austriaca), il cardinale Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko, un galiziano di famiglia polacca. Il profilo di questa figura controversa, le cui spoglie riposano nella cattedrale di Cracovia, sulla collina di Wawel, è stato ricostruito proprio dal direttore Lenart, che ne ha messo in luce sia i meriti sia i motivi di contrasto con l'ambiente locale, legati soprattutto alla sua volontà di tenere distinto il cattolicesimo dal patriottismo.
Che cosa è emerso dall'incontro di Opole? Le relazioni dei funzionari dell'Archivio di Stato (Rafał Górny, Bernadeta Gurbierz e Aneta Malik), ricavate dai documenti anagrafici custoditi nell'archivio stesso, hanno segnalato che il cognome Krawiec è molto diffuso nell'Alta Slesia, ma nessuno con tale cognome risulta essere emigrato nel Veneto. È caduto con ciò un argomento forte a favore della presunta origine polacca di Pio X. Ma ancora più convincente è stata la relazione di Quirino Bortolato, studioso della famiglia e della genealogia del Papa, il quale ha dimostrato, esibendo la riproduzione dei relativi atti anagrafici, che la famiglia di Giuseppe Sarto e tutti i suoi ascendenti (padre, nonno, bisnonno, trisnonno) sono nati e vissuti nel Veneto, spostandosi da una località all'altra, fino alla sistemazione definitiva nel paese di Riese (oggi Riese Pio X), in provincia di Treviso, dove appunto nacque il futuro Pontefice.
Nessun documento, insomma, conferma la diceria che Pio X avesse le sue origini in Polonia. Né d'altronde a tali origini accennò mai il Pontefice stesso (il cui profilo storico-culturale è stato ricostruito da chi scrive, da Erwin Mateja per la recezione in Polonia dei decreti sulla comunione frequente e ai fanciulli e da Roberto Scagno per alcuni aspetti della vicenda modernista), come non vi accennò mai Giovanni Paolo II, che pure si recò nel 1985 in pellegrinaggio nel paese natale del suo predecessore.
La tradizione, molto forte e attestata da libri e pubblicazioni tuttora circolanti in Polonia, si fonda dunque su ipotesi che non trovano conferma in alcun atto d'archivio. È certamente la testimonianza della devozione al papato e della fede profonda del mondo slesiano (la cui complessa e spesso drammatica vicenda attraverso i secoli è stata tratteggiata da Helmut Sobeczko), ma va confinata nelle leggende prive di fondamento storico.

(©L'Osservatore Romano 4 luglio 2013)

2 commenti:

Francesco ha detto...

la storia del conclave del 1903 è molto interessante, è forse il momento di passaggio di un'epoca nella storia della Chiesa

alberto ha detto...

Quando un Papa pastore che non sapeva nulla di Roma arriva ad essere pontefice: tanta preghiera, fidarsi di chi ti sembra buono e giusto. Merry del Val, segretario del Conclave, venne eletto Segretario di Stato, per lo scrupolo con il quale aveva organizzato i lavori elettorali. Il buon Giacomo della Chiesa che venne superato dal suo sottoposto chiese al Papa un altro incarico: andò a Bologna e venne ricompensato 11 anni dopo con l'elezione a sommo Pontefice (Benedetto xv, amatissimo da Benedetto XVI e da Papa Giovanni xxiii, che ne parlava con amore immenso, perché aveva iniziato sotto di lui la carriera diplomatica...