domenica 23 giugno 2013

Anno della Fede. I vescovi sudcoreani promuovono le piccole comunità cristiane. Il Vietnam celebra i 25 anni di Canonizzazione dei suoi martiri

Anno della Fede. I vescovi sudcoreani promuovono le piccole comunità cristiane

In occasione dell’Anno della Fede, rivitalizzare e dare nuovo slancio alla fede attraverso le piccole comunità cristiane. È l'idea della Conferenza episcopale della Corea del Sud, che ha promosso un seminario per invitare i sacerdoti a coltivare e sviluppare questa forma di aggregazione e di esperienza spirituale, destinata sia ai laici che alle famiglie. Come riferisce l’agenzia Fides, le piccole comunità cristiane sono formate da laici che promuovono una spiritualità incentrata sulla condivisione del Vangelo e sull’Eucaristia. Nei giorni scorsi, è stata anche organizzata un’iniziativa dall’Istituto Pastorale della Corea diretto da mons. Peter Kang U-il, vescovo di Cheju e attuale presidente della Conferenza episcopale locale, che ha presentato le comunità come “modello concreto per la Chiesa in Corea”, capace di portare nuova linfa vitale alle diocesi coreane. “Un appello a cambiare il paradigma della Chiesa locale allontanandosi da clericalismo e laicismo – è l’interpretazione di un parroco di Seul, padre Bartolomeo Jun Won – le piccole comunità incarnano una visione pastorale per la Chiesa locale, che realizza lo spirito del Concilio Vaticano II”. (R.B.)

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Anno della Fede. Il Vietnam celebra i 25 anni di Canonizzazione dei suoi martiri

Ricade proprio nel corso del 2013, Anno della Fede, il 25.mo anniversario della Canonizzazione dei Martiri vietnamiti: 117 persone, tra cui 8 vescovi, 50 sacerdoti, un seminarista e 42 fedeli laici, che assieme ad altri 300 mila cristiani furono uccisi in “odium fidei” tra il 1638 e il 1886. Si tratta di giovani, anziani e bambini massacrati per il diritto alla libertà religiosa, che Giovanni Paolo II decise di canonizzare il 19 giugno 1988. E proprio il 19 giugno scorso, in occasione di questo anniversario, sono state celebrate diverse Messe nelle parrocchie delle diocesi vietnamite di Hanoi e Hue. Durante le omelie, i sacerdoti hanno insistito sull’esempio dei martiri per i cristiani perseguitati di oggi. Su questo tema, si è concentrata anche la lettera pastorale di giugno dell’arcivescovo di Saigon, il cardinale Jean Batiste Pham Minh Mân, che ha esaltato le figure di “coloro che hanno dato la vita e sono morti per la missione in Vietnam”. La festa dei Martiri vietnamiti si celebra ogni anno il 24 novembre e l’anniversario di quest’anno – riferisce AsiaNews – si colloca in un periodo particolarmente delicato per la Chiesa del Paese. (R.B.)

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2 commenti:

Luisa ha detto...

Piccole comunità che incarnano una visione pastorale che realizza lo spirito del Concilio Vaticano!
Appunto, lo spirito del CVII!
I danni causati da chi, con le sue interpretazioni e applicazioni libere e errate, si è riferito allo spirito del "Concilio" li abbiamo sotto gli occhi.
Spirito, troppo spesso di rottura, realizzato e incarnato, con superbia, a secondo del buon volere, della fantasia, dei deliri dell`animatore o iniziatore di turno.
Mi sembra,leggendo quelle parole di tornare indietro negli anni "70, con le comunità di base che spuntavano come funghi, con i loro falsi profeti e cattivi maestri, spesso dotati di quello che alcuni chiamano "carisma" e che io preferisco chiamare capacità di coinvolgere, suggestionare e manipolare le coscienze.
Tradizione, ortodossia dottrinale e liturgica, roba da gettare alle ortiche, morta e da seppellire senza nemmeno gli onori, e fu fatto, era la primavera conciliare, la Chiesa postconciliare.
Quel periodo di bufera io l`ho vissuto, i risultati li vedo, allora non mi rallegro se leggo che in Corea del Sud vogliono promuovere chi di quella falsa interpretazione si è fatto l`emblema, chi vuole soppiantare la pastorale sacramentale e trasformare le parrocchie e la Chiesa.

Caterina63 ha detto...

Concordo con le perplessità descritte da Luisa....
Aggiungo anche quanto segue:
questa mania di ritornare alle origini possiamo anche accoglierla a patto che non si pretenda con questo di cancellare anche i duemila anni di storia in cui la Chiesa E' PROGREDITA ;-) mentre da quel che pretenderebbero in molti sarebbe di cancellare la storia della Chiesa dal V secolo fino al Concilio ultimo ;-)

Non è un caso che Benedetto XVI disse ai Vescovi, nella fomosa e triste Lettera del 2009, che tutti i difensori del Vaticano II DOVEVANO RICORDARSI e associarsi anche a tutti gli altri Concili precedenti ;-)
e che chi pretende di cancellare i Concili precedenti all'ultimo, E' IN ROTTURA con la Chiesa e alimenta una doppia chiesa, una doppia pastorale NON in linea con il Magistero....

Infine c'è da dire che quanto stiamo vivendo di negativo NASCE E MUORE CON L'ULTIMO CONCILIO ;-)
Se le cose NON hanno funzionato, dimenticano di dire che ciò che NON ha funzionato è stata una certa pastorale del dopo concilio...
ciò che stiamo vivendo è il boomerang dell'effetto progressista che, usando il Concilio come una sorta di cavallo di Troia, tutto ciò che ha promosso gli si è rivoltato contro ;-)
Tornare indietro? si ma come stava facendo Benedetto XVI.... non per nulla è stato il Papa più odiato e perseguitato dall'interno della Chiesa stessa, non per nulla l'hanno portato a dimettersi, non per nulla hanno eletto qualcuno di cui sapevano che comunque sia non avrebbe sostenuto quella linea... e che se l'avesse fatto lo avrebbe fatto con una immagine del tutto diversa, LONTANA DALLA TRADIZIONE almeno nell'immagine...
ma non hanno fatto i conti con il CAPO DELLA CHIESA.... ^__^
noi dobbiamo solo pazientare e perseverare... l'idea delle piccole comunità NON E' NUOVA c'è sempre stata nella Chiesa e nei secoli ha sempre vestito nuove vesti ;-) il monachesimo, gli Ordini mendicanti poi, le confraternite, gli ordini terziari: piccole comunità di LAICI associati ad un fondatore religioso; infine le congregazioni femminile dal 1700 in poi .... ed oggi i Movimenti...
non è nuova l'idea, ma nuova è una pastorale della rottura con la Tradizione ;-)