domenica 2 giugno 2013

Il mondo intero per un'ora unito a Papa Francesco per l'Adorazione Eucaristica

Il mondo intero per un'ora unito a Papa Francesco per l'Adorazione Eucaristica

Nella solennità del Corpus Domini, e nel contesto dell’Anno della Fede, Papa Francesco ha presieduto oggi pomeriggio, dalle 17 alle 18, nella Basilica di San Pietro, una speciale Adorazione Eucaristica in comunione con le cattedrali e le parrocchie di tutto il mondo, per un’ora unito in preghiera in adorazione del Santissimo Sacramento. Servizio di Francesca Sabatinelli :   

Il coro della cappella Sistina ha accompagnato il cammino di Papa Francesco attraverso la navata centrale di San Pietro, fino all’altare, dove ha presieduto un’ora di adorazione eucaristica, in comunione con i fedeli di tutto il mondo che nelle chiese e nelle cattedrali di ogni paese, collegati con Roma, si sono uniti al Santo Padre. “Un solo signore una sola fede”: il titolo scelto per questo evento unico, voluto da Benedetto XVI in occasione dell’Anno della Fede, a cinquant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II. Si è pregato per il bene della Chiesa, perché “il Signore la renda sempre obbediente all’ascolto della sua Parola, per presentarsi dinanzi al mondo sempre più bella, senza macchia né ruga, ma santa e immacolata” e poi si è pregato per "quanti nelle diverse parti del mondo vivono la sofferenza di nuove schiavitù e sono vittime delle guerre, della tratta delle persone, del narcotraffico e del lavoro schiavo; per i bambini e le donne che subiscono ogni forma di violenza; per tutti coloro che si trovano nella precarietà economica, soprattutto i disoccupati, gli anziani, gli immigrati, i senzatetto, i carcerati e quanti sperimentano l'emarginazione”. 
I canti e le invocazioni sono stati intervallati dalle letture, accompagnate dal suono di un’arpa, delle preghiere dei Papi predecessori: Pio XII, il beato Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, il beato Giovanni Paolo II, il Papa emerito Benedetto XVI. 
L’intenso sguardo di Papa Francesco non ha mai abbandonato l’ostensorio con il Corpo di Cristo, poggiato sull’altare. E con il suo, quello di tutti i fedeli raccolti in preghiera nella basilica. Al termine dell’adorazione eucaristica il momento più solenne: Papa Francesco ha preso tra le mani l’ostensorio e ha benedetto i presenti con il Santissimo Sacramento. 

Su questo straordinario evento, Antonella Palermo ha intervistato don Alberto Pacini, rettore della Basilica di Sant'Anastasia al Palatino, dove da dodici anni si svolge l’adorazione perpetua: 

R. - Questa iniziativa è una gioiosa occasione, ma non una sorpresa perché è perfettamente in linea di continuità con il Magistero di Giovanni Paolo II, il quale diceva: “Le nostre comunità cristiane devono diventare scuole di preghiera” e Benedetto XVI che scrive, nella Sacramentum Caritatis, “Peccheremmo se non adorassimo Colui che andiamo a ricevere”. Quindi, questo senso di tornare all’Eucarestia da celebrare bene, sicuramente in sintonia con lo Spirito, ma anche da adorare perché è la viva presenza del Signore.

D. – Che scaccia ogni forma di idolatria...

R. - Che scaccia ogni forma di idolatria perché quando il nostro cuore non è preso da Dio, è preso da qualunque altra forma di idolatria. 

D. – Cosa significa “adorare”?

R. – Adorare è un atto di amore. Quando nelle parrocchie andiamo a fare le Settimane eucaristiche chiediamo ai bambini: “Cosa vuol dire adorare?” e loro dicono “amare!”- perché nella terminologia corrente si usa in maniera un po’ equivoca: “Adoro questa cosa” - allora, spiego subito: “Si adora solo il Signore”! Però è vero, è un atto di amore: un cuore che si sintonizza con un altro cuore ed il nostro cuore è sintonizzato con il cuore di Dio. 

D. – Se non ci si educa a questa "scuola" del restare di fronte a Gesù, probabilmente non lo si riesce neanche a “gustare” nel momento in cui si fa la Comunione...

R. – La nostra mentalità “fast food” – mordi e fuggi – ci porta a tempi affrettati, a tempi nei quali c’è poco silenzio ed invece è fondamentale questo stare nel silenzio. “Rimanete con me” e “rimani con noi”, come disse Giovanni Paolo II. “Rimani con noi o divino viandante, Mane nobiscum Domine - rimani con noi Signore perché si fa sera”, sono le parole dei pellegrini di Emmaus - Luca capitolo XXIV - cioè, questo stare con il Signore, perché noi senza di Lui non possiamo far nulla. Noi da questa esperienza dell’Adorazione Perpetua abbiamo sviluppato un ministero di ascolto, di confessione, di riconciliazione delle persone: vengono persone con le vite “frantumate”, vengono persone con la crisi dei valori più assurda, vengono persone che sono in cerca di un’identità e lì il Signore ci svela la nostra vera identità. Stando con il Signore riscopriamo la nostra chiamata. Allora: misericordia nell’accogliere le miserie, le povertà e quindi esperienza di una Chiesa Santa. Abbiamo purtroppo testimonianze della nostra non-santità come sacerdoti, ma l’Eucarestia ci ridà la vera identità: il perché io sono prete, perché io sono sposato, perché sono consacrato, o consacrata…

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28 commenti:

Luisa ha detto...

"L’intenso sguardo di Papa Francesco non ha mai abbandonato l’ostensorio con il Corpo di Cristo, poggiato sull’altare. E con il suo, quello di tutti i fedeli raccolti in preghiera nella basilica."

Non abbiamo dovuto guardare le stesse immagini e non una parola sul fatto che dal Papa all`ultimo dei fedeli, cardinali e vescovi compresi, non si sono inginocchiati ma sono restati comodamente seduti.
Se nella Basilica San Pietro il Papa, il clero, i fedeli, non si prostrano in adorazone, come possiamo pretendere che lo si faccia nelle diocesi dove già la Liturgia è disastrata e dissacrata?

PS: e mi ripeto, se Papa Bergoglio non può inginocchiarsi per motivi di salute, che ci venga detto in modo esplicito, se il Papa non può farlo che non si obblighi gli altri a seguire il suo esempio, non li si incoraggi, la sciatteria, lo scempio liturgico sono già abbastanza devastanti.

Anonimo ha detto...

Scusi è logico che il papa non può farlo per motivi di salute, che bisogno c'è di dirlo?

Luisa ha detto...

E lei si pone la domanda?
Non crede che c`è già abbastanza irrispetto, sciatteria e ignoranza senza aggiungere il rischio che comporta l`esempio di un Papa che non si inginocchia alla Consacrazione e all`Adorazione?
Non crede che il passo seguente: lo fa il Papa o, piuttosto, non lo fa il Papa , dunque non lo faccio nemmeno io, è un passo facile , troppo facile, da compiere?
Padre Lombardi ha creduto necessario spiegare perchè Papa Bergoglio non canta, dovrebbe, ancor a maggior ragione, dire chiaramente perchè non si inginocchia.

Anonimo ha detto...

E gli altri?

Anonimo ha detto...

All'incensazione, almeno, si è (con difficoltà e aiutato) inginocchiato (per meno di un minuto).

Anonimo ha detto...

Luisa...
se il Papa si è fatto aiutare e, con difficoltà, si è inginocchiato, non credo serva Padre Lombardi per capire che ha problemi. Nello specifico, anche se non sono un medico, potrebbe derivare dallo stato tutt'altro che eccellente della sua schiena. E, in ogni caso, se un Papa, si chiami Bergoglio o come-si-vuole, non si inginocchia, non è che una persona che va ad adorare il Santissimo (se lo fa è perché crede in quel che sta facendo, altrimenti non entra in Chiesa a farlo) poi non si inginocchia perché non lo fa il Papa. Può stare in ginocchio, ma magari dopo un poco sedersi, senza che questo infici il suo atto di adorazione, perché è atto consapevole e che viene da dentro. A esempio contrario: io posso essere uno che vuol farsi vedere bello pio e credente, starmene un'ora in ginocchio davanti a Gesù Eucarestia, e poi far quel che mi pare. Anche non credere in quel Gesù davanti al quale mi sono inginocchiato...
Spero di essermi spiegata.
Paola

gemma ha detto...

quando ero una "vagabonda", mi colpiva sempre questo verso del Vangelo di Matteo e allora nessuna spiegazione di quelle che mi venivano date da chi praticava mi pareva plausibile. Ora ho un'altra concezione della liturgia, ma questa discussione me la fa tornare alla mente

[5]Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. [6]Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Luisa ha detto...

Siamo a Roma, siamo nella Basilica san Pietro, siamo con il Papa, con cardinali e vescovi, tutti seduti, durante l`Adorazione, voi lo trovate normale?
Ben per voi, io no.
Avete già dimenticato le immagini di Benedetto XVI, già stanco e anziano, inginocchiato in adorazione?
Io, no.

sam ha detto...

Gemma... tu quoque?

Ha forse ragione quel mio bravo padre che dice che Benedetto è stato troppo poco tempo Papa per poter lasciare una traccia in questa Chiesa opposta a lui? Io non voglio crederlo.
Io personalmente non smetterò di tenere alto il Magistero di Benedetto XVI - Jospeh Ratzinger per difendere la mia fede:

"l`inginocchiarsi in adorazione di fronte al Signore. Adorare il Dio di Gesù Cristo, fattosi pane spezzato per amore, è il rimedio più valido e radicale contro le idolatrie di ieri e di oggi. Inginocchiarsi davanti all’Eucaristia è professione di libertà: chi si inchina a Gesù non può e non deve prostrarsi davanti a nessun potere terreno, per quanto forte. Noi cristiani ci inginocchiamo solo davanti al Santissimo Sacramento, perché in esso sappiamo e crediamo essere presente l’unico vero Dio, che ha creato il mondo e lo ha tanto amato da dare il suo Figlio unigenito (cfr Gv 3,16)."

"Quando l’inginocchiarsi diventa pura esteriorità, semplice atto corporeo, diventa privo di senso; ma anche quando si riduce l’adorazione alla sola dimensione spirituale senza incarnazione, l’atto dell’adorazione svanisce, perché la pura spiritualità non esprime l’essenza dell’uomo. L’adorazione è uno di quegli atti fondamentali che riguardano l’uomo tutto intero.
Per questo il piegare le ginocchia alla presenza del Dio vivo è irrinunciabile."

sam ha detto...

E' chiaro che l'eccezione per chi ha problemi di salute, non fa la regola.

Molta gente non ce la fa a stare in ginocchio per un'ora ed è comprensibile, infatti nelle adorazioni si vede che la gente sta un po' in ginocchio poi magari si siede e poi magari si inginocchia nuovamente, con una corretta flessibilità, che però non muta la "tensione" verso Dio.

Ma qui è diverso: si sono seduti tutti insieme dopo il Te Devote e insieme si sono alzati e inginocchiati per il Tantum Ergo, come se quello di stare seduti fosse l'atteggiamento giusto per l'adorazione.
In effetti questa è la regola anche in una Chiesa che frequento io: in ginocchio o in piedi all'inizio e alla fine dell'adorazione e tutti seduti per il resto del tempo.
Peccato che Benedetto insegnasse altro e lo praticasse stando a lungo inginocchiato (pur non giovanissimo)... così come Giovanni Paolo II (pur malatissimo)... così come le nostre bisnonne... così come in gran parte del mondo, dove si sta a lungo inginocchiati anche per terra, anche su terreni accidentati...
... e non stiamo parlando di adorazioni solenni col Papa, dove magari ci si potrebbe impegnare un tantino di più...
Da cosa dipende l'attuale "debolezza" occidentale? dalla dissacrazione, dalla banalizzazione, dallo scarso livello di consapevolezza - ovvero di fede - di Chi è che stai adorando e del fatto che è lì davvero.
E non mi si venga a dire, come ho già sentito, che a Gesù non interessa che ci inginocchiamo davanti a Lui... Faccio notare che tutti i veggenti di apparizioni (parliamo di quelle riconosciute, per esempio Lourdes e Fatima) cadono inesorabilmente in ginocchio davanti alla Madonna, che è solo una Creatura, benchè la più sublime e glorificata... dunque?
Ben più della Madonna è Gesù Eucaristia, come tutti i devoti di Medjugorje sanno benissimo!

Anonimo ha detto...

No la domanda non me la pongo perchè capisco benissimo il problema, così come, dato che gli manca un pezzo di polmone, non occorre essere medici per capire perchè non canta ( basta sentire a volte il respiro....)
Ma come ha detto un altro utente è inutile stare inginocchiati per ore e poi comportarsi come si vuole o magari non avere mai una mezza buona parola per nessuno.

Luisa ha detto...

Ma certo,ma non avete altri argomenti per banalizzare lo stare seduti durante l`adorazione, salvo nei momenti indicati da sam che quello di dire, che chi si inginocchia può anche essere un ipocrita?
Volete dare il vostro contributo a coloro che deridevano Papa Benedetto e la sua volontà di ridare sacralità alla Liturgia, a coloro che oggi si sentono liberati dall`ingombro della sua presenza?
Già in molte chiese hanno tolto gli inginocchiatoi e nelle nuove sono soppressi ( a Santa Marta non ci sono), già è stato messo nella mente-coscienza dei cattolici che sono adulti e che un adulto non si inginocchia perchè Cristo è risorto..., già molti sacerdoti rifiutano la Comunione a chi si presenta in ginocchio, e altri sacerdoti non si inginocchiano alla Consacrazione perchè non credono alla Presenza Reale ( visto con i miei occhi e testimoniato da altri), c`è anche chi si comunica restando seduto (perchè così ha deciso il laico iniziatore), questo è lo stato disastrato della sacra Liturgia, già è l`uomo, è la comunità al centro e non Cristo, già è la comunità la protagonista e non Cristo.
Allora che mi sia permesso di ridire che l`esempio deve venire dal sommo Custode della Liturgia!

Siamo appena usciti da otto anni in cui Papa Benedetto ha ridato dignità, bellezza e sacralità alla Liturgia, ha mostrato ai cattolici quel che ha voluto la Sacrosanctum Concilium, il suo esempio non è stato seguito, è stato anche schernito, ma resta impresso nella mia mente, le immagini del suo volto immerso nell`adorazione non le dimenticherò mai.
Quanto tempo ci vorrà per dire che quel Benedetto XVI ha tentato di fare per la Liturgia sarà solo un cattivo ricordo da seppellire al più presto?

medievAle ha detto...

mi sembra comunque difficile che una persona priva di fede stia in ginocchio ore ed ore per pura esteriorità, più facile semmai che preghi dritta in piedi, come gli ipocriti del passo evangelico ricordato da Gemma. Del resto, credo sarà capitato a ciascuno di noi, entrando in chiesa per fare l'adorazione eucaristica o per pregare, di dover vincere la tentazione di non inginocchiarci, per via di quella "goccia di veleno" che sempre si annida nella nostra anima. Segno, mi viene fatto di pensare allora, che nell'atto di inginocchiarsi ci sia sostanza, e non solo forma.
I problemi di salute, poi, sono un'altra cosa, ognuno in coscienza sa quello che non può o che non vuole fare.

medievAle ha detto...

Per Benedetto XVI si sono sparsi fiumi d'inchiostro sull'uso della pedana mobile, nonostante quel gesto non incidesse sulla liturgia, e si sono sprecate le richieste di spiegazioni, perché, si dice, nel mondo in cui viviamo, i gesti contano più delle parole.
Se è così, allora sarebbe meglio, in occasioni particolari, ricordare che Papa Francesco ha serie difficoltà fisiche a inginocchiarsi, non per insistere sadisticamente sugli acciacchi di una persona anziana, ma per evitare interpretazioni di comodo.

Anonimo ha detto...

Resta il fatto,innegabile,che tutto quanto di bello per ridare dignità alla liturgia,da parte di B16,viene cancellato con un colpo di spugna,come se quei benedetti 8 anni non fossero mai stati,la frenesia della novità del vescovo venuto dall'altra parte del mondo ha spazzato via le bellissime celebrazioni,niente o poco latino,niente canti,in piedi le omelie,la gente fa tutto fuorchè stare attenta e devotamente compartecipe,si è stravolto tutto in nome dello show,non si inquadra nenmmeno il Santissimo in esposizione,se francesco sta male e si vede pure,gli altri scoppiano di salute e allora?Troppa fatica inginocchiarsi?Ratzinger era molto anziano e con diversi e dolorosi problemi alle articolazioni,artrosi ed altro,ma lo ha sempre fatto,rimanendo sempre dietro l'ostensorio,perchè non è il papa e dover essere adorato,ma Gesù presente nelle Sacre Specie dell'Eucarestia,ma forse sono rimasto indietro,mi sono sognato tutto o solo io ricordo i brividi che causavano anche a chi non era presente sul posto, le adorazioni silenziose alle gmg,può darsi mi sia inventato tutto,purtroppo ho buona memoria e non riesco a dimenticare,scusate,sono fatto così...Lettore attento e silenzioso.

Anonimo ha detto...

Papa Benedetto ha subito un trattamento diverso da quello riservato a Papa Bergoglio. Dubito fortemente che al nuovo Papa capiterà la ventura di venir definito "idolo pagano".
Alessia

Anonimo ha detto...

Senza Benedetto la bellezza della liturgia è sparita, la sua adorazione eucaristica era perfetta, ricordate che era riuscito a farla anche alle Gmg con centinaia di migliaia di giovani in preghiera!
Adesso la liturgia e' diventata uno show, il protagonista non è più' Gesù ma un'altro....
Silvia

gemma ha detto...

Tu quoque, Sam? E chi ho tradito? Ho riportato una frase del Vangelo, non dell'ultimo libro di un eretico.
Mi sono presa di tutto, dalla vedova inconsolabile ad improperi nel mio mondo per essere stata vicina a Benedetto, figlia disonorevole che disattende i suoi insegnamenti ancora mi mancava. Li conosco i suoi insegnamenti in materia liturgica, li applico su di me, cerco di farli capire anche agli altri, ma quando prego cerco di mettere al centro coLui a cui mi rivolgo, non le ginocchia di Papa Bergoglio, come mi pare stia accadendo da un po' di tempo a questa parte.

Luisa ha detto...

gemma, nessuno, credo, mette le ginocchia di Papa Bergoglio al centro, sei troppo intelligente per non averlo capito, quel che si mette al centro è sempre Cristo, e poi pensiamo al Magistero sull`Eucaristia, alla teologia liturgica, che, anche se sembrano essere divenuti tali, non pensano siano ancora diventati ufficialmente delle opzioni, questo lo prendo, questo lo lascio, questo sì, questo no, e ognuno prende e lascia a piacimento nel suo orticello, nel suo angolino.
Se dal Papa viene un gesto che non è conforme e che è a rischio di imitazione, sembra logico, se non necessario, che quel gesto sia giustificato da chi di dovere, le novità sono tante, stentiamo a seguire, e il tutto è fatto passo dopo passo, senza spiegazioni.
Sono quelle mosse fatte "en douceur" che poi si trasformano in prassi ordinarie, di eccezioni diventate la norma ne abbiamo abbastanza nella Liturgia, non è il caso che sia il Papa a contribuire a quell`andazzo.

un passante ha detto...

Scusate l'intrusione, non mi addentro nella questione liturgica che non mi compete, ma mi ha colpito come anche questa volta la questione sia stata trattata dai media. Di fatto, quando Benedetto cominciò ad inserire l'adorazione nelle Gmg, gli si cominciò a dire come al solito che viveva fuori dal mondo, si ridacchiava come di fronte ad un rito arcaico, addirittura la tv snobbava il tutto perché il momento era ritenuto troppo poco televisivo. Restai quasi sconvolto di fronte alle immagini di Madrid nel vedere un milione o anche più di giovani in silenzio sotto la pioggia in preghiera silenziosa, alcuni con le lacrime agli occhi. Avrei voluto avere fede in quel momento per inginocchiarmi anch'io di fronte alla forza di quel momento. Allora, nulla, non era accaduto quasi nulla per i nostri cantastorie della cronaca e delle emozioni. Ora, da ieri sera leggo di preghiera globale, di esaltazione del direttore di orchestra che basta che dica "urlate più forte" o "state tutti zitti" che tutti obbediscono. Ci sono due cardini su cui cerco di basare la mia vita, la ragione e la coscienza. Razionalmente è impossibile non chiedersi come e perché Benedetto sia stato trattato così, in coscienza ancora di più. E umanamente me ne dispiaccio, perché di quell'uomo ancora più che la fede, che purtroppo non ho il dono di condividere, ho sempre apprezzato la libertà interiore. E pensare rinchiuso e sminuito giorno per giorno un uomo così mi intristisce e mi scoraggia e ad uno come me, che crede che tutto in fondo si giochi qua, lascia un gran senso di ingiustizia oltre a togliere speranza. Mi chiedo a volte quando racconterò la sua storia ai miei figli, e lo farò di sicuro, che morale potremo trarre da tutto ciò.

sam ha detto...

Cara Gemma, presumendo un problema fisico, non critico il fatto che il Papa non si inginocchi, o quasi, davanti al Santissimo.
Come ha spiegato bene Luisa, ho contestato più volte che questo fatto non venisse ufficialmente spiegato (dovrebbe farlo lo stesso soggetto che, in un comunicato ufficiale, enfatizzò moltissimo con quanta fatica l'anziano Papa si fosse inginocchiato ripetutamente davanti ai carcerati!) perchè questo avrebbe consentito di non attribuire a quel gesto un significato liturgico.
Purtroppo ieri ho constatato con grande rammarico che l'handicap del Papa è divenuto il pretesto per estendere a tutti un'eccezione come fosse la regola e in tal modo realizzare e mostrare universalmente al mondo il sovvertimento radicale della riforma della riforma di Benedetto, calpestando in mondovisione il suo altissimo Magistero sulla Liturgia, vale a dire il cuore stesso del suo Magistero. Alla faccia della continuità!

Non sono in discussione le ginocchia di Francesco, Gemma, ma la missione stessa a cui Benedetto ha dedicato l'intera vita e per la quale ha tanto subito e sofferto.
Personalmente ritengo che fedeltà a Benedetto significa anzitutto fedeltà al suo Magistero.
Spero di essere riuscita a spiegarmi.
Pace e Bene.

sam ha detto...

significhi...

perdonatemi se in questi giorni scrivo proprio male.. mi hanno dato dei farmaci morfinici per dei dolori e sono un po' rimbamba..

Anonimo ha detto...

@passante,i giovani di madrid che ti hanno sconvolto erano più di 2 mln,c'era la ragazza di mio figlio,che ancora si emoziona a raccontarlo;sì quello che è stato fatto(scempio per me)di questo straordinario uomo è inspiegabile razionalmente,a meno di non essere maliziosamente addentro alle'cose'della chiesa,ma tant'è,non vale la pena nemmeno più di incavolarsi,loro sono sempre lì,lui è prigioniero, forse,ma è libero,lo è sempre stato, un uomo con una libertà di pensiero e una grandezza interiore sconfinate e soprattutto vero uomo di Dio,di fede, e questo lo rende ancora più unico;lo so,si fatica a capire cosa sia questa fede,ce l'hai e basta,lui ha pure un'intelligenza fuori dal comune che gli ha permesso di cercare sempre la verità a qualsiasi costo ,e dire la verità è imperdonabile in questo mondo,lo fu per Cristo e lo è per tutti quelli che hanno il coraggio di continuare a proclamarla . Anch'io pensavo che,forse,tutto finisce qua,ma sarebbe una doppia fregatura e poi mi piace pensare che un giorno potrei guardare da un'altra prospettiva il mondo terreno...la sola ragione non può spiegare tutto,è bello sperare che ci sarà un altro modo di evadere dalla vita terrena...GR2

gemma ha detto...

Sam
Perdonami, non serve che infierisci, lo conosco il Magistero di Benedetto , stavo cercando di capire le ragioni di Francesco. Ora abbiamo visto che Francesco non si inginocchia e sul suo esempio altri non ritengono di farlo. Cosa possiamo fare noi che non siamo il papa e Benedetto è silenziato? E il cerimoniere del Papa , Guido Marini, e' sempre lo stesso?

sam ha detto...

Affidarci alle preghiere di un santo di nome Benedetto, tener vivo il suo pensiero, continuare a cooperare anche noi con la Verità.. Tra la semina e il raccolto c'è un tempo desolato, ma il terreno è già sparso di germogli vivi che lui ha piantato... non disperiamo, i frutti arriveranno. Ti abbraccio amica mia. In comunione di preghiera con Papa Benedetto e per Papa Francesco. :-)

Luisa ha detto...

"Cosa possiamo fare noi che non siamo il papa e Benedetto è silenziato? E il cerimoniere del Papa , Guido Marini, e' sempre lo stesso?"

Noi, poco o niente, possiamo esprimerci sui blog, possiamo reagire e far sapere a chi ci legge (e i blog sono letti anche intra muros vaticani)che non tutti i cattolici adescano agli ami mediatici, possiamo dire che il non inginocchiarsi di Papa Bergoglio domanda una spiegazione esplicita da poter riportare a chi dice già " anche papa Francesco fa così, anche Francesco fa così".
Noi non possiamo porre la domanda a Padre Lombardi ma stupisce, o forse no dovrebbe, che non ci sia un vaticanista, non uno, che quella domanda la ponga, hanno domandato a Padre Lombardi perchè Papa Bergoglio non canta ma non hanno ritenuto doveroso, utile e importante domandare perchè non si inginocchia.

Anonimo ha detto...

Ma insomma il papa non canta, non si inginocchia, non dà la comunione,fa delle piccole omelie... e la liturgia???
E' un papa del post-concilio??
W IL SUMMORUM PONTIFICUM

Anonimo ha detto...

Penso che i timori di Luisa siano più che fondati,en douceur,presto Marini verrà liquidato,basta vedere che sta sempre 2 passi dietro,non al fianco come con l'altro,e le sue azioni sono limitate,bergoglio non ha intenzione di cambiare,basta vedere la determinazione del suo volto,ma ha sicuramente intenzione di cambiare o se preferite stravolgere la liturgia,soprattutto quella della messa che B 16 aveva riportato in auge,in argentina faceva così e intende farlo anche come vescovo di roma,ora i video delle sue messe in patria sono stati rimossi,ma fin quando giravano,c'era di che restare basiti,spiace che tutto lo sforzo per ridare credibilità e bellezza alla liturgia di Ratzinger venga cancellato colla sostituzione di messe ed omelie private tutt'altro che capolavori o perle di teologia,come qualcuno vuol far passare tutti i giorni sulla radio da lui diretta,non resta che riguardarsi i filmati su you tube di BXVI e rimpiangerlo e non ce ne sarà mai abbastanza...a proposito,molti bloggers sudamericani lamentavano che l'adorazione in comune non era stata pubblicizzata per non dire bellamente ignorata da moltissimi sacerdoti e che essendo loro stato ricordato che c'era,molti si sono rifiutati e hanno lasciato i fedeli a pregare da soli,per la serie,si disubbidiva prima a BXVI,ma non è che a PF lo si ascolti,solo quando fa comodo,per lo show,per il resto,lettera morta....non so se pubblicabile,grazie.Il Gattopardo.