venerdì 14 giugno 2013

Sanità, Papa Francesco: i tagli lineari alle risorse offendono la dignità delle persone. Lo Smom presenta al Pontefice l'equipe dell'unità di risveglio (Izzo)

SANITA': PAPA, TAGLI LINEARI OFFENDONO DIGNITA' DELLE PERSONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 giu. 

"Il taglio lineare delle risorse e' offensivo per la vita umana e rischia di far considerare la vita come un semplice oggetto di scambio". 
Lo  ha affermato Papa Francesco nell'incontro di oggi con i dirigenti dell'Ospedale San Giovanni Battista gestito dall'Ordine di Malta a Roma.
Il Papa ha ripetuto che "la crisi di oggi non e' tanto economica quanto morale" e ha incoraggiato i dirigenti dello Smom a continuare la vostra missione con coraggio e speranza".
La delegazione e' stata accompagnata in Vaticano dal Gran Maestro dell’Ordine di Malta, Fra' Matthew Festing e dal cardinale patrono Paolo Sardi che gli hanno presentato le attività dell’Ordine di Malta, sottolineando la antica tradizione di assistenza ai deboli ed ai sofferenti che ha sempre contraddistinto il suo operato.
Nel corso dell'udienza il Pontefice ha esortato i presenti a proseguire l’opera assistenziale dell’Ospedale con coraggio e speranza, sentimenti che ha pregato di estendere a tutti gli operatori dell’ospedale e dei poliambulatori e dei centri anti-diabete. Ha sottolineato con forza che il prossimo deve essere considerato "come carne di Cristo che e' ben difficile da curare, ma che proprio per questo per noi deve essere considerata la sfida morale da vincere".
La direttrice generale dell'Ospedale, Tiziana Frittelli, ringraziando il Santo Padre per "il forte sostegno morale che manifesta verso l’assistenza sanitaria in genere e, quella cattolica in particolare", ha ricordato "il periodo di profonda crisi che la sanita' nazionale sta attraversando e gli sforzi necessari a mantenere viva la 'mission' degli ospedali che devono destinare le loro risorse umane, professionali ed economiche alla tutela dei soggetti socialmente piu'  fragili". 

© Copyright (AGI)

PAPA: LO SMOM GLI PRESENTA EQUIPE UNITA' RISVEGLI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 giu. 

In occasione dell'udienza concessa ai dirigenti dello Smom e dellOspedale San Giovanni Battista di Roma, e' stata presentata al Papa l'equipe dell'unità di risveglio, specializzata nella delicata fase di recupero dei pazienti con traumi cerebrali in fase di risveglio dal coma. Lo afferma una nota dello Smom. Il Grande Ospedaliere
Albrecht Boeselager,  ha ricordato nell'occasione anche gli altri aspetti dell'assistenza medica svolta dall'Ordine di Malta in Italia e in 120 paesi nel mondo, con particolare riferimento alla salvaguardia e alla tutela della vita in ogni sua espressione. 

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13 commenti:

Anonimo ha detto...

OT
La palla lanciata in fretta da Paglia, che dettò la "linea" come primo atto da presidente del p.c.f., poi ripresa da altri vertici ecclesiastici che costituiscono la lobby omosessualista interna (Danneels, Shoenborn, Salazar Gomez, Marini P., Lombardi)
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350534
è colta al balzo nel versante parlamentare italiota della lobby. E' pronto un disegno di legge:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-pdl-choc-propone-il-matrimonio-gay-6675.htm
Ci siamo.
gianni

sam ha detto...

Per chi non avesse seguito tutta la discussione... capisco che la frase sopra può apparire molto affascinante e quindi facilmente digeribile dalle masse, ma il problema è quello di non fare della povertà materiale una categoria teologica invece che sociologica, del non confondere la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia con il "divinizzare" la carne del povero fino a trarre la conclusione (v.Clar) che "i poveri sono il Vangelo".

Luisa ha detto...

...e sta "completando" l`Enciclica della Fede voluta, pensata e redatta, da Benedetto XVI, un testo fondamentale in cui non possono essere tollerati pressapochismi, semplificazioni pericolose, termini vaghi e soggetti a interpretazioni diverse e anche opposte, slogan e immagini che tanto piacciono ai media ma che sono devastanti per le manipolazioni alle quali si stanno prestando.

Anonimo ha detto...

"Avevo fame e mi avete dato da mangiare... ero malato e mi avete visitato... Ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (cfr Mt 25). Non è una "nuova teologia", è il Vangelo.

Fabiola ha detto...

Anonimo 10.40.
Se non capisci la differenza tra Matteo 25 e "i poveri sono il Vangelo" il problema è tuo.
Un amico Arcivescovo (chi mi conosce sa chi è) mi diceva una volta che, se per incantesimo tutti i poveri sparissero dalla faccia della terra, molti cattolici si troverebbero del tutto disoccupati.

sam ha detto...

Gesù ha detto che ciò che si fa al più piccolo tra noi è fatto a Lui (non come a Lui)... Gesù dice che quando avremo dato da mangiare agli affamati, vestito gli ignudi, visitato i carcerati, curato gli ammalati, lo avremo fatto a Lui e non come a Lui. Questo è ciò che muove e sperimenta chi opera nella carità, parlo anche per me. E credo che questo sia ciò che in sostanza urge a Papa Francesco. Ciò nonostante vi è un pericolo da evitare ed è l'antropocentrismo e quella sorta di idolatria pauperista tipica della teologia della liberazione. La frase non smentita e abbastanza confermata dai discorsi e ricorsi di Papa Francesco che "i poveri sono il Vangelo" non ha fondamento teologico. Il fatto che quello che facciamo al povero lo facciamo a Cristo non significa che il povero sia Cristo e il fatto che il Vangelo ci insegna la povertà e ad amare i poveri non significa che la buona novella sia il povero o la povertà. Soprattutto l'amore e la cura che si deve al povero e che di fatto nel povero si dà a Cristo stesso, non può essere confuso o subordinato all'adorazione di Cristo e di Cristo Eucaristia. Non ho competenze intellettuali e dottrinali per spiegare, solo un'esperienza che mi dice che la presenza di Dio nel povero che servo è diversa dalla presenza di Dio nell'Eucaristia che adoro.
Mic e gli amici del suo blog hanno sviluppato sul piano teologico queste mie riflessioni istintive scritte giorni fa a commento della riflessione monumentale di Raffaella sulle dichiarazioni di Papa Francesco riportate dalla CLAR.

Anonimo ha detto...

"Avevo fame e mi avete dato da mangiare... ero malato e mi avete visitato... Ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me"

Ma il Vangelo (cioè la Buona Notizia) è Cristo Signore e quello che fa per noi, affinché siamo capaci in Lui di soccorrere tutte le povertà, non solo materiali, ma anche spirituali, esistenziali...

Il Vangelo E' CRISTO, NON SONO "I POVERI", anche se nei poveri lo riconosciamo e lo serviamo. Ma possiamo farlo solo se prima abbiamo accolto e adoriamo Lui!

Anonimo ha detto...

Ma il Vangelo (cioè la Buona Notizia) è Cristo Signore e quello che fa per noi, affinché siamo capaci in Lui di soccorrere tutte le povertà, non solo materiali, ma anche spirituali, esistenziali...

Mi cito per completare come si deve.
Cristo Signore è venuto innanzitutto per espiare per noi (sulla Croce) e dunque liberarci dal male e dal peccato, rigenerandoci nella Risurrezione, ricollocando la natura restaurata alla destra del Padre nel'Ascensione e inviando (e continuando ad inviare) il Suo Spirito di Risorto alla Sua Chiesa.
E' solo dalla vita sacramentale e di fede viva in essa - e dunque per Grazia - che riusciamo a soccorrere tutte le povertà, a partire dalla nostra.
Se perdiamo di vista questo, non siamo cristiani (che donano se stessi in Cristo), ma umanitaristi, che soccorrono con la normale solidarietà umana, quando riescono ad averla.
La solidarietà soccorre e sana un bisogno contingente, il dono di sé va molto più in profondità.
E così potrebbero essere anche rimosse le cause della povertà, oltre che esser attenti a soccorrere i poveri (non solo materiali).

E comunque la "povertà evangelica", quella delle Beatitudini, riguarda "i poveri in spirito" che sono coloro che riconosco di aver bisogno di aiuto e lo chiedono (a Dio naturalmente). Perché il nostro principale bisogno è il bisogno di Dio e riconoscerlo e chiederlo... e il Signore risponde in abbondanza.

Fabiola ha detto...

Dall'omelia, a braccio,del card. J. Ratinzinger ai funerali di don Luigi Giussani (24-2-2005)

"Questa centralità di Cristo nella sua vita gli ha dato anche il dono del discernimento, di decifrare in modo giusto i segni dei tempi in un tempo difficile, pieno di tentazioni e di errori, come sappiamo. Pensiamo agli anni '68 e seguenti, un primo gruppo dei suoi era andato in Brasile e qui si trovò a confronto con la povertà estrema, con la miseria. Che cosa fare? Come rispondere? E la tentazione fu grande di dire: adesso dobbiamo, per il momento, prescindere da Cristo, prescindere da Dio, perché ci sono urgenze più pressanti, dobbiamo prima cominciare a cambiare le strutture, le cose esterne, dobbiamo prima migliorare la terra, poi possiamo ritrovare anche il cielo. Era la tentazione grande di quel momento di trasformare il cristianesimo in un moralismo, il moralismo in una politica, di sostituire il credere con il fare. Perché, che cosa comporta il credere? Si può dire: in questo momento dobbiamo fare qualcosa. E tuttavia, di questo passo, sostituendo la fede col moralismo, il credere con il fare, si cade nei particolarismi, si perdono soprattutto i criteri e gli orientamenti, e alla fine non si costruisce, ma si divide.

Monsignor Giussani, con la sua fede imperterrita e immancabile, ha saputo che, anche in questa situazione, Cristo, l'incontro con Lui rimane centrale, perché chi non dà Dio, dà troppo poco e chi non dà Dio, chi non fa trovare Dio nel volto di Cristo, non costruisce, ma distrugge, perché fa perdere l'azione umana in dogmatismi ideologici e falsi."

Don Giussani ha conservato la centralità di Cristo e proprio così ha aiutato con le opere sociali, con il servizio necessario, l'umanità in questo mondo difficile, dove la responsabilità dei cristiani per i poveri nel mondo è grandissima e urgente."

Luisa ha detto...

Quante volte Papa Benedetto ci ha messo in guardia contro l`attivismo, lo ha fatto per la Liturgia, dove sembra che ognuno debba far qualcosa, e se possibile qualcosa di nuovo, lo ha fatto parlando ai sacerdoti, oggi sembra che la priorità sia data al fare, fate, continuate a fare, anche se sbagliate, agite anche sbagliando....
Mi domando sempre più quale importanza riveste per papa Bergoglio la retta Dottrina, il suo rispetto, la sua difesa, che poi è uno dei suoi doveri.

Anonimo ha detto...

San ireneo : i poveri sono I Vicari di Cristo

Anonimo ha detto...

tutti i vescovi sono vicari di Cristo (politi)

Anonimo ha detto...

Con tutti questi vicari di Cristo non c'è più alcun vicario di Cristo, temo.