Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 24 giu.
Papa Francesco ha concelebrato questa mattina con il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura. Hanno preso parte al rito - nella cappella della Domus Santa Marta - un gruppo di sacerdoti e collaboratori del dicastero, della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e dell'Ufficio Filatelico e Numismatico Vaticano. Ne ha dato notizia la Radio Vaticana.
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PAPA: LA CHIESA E' CHIAMATA AL MARTIRIO PER MANO DEI SUPERBI
Salvatore Izzo
"La Chiesa e' chiamata a proclamare la Parola di Dio fino al martirio".
Lo sottolinea Papa Francesco nell'omelia tenuta questa mattina alla Domus Santa Marta nell'odierna festa di San Giovanni Battista, un uomo, ricorda il Pontefice, "tanto grande, tanto potente, che tutti credevano che fosse lui il Messia", ma che poi fu "annientato" al punto da essere ucciso, con "la sua testa su un vassoio, come grande regalo da una ballerina ad un'adultera". "Credo - sottolinea Francesco - che piu' giu' di questo non si possa andare". E come Giovanni, afferma il Pontefice, "la Chiesa esiste per proclamare, per essere voce di una Parola, del suo sposo, che e' la Parola. E la Chiesa esiste per proclamare questa Parola fino al martirio. Martirio precisamente nelle mani dei superbi, dei piu' superbi della Terra". Per Papa Francesco, "la Chiesa non deve mai prendere niente per se stessa, ma essere sempre al servizio del Vangelo" come il Battista che e' stato "un profeta". "Mai - ricorda - si impadronisce della Parola", ma "e' quello che indica, quello che segna". Il "senso della vita di Giovanni Battista - infatti - e' indicare un altro". Ed e' un "uomo grande che poi finisce come un poveraccio".
Il Pontefice ritiene significativo il fatto che la "Chiesa scelga come festa di Giovanni" un periodo in cui i giorni sono i piu' lunghi dell"anno, "hanno piu' luce". "Davvero - osserva - Giovanni era l'uomo della luce, portava la luce, ma non era luce propria, era un luce riflessa", era "come una Luna" e quando Gesu' inizio' a predicare, la luce di Giovanni "incomincio' a diminuire ad andare giu'". Giovanni, spiega, "non ha voluto farsi ideologo" ma "si e' negato a se stesso, perche' la Parola venga su. E noi, come Chiesa, possiamo chiedere oggi la grazia di non diventare una Chiesa ideologizzata". Come Giovanni, conclude Francesco, "la Chiesa deve ascoltare la Parola di Gesu' e farsi voce per proclamarla con coraggio, senza ideologie, senza vita propria: anche la Chiesa, cha ha luce dal suo Sposo e deve diminuire, perche' Lui cresca". "Questo - dunque - e' il modello che ci offre oggi Giovanni, per noi e per la Chiesa. Una Chiesa che sempre sia al servizio della Parola. Una Chiesa che mai prenda niente per se stessa".
Per Papa Francesco, "la Chiesa non deve mai prendere niente per se stessa, ma essere sempre al servizio del Vangelo" come il Battista che e' stato "un profeta". "Mai - ricorda - si impadronisce della Parola", ma "e' quello che indica, quello che segna". Il "senso della vita di Giovanni Battista - infatti - e' indicare un altro". Ed e' un "uomo grande che poi finisce come un poveraccio".
Il Pontefice ritiene significativo il fatto che la "Chiesa scelga come festa di Giovanni" un periodo in cui i giorni sono i piu' lunghi dell"anno, "hanno piu' luce".
"Davvero - osserva - Giovanni era l'uomo della luce, portava la luce, ma non era luce propria, era un luce riflessa", era "come una Luna" e quando Gesu' inizio' a predicare, la luce di Giovanni "incomincio' a diminuire ad andare giu'". Giovanni, spiega, "non ha voluto farsi ideologo" ma "si e' negato a se stesso, perche' la Parola venga su. E noi, come Chiesa, possiamo chiedere oggi la grazia di non diventare una Chiesa ideologizzata". Come Giovanni, conclude Francesco, "la Chiesa deve ascoltare la Parola di Gesu' e farsi voce per proclamarla con coraggio, senza ideologie, senza vita propria: anche la Chiesa, cha ha luce dal suo Sposo e deve diminuire, perche' Lui cresca". "Questo - dunque - e' il modello che ci offre oggi Giovanni, per noi e per la Chiesa. Una Chiesa che sempre sia al servizio della Parola. Una Chiesa che mai prenda niente per se stessa".
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PAPA: SERVONO CRISTIANI COERENTI 24 ORE SU 24
Salvatore Izzo
"Siamo pronti a impegnarci come cristiani coerenti, 24 ore su 24, per dare testimonianza con la nostra parola e il nostro esempio?". Papa Francesco ha rivolto questa domanda - su Twitter - ai suoi 7 milioni di follower, lanciando un nuovo tweet dal suo account "@Pontifex".
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