Che significa : "Abramo è unto padre? "unto" e' il Messia. Abramo e' considerato capostipite delle tre religioni monoteiste, ma poi e' venuto Cristo, il vero Messia nel quale sono state ricapitolate tutte le cose e ha detto : "prima che Abramo fosse IO SONO". Nell'omelia si parla molto del Signore. Ma questa è una delle tante espressioni enigmatiche da lui usate. Volevo fermarmi all'interrogativo iniziale, ma il resto mi e' venuto come un fiume. Scusatemi.
... Mi ero ripromessa di non leggere piu' niente e invece ci sono ricascata. E tante cose le ho apprezzate. Ma non capisco come mai c'e' sempre un elemento che mi colpisce e in qualche modo mi 'urta'. Ma non e' un urtare 'umorale'; e' qualcosa di diverso che ancora non riesco a decifrare.
Tu sei una teologa, Mic, sei cresciuta alla scuola di Brunero Gherardini, molti di noi non hanno che lievi infarinature di teologia, altri nulla del tutto. Aiutaci a capire cosa non va. Alessia
Cara Alessia, sempre a proposito dell'"unzione", mi viene in mente quanto avevo notato qui (una delle primissime analisi). Era il famoso discorso dell'"odore delle pecore"...
Mic, tutto l'articolo, ma in particolare la seconda parte, proprio sull' unzione, è interessante e, soprattutto molto cattolica. Continua. E' importante oggi.
@Mic Carissima, mi hai incuriosito e ho fatto una mia piccola indagine. Mi scuso con Raffaella per la lunghezza, userò 2 post.
La Bibbia non parla propriamente di "unzione" di Abramo.
Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: "Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò numeroso molto, molto". Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: "Eccomi: la mia alleanza è con te e sarai padre di una moltitudine di popoli. Non ti chiamerai più Abram ma ti chiamerai Abraham perché padre di una moltitudine di popoli ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Cànaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio". Disse Dio ad Abramo: "Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione. Gn 17,1-9
Facendo una breve ricerca su internet ho trovato che si parla di unzione di Abramo in canti evangelici e soprattutto i testimoni di Geova considerano Abramo, Isacco e Giacobbe simbolicamente "unti del Signore" (Sal 105,15) seppure non con versamento di olio.
Ma nel Catechismo della Chiesa Cattolica quando si parla di unzione nell'Antico Testamento non si fa alcun riferimento ad Abramo:
436 Cristo viene dalla traduzione greca del termine ebraico “Messia” che significa “unto”. Non diventa il nome proprio di Gesù se non perché egli compie perfettamente la missione divina da esso significata. Infatti in Israele erano unti nel Nome di Dio coloro che erano a lui consacrati per una missione che egli aveva loro affidato. Era il caso dei re, [Cf ⇒ 1Sam 9,16; ⇒ 1Sam 10,1; ⇒ 1Sam 16,1; ⇒ 1Sam 16,12-13; 436 ⇒ 1Re 1,39 ] dei sacerdoti [Cf ⇒ Es 29,7; ⇒ Lv 8,12 ] e, in rari casi, dei profeti [Cf ⇒ 1Re 19,16 ]. Tale doveva essere per eccellenza il caso del Messia che Dio avrebbe mandato per instaurare definitivamente il suo Regno [Cf ⇒ Sal 2,2; ⇒ At 4,26-27 ]. Il Messia doveva essere unto dallo Spirito del Signore, [Cf ⇒ Is 11,2 ] ad un tempo come re e sacerdote [Cf ⇒ Zc 4,14; ⇒ Zc 6,13 ] ma anche come profeta [Cf ⇒ Is 61,1; ⇒ Lc 4,16-21 ]. Gesù ha realizzato la speranza messianica di Israele nella sua triplice funzione di sacerdote, profeta e re."
695 L'unzione. ... Nell'Antica Alleanza ci sono stati degli “unti” del Signore, [Cf ⇒ Es 30,22-32 ] primo fra tutti il re Davide [Cf ⇒ 1Sam 16,13 ]. ..
Sappiamo inoltre che Abramo viene benedetto da Melchisedec, Sacerdote e Re di Salem, che gli era superiore:
Questo Melchìsedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal superiore. Eb 7, 1.7
Dunque per noi cattolici Abramo è capostipite, patriarca, ma non è re, né sacerdote, né profeta (mentre è profeta per gli Islamici).
Quindi la definizione di Abramo come "unto" del Signore mi sembra non trovi alcun riscontro nella dottrina cattolica, come hai segnalato tu. Penso che si tratti di un semplice difetto di linguaggio di Papa Francesco, la solita semplificazione, con riferimento al momento in cui Dio cambia nome ad Abram che diventa Abramo, gli fa una promessa e stringe alleanza con lui.
Il resto dello svolgimento mi sembra invece molto pertinente, con riferimento a quanto dice l’Apostolo delle Genti.
Infatti egli ricevette il segno della circoncisione quale sigillo della giustizia derivante dalla fede che aveva già ottenuta quando non era ancora circonciso; questo perché fosse padre di tutti i non circoncisi che credono e perché anche a loro venisse accreditata la giustizia e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione. Rm 4,11-12
Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia. Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti. Di conseguenza, quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette. Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle. E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede. Ora la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste cose, vivrà per esse. Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno, perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede. Gal 3,6-14
Dunque per noi cattolici Abramo è capostipite, patriarca, ma non è re, né sacerdote, né profeta (mentre è profeta per gli Islamici).
Quindi la definizione di Abramo come "unto" del Signore mi sembra non trovi alcun riscontro nella dottrina cattolica, come hai segnalato tu. Penso che si tratti di un semplice difetto di linguaggio di Papa Francesco, la solita semplificazione, con riferimento al momento in cui Dio cambia nome ad Abram che diventa Abramo, gli fa una promessa e stringe alleanza con lui.
Il resto dello svolgimento mi sembra invece molto pertinente, con riferimento a quanto dice l’Apostolo delle Genti.
Infatti egli ricevette il segno della circoncisione quale sigillo della giustizia derivante dalla fede che aveva già ottenuta quando non era ancora circonciso; questo perché fosse padre di tutti i non circoncisi che credono e perché anche a loro venisse accreditata la giustizia e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione. Rm 4,11-12
Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia. Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti. Di conseguenza, quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette. Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle. E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede. Ora la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste cose, vivrà per esse. Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno, perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede. Gal 3,6-14
Piuttosto come ho già segnalato altrove, quello che mi pare molto ambiguo è quella frase che sembra un po' buttata là "non litighiamo noi di qua e voi di là" riferita alla questione ebraico-palestinese... Come si possono interpretare nel concreto, pro o contro il progetto "due stati per due popoli" che è stata finora la posizione ufficiale della Santa Sede? Lui è il Papa e certe parole contano.... il "volemose bene" in questo caso proprio non basta.
Un commento è arrivato due volte per qualche errore, si può togliere. Poi correggo, il Papa ha detto testualmente "quando io leggo questo penso al Medio Oriente e chiedo tanto al Signore che ci dia a tutti la saggezza, questa saggezza per la pace, perche' non litighiamo io di qua e tu di la'"
Grazie Sam, comunque osservo che il Papa, in quanto gesuita, non può non essere un biblista. E credo conosca bene in italiano e in spagnolo, oltre che in greco e latino il significato del termine "unto". Ovvio che dalla tua analisi non può che significare "scelto", come del resto avevo indicato : "capostipite" di molti popoli (lo si attribuisce alle tre religioni monoteiste di cui lo si considera capostipite. Ma per quanto riguarda noi, solo perché ha creduto nel Cristo venturo). Del resto lo definisce "unto capo"; ma il vero Capo del corpo mistico che è la Sua Chiesa è Cristo, non Abramo!
L'ambiguità sta in questo. E' solo una minuzia buttata lì e, specie se detta a braccio, può non avere alcun significato. Ma resta scritta nei report delle casse di risonanza mediatiche e, chi legge, magari non è nemmeno così attento, ma resta sempre una dissonanza.
11 commenti:
Che significa : "Abramo è unto padre?
"unto" e' il Messia.
Abramo e' considerato capostipite delle tre religioni monoteiste, ma poi e' venuto Cristo, il vero Messia nel quale sono state ricapitolate tutte le cose e ha detto : "prima che Abramo fosse IO SONO".
Nell'omelia si parla molto del Signore. Ma questa è una delle tante espressioni enigmatiche da lui usate.
Volevo fermarmi all'interrogativo iniziale, ma il resto mi e' venuto come un fiume. Scusatemi.
... Mi ero ripromessa di non leggere piu' niente e invece ci sono ricascata. E tante cose le ho apprezzate. Ma non capisco come mai c'e' sempre un elemento che mi colpisce e in qualche modo mi 'urta'. Ma non e' un urtare 'umorale'; e' qualcosa di diverso che ancora non riesco a decifrare.
Tu sei una teologa, Mic, sei cresciuta alla scuola di Brunero Gherardini, molti di noi non hanno che lievi infarinature di teologia, altri nulla del tutto. Aiutaci a capire cosa non va.
Alessia
Cara Alessia, sempre a proposito dell'"unzione", mi viene in mente quanto avevo notato qui (una delle primissime analisi). Era il famoso discorso dell'"odore delle pecore"...
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/lodore-delle-pecore-e-il-profumo-di.html
Mic, tutto l'articolo, ma in particolare la seconda parte, proprio sull' unzione, è interessante e, soprattutto molto cattolica. Continua. E' importante oggi.
@Mic
Carissima, mi hai incuriosito e ho fatto una mia piccola indagine. Mi scuso con Raffaella per la lunghezza, userò 2 post.
La Bibbia non parla propriamente di "unzione" di Abramo.
Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:
"Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro.
Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò numeroso molto, molto".
Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
"Eccomi: la mia alleanza è con te e sarai padre di una moltitudine di popoli.
Non ti chiamerai più Abram ma ti chiamerai Abraham perché padre di una moltitudine di popoli ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei re.
Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Cànaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio".
Disse Dio ad Abramo: "Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione.
Gn 17,1-9
Facendo una breve ricerca su internet ho trovato che si parla di unzione di Abramo in canti evangelici e soprattutto i testimoni di Geova considerano Abramo, Isacco e Giacobbe simbolicamente "unti del Signore" (Sal 105,15) seppure non con versamento di olio.
Ma nel Catechismo della Chiesa Cattolica quando si parla di unzione nell'Antico Testamento non si fa alcun riferimento ad Abramo:
436 Cristo viene dalla traduzione greca del termine ebraico “Messia” che significa “unto”. Non diventa il nome proprio di Gesù se non perché egli compie perfettamente la missione divina da esso significata. Infatti in Israele erano unti nel Nome di Dio coloro che erano a lui consacrati per una missione che egli aveva loro affidato. Era il caso dei re, [Cf ⇒ 1Sam 9,16; ⇒ 1Sam 10,1; ⇒ 1Sam 16,1; ⇒ 1Sam 16,12-13; 436 ⇒ 1Re 1,39 ] dei sacerdoti [Cf ⇒ Es 29,7; ⇒ Lv 8,12 ] e, in rari casi, dei profeti [Cf ⇒ 1Re 19,16 ]. Tale doveva essere per eccellenza il caso del Messia che Dio avrebbe mandato per instaurare definitivamente il suo Regno [Cf ⇒ Sal 2,2; ⇒ At 4,26-27 ]. Il Messia doveva essere unto dallo Spirito del Signore, [Cf ⇒ Is 11,2 ] ad un tempo come re e sacerdote [Cf ⇒ Zc 4,14; ⇒ Zc 6,13 ] ma anche come profeta [Cf ⇒ Is 61,1; ⇒ Lc 4,16-21 ]. Gesù ha realizzato la speranza messianica di Israele nella sua triplice funzione di sacerdote, profeta e re."
695 L'unzione. ... Nell'Antica Alleanza ci sono stati degli “unti” del Signore, [Cf ⇒ Es 30,22-32 ] primo fra tutti il re Davide [Cf ⇒ 1Sam 16,13 ]. ..
Sappiamo inoltre che Abramo viene benedetto da Melchisedec, Sacerdote e Re di Salem, che gli era superiore:
Questo Melchìsedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse;
Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal superiore.
Eb 7, 1.7
Dunque per noi cattolici Abramo è capostipite, patriarca, ma non è re, né sacerdote, né profeta (mentre è profeta per gli Islamici).
Quindi la definizione di Abramo come "unto" del Signore mi sembra non trovi alcun riscontro nella dottrina cattolica, come hai segnalato tu.
Penso che si tratti di un semplice difetto di linguaggio di Papa Francesco, la solita semplificazione, con riferimento al momento in cui Dio cambia nome ad Abram che diventa Abramo, gli fa una promessa e stringe alleanza con lui.
Il resto dello svolgimento mi sembra invece molto pertinente, con riferimento a quanto dice l’Apostolo delle Genti.
Infatti egli ricevette il segno della circoncisione quale sigillo della giustizia derivante dalla fede che aveva già ottenuta quando non era ancora circonciso; questo perché fosse padre di tutti i non circoncisi che credono e perché anche a loro venisse accreditata la giustizia e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione.
Rm 4,11-12
Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia. Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.
E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti.
Di conseguenza, quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette. Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle.
E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede.
Ora la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste cose, vivrà per esse.
Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno, perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.
Gal 3,6-14
Dunque per noi cattolici Abramo è capostipite, patriarca, ma non è re, né sacerdote, né profeta (mentre è profeta per gli Islamici).
Quindi la definizione di Abramo come "unto" del Signore mi sembra non trovi alcun riscontro nella dottrina cattolica, come hai segnalato tu.
Penso che si tratti di un semplice difetto di linguaggio di Papa Francesco, la solita semplificazione, con riferimento al momento in cui Dio cambia nome ad Abram che diventa Abramo, gli fa una promessa e stringe alleanza con lui.
Il resto dello svolgimento mi sembra invece molto pertinente, con riferimento a quanto dice l’Apostolo delle Genti.
Infatti egli ricevette il segno della circoncisione quale sigillo della giustizia derivante dalla fede che aveva già ottenuta quando non era ancora circonciso; questo perché fosse padre di tutti i non circoncisi che credono e perché anche a loro venisse accreditata la giustizia e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione.
Rm 4,11-12
Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia. Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.
E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti.
Di conseguenza, quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette. Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle.
E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede.
Ora la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste cose, vivrà per esse.
Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno, perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.
Gal 3,6-14
Piuttosto come ho già segnalato altrove, quello che mi pare molto ambiguo è quella frase che sembra un po' buttata là "non litighiamo noi di qua e voi di là" riferita alla questione ebraico-palestinese...
Come si possono interpretare nel concreto, pro o contro il progetto "due stati per due popoli" che è stata finora la posizione ufficiale della Santa Sede?
Lui è il Papa e certe parole contano....
il "volemose bene" in questo caso proprio non basta.
Un commento è arrivato due volte per qualche errore, si può togliere.
Poi correggo, il Papa ha detto testualmente "quando io leggo questo penso al Medio Oriente e chiedo tanto al Signore che ci dia a tutti la saggezza, questa saggezza per la pace, perche' non litighiamo io di qua e tu di la'"
La mia domanda non cambia.
Grazie Sam,
comunque osservo che il Papa, in quanto gesuita, non può non essere un biblista. E credo conosca bene in italiano e in spagnolo, oltre che in greco e latino il significato del termine "unto".
Ovvio che dalla tua analisi non può che significare "scelto", come del resto avevo indicato : "capostipite" di molti popoli (lo si attribuisce alle tre religioni monoteiste di cui lo si considera capostipite. Ma per quanto riguarda noi, solo perché ha creduto nel Cristo venturo).
Del resto lo definisce "unto capo"; ma il vero Capo del corpo mistico che è la Sua Chiesa è Cristo, non Abramo!
L'ambiguità sta in questo.
E' solo una minuzia buttata lì e, specie se detta a braccio, può non avere alcun significato. Ma resta scritta nei report delle casse di risonanza mediatiche e, chi legge, magari non è nemmeno così attento, ma resta sempre una dissonanza.
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