venerdì 21 giugno 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Venerdì 21 giugno 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 6,19-23. 

Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; 
accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. 
Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. 
La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; 
ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! 

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 7,24b-35. 

Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? 
E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. 
Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. 
Egli è colui del quale sta scritto: Ecco io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te. 
Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. 
Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. 
Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio. 
A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? 
Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! 
E' venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. 
E' venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. 
Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 11,18.21b-30. 

Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. 
Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli! Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io. 
Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io! 
Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. 
Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; 
tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. 
Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; 
fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. 
E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. 
Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema? 
Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza. 

Salmi 34(33),2-3.4-5.6-7. 

Benedirò il Signore in ogni tempo, 
sulla mia bocca sempre la sua lode. 
Io mi glorio nel Signore, 
ascoltino gli umili e si rallegrino. 

Celebrate con me il Signore, 
esaltiamo insieme il suo nome. 
Ho cercato il Signore e mi ha risposto 
e da ogni timore mi ha liberato. 

Guardate a lui e sarete raggianti, 
non saranno confusi i vostri volti. 
Questo povero grida e il Signore lo ascolta, 
lo libera da tutte le sue angosce.  

CALENDARIO AMBROSIANO

Libro del Deuteronomio 24,10-22. 

Quando presterai qualsiasi cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno; 
te ne starai fuori e l'uomo a cui avrai fatto il prestito ti porterà fuori il pegno. 
Se quell'uomo è povero, non andrai a dormire con il suo pegno. 
Dovrai assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa dormire con il suo mantello e benedirti; questo ti sarà contato come una cosa giusta agli occhi del Signore tuo Dio. 
Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città; 
gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e vi volge il desiderio; così egli non griderà contro di te al Signore e tu non sarai in peccato. 
Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato. 
Non lederai il diritto dello straniero e dell'orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova, 
ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore tuo Dio; perciò ti comando di fare questa cosa. 
Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro delle tue mani. 
Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. 
Quando vendemmierai la tua vigna, non tornerai indietro a racimolare: sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. 
Ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto; perciò ti comando di fare questa cosa. 

Salmi 19(18),8-13. 

La legge del Signore è perfetta, 
rinfranca l'anima; 
la testimonianza del Signore è verace, 
rende saggio il semplice. 

Gli ordini del Signore sono giusti, 
fanno gioire il cuore; 
i comandi del Signore sono limpidi, 
danno luce agli occhi. 

Il timore del Signore è puro, dura sempre; 
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti, 
più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. 
Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande il profitto. 

Le inavvertenze chi le discerne? Assolvimi dalle colpe che non vedo. 

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