venerdì 28 giugno 2013

L'ultimo schiaffo dei vescovi Lefebvriani: adesso Papa Francesco sarà costretto a scomunicarli di nuovo? (Cantuale Antonianum)

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14 commenti:

mic ha detto...

Io non aderisco alla FSSPX, ma amo la Tradizione "evolutiva", che è "viva" (oltretutto non preconciliare soltanto) e non "vivente" in senso storicistico (cioè mutevole secondo i tempi); cosa che Cantuale non coglie affatto nella sua 'lettura' preconcetta della dolorosa vicenda.
Oltretutto, chi ha seguito da vicino l'evolversi della situazione, conosce che non c'è stato nessuno "schiaffo" al Papa, ma cvhe la regolarizzazione canonica è mancata all'ultimo minuto, proprio il giorno della firma, per una inattesa stretta di freni del Card. Levada (leggi Curia ostica tanto nei confronti della FSSPX quanto di Benedetto) che ha posto un nuova inedita condizione inaccettabile.
A me spiace che la Fraternità non abbia potuto cogliere quella opportunità perché oggi il fossato sembra ancora più grande, soprattutto se si leggono le varie sottolineature di Cantuale che si capisce come colgano le sfumature più ostiche e da un punto di vista davvero preconcetto.
Soffro, come tanti, soprattutto per la dicotomia che si è creata nella Chiesa anche purtroppo a prescindere dalla FSSPX e non mi resta che la preghiera e una fiduciosa (nel Signore) attesa.

Luisa ha detto...

Per fortuna che cantuale antonianum si è premurato di dire "a mio parere", parole che avrebbe dovuto mettere in grassetto come altre.
Cantuale che, come tutti noi, NON conosce il contenuto del Preambolo, non sa i motivi per i quali ci son state esigenze dell`ultimo momento, quando l`accordo era quasi certo,
tace il ruolo ostile dei membri della Commissione, ignora la dichiarazione dottrinale di Mons. Fellay che molti sedicenti cattolici, clero e laici, difficilmente vorrebbero sottoscrivere tanto è cattolica,
E spero che sempre lo stesso, che si inventa un concetto personale di eresia ( altro termine ormai a geometria variabile) e invoca sanzioni e la scomunica, farà prova della stessa violenza e intransigenza nei confronti di chi è veramente eretico, di chi nega i dogmi, calpesta i fondamenti della Fede, devasta la Liturgia, non crede più nella Presenza reale, disonora l`abito ( si fa per dire) che porta, è già in uno stato di scisma formale.

Il "no" della FSSPX mi rattrista e fa male, ma rifiuto di sottoscrivere la violenza di taluni, così disserti e intransigenti quando si tratta della FSSPX e così distratti, muti e codardi nei confronti di chi sta lavorando per distruggere la Fede in seno alla Chiesa, di chi è eretico, ribelle e già scismatico pur essendo formalmente nella Chiesa.

Anonimo ha detto...

Danneels e Mahony, Lehmann e Kueng, e moltissimi altri, rimarranno, invece, "in piena comunione con Roma" (d'altronde sono loro i grandi elettori di PF) , mentre Fellay e Tissier non lo saranno neanche più parzialmente.

Anonimo ha detto...

mic: "la regolarizzazione canonica è mancata all'ultimo minuto, proprio il giorno della firma, per una inattesa stretta di freni del Card. Levada".
Falso. Questo sito (tradizionalista) ha pubblicato la lettera a Fellay da Benedetto XVI, il quale dice che il testo del preambolo era stato da lui e non era stato assolutamente modificato: http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.it/2013/05/gli-incuci-segreti-di-fellay-con.html

mic ha detto...

Quel sito "tradizionalista" citato da anonimo, è noto per le sue posizioni estremiste.
In ogni caso è vero che Benedetto ha confermato, secondo Fellay, la dichiarazione di Levada; ma è altrettanto vero che di fronte a un fatto compiuto non potesse far altro. Mentre, in precedenza, aveva fatto pervenire messaggi positivi nei confronti delle dichiarazioni di Fellay che alla curia ostile non sono bastate. Ma solo all'ultimo momento, perché Fellay era, felice, a Roma per firmare...

mic ha detto...

Così si esprimono sul sito americano Rorate Caeli:

In realtà, ci sono state voci che il Papa emerito voleva dare loro riconoscimento canonico senza condizioni, ma i cardinali e vescovi particolarmente delle conferenze episcopali tedesca e francese, hanno fatto una grande minaccia di scisma e di disobbedienza al Papa emerito.

Luisa ha detto...

Mons. Fellay, che effettivamente il 13 giugno è andato a Roma per firmare, ha più di una volta detto che da Roma gli arrivavano messaggi contradditori fra di loro, attraverso due vie, una vicina al Papa che gli dava delle solide speranze e lo rendeva fiducioso nell`accordo, l`altra via essendo quella di chi quell`accordo non lo voleva e ha fatto di tutto per farlo capotare.
Che cosa sia successo, come e con quali argomenti i nemici della FSSPX siano intervenuti presso Benedetto XVI, solo i diretti interessati lo sanno, noi, purtroppo, ( dico purtroppo per me altri se ne son rallegrati), il risultato lo conosciamo.

Dante Pastorelli ha detto...

I commenti di Cantuale sono assai superficiali ed io vi scorgo anche una certa malizia. Per prima cosa noto che i vescovi ci metton la faccia: l'articolo di Cantuale non porta firma. Chi è questo grande teologo che discetta su tutto?
Parla di scisma dopo che grandi cardinali in passato ed anche Castrillon a nome di Benedetto XVI andava per il mondo a dir che non c'era scisma alcuno. Parla di rifiuto totale del Vaticano II il che non è vero. Parla d'impossibilità di errori nei testi del concilio che non essendo stato proclamato dogmatico nella sua indizione e via via nel suo percorso - il card. Ratzinger parlava di livellopiù modesto rispetto ai concili dogmatici - può contener errori o almeno ambiguità, equivoci, linguaggio stiracchiabile a destra e a sinistra.
All'anonimo di Cantuale consiglierei di leggere senza preconcetti i libri illuminanti di mons. Gherardini. Anche a proposito della Tradizione vivente, espresione che tradisce il vero significato di Tradizione ch'è viva, in quanto immutata e immutabile.
Si chiede carità, dialogo on tutti ma coi vicini che vivono un dramma ci si erge a inquisitori da quattro soldi.

Anonimo ha detto...

Caro sig. Pastorelli, finchè continuerete a leggere Gherardini e simili, continuerete a parlare del Concilio per luoghi comuni. Comunque, contenti voi...
Ciao
Alexander

Luisa ha detto...

Alexander, non so chi lei sia, e nemmeno quali siano le sue competenze e letture, ma non posso che augurarle di avere non fosse che una piccolissima parte della formazione, delle competenze, della cultura e della Fede di Mons, Gherardini, senza dimenticare una vita spesa al servizio della Chiesa.

Dante Pastorelli ha detto...
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Dante Pastorelli ha detto...

Di luoghi comuni ti nutri tu, Alexander, che non devi aver capito niente di tutto quel che ha sritto don Brunero, sempre che dall'alto della tua scienza ti sia degnato di legger qualcuno dei suoi volumi, e non solo di quelli sul concilio e sui problemi che ha suscitato e suscita , ma anche di quelli di luterologia (è uno dei maggiori esperti in campo internazionale), mariologia, ecclesiologia, ecumenismo ecc.
E poi, a proposito di luoghi comuni, visto che hai tanta stima di te stesso, perché non sottoscrivi le tue generalità complete i parti della tua mente?

Anonimo ha detto...

Caro sign. Dante, io non parlo "dall'alto della mia scienza" perchè non sono un teologo. Sono un fedele che studia la teologia e che ha letto ciò che ha scritto Gerardini sul Concilio oltre a tanti altri testi di teologi che hanno scritto sul medesimo argomento. Io non condivido le sue analisi. Punto. Non capisco perchè alterarsi.
Ciao Alexander

Anonimo ha detto...

L'unica cosa che ho potuto leggere su "Cantuale Antonianum" è una neanche troppo nascosta soddisfazione per il "fallimento" (ma, anche qui, s'ha da vedere) degli accordi tra la FSSPX e la Santa Sede. Esattamente quel che accadde venticinque anni fa. Ciò è motivo di grande tristezza, perchènon si giosice se in famiglia ci sono dei problemi. Per quel che mi riguarda, da laico, per nulla competente in Sacra Teologia, tantomeno nelle sottili questioni che agitano la lunga diatriba fra la FSSPX e la Santa Sede, e soltanto sommariamente informato ma non addentro alle cose dei Sacri Palazzi, non posso far altro che pregare e credo che dovremmo farlo tutti. Tuttavia non credo che dopo ciò che il Santo Padre Benedetto XVI ha riconosciuto ai fedeli legati alla tradizione (viva - mi piace quest'epressione - non vivente) si torni indietro, si torni nuovamente nelle catacombe.