RATZINGER: IL POSTO GIUSTO PER OGNUNO E' QUELLO CHE CI ABBASSA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 1 set
"Ci troviamo sulla via giusta se proviamo a diventare persone che scendono" per servire e portare la gratuita' di Dio. Lo ha ricordato il Papa emerito Benedetto XVI nella messa celebrata stamani, alle 9.30, nella cappella del Governatorato in Vaticano, in occasione del tradizionale seminario estivo dei suoi ex-allievi, il cosiddetto Ratzinger Schulerkreis. E' stata la prima volta che Papa Benedetto ha celebrato in pubblico dopo la rinuncia dello scorso 28 febbraio. E le considerazioni proposte oggi agli ex alunni approfondiscono anche il "tema" dell'umilta' testimoniato dalla sua decisione.
Al rito, riferisce Radio Vaticana, erano presenti una cinquantina di persone e hanno concelebrato con il Papa Emerito i cardinali Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unita' dei Cristiani e Christoph Schonborn di Vienna; gli arcivescovi Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia (confermato appena ieri da Papa Francesco) e Barthelemy Adoukonou, segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, e il vescovo ausiliare di Amburgo, monsignor Hans-Jochen Jaschke.
"Ognuno nella vita vuole trovare il suo posto buono. Ma quale e' veramente il posto giusto?", si e' chiesto Benedetto XVI. "Un posto che puo' sembrare molto buono, puo' rivelarsi per essere un posto molto brutto", ha osservato facendo riferimento a quanto accaduto gia' in questo mondo, anche negli ultimi decenni, dove vediamo come 'i primi' sono stati rovesciati e improvvisamente sono diventati 'ultimi' e quel posto che sembrava buono era invece sbagliato".
Il Vangelo, ha ricordato Ratzinger, racconta che "all'Ultima Cena, i discepoli si litigano i posti migliori". "Gesu' si presenta - invece - come Colui che serve. Lui nato nella stalla e morto sulla Croce ci dice che il posto giusto e' quello vicino a Lui, il posto secondo la sua misura”. E che l'apostolo, in quanto inviato di Cristo "e' l'ultimo nell'opinione del mondo", e proprio per questo è vicino a Gesu'".
"Chi, in questo mondo e in questa Storia forse viene spinto in avanti e arriva ai primi posti, deve sapere - ha ammonito Benedetto - di essere in pericolo; deve guardare ancora di più al Signore, misurarsi a Lui, misurarsi alla responsabilita' per l’altro, deve diventare colui che serve, quello che nella realta' e' seduto ai piedi dell'altro, e cosi' benedice e a sua volta diventa benedetto".
E, dunque, qualunque sia il posto che la Storia vorra' assegnarci, e' determinante - ha sottolineato il Papa emerito - la responsabilita' davanti a Lui, e la responsabilita' per l'amore, per la giustizia e per la verita'".
Cosi', ha contoinuato, "nel Vangelo di oggi il Signore ricorda che chi si esalta sara' umiliato e chi si umilia sara' esaltato. E Cristo, il Figlio di Dio, scende per servire noi e questo fa l'essenza di Dio che consiste nel piegarsi verso di noi: l’amore, il 'si'' ai sofferenti, l'elevazione dall'umiliazione".
"Noi - ha aggiunto il Papa Emerito - ci troviamo sulla via di Cristo, sulla giusta via se in Sua vece e come Lui proviamo a diventare persone che scendono per entrare nella vera grandezza, nella grandezza di Dio che e' la grandezza dell'amore".
Del resto, ha sottolineato Benedetto, "la Croce, nella Storia, e' l'ultimo posto e il Crocifisso non ha nessun posto, e' un 'non-posto', e' stato spogliato: e' un nessuno, eppure Giovanni vede questa umiliazione estrema come la vera esaltazione". "Gesu' - infatti - e' all'altezza di Dio perche' l'altezza della Croce e' l'altezza dell'amore di Dio, l'altezza della rinuncia di se stesso e la dedizione agli altri". "Cosi' - ha concluso Bendetto - questo e' il posto divino, e noi vogliamo pregare Dio che ci doni di comprendere questo sempre di più e di accettare con umilta', ciascuno a modo proprio, questo mistero dell'esaltazione e dell'umiliazione".
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