Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Mariateresa.
Stanley si dice stanco di dovere spiegare e parafrasare ogni parola di Papa Francesco per arginare le strumentalizzazioni. Non e' il solo...e forse e' questa stanchezza generalizzata che e' pericolosissima (per la chiesa).
16 commenti:
Segnalo l`articolo di Magister:
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/12/nel-gentile-cortile-di-la-repubblica/
C`è almeno un vaticanista che non dimentica Benedetto XVI.
ma nessuno si chiede come mai c'è così tanto bisogno di spiegare sempre le parole del Papa ? un pò di autocritica no ? forse ciò che scrive non è così chiaro e limpido. ogni cosa scritta e fatta che può essere travisata per loro è sempre colpa di qualcuno che non capisce mai che la fonte non sia chiara. Quando sento e leggo queste cose penso sempre che se solo una parte di tutta questa energia che c'è ora fosse stata spesa per difendere Benedetto XVI forse non saremmo qui a dover spiegare sempre le parole del papa perchè il papa sarebbe ancora lui e per i suoi scritti non c'era bisogno di interpreti. saluti Vighi
Bellissimo. Almeno uno che non lo dimentica e che sa anche distinguere il significato delle parole ... perchè c'è coscienza e coscienza!
bé, per 8 anni i media hanno "travisato" Benedetto, quante volte abbiamo letto titoloni che non c'entravano nulla con l'articolo o con quanto detto dal papa... traduzioni errate, frasi riportate a bocconi... volutamente? forse a volte sì, ma a volte no, è che i giornalisti devono riassumere in poche parole un discorso e nel caso di Benedetto era difficile farlo, coi pasticci che sappiamo. ci sono problemi anche con Francesco? mi stupirei se non ci fossero...
Condivido Vighi.
Condivido, Vighi.
Ma Benedetto non era fraintendibile. Si sono versati fiumi d'inchiostro per falsificarlo, travisarlo.quando non insultarlo. Anche tra i cattolici. E questo non posso proprio dimenticarmelo
Vighi
Una stella d'oro. Condivido cento percento!!
E
Neanche io Fabiola!
Benedetto non era fraintendibile ma era difficilmente "sintetizzabile", e purtroppo per i media sintetizzare è la cosa fondamentale :(
Diciamo che il gioco del travisamento c'è stato x entrambe, solo che per Benedetto l'obiettivo era buttarla sull'oscurantismo, per Francesco l'obiettivo è il progressismo. Fa sorridere a volte vedere gli stessi concetti e pronunciamenti papali usati per dimostrare teorie opposte, ma se nessuno in alto si da pena di chiarire evidentemente sta bene che la percezione in basso sia questa
perché ormai è la percezione che conta (lo dico in coscienza)
; )
benedetto era fraintendibile come tutti quelli che incontrano gente che li vuole fraintende. questo blog è nato proprio perchè benedetto veniva volutamente frainteso.
io invece ho consosciuto pochissime persone, anche tra i miei professori universitari, che avessero il raro dono della sintesi come Benedetto xvi. Continuo a pensare che abbiamo perso una grande voce e ne sento molto la mancanza
Era di una chiarezza impressionante,in grado di usare poche parole per esprimere concetti profondissimi,ma anche per sintetizzare una frase sola bisogna prima leggere tutto,invece per 8 lunghissimi anni si è presa a caso una frase,la si è sottolineata con l'evidenziatore e la si è sbattuta in prima pagina senza diritto di replica,tanto nessuno sarebbe intervenuto a difesa del papa tedesco,che,diciamola un volta per tutte,stava sulle balle a tanti all'interno della CC, ed era un incidente di percorso sulla strada già delineata per il nuovo venuto dall'altro mondo.Questo non mi va giù,perchè poi adesso tante maschere finte sono cadute e tante facce vengono fuori,solo 1 vaticanista ha il coraggio di dire pane al pane e vino al vino.Io non dimentico,mi sono fatto un fegato così,adesso conto,poi traggo le conseguenze,ma si ricordimo che verrà loro presentato il conteggio delle anime perse,io ci penserei su un attimino.GR2
Chi dice che Benedetto non era sintetizzabile, ha ragione.
Era la sintesi in persona.
Chi vuoi sintetizzare?
Se, invece, per sintetizzabile s'intende "riducibile a slogan" o a "twitt", allora ha ragione ancora.
Era libero dalla dittatura mediatica e demoscopica.
Sono, all'incirca, le parole che Egli stesso ha pronunciato per ricordare papa Paolo VI.
Un altro gigante dimenticato.
Dall'omelia inedita del card. Ratzinger pronunciata il 10 agosto 1978 in morte di Papa Paolo VI, avvenuta quattro giorni prima:
...
Paolo VI ha svolto il suo servizio per fede. Da questo derivavano sia la sua fermezza sia la sua disponibilità al compromesso. Per entrambe ha dovuto accettare critiche, e anche in alcuni commenti dopo la sua morte non è mancato il cattivo gusto. Ma un Papa che oggi non subisse critiche fallirebbe il suo compito dinanzi a questo tempo. Paolo VI ha resistito alla telecrazia e alla demoscopia, le due potenze dittatoriali del presente. Ha potuto farlo perché non prendeva come parametro il successo e l’approvazione, bensì la coscienza, che si misura sulla verità, sulla fede.
È per questo che in molte occasioni ha cercato il compromesso: la fede lascia molto di aperto, offre un ampio spettro di decisioni, impone come parametro l’amore, che si sente in obbligo verso il tutto e quindi impone molto rispetto. Per questo ha potuto essere inflessibile e deciso quando la posta in gioco era la tradizione essenziale della Chiesa. In lui questa durezza non derivava dall’insensibilità di colui il cui cammino viene dettato dal piacere del potere e dal disprezzo delle persone, ma dalla profondità della fede, che lo ha reso capace di sopportare le opposizioni.
...
http://www.tempi.it/omelia-inedita-di-ratzinger-paolo-vi-montini-un-papa-che-non-subisse-critiche-fallirebbe-il-suo-compito#.UjRuCdKmGSo
Alessia
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