Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Laura.
25 commenti:
Anonimo
ha detto...
Quello fra Scalfari e Bergoglio non è un dialogo, ma un minuetto epistolare. Il dialogo suppone momenti di tensione e acceso dibattito, propri del confronto verbale, faccia a faccia, per non parlare del fatto che i protagonisti debbano essere all'altezza l'uno dell'altro. Si ricordino i confronti dell'allora card. Razinger con P. F. d'A. e Habermas. Alessia
Ti segnalo questo incredibile articolo di Jean Mercier. Onestamente non si riesce a capire se sta criticando il carrozzone mediatico osannante Papa Bergoglio e Bergoglio stesso per la sua mediaticità conciliante, in contrapposizione con il Predecessore o se, tutto sommato, apprezza. Certamente poteva risparmiarsi alcune espressioni semplicistiche e ingenerose nei confronti di Papa Benedetto, alcune al limite dell'insulto quale che fosse la sua intenzionenello scrivere questo articolo. E' paradossale affermare " ... Finalmente, i cattolici hanno un papa accettabile, cosa che non si era più vista da 30 anni... (????). Alessia
Béatrice interpreta l'articolo di Mercier come una cruda critica al metodo del "papa demagogo". http://benoit-et-moi.fr/2013-III/actualites/le-pape-est-demago.html Alessia
credo che l'interpretazione di Beatrice sia corretta. Le frasi forti di Mercier sono ironiche, lui ha apprezzato Benedetto e anche altri papi di questi 30 anni. Lui ha già espresso dubbi sulle omelie mattutine, a suo tempo, in particolare l'elenco dei cattolici sfigati. Credo che Mercier auspichi un serio lavoro dello Spirito santo per raddrizzare la baracca che può vacillare se si esagera. Il successo non è tutto. io l'ho capita così.
Segnalo questa intervista di Micheal Hesemann, l'autore del libro, "Mio fratello il Papa" che ha finito di scrivere una biografia su Papa Francesco. Dà informazioni inedite sul Papa e si occupa anche dei rapporti con Benedetto. Anche se in francese, credo che valga la pena di essere letta.
Letto sunto dell'intervista di spadaro a Bergoglio. Annunciazione, annunciazione, le mie tragiche previsioni si sono avverate tutte: dalla prima all'ultima. Mi consola pensare che se il ministero petrino, secoli fa, e' sopravvissutto alle mostruosità' dei papi rinascimentali, sopravviverà' anche al "pragmatismo missionario" di Bergoglio. Mettiamoci l'anima in pace: ci sarà' da in...si e pure tanto in futuro. " Il popolo di Dio vuole pastori e non funzionari o chierici di Stato" peccato che Bergoglio non si sia accorto che i pastori che vuole lui hanno, guarda caso, lo stesso mansionario dei chierici di stato del'opinionificio pubblico. Alla faccia di quelli che prevedevano la fine della luna di miele tra Bergoglio e i media: qui c'è il rischio che ci ritroviamo Scalfari ordinato gesuita. La capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità... E bisogna cominciare dal basso". "Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. E' inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto" Bergoglio non si è reso conto che la guerra e' finita e ciò che è rimasto e' solo una sua sceneggiata. Viviamo in una farsa in cui gli attori non distinguono più la realtà dalla loro maschera. Gran parte di quelle "ferite" sono parte di un complesso maquillage. Non si tratta di entrare nella loro notte di disperazione, ma di entrare nella loro stanza degli specchi deformanti. È lì' la misericordia, se non è' corroborata dalla sapienza e dalla dottrina, serve poco e niente.
Dio lo si incontra camminando, nel cammino". Non "è relativismo" dice, ma va "inteso in senso biblico, per cui Dio è sempre una sorpresa, e dunque non sai mai dove e come lo trovi, non sei tu a fissare i tempi e i luoghi dell'incontro con Lui. Bisogna dunque discernere l'incontro. Per questo il discernimento è fondamentale" vero. Ma la sorpresa non va mai disgiunta dalla conversione, pentimento e richiesta di perdono. Nella Bibbia gli inizi sono i più' disparati ma il finale e' sempre lo stesso. Non si discosta mai dal medesimo pattern: il figliol prodigo che torna a casa, chiede perdono ed è perdonato. Come gliela spiega Bergoglio agli uomini e donne di oggi del "bisogna essere se stessi", "ognuno fa come gli pare senza rompere gli zebedei agli altri", il concetto di pentimento dei propri peccati? .
"Chi oggi cerca sempre soluzioni disciplinari, chi tende in maniera esagerata alla 'sicurezza' dottrinale, chi cerca ostinatamente di recuperare il passato perduto, ha una visione statica e involutiva. E in questo modo la fede diventa una ideologia tra le tante. Io ho una certezza dogmatica: Dio è nella vita di ogni persona. Anche se la vita di una persona è un terreno pieno di spine ed erbacce, c'è sempre uno spazio in cui il seme buono può crescere. Bisogna fidarsi di Dio". Chi oggi cerca soluzioni disciplinari?! Ma chi sarebbero questi fantomatici cercatori di soluzioni disciplinari? Mica viviamo negli anni 50 e 60. Allora si che una simile osservazione avrebbe avuto senso. Ma nel mondo di oggi in cui la gerarchia ha perso ascendente e i pastori sono dei sorvegliata vista, dove la vede questa autoreferenzialita' da eccesso di potere??? Ma di che cosa sta parlando Bergoglio???
In breve, in questa intervista di Bergoglio, abbiamo la chiara visione di una Chiesa - chierica di Stato: una Chiesa serva non del popolo ma di un senso comune di massa. La medesima Chiesa che benediva i cannoni durante le guerre in tempi lontani, che ratificava come sante invasioni e colonizzazioni (in breve quella Chiesa che assumeva teologicamente come buoni e giusti gli interessi dello stato laico del momento) fa di nuovo capolino assumendo il volto bonario di una pastora dispensatrice di abbracci consolatori e giustificazioni auto-assolutorie per una massa di cittadini-consumatori da imbonire. La storia si ripete e stavolta assume tratti di tragicissima ironia: il vecchio (bergoglio) si atteggia a nuovo mentre il nuovo (Benedetto) viene marchiato come vecchio. Per parte mia, il discorso con Bergoglio finisce qui. Il mio letargo era già avviato ed ora ho una motivazione in più per approfondirlo. Benedetto ha lasciato abbastanza cibo per sopravvivere nella lunga e gelida invernata che ci si prospetta. P.s. Perdonami Raffaella per la slavina di parole che ti ho inviato ma la delusione (purtroppo prevista) e' veramente senza fondo.
Ieri sera mi sono letto tutta l'intervista sulla versione x tablet e devo dire che come al solito i giornalisti non fanno altro che portare acqua al loro mulino; frasi come quelle riportate sopra, tolte dal contesto complessivo, prendono un significato molto diverso. La chiarezza di esposizione NON e' una dote di Bergoglio, punto e basta. Su questo Ratzinger ci aveva abituati troppo bene :)
Adesso sappiamo che la chiesa è una santa(?), cattolica e gesuita. I predecessori sono di fatto archiviati. Già, davvero nuova questa chiesa totalmente calata nel mondo. Non mi sento neppure delusa perché nulla mi aspettavo. Chissà a quali equilibrismi ricorreranno i vari p. Livio, Socci & Co. per commentare l'intervista. Alessia
Faccio mie le riflessioni-reazioni di carmelina. L`intervista a Civiltà cattolica si aggiunge a quel che Papa Bergoglio ha detto in Brasile ai vescovi, i suoi leitmotiv sono gli stessi, quel che osservo è un uomo anziano che ha una certa visione del mondo e della Chiesa, di quel che la Chiesa, i sacerdoti e i cattolici devono essere e non essere, una visione che prima viveva e applicava alla sua diocesi e che ora può imporre in modo autoritario e furbo (lui stesso ha ammesso di esserlo) alla Chiesa. La sua visione, la sua ideologia, la sua persona al centro, l`attenzione focalizzata sulla sua persona, un`attenzione a prescindere benevola e entusiasta, perchè dal primo minuto, dai primi giorni, il nuovo Papa ha detto e fatto quel che sapeva perfettamente avrebbe messo dalla sua parte e addomesticato i media. Una pastorale umanitaria, la sua, che può e deve far meno di precetti, dottrine e insegnamenti troppo costrittivi, misericordia per tutti salvo per quei poveretti che hanno una certa sensibilità, quei poveracci che si ostinano a voler ricuperare il passato e la Tradizione, la loro è ideologia se osano mettere il dito sulle piaghe della Chiesa, sulle ferite dovute alla rottura con la Tradizione e la Dottrina della Chiesa. Ma per Jorge Bergoglio altre sono le ferite da curare,le ferite da curare non sono quelle fatte al cuore della nostra Fede, la Liturgia, non sono quelle che infliggono alla Chiesa i cattivi maestri e i falsi profeti, con i loro insegnamenti alternativi e paralleli.
Un Papa che parla molto, che ammette che dovrebbe riflettere di più prima di parlare perchè spesso non si riconosce quando si rilegge( come per l`intervista nell`aereo), quel che pensa veramente è la seconda versione...quella dopo aver riflettuto. Un Papa che dice che la Chiesa non è mai stata bene come adesso ( apprezzeranno i cristiani martoriati) e poi descrive la Chiesa come un ospedale di campo dopo una battaglia. Un Papa che domanda ai suoi sacerdoti di essere accoglienti, di non stordire le persone con precetti e insegnamenti, ma in che Chiesa vive? Che Chiesa vede? Dove sono i bastoni? Dove sono i sacerdoti duri, che rispettano e difendono la Dottrina in modo arcigno? Si direbbe chela Chiesa fino al suo arrivo è stata una matrigna gelida e insensibile, pronta solo a punire e a bacchettare, lontana dai fedeli, capace solo di dire no, sembra che i sacerdoti dal "basso" fino ai vertici, fino al Papa, fossero tutti con un bastone alle mani, ma, sogno o ho visto in questi ultimi decenni un altro film? Se le ferite ci sono, e ci sono, il medico pietoso non ha forse contribuito a renderle cancrenose? Ma che Chiesa vuole Jorge Bergoglio?
Carmelina, sta parlando di chi ama la Tradizione: quella 'vivente' perché incarnata in ogni generazione ma oggettiva cioè legata alla Rivelazione apostolica e non quella 'vivente' in senso storicistico che evolve secondo la moda del tempo ed è determinata soggettivamente nel 'presente' di ogni tempo. L'elemento soggettivo sta nelle persone, pietre-vive della Chiesa grazie all'azione discente, di guida e santificatrice dei pastori animata dallo Spirito Santo; ma è l'oggettiva immutabilità del Soprannaturale che va portata nel tempo e nella storia non l'arbitraria deformazione del momento, come di fatto sta avvenendo. E Bergoglio lo sta facendo a tutto campo. Chi difende la dottrina non lo fa per sclerosi o per giuridismo ma per amore della Verità che è una e che non cambia secondo il nostro arbitrio e che è l'unica che davvero libera e feconda i nostri cuori le nostre scelte e la storia.
mi dispiace ma non la vedo così tragica, anzi: il papa ha scelto di usare parole e gesti semplici, comprensibili da tutti, per farsi ascoltare da quelli che avevano chiuso le orecchie a ogni richiamo, forse non solo per colpa loro. e per riuscire in questa missione non può usare parole di condanna o sindacare su quello che si fa in camera da letto, ma deve andare oltre. la chiesa deve avvicinarsi ai problemi della gente e conquistare chi non crede, e recuperare chi in questi anni si è perso. e mi dispiace dirlo, in questi anni non è stato così, la chiesa era lontanissima dal quotidiano se non per dirti di non usare il preservativo. è quello che si percepiva, se non altro.
grazie carmelina. ci sarebbero tante cose da dire, ma diciamo che è sopraggiunta una certa stanchezza. Non solo è discutibile l'ospedale da campo permanente, la ritirata tattica sulla dottrina che è poi la famosa legge numero uno della comunicazione,che dicevo tempo fa, c'è anche l'operazione mediatica complessiva che a me pare triste e, ancora più grave, uno stato di esaltazione collettivo. Non fa per me.
rosalia hai già fatto un intervento identico mesi fa e sei riconoscibile anche se ti metti i baffi finti. Se tu percepivi solo il preservativo, prova da un ottorino perchè non ci senti bene, credimi. Ti sei già dimenticata la lacrimevole storiella de tuo amore per Ratzinger che ci hai raccontato per indicarci la strada del riscatto e della redenzione? Perch non vai in trasferta?
Rosalia_72, la Chiesa per "conquistare" chi non crede o "recuperare" chi si è allontanato non può rinunciare a proclamare i propri principi, non può comportarsi come una banderuola. Fermo restando che poi è la coscienza del singolo a decidere se accettare o meno questi principi assumendosene la responsabilità nel bene e nel male. Una Chiesa che tacesse per paura di scontentare qualcuno non sarebbe tale, verrebbe meno al proprio mandato. Alessia
bisogna sempre fare una differenza fra l'opinione pubblica(qualla dei mara venier e liorni o degli scalfari, dai cattolici) se per i primi é ovvio che bergoglio sia più gradito (se fossi in bergoglio mi rileggerei il vangelo sul rigetto del mondo per i cristiani), ma per i cattolici veri, non penso sia affatto cosi'. Per esperienza diretta posso dire che grazie a benedetto XVI c'é stato un risollevare la testa e una scoperta dei cattolici in francia, dal 1905 essi erano ritenuti contro la ragione e il progresso, dei mezzi sempliciotti che andavano dietro a credenze medievali, quindi l'unica forma di sopravvivenza era la chiesa socialista coi vescovi con giacca di velluto e lupetto. Anche con GPII la storia era la stessa, grande politico, ma pur sempre jean paul superstar come lo chiamavano i giornali, ridotta a icona per teen ager(non sto dicendo che lo fosse, ma cosi' era percepito e rappresentato), invece con benedetto, nessuno poteva permettersi di riabbassarlo sul piano intellettuale, egli giocava ad armi pari, anzi considerando che tutti i grandi atei francesi son morti, la sua figura giganteggiava, e grazie a queste "dimensioni intelelttuali" poteva permettersi di dire anche le verità " obsolete" della chiesa senza passare per sempliciotto, poteva farsi accettare come papa, come cattolico, perché grande intellettuale e non perché indossava una lupetto arrotolata al collo. 2 milioni di francesi si son mobilizzati più volte grazie a BXVI. se non era per la pressione del papa, alle manifestazioni non ci sarebbe stato neanche un vescovo. Parola di Vingt trois
25 commenti:
Quello fra Scalfari e Bergoglio non è un dialogo, ma un minuetto epistolare. Il dialogo suppone momenti di tensione e acceso dibattito, propri del confronto verbale, faccia a faccia, per non parlare del fatto che i protagonisti debbano essere all'altezza l'uno dell'altro. Si ricordino i confronti dell'allora card. Razinger con P. F. d'A. e Habermas.
Alessia
Ottimo intervento, anche se per Francesco dobbiamo aspettare, viviamo veramente nei secoli d'oro del papato.
il papa è un demagogo? di Jean Mercier
http://t.co/JgSMnRDLDn
Ti segnalo questo incredibile articolo di Jean Mercier. Onestamente non si riesce a capire se sta criticando il carrozzone mediatico osannante Papa Bergoglio e Bergoglio stesso per la sua mediaticità conciliante, in contrapposizione con il Predecessore o se, tutto sommato, apprezza. Certamente poteva risparmiarsi alcune espressioni semplicistiche e ingenerose nei confronti di Papa Benedetto, alcune al limite dell'insulto quale che fosse la sua intenzionenello scrivere questo articolo.
E' paradossale affermare " ... Finalmente, i cattolici hanno un papa accettabile, cosa che non si era più vista da 30 anni... (????).
Alessia
Béatrice interpreta l'articolo di Mercier come una cruda critica al metodo del "papa demagogo".
http://benoit-et-moi.fr/2013-III/actualites/le-pape-est-demago.html
Alessia
Qui l'originale in francese con i sempre interessanti commenti.
http://www.lavie.fr/sso/blogs/post.php?id_post=2909&id_blog=71
Alessia
credo che l'interpretazione di Beatrice sia corretta. Le frasi forti di Mercier sono ironiche, lui ha apprezzato Benedetto e anche altri papi di questi 30 anni. Lui ha già espresso dubbi sulle omelie mattutine, a suo tempo, in particolare l'elenco dei cattolici sfigati. Credo che Mercier auspichi un serio lavoro dello Spirito santo per raddrizzare la baracca che può vacillare se si esagera. Il successo non è tutto.
io l'ho capita così.
e Gesù Cristo? è stato giudicato "accettabile" da quelli del Suo tempo sulla terra?
Segnalo questa intervista di Micheal Hesemann, l'autore del libro, "Mio fratello il Papa" che ha finito di scrivere una biografia su Papa Francesco. Dà informazioni inedite sul Papa e si occupa anche dei rapporti con Benedetto.
Anche se in francese, credo che valga la pena di essere letta.
http://benoit-et-moi.fr/2013-III/actualites/franois-est-un-genie-de-la-communication.html
Antonio
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/27968/
boh sempre più perplesso.
Letto sunto dell'intervista di spadaro a Bergoglio. Annunciazione, annunciazione, le mie tragiche previsioni si sono avverate tutte: dalla prima all'ultima. Mi consola pensare che se il ministero petrino, secoli fa, e' sopravvissutto alle mostruosità' dei papi rinascimentali, sopravviverà' anche al "pragmatismo missionario" di Bergoglio. Mettiamoci l'anima in pace: ci sarà' da in...si e pure tanto in futuro.
" Il popolo di Dio vuole pastori e non funzionari o chierici di Stato" peccato che Bergoglio non si sia accorto che i pastori che vuole lui hanno, guarda caso, lo stesso mansionario dei chierici di stato del'opinionificio pubblico. Alla faccia di quelli che prevedevano la fine della luna di miele tra Bergoglio e i media: qui c'è il rischio che ci ritroviamo Scalfari ordinato gesuita.
La capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità... E bisogna cominciare dal basso". "Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. E' inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto" Bergoglio non si è reso conto che la guerra e' finita e ciò che è rimasto e' solo una sua sceneggiata. Viviamo in una farsa in cui gli attori non distinguono più la realtà dalla loro maschera. Gran parte di quelle "ferite" sono parte di un complesso maquillage. Non si tratta di entrare nella loro notte di disperazione, ma di entrare nella loro stanza degli specchi deformanti. È lì' la misericordia, se non è' corroborata dalla sapienza e dalla dottrina, serve poco e niente.
Dio lo si incontra camminando, nel cammino". Non "è relativismo" dice, ma va "inteso in senso biblico, per cui Dio è sempre una sorpresa, e dunque non sai mai dove e come lo trovi, non sei tu a fissare i tempi e i luoghi dell'incontro con Lui. Bisogna dunque discernere l'incontro. Per questo il discernimento è fondamentale" vero. Ma la sorpresa non va mai disgiunta dalla conversione, pentimento e richiesta di perdono. Nella Bibbia gli inizi sono i più' disparati ma il finale e' sempre lo stesso. Non si discosta mai dal medesimo pattern: il figliol prodigo che torna a casa, chiede perdono ed è perdonato. Come gliela spiega Bergoglio agli uomini e donne di oggi del "bisogna essere se stessi", "ognuno fa come gli pare senza rompere gli zebedei agli altri", il concetto di pentimento dei propri peccati? .
"Chi oggi cerca sempre soluzioni disciplinari, chi tende in maniera esagerata alla 'sicurezza' dottrinale, chi cerca ostinatamente di recuperare il passato perduto, ha una visione statica e involutiva. E in questo modo la fede diventa una ideologia tra le tante. Io ho una certezza dogmatica: Dio è nella vita di ogni persona. Anche se la vita di una persona è un terreno pieno di spine ed erbacce, c'è sempre uno spazio in cui il seme buono può crescere. Bisogna fidarsi di Dio". Chi oggi cerca soluzioni disciplinari?! Ma chi sarebbero questi fantomatici cercatori di soluzioni disciplinari? Mica viviamo negli anni 50 e 60. Allora si che una simile osservazione avrebbe avuto senso. Ma nel mondo di oggi in cui la gerarchia ha perso ascendente e i pastori sono dei sorvegliata vista, dove la vede questa autoreferenzialita' da eccesso di potere??? Ma di che cosa sta parlando Bergoglio???
In breve, in questa intervista di Bergoglio, abbiamo la chiara visione di una Chiesa - chierica di Stato: una Chiesa serva non del popolo ma di un senso comune di massa. La medesima Chiesa che benediva i cannoni durante le guerre in tempi lontani, che ratificava come sante invasioni e colonizzazioni (in breve quella Chiesa che assumeva teologicamente come buoni e giusti gli interessi dello stato laico del momento) fa di nuovo capolino assumendo il volto bonario di una pastora dispensatrice di abbracci consolatori e giustificazioni auto-assolutorie per una massa di cittadini-consumatori da imbonire. La storia si ripete e stavolta assume tratti di tragicissima ironia: il vecchio (bergoglio) si atteggia a nuovo mentre il nuovo (Benedetto) viene marchiato come vecchio. Per parte mia, il discorso con Bergoglio finisce qui. Il mio letargo era già avviato ed ora ho una motivazione in più per approfondirlo. Benedetto ha lasciato abbastanza cibo per sopravvivere nella lunga e gelida invernata che ci si prospetta. P.s. Perdonami Raffaella per la slavina di parole che ti ho inviato ma la delusione (purtroppo prevista) e' veramente senza fondo.
Buongiorno Raffaella,
qui uno dei tanti sunti dell'intervista a Civilta' Cattolica:
http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/27971/
Ieri sera mi sono letto tutta l'intervista sulla versione x tablet e devo dire che come al solito i giornalisti non fanno altro che portare acqua al loro mulino; frasi come quelle riportate sopra, tolte dal contesto complessivo, prendono un significato molto diverso.
La chiarezza di esposizione NON e' una dote di Bergoglio, punto e basta. Su questo Ratzinger ci aveva abituati troppo bene :)
Adesso sappiamo che la chiesa è una santa(?), cattolica e gesuita. I predecessori sono di fatto archiviati. Già, davvero nuova questa chiesa totalmente calata nel mondo. Non mi sento neppure delusa perché nulla mi aspettavo. Chissà a quali equilibrismi ricorreranno i vari p. Livio, Socci & Co. per commentare l'intervista.
Alessia
Forse avrei dovuto mettere un punto interrogativo anche di fronte al termine cattolica riferita alla chiesa di "papa demagogo".
Alessia
Faccio mie le riflessioni-reazioni di carmelina.
L`intervista a Civiltà cattolica si aggiunge a quel che Papa Bergoglio ha detto in Brasile ai vescovi, i suoi leitmotiv sono gli stessi, quel che osservo è un uomo anziano che ha una certa visione del mondo e della Chiesa, di quel che la Chiesa, i sacerdoti e i cattolici devono essere e non essere, una visione che prima viveva e applicava alla sua diocesi e che ora può imporre in modo autoritario e furbo (lui stesso ha ammesso di esserlo) alla Chiesa.
La sua visione, la sua ideologia, la sua persona al centro, l`attenzione focalizzata sulla sua persona, un`attenzione a prescindere benevola e entusiasta, perchè dal primo minuto, dai primi giorni, il nuovo Papa ha detto e fatto quel che sapeva perfettamente avrebbe messo dalla sua parte e addomesticato i media.
Una pastorale umanitaria, la sua, che può e deve far meno di precetti, dottrine e insegnamenti troppo costrittivi, misericordia per tutti salvo per quei poveretti che hanno una certa sensibilità, quei poveracci che si ostinano a voler ricuperare il passato e la Tradizione, la loro è ideologia se osano mettere il dito sulle piaghe della Chiesa, sulle ferite dovute alla rottura con la Tradizione e la Dottrina della Chiesa.
Ma per Jorge Bergoglio altre sono le ferite da curare,le ferite da curare non sono quelle fatte al cuore della nostra Fede, la Liturgia, non sono quelle che infliggono alla Chiesa i cattivi maestri e i falsi profeti, con i loro insegnamenti alternativi e paralleli.
Un Papa che parla molto, che ammette che dovrebbe riflettere di più prima di parlare perchè spesso non si riconosce quando si rilegge( come per l`intervista nell`aereo), quel che pensa veramente è la seconda versione...quella dopo aver riflettuto.
Un Papa che dice che la Chiesa non è mai stata bene come adesso ( apprezzeranno i cristiani martoriati) e poi descrive la Chiesa come un ospedale di campo dopo una battaglia.
Un Papa che domanda ai suoi sacerdoti di essere accoglienti, di non stordire le persone con precetti e insegnamenti, ma in che Chiesa vive? Che Chiesa vede? Dove sono i bastoni? Dove sono i sacerdoti duri, che rispettano e difendono la Dottrina in modo arcigno?
Si direbbe chela Chiesa fino al suo arrivo è stata una matrigna gelida e insensibile, pronta solo a punire e a bacchettare, lontana dai fedeli, capace solo di dire no, sembra che i sacerdoti dal "basso" fino ai vertici, fino al Papa, fossero tutti con un bastone alle mani, ma, sogno o ho visto in questi ultimi decenni un altro film?
Se le ferite ci sono, e ci sono, il medico pietoso non ha forse contribuito a renderle cancrenose?
Ma che Chiesa vuole Jorge Bergoglio?
Carmelina, sta parlando di chi ama la Tradizione: quella 'vivente' perché incarnata in ogni generazione ma oggettiva cioè legata alla Rivelazione apostolica e non quella 'vivente' in senso storicistico che evolve secondo la moda del tempo ed è determinata soggettivamente nel 'presente' di ogni tempo.
L'elemento soggettivo sta nelle persone, pietre-vive della Chiesa grazie all'azione discente, di guida e santificatrice dei pastori animata dallo Spirito Santo; ma è l'oggettiva immutabilità del Soprannaturale che va portata nel tempo e nella storia non l'arbitraria deformazione del momento, come di fatto sta avvenendo. E Bergoglio lo sta facendo a tutto campo.
Chi difende la dottrina non lo fa per sclerosi o per giuridismo ma per amore della Verità che è una e che non cambia secondo il nostro arbitrio e che è l'unica che davvero libera e feconda i nostri cuori le nostre scelte e la storia.
mi dispiace ma non la vedo così tragica, anzi: il papa ha scelto di usare parole e gesti semplici, comprensibili da tutti, per farsi ascoltare da quelli che avevano chiuso le orecchie a ogni richiamo, forse non solo per colpa loro. e per riuscire in questa missione non può usare parole di condanna o sindacare su quello che si fa in camera da letto, ma deve andare oltre. la chiesa deve avvicinarsi ai problemi della gente e conquistare chi non crede, e recuperare chi in questi anni si è perso. e mi dispiace dirlo, in questi anni non è stato così, la chiesa era lontanissima dal quotidiano se non per dirti di non usare il preservativo. è quello che si percepiva, se non altro.
grazie carmelina. ci sarebbero tante cose da dire, ma diciamo che è sopraggiunta una certa stanchezza.
Non solo è discutibile l'ospedale da campo permanente, la ritirata tattica sulla dottrina che è poi la famosa legge numero uno della comunicazione,che dicevo tempo fa, c'è anche l'operazione mediatica complessiva che a me pare triste e, ancora più grave, uno stato di esaltazione collettivo.
Non fa per me.
rosalia hai già fatto un intervento identico mesi fa e sei riconoscibile anche se ti metti i baffi finti.
Se tu percepivi solo il preservativo, prova da un ottorino perchè non ci senti bene, credimi.
Ti sei già dimenticata la lacrimevole storiella de tuo amore per Ratzinger che ci hai raccontato per indicarci la strada del riscatto e della redenzione?
Perch non vai in trasferta?
Rosalia_72, la Chiesa per "conquistare" chi non crede o "recuperare" chi si è allontanato non può rinunciare a proclamare i propri principi, non può comportarsi come una banderuola. Fermo restando che poi è la coscienza del singolo a decidere se accettare o meno questi principi assumendosene la responsabilità nel bene e nel male. Una Chiesa che tacesse per paura di scontentare qualcuno non sarebbe tale, verrebbe meno al proprio mandato.
Alessia
bisogna sempre fare una differenza fra l'opinione pubblica(qualla dei mara venier e liorni o degli scalfari, dai cattolici) se per i primi é ovvio che bergoglio sia più gradito (se fossi in bergoglio mi rileggerei il vangelo sul rigetto del mondo per i cristiani), ma per i cattolici veri, non penso sia affatto cosi'. Per esperienza diretta posso dire che grazie a benedetto XVI c'é stato un risollevare la testa e una scoperta dei cattolici in francia, dal 1905 essi erano ritenuti contro la ragione e il progresso, dei mezzi sempliciotti che andavano dietro a credenze medievali, quindi l'unica forma di sopravvivenza era la chiesa socialista coi vescovi con giacca di velluto e lupetto. Anche con GPII la storia era la stessa, grande politico, ma pur sempre jean paul superstar come lo chiamavano i giornali, ridotta a icona per teen ager(non sto dicendo che lo fosse, ma cosi' era percepito e rappresentato), invece con benedetto, nessuno poteva permettersi di riabbassarlo sul piano intellettuale, egli giocava ad armi pari, anzi considerando che tutti i grandi atei francesi son morti, la sua figura giganteggiava, e grazie a queste "dimensioni intelelttuali" poteva permettersi di dire anche le verità " obsolete" della chiesa senza passare per sempliciotto, poteva farsi accettare come papa, come cattolico, perché grande intellettuale e non perché indossava una lupetto arrotolata al collo. 2 milioni di francesi si son mobilizzati più volte grazie a BXVI. se non era per la pressione del papa, alle manifestazioni non ci sarebbe stato neanche un vescovo. Parola di Vingt trois
Max
Grazie Carmelina perche' anche io sono totalmente scoraggiata ! Permettimi di fare mie le ultime 4 righe del tuo commento delle ore 20:35 !!
Posta un commento