Su segnalazione di Sam leggiamo questo "sorprendente" e sempre attuale brano:
Dalla "Vita di San Benedetto" di San Gregorio Magno, cap.3
Gregorio: .. Conduceva vita veramente santa, e per questo la sua fama si andava divulgando dovunque. ..
Tutti insieme questi uomini si presentarono al venerabile Benedetto e lo pregarono insistentemente perché assumesse il loro governo. Il santo uomo si rifiutò a lungo, con fermezza, soprattutto perché era convinto che i loro costumi non si sarebbero potuti mai conciliare con le sue convinzioni.
Ma alla fine, quando proprio non poté più resistere alla loro insistenza, acconsentì. ..
Cominciò subito a vigilare attentamente sulla vita regolare e nessuno si poteva permettere, come prima, di flettere a destra o a sinistra dal diritto sentiero dell'osservanza monastica. Questo li fece stancare e indispettire, e, stolti com'erano, si accusavano a vicenda di essere andati proprio loro a sceglierlo per loro abate; la loro stortura cozzava troppo contro la norma della sua rettitudine. Si resero conto che sotto la sua direzione le cose illecite non erano assolutamente permesse e d'altra parte le inveterate abitudini non se la sentivano davvero di abbandonarle: è tanto difficile voler impegnare per forza a nuovi sistemi anime di incallita mentalità!
E cosa purtroppo notoria che chi si comporta male trova sempre fastidio nella vita dei buoni; e così quei malvagi si accordarono di cercar qualche mezzo per togliergli addirittura la vita.
Ci furono vari pareri e infine decisero di mescolare veleno nel vino, e a mensa, secondo una loro usanza, presentarono all'abate per la benedizione il recipiente di vetro che conteneva la mortale bevanda. Benedetto alzò la mano e tracciò il segno della croce. Il recipiente era sorretto in mano ad una certa distanza: il santo segno ridusse in frantumi quel vaso di morte, come se al posto di una benedizione vi fosse stata scagliata una pietra. Comprese subito l'uomo di Dio che quel vaso non poteva contenere che una bevanda di morte, perché non aveva potuto resistere al segno che dona la vita.
Si alzò sull'istante, senza alterare minimamente la mitezza del volto e la tranquillità della mente, fece radunare i fratelli e disse semplicemente così: "Io chiedo al Signore che voglia perdonarvi, fratelli cari: ma come mai vi è venuto in mente di macchinare questa trama contro di me? Vi avevo detto che i nostri costumi non si potevano accordare: vedete se è vero? Adesso dunque basta così; cercatevi pure un superiore che stia bene con la vostra mentalità, perché io, dopo questo fatto, non me la sento più di rimanere con voi".
E se ne tornò alla grotta solitaria che tanto amava, ed abitava lì, solo solo con se stesso, sotto gli occhi di Colui che dall'alto vede ogni cosa.
..
Se il santo uomo avesse voluto tenere per forza lungo tempo sotto il suo governo quei monaci che erano unanimi contro di lui ed avevano abitudini tanto diverse dalle sue, forse sarebbe stato spinto a sospendere la sua austerità e a perdere la sua costante tranquillità.. Forse, esaurito dalle quotidiane riprensioni e castighi che era necessario dare, avrebbe atteso con minore slancio al suo perfezionamento, e forse avrebbe finito col perdere di vista la propria anima, senza riuscire a guadagnare quella degli altri.
..
Pietro: .. Vorrei che mi dicessi se ha fatto bene a lasciare i fratelli, dopo aver accettato di governarli.
Gregorio: senti, Pietro: … Su chi sarebbe rimasto a vigilare il santo, quando vedeva che tutti senza eccezione eran d'accordo a perseguitarlo? E poi dobbiamo anche tener presente questo: che spesso i santi, quando si accorgono che ove sono lavorano inutilmente, maturano nell'anima la deliberazione di andarsene altrove, in luogo più fecondo alle fatiche dell'apostolato."
12 commenti:
addirittura... :-)
(grazie)
San Benedetto è stato avvelenato anche se si è salvato e papa Benedetto è stato torturato psicologicamente fino ad essere costretto ad andarsene perchè stremato dlla sofferenza e dalla fatica. Chissà se ora è sereno? Forse la Sua fede Gli dona la pace, ma deve essere stata un'esperienza drammatica e dolorosissima
Grazie
sì, grazie davvero sam
Carissima Raffaella, questo brano sembra scritto oggi in relazione al Benedetto di oggi!!! S. Gregorio Magno è stato "profeta" e , nel parlare di S. Benedetto, ha tracciato la figura del grande suo successore che avrebbe preso il bel nome del grande santo monaco! Oggi ho avuto la lieta sorpresa di leggere, sull'ultimo numero della rivista del santuario della madonna di Monte Berico, Vicenza, un bellissimo articolo sulla rinuncia di papa Benedetto, colmo di affetto e rimpianto!( con una sua foto- grande mezza pagina e bellissima...) Inoltre, nei vari articoli sulle celebrazioni di quest'anno, citano sempre "chi" le ha predisposte , cioè Papa Benedetto e non "temono" di continuare a pubblicare , a puntate, la lettera apostolica sull'Anno della Fede, con le foto di Benedetto XVI. Certamente, come è giusto, c'è anche un articolo su Papa Francesco, che lo presenta però , con tono "normale" , con ovvia naturalezza, come si fa sempre quando si vuole fare conoscere un personaggio nuovo.
Ringrazio i giornalisti e gli intervistati ( di qualsivoglia giornale, radio o tv ) che ieri hanno ricordato che la solenne Adorazione era stata voluta da Benedetto XVI ! Pochini, purtroppo...
Un caro saluto a tutti gli amici!
LiciaS.Devota di BXVI
Sembra che questo testo sia stato scritto oggi. Tutti i Santi e le grandi personalità hanno sofferto.
Ma ci sarà giustizia, ne sono certa.
Silvia
Laura, se può consolarti, io non credo che il nostro Benedetto abbia mai perso la serenità. Lui è santo, non dobbiamo attribuire a lui le nostre categorie. Se leggi la Lettera che inviò a tutti i Vescovi del mondo, se guardi il suo volto quando diede l'annuncio delle dimissioni... Benedetto si è comportato nei riguardi dei suoi persecutori esattamente come San Benedetto da Norcia con i suoi monaci infidi, "senza alterare minimamente la mitezza del volto e la tranquillità della mente." Ripeto, lui è santo, mica come noi che ci saremmo fatti prendere dallo sconforto. Conforme agli insegnamenti del Maestro supremo, delle persecuzioni lui si rallegra e quando la situazione è giunta al limite, quando le indagini gli hanno mostrato il livello di corruzione della Chiesa intorno a lui e quanto veleno aveva preparato e sparso contro di lui, ha avuto pure un modello da seguire nel suo Santo Patrono di Pontificato, con tanto di avallo del Magistero di un Papa Santo e Magno.
Dopo la sua rinuncia, Benedetto da Norcia rifondò il monachesimo occidentale e questo salvò la nostra civiltà nel crollo dell'Occidente di allora e nelle devastazoni barbariche. Teniamoci tretti anche noi al Magistero di Benedetto Magno se vogliamo che la nostra fede sopravviva tra le macerie di questo mondo in dissoluzione.
Sì,Sam,lui è di molte categorie superiore a noi,nessun dubbio che sia santo e assistito notevolmente dallo Spirito Santo,ma noi che siamo piccoli piccoli,abbiamo sofferto e soffriamo ancora tantissimo per questa traumatica rinuncia,non potremo mai sapere quanto sia costata a lui,ma sappiamo benissimo che prezzo abbiamo pagato noi,e non solo in questo blog,ma in tantissimi e in ogni lingua lo rimpiangono e fanno fatica a farsene una ragione,ma il Signore sa sempre cosa fare,lo rivela a pochissimi,gli altri come me,devono rassegnarsi a pregare,a sperare,e soprattutto leggersi e rileggersi i tesori di insegnamento che ci ha lasciati,ce n'è per i secoli a venire,non c'è altro da aggiungere;non so se sia felice,sicuramente meno stanco e stressato e in pace con sé stesso,auspico si riprenda in salute,non lo vedremo più...chissà,mai porre limiti alla Provvidenza divina....GR2
Grazie sam. Hai ragione, ma la serenità e la fede non tolgono la sofferenza per Lui e per noi
Grazie a tutti. Questa storia potrebbe essere scritto due mesi fa! E incredibile come parallela la storia del nostro Benedetto.
Sam, il tuo commento mi ha dato il corraggio--e bellissimo. Si noi soffriamo ma si dice che il Signore puo usare queste sofferenze per il bene. Non penso che Papa Benedetto soffre adesso--se uno analizza la faccia da quando e rientrato a Roma nel Monasterio, e proprio illuminata(anche se e molto dimagrita) Se continuiamo a leggere le sue parole e tenersi stretto al suo Magisterio, la lampada di Benedetto Magno non spegnera mai.
Anche io,come Silvia,sono convinta che ci saranno verità e giustizia e che verranno da Nostro Signore.Santità e sofferenza sono sempre andate insieme,ma Dio vede tutto e se ci ha mandato un nuovo Benedetto vuol dire che non si è ancora stancato dell'umanità.
E' il suo ritratto ! E' il ritratto di chi ha vissuto secondo la propria retta coscienza . E' la fiamma spirituale che scalda e illumina la nostra vita . E' la forza tranquilla : e' Papa Benedetto XVI ! Grazie Licia per avermi rinfrescato l'anima . maura
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