mercoledì 26 giugno 2013

Udienza Generale. Il Papa: agli occhi di Dio siamo tutti uguali, anche io. Nessuno è inutile nella Chiesa

Clicca qui per leggere il commento.

UDIENZA GENERALE: IL TESTO DELLA CATECHESI

22 commenti:

Luisa ha detto...


“Ma, avete visto voi che cosa brutta è un cristiano stanco, annoiato, indifferente? E’ brutto, un cristiano così, non va! Il cristiano dev’essere vivo, gioioso di essere cristiano! Deve vivere questa bellezza di fare un popolo di Dio, che è la Chiesa”."

Ancora un giudizio che, non dubito, sarà ripreso con letizia da chiunque si considererà un cristiano( ma non si dice più cattolico?) forte, vivo gioioso, allegro, e giudicherà chi non esprime la sua fede nello stesso modo!
Lo ha detto il papa!
Non si chiede il papa il perchè certi cattolici non sono sempre felici e gioiosi, perchè ogni tanto un velo di inquietudine, di tristezza, ma per certo non di indifferenza, li traversa?

gemma ha detto...

Beh adesso non facciamo le pulci a tutto, dai Luisa:) anche Benedetto parlava spesso del "cristianesimo che è ccioia e della ccioia di essere cristiani"

Luisa ha detto...

Ma Benedetto non stigmatizzava chi non era nella gioia, non prendeva a testimone la folla per coinvolgerla nel suo discorso, non lanciava come clave giudizi tranchants, dividendo i cattolici in categorie, non incollava etichette sprezzanti, non avrebbe detto: ma avete visto voi che cosa brutta un cristiano ...., contando sulla reazione della folla, in puro stile da predicatore carismatico-pentecostale!

Anonimo ha detto...

Luisa, se la Fede non ti dà gioia, forza di andare avanti con la consapevolezza di avere con te un Dio che ti ama sempre, nonostante tutto, che cosa significa "credere"?
Paola
P.S.: Io non sono sempre sorridente, tutt'altro. Ma Bergoglio non chiede, come potrebbe apparire, questo. Chiede di essere portatori di speranza. Di essere, appunto, "vivi". Dentro, soprattutto. E se lo si è dentro, alla fine lo si è anche fuori.

Anonimo ha detto...

Mi sembra che il papa non dica che il cristiano non può essere inquieto e triste, ma "stanco, annoiato, indifferente", che sono termini diversi e riferiti al modo di vivere la propria fede.

Francesco

Anonimo ha detto...

A me l'Udienza di oggi ha ricordato questo:

Mi sono chiesta a lungo perché il Buon Dio facesse delle preferenze, perché tutte le anime non ricevessero un uguale grado di grazie; mi stupivo vedendolo elargire favori straordinari ai Santi che l'avevano offeso, come
san Paolo e sant'Agostino e che Egli costringeva, per così dire, a ricevere le sue grazie; o leggendo la vita dei Santi che Nostro Signore si è compiaciuto di coccolare dalla culla alla tomba, senza lasciare sul loro cammino alcun ostacolo che impedisse loro di elevarsi verso di Lui, e prevenendo queste anime con favori tali che non potevano fare a meno di conservare immacolato lo splendore della loro veste battesimale, mi domandavo perché i poveri selvaggi, per esempio, morivano così numerosi prima di aver solo sentito pronunciare il nome di Dio...Gesù si è degnato di istruirmi su questo mistero, ha messo davanti ai miei occhi il libro della natura, e ho capito che tutti i fiori che ha creato sono belli, che lo splendore della rosa e il candore del Giglio non cancellano il profumo della piccola violetta o la semplicità incantevole della margheritina... Ho capito che se tutti i fiorellini volessero essere delle rose, la natura perderebbe il suo manto primaverile, i campi non sarebbero più smaltati di fiorellini...

Così accade nel mondo delle anime che è il giardino di Gesù. Egli ha voluto creare i grandi Santi che possono essere paragonati al Giglio e alle rose, ma ne ha creati anche di piccoli, e questi devono accontentarsi di essere delle pratoline e delle violette, destinate a rallegrare lo sguardo del Buon Dio quando lo abbassa ai suoi piedi; la perfezione consiste nel fare la Sua volontà, nell'essere quello che Lui vuole...

Ho capito anche che l'amore di Nostro Signore si rivela tanto all'anima più semplice, che non oppone alcuna resistenza alla sua grazia, quanto all'anima più sublime; infatti, dato che il gesto più proprio dell'amore è di abbassarsi, se tutte le anime assomigliassero a quelle dei Santi dottori che hanno illuminato la Chiesa con lo splendore della loro dottrina, il Buon Dio non scenderebbe abbastanza in basso giungendo fino al loro cuore; ma Egli ha creato il bambino che non sa niente e fa sentire solo deboli grida, ha creato il povero selvaggio che è guidato solo dalla legge naturale ed è fino al loro cuore che Egli si degna di abbassarsi, sono proprio questi i suoi fiori di campo la cui semplicità lo rapisce... Discendendo in questo mondo il Buon Dio mostra la sua grandezza infinita.

Come il sole rischiara sia i cedri sia ogni fiorellino, come se esso fosse l'unico sulla terra, così Nostro Signore si occupa in modo particolare di ogni anima come se essa non avesse uguali; e come in natura tutte le stagioni sono regolate in modo da far sbocciare, nel giorno stabilito, anche la più umile margheritina, allo stesso modo tutto concorre al bene di ogni anima.

Tratto da: "Storia di un'anima", di Santa Teresa di Lisieux.

Ciao!

Ester. :-)

Luisa ha detto...


Ebbene, non devo avere la vostra fede! Se resto, nonostante tutto quello che vedo e ascolto, è perchè mi aggrappo alla Santa Messa, a quel che mi mi è stato insegnato tanti anni fa e che si è radicato abbastanza in profondità con radici forti e solide, è perchè ho ricevuto tanto dall`insegnamento di Benedetto XVI che ancora risuona nel cuore e nella mente, è perchè so che il Signore non abbandonerà la Sua Chiesa.
Non mi piace quel modo di etichettare, di giudicare, di escludere, e di coinvolgere la folla per ricevere in ritorno l`applauso e il consenso :sìiiii, abbiamo visto, quanto è brutto...

Dante Pastorelli ha detto...

Bisognerebbe specificare di cosa si sia stanchi e annoiati, a cosa si è indifferenti.
La cosa importnte è che il cristiano non sia pessimista, perché il pessimismo non è cristiano. Indubbiamente un cattolico gioioso è auspicabile, data la certezza in lui insita che Cristo a tutto provvederà. Ma la gioia di aver sempre vicino Cristo non può forse esser velata dalla tristezza dinnanzi ad innegabili quanto profondi guasti in ambito collettivo, ecclesiale in primis, e soggettivo?
La Speranza è virtù teologale ed è questa che ci dà forza di non solo andar avanti senza titubanze e timori, ma anche di trasmetter tale speranza agli altri.
Davanti a Dio siam tutti uguali.
Dovremmo esser tali anche dinnanzi al Vicario di Cristo. Dunque perché irridere alla catena dei Rosari che gli è stata donata, prezioso augurio per il suo pontificato?

Anonimo ha detto...

Cara Ester... non credo sia un caso che Bergoglio è devoto di Santa Teresa di Lisieux...
Quanto alla storia della corona di Rosari, signor Pastorelli, ripeto che il Papa non ha irriso il fatto dei Rosari detti per lui, ma è rimasto perplesso e forse intimamente divertito dal fatto che avessero fatto, presentandogli tale dono, la "contabilità". Se avessero detto: "Abbiamo fatto dire per Lei dei Rosari" non avrebbe certo fatto quella battuta (ammesso che l'abbia fatta poiché, ripeto, è "relato de relato"), anzi ne sarebbe stato contento poiché è notoriamente devoto a Maria.
Perché attorno a quest'uomo tanta acredine?
Paola

Luisa ha detto...

Acredine o voci fuori dal coro?
Acredine o reazioni che suscitano da una parte il troppo pieno del "bergoglismo" in esercizio attivo permanente e dall`altra lo stile e il linguaggio stesso di papa Bergoglio? La sua esternazione sui Rosari è comunque criticabile perchè, numeri o meno, quelle persone hanno pregato per lui, avrebbe potuto evitare.

Anonimo ha detto...

Cara Paola, non sapevo della devozione di Papa Francesco per Santa Teresina. :-)
Quanto alla storia dei Rosari, anche a me farebbe strano leggere: abbiamo offerto 3525 Rosari...sembra più una cosa di marketing...come quando in chiesa trovi i banchi con la targhetta: offerto dalla famiglia Rossi...sembra una pubblicità. Con tutto il rispetto per gli ex-voto, ma l'elemosina si fa nel segreto. Ricordo una chiesa, piccolina, dove tutti i banchi avevano questa targa e non mi fece una bella impressione. Magari, nella bacheca dove ci sono le notizie storiche della chiesa, si sarebbe potuto fare l'appunto che i banchi erano anch'essi ex-voto.
Ecco, se fossero vere le frasi del colloquio con i membri CLAR, forse il Papa avrebbe preferito una cosa come: "Santità, ogni giorno preghiamo per Lei il Santo Rosario, perché la Madonna protegga e custodisca il nostro pastore! E come nostro padre, ci ricordi nelle Sue preghiere e ci benedica".
Ma siamo nel campo delle ipotesi!

Sulla gioia del Cristiano, uelà, siamo o non siamo i figli della CCCCioia? ;-) Cristo rimane sempre con noi, e se a volte pensiamo che non ci sia, se molte cose ci fanno pensare male e ci rattristano, ricordiamoci che la croce non la portiamo mai da soli.
C'è una parte de "il cireneo" in Gesù, figlio dell'Uomo di Gibran, che mi piace tantissimo. Dice:
"Gesù mi guardò. E il sudore della fronte gli scorreva sulla barba. Ancora mi guardò, e disse: "Bevi anche tu questo calice? Vi accosterai le labbra insieme a me fino alla fine dei tempi". Così dicendo pose la mano sulla mia spalla libera. E procedemmo insieme verso la Collina del Cranio.
Ma io non sentivo più il peso della croce. Sentivo solo la sua mano. Come ala di uccello sulla mia spalla. (...) Se mi dicessero ancora: "Porta la croce di quest'uomo", io la porterei fino a quando la mia strada si chiudesse nel sepolcro.
Ma gli chiederei di tenermi la mano sulla spalla.
Accadde molti anni fa; e ancora oggi, seguendo i solchi del campo, e in quel sopore che precede il sonno, rivolgo spesso il pensiero a quell'uomo che amo. E sento la sua mano alata, qui, sulla spalla sinistra".

Scusate, oggi sto in vena di citazioni. ;-)

Ester. :-)

Anonimo ha detto...

ma è incredibile come qualcuno non ci arrivi, secondo me si vuole non arrivare perchè i discorsi del papa li capiscono anche i bambini. Quando Francesco parla di gioia non intende che uno deve sempre sghignazzare e saltellare come un ebete, ma ripeto non è che bisogna essere Einstein, semplicemente ascoltare senza i pregiudizi.

Anonimo ha detto...

Insomma: possono essere "gioiosi" tutti - tranne: chi conta i rosari, chi non è sposato, chi suona e/o ascolta Beethoven,....,....,... ...... ...

Dante Pastorelli ha detto...

Non ho nessun'acredine verso Francesco, come non n'ho avuta per alcun Papa. Posso aver sottolineato posizioni a me non confacenti, aperture pericolose a mio avviso, prse di distanze dalla Tradizione, dimenticanze o novità dai dubbi esiti, ma mai acredine. Sono tante battute di Francesco che mi colpiscono negativamente.
Parlare dei tradizionalisti come testardi, duri e lenti di cuore è accettabile? Parlare di persone che amano una bellezza che non è per lui una bellezza? La conosce solo lui la vera bellezza? Erano principi rinascimentali i papi che partecipavano ai concerti in loro onore? E se un gruppo di persone han fatto una catena di rosari che c'è di male? Perché irridere? ché d'irrisione s'è trattato semplicemente perché hanno fatto "contabilità". Del rispetto per gli altri e per le loro scelte il Papa da chi è esonerato?
Ora ha detto che davani a Dio siamo tutti uguali. In un certo senso sì, ma abbiamo tutti le stesse responsabilità? Certe affermazioni apodittiche e poco meditate sinceramente, molto populistiche e suscitatrice di plausi facili, m'infastidiscono e mi preoccupano anche.
Aspetto sempre che cominci a parlar seriamente da Papa. L'altro giorno ho in queste pagine commentato brevemente ma molto positivamente un suo discorso decisamente più approfondito.

sam ha detto...

Papa Francesco all'Angelus:

"Se ci chiediamo: dove possiamo incontrare Dio? Dove possiamo entrare in comunione con Lui attraverso Cristo? Dove possiamo trovare la luce dello Spirito Santo che illumini la nostra vita? La risposta è: nel popolo di Dio, fra noi, che siamo Chiesa. Qui incontreremo Gesù, lo Spirito Santo e il Padre."

Ma perchè nella prospettiva di Papa Francesco i Sacramenti, e soprattutto il Santissimo Sacramento, sembrano così poco importanti, addirittura irrilevanti (in questo caso neppure citato laddove la sua domanda lo esigeva come prima risposta) rispetto al "popolo"???!!!

Ma com'è possibile - mi chiedo ogni volta sconcertata - che abbia una prospettiva così poco eucaristica un Papa che è stato testimone diretto di un grande miracolo eucaristico?! Com'è possibile ???!!!

Di conseguenza anche il concetto di gioia... è così diverso in Papa Benedetto e in Papa Francesco!

La gioia di essere cristiano per Papa Francesco è quella di "vivere questa bellezza di fare un popolo di Dio, che è la Chiesa".

Una roba che suona tanto da "Alleluja delle lampadine" che mi facevano cantare a scout.

"La gioia cristiana - per Papa Benedetto - scaturisce da questa certezza: Dio è vicino, è con me, è con noi, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, come amico e sposo fedele. E questa gioia rimane anche nella prova, nella stessa sofferenza, e rimane non in superficie, bensì nel profondo della persona che a Dio si affida e in Lui confida."

Dice Benedetto:

"Nell’ultimo capitolo della Lettera c’è un forte invito alla gioia, caratteristica fondamentale dell’essere cristiani e del nostro pregare. San Paolo scrive: «Siate sempre lieti nel Signore; ve lo ripeto: siate lieti» (Fil 4,4). Ma come si può gioire di fronte a una condanna a morte ormai imminente? Da dove o meglio da chi san Paolo trae la serenità, la forza, il coraggio di andare incontro al martirio e all’effusione del sangue?
....
Cari fratelli e sorelle, nella nostra preghiera fissiamo il nostro sguardo sul Crocifisso, sostiamo in adorazione più spesso davanti all’Eucaristia, per far entrare la nostra vita nell’amore di Dio, che si è abbassato con umiltà per elevarci fino a Lui. All’inizio della catechesi ci siamo chiesti come san Paolo potesse gioire di fronte al rischio imminente del martirio e della sua effusione del sangue. Questo è possibile soltanto perché l’Apostolo non ha mai allontanato il suo sguardo da Cristo sino a diventargli conforme nella morte, «nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti» (Fil 3,11). Come san Francesco davanti al crocifisso, diciamo anche noi: Altissimo, glorioso Dio, illumina le tenebre del mio cuore. Dammi una fede retta, speranza certa e carità perfetta, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen (cfr Preghiera davanti al Crocifisso: FF [276])."

http://magisterobenedettoxvi.blogspot.it/2012/06/il-papa-lincarnazione-e-la-croce-ci.html

Anonimo ha detto...

Bellissima citazione, Ester!

@Luisa
Essere voci fuori dal coro va benissimo, ma ogni tanto vedo poca serenita' nelle valutazioni di quanto fa e dice Jorge Mario...
Quanto alla questione dei Rosari, forse non sono stata chiara. Il quid non era l'averli recitati, era la CONTABILITA'...
Paola

Luisa ha detto...


Forse,Paola, dovresti domandarti perchè non vedi serenità, e se hai ragione, se davvero non c`è serenità, forse potresti fare il passo seguente e domandarti perchè esiste quella non-serenità, forse potresti anche dirti che chi si esprime fuori da quel coro acritico, che si vorrebbe assordante e con il monopolio della partizione da suonare, ha qualche ragione di non essere sereno, ha qualche motivo per osservare quel che sta succedendo con uno sguardo velato da una certa apprensione, da incomprensione e, anche, sconcerto.
E, per favore, Paola, non venirmi a dire che chi ha la Fede ha la gioia in sé e che dunque non può dubitare, non deve essere inquieto, ho già detto che probabilmente non ho la Fede di taluni e talune, ma non posso mettere il silenziatore sul mio cervello e sulla mia coscienza.
Ma è anche vero che se ad un certo punto vedrò che seguire da vicino quel che succede a Roma, abitudine che avevo preso con Papa Benedetto, mi fa più male che bene, staccherò la presa e prenderò le distanze per non mettere la mia Fede in pericolo.

Anonimo ha detto...

Brutto segnale, i commenti fuori dal coro rispetto a questo blog non vengono pubblicati..

Raffaella ha detto...

Si', soprattutto quando contengono offese o provocazioni gratuite.
R.

Dante Pastorelli ha detto...

Via, Paola, cerchiamo d'esser seri.
C'è chi ha organizato una caten di Rosari per il Papa: rispondono in 3500. Che male c'è? che motivo d'irrisione si può approvare?
La contabilità? Oh, come l'han fatta pesare quando chiedevamo l'indulto - misura paraltro dolosa - e quanto la fan pesare quando si tratta di giudicar su di un gruppo stabile.
Che ci sian 3500 persone o 35 persone che han recitato tutti quei Rosari non dovrebbe suonar come dolce amore al cuore d'un Papa? Forse se tutti avessero scritto: siamo dei poveri disocupati, degli emarginati, dei diseredati si sarebbe commosso. Son le discriminazioni che non sopporto, dinnanzi alla preghiera. E non m'importa se il Papa si tchiami Francesco, Benedetto, Pio ecc.

Anonimo ha detto...

@Luisa
non e' che tutti quelli che seguono Bergoglio hanno messo il silenziatore a coscienza e cervello. Magari osservano, cercano di capire senza fare paragoni, considerando che sempre di uomini stiamo parlando e ogni essere umano e' unico, per storia, raziocinio e sentimenti. La mia Fede viene da Dio, e' un suo dono che cerco di coltivare nel difficile quotidiano, chiunque sia il Papa.
@Pastorelli
seriamente, una domanda: perche' dire QUANTI Rosari e non limitarsi a offrirli. Che senso ha?
E poi, seriamente, di cosa stiamo parlando visto che nessuno sa DAVVERO cosa ha detto Bergoglio?
Paola

Luisa ha detto...


"non e' che tutti quelli che seguono Bergoglio hanno messo il silenziatore a coscienza e cervello"

A dire il vero con quelle parole, Paola, rispondevo alla tua osservazione secondo la quale ci sarebbe qui "poca serenità' nelle valutazioni di quanto fa e dice papa Bergoglio.
E ti dicevo che sono, siamo, voci fuori dal coro, senza silenziatore, che non possono restare indifferenti.
Penso invece che lo hanno messo, il silenziatore, e uno potentissimo, quei laudatores in servizio permanente che vanno in giuggiole ad ogni soffio di papa Bergoglio.
Non metto in dubbio che ci sia chi cerca di osservare e...capire, ma per favore non mi dire che non ci sono paragoni!